La 'ndrangheta riforniva di droga le piazze di spaccio di Messina, 19 arresti

Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura distrettuale, nei confronti di 19 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e reati contro il patrimonio.

L’indagine, denominata “Scipione”, è stata avviata dal Nucleo investigativo del Comando provinciale di Messina, in seguito ad un attentato a colpi di fucile perpetrato da ignoti il 27 settembre 2016 nei confronti di tre pregiudicati seduti al tavolino di un caffè, a Messina.

Gli investigatori hanno quindi fatto luce su un'associazione per delinquere dedita ad un florido traffico di sostanze stupefacenti.

Per gli investigatori, il sodalizio si sarebbe rifornito di droga da elementi riconducibili alla cosca di ‘ndrangheta “Morabito-Bruzzaniti-Palamara” di Africo Nuovo (Rc), che assicuravano la consegna a domicilio, su base settimanale, di carichi di cocaina e marijuana che venivano poi destinati alle principali piazze di spaccio della città di Messina.

I destinatari del provvedimento cautelare sono: Angelo Albarino, Giovanni Albarino, Stellario Brigandì, Fortunato Calabrò, Santo Chiara, Rinaldo Chierici, Roberto Cipriano, Giuseppe Coco, Alessandro Duca, Costantino Favasuli, Salvatore Favasuli, Adriano Fileti, Stefano Marchese, Gianpaolo Milazzo, Giovanni Morabito, Francesco Spadaro, Maria Visalli, Marcello Viscuso. Domiciliari, invece per Orazio Famulari.

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