Il 5g e il coronavirus: tra verità e false credenze

C’è in atto un vivace confronto tra gli esperti per studiare gli effetti sulla salute delle persone prodotti dalle onde elettromagnetiche utilizzate dal sistema di telefonia mobile definito 5G. In pochi decenni,  si è passati dal sistema IG, 2G fino a raggiungere l’ultimo detto appunto 5G.Tale sistema si differenzia dagli altri per la diversa frequenza di trasmissione dei segnali e per una velocità di risposta molto più elevata.

 Tutti i  sistemi per le trasmissioni  utilizzano  antenne Srb (stazioni radio base )  installate  sui tetti dei nostri condomini o su luoghi elevati per evitare che le onde di lunghezza millimetrica incontrino ostacoli durante la ricetrasmissione e per garantire la continuità di campo elettromagnetico che normalmente raggiunge i 70 metri dal punto d’installazione.

 I campi elettromagnetici prodotti dalle onde sono fonte di inquinamento da elettrosmog e possono produrre danni alla salute.

I valori minimi delle emissioni delle onde elettromagnetiche per un determinato range di frequenza entro i quali un soggetto sano può essere esposto senza conseguenze sono fissati in Italia dal decreto interministeriale n°381 del 10 settembre 1998 ( campo elettrico pari a 6 V/m; campo magnetico 0,2 A/m; potenza pari a 0,1 W/m2,).

 E’ ormai prevalente la convinzione, se non la certezza, supportata anche da un’ampia bibliografia, che il superamento di tali valori minimi comporti gravi danni alla salute dell’uomo con disturbi quali cefalee, astenia, insonnia, tumori.

In definitiva è evidente la correlazione tra le emissioni di onde elettromagnetiche e la salute delle persone.

 Non è un caso che il numero dei decessi per tumore è maggiore nei luoghi dove vengono installate le antenne ricetrasmittenti.

 Il sistema 5g ha indubbi vantaggi rispetto ai sistemi precedenti per le numerose applicazioni e servizi che possono essere attivati ed utilizzati (interventi medici a distanza , velocità di scambio di informazioni, veicoli a guida autonoma, ecc.).

Secondo studi recenti, anche se non tutti gli scienziati concordano, le emissioni elettromagnetiche del sistema 5G sono tuttavia più nocive di quelle emanate dagli altri sistemi finora utilizzati. La diffidenza verso studi non sempre imparziali per gli enormi interessi in gioco ( si parla di svariati miliardi di euro), la concorrenza tra le Nazioni e la maggiore consapevolezza e coscienza dei cittadini nei confronti dei danni che producono all’ambiente ed alla salute tutte le forme di inquinamento come quello elettroacustico, atmosferico e biologico (discariche, scorie radioattive, prodotti non biodegradabili)  stanno rallentando la diffusione di tale sistema di comunicazione.

 Ad accrescere la diffidenza sull’utilizzo di questo sistema è il dubbio espresso da alcuni che il covid-19 origini o si diffonda anche a causa dell’inquinamento ambientale ed in modo particolare da quello elettromagnetico. Ma in questo periodo così tragico che segna l’esistenza di ciascuno per le numerose vittime e per lo sconvolgimento epocale in atto, diffondere  tali voci ingiustificate e non supportate da studi certi (poco sanno ancora gli infettivologi su questo virus) significa aumentare la paura, lo smarrimento, l’incertezza, la rabbia. Durante le pandemie, da sempre, si cerca l’untore. E’ tipico dell’uomo e della sua fragilità trovare un colpevole, un capro espiatorio, ed  è  forse  un modo per emendare le proprie colpe.

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