Trasversale delle Serre, Tassone al Comitato: “Aggregazione fantasma e senza titolo”

“Ho sempre seguito dal punto di vista istituzionale le vicende della Trasversale delle Serre (prima in qualità di sindaco ed ora di consigliere regionale) e, nei giorni scorsi, al fine di conoscere sin nei dettagli lo stato dell’arte, ho presentato un’interrogazione insieme al collega Francesco Pitaro. Il mio obiettivo è quello di contribuire a rendere concreta un’opera che può costituire un grande passo in avanti per lo sviluppo, che può facilitare gli spostamenti, gli scambi e quindi agevolare la crescita sociale ed economica”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone parte da questa premessa e, nella consapevolezza che l’infrastruttura “è un patrimonio della comunità”, puntualizza quelli che, a suo avviso, sono i “ruoli” degli attori sociali.

“Apprendo con stupore dalla stampa – afferma - che il presidente di un Comitato fantasma si prende il lusso di dispensare pagelle, emettere sentenze, indicare con tono perentorio ai rappresentanti istituzionali quello che possono dire o fare. Insomma, i rappresentanti scelti democraticamente dal popolo dovrebbero, secondo le sue intenzioni, attenersi agli ordini imposti da comitati che hanno speculato sulle tendenze del momento per ritagliarsi spazi di visibilità. Comitati che sono passati dalla lotta senza quartiere all’Anas all’andarci a braccetto pronunciando parole mielose, che hanno concentrato il loro sforzo comunicativo nel periodo pre-elettorale ed elettorale, che appaiono e scompaiono a seconda della congiuntura”.

Per Tassone “queste forme di populismo esasperato hanno fatto il loro tempo” e “adesso è il momento del ritorno della politica vera e seria”.

“È evidente – spiega Tassone – che ci sono stati dei ritardi nella realizzazione della Trasversale, ma è altrettanto chiaro che nell’ultimo decennio, grazie allo stimolo dei cittadini ed all’impegno dei rappresentanti istituzionali che hanno affrontato con passione civile il tema nelle sedi preposte, c’è stata una decisa accelerazione e sono state allocate le opportune risorse per il suo completamento. Personalmente continuerò a spendermi intervenendo nei tavoli istituzionali e seguendo ogni evoluzione, perché è giusto portare avanti le istanze del popolo e perché è stato il popolo a darmi, attraverso il voto, questo incarico. Non accetto – conclude – moniti e avvertimenti, palesi o velati, di chi taccia gli altri di non avere titolo per intervenire senza interrogarsi sulla validità del proprio titolo. Chi vuole ergersi a giudice supremo si confronti con la volontà popolare e si sottoponga al giudizio dei cittadini”.

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