Serra: il Comune dovrà pagare "per un'ingiustizia nata nel 2002"

"Spiace che a causa dei capricci e dei metodi “dittatoriali“ adottati dagli amministratori comunali dell’epoca (anno 2002) ricade sui cittadini il peso di dover sanare un'ingiustizia costata alle casse dell’ente comunale migliaia e migliaia di euro".

Questo l'incipit di un comunicato di Rinaldo Cartolano, il quale fa sapere che: "In data 30 giugno 2020 il commissario prefettizio, del comune di Serra San Bruno, Dr Salvatore Guerra ha adottato una deliberazione con i poteri del consiglio comunale, atta al riconoscimento di debiti fuori bilancio scaturenti dalla sentenza della Corte di Appello di Catanzaro Sez. Lavoro del maggio 2018".

"Questa vergognosa vicenda - rincara Cartolano - affonda le radici nel provvedimento della neo eletta amministrazione comunale del 2002 che, ha sospeso con tempestività quanto inusuale e sospetta i rapporti di lavoro instaurati con 5 collaboratori che si occupavano della gestione e recupero dei tributi evasi. Tale contesto si materializza in un provvedimento di sospensione “sine die” notificato a distanza di qualche ora dall’insediamento del nuovo Sindaco, che ha determinato la perdita immediata di 5 posti di lavoro e , successivamente, l’istaurarsi di un contenzioso che alla fine ha portato il “trionfo” della giustizia su una vicenda alquanto ignobile e vergognosa. Quello di estrometterci - afferma Cartolano - è stato un atto esclusivamente motivato da ragioni politiche! Personalmente, convinto di aver subito una forte ingiustizia non solo materiale ma anche morale, ho portato avanti una battaglia legale che alla fine mi ha visto vincitore grazie al patrocinio dell’Avv. Pietro Chiappalone del foro di Vibo Valentia che, con grande competenza e determinazione, ha sostenuto le mie ragioni al fine di ripristinare la verità dei fatti. Ci tengo a sottolineare che, gli atti posti in essere sono stati promanati da soggetti che a parole si professano di sinistra, ma che di fatto, hanno agito proprio contro quei principi per i quali alcuni grandi uomini, come ci insegna la storia, hanno a volte sacrificato la loro vita. Un tipo di politica - prosegue la nota - quella attuata, ben lontana dagli “ideali” di sinistra, che con prepotenza e arroganza ha sottratto il lavoro a più giovani, minando le loro identità professionali e le loro certezze. Infine, preciso che, la Corte di Appello di Catanzaro ha ordinato la trasmissione degli atti alla Procura presso la Corte dei conti per gli accertamenti di competenza in ordine all’eventuale configurazione di responsabilità erariale. Per concludere auspico, come cittadino serrese, che i futuri amministratori facciano tesoro di quanto accaduto, gestendo la cosa pubblica non per fini personali o politici ma attuando quei principi sanciti dalla Carta Costituzionale i quali impongono ad ognuno di loro di agire secondo il principio di imparzialità, trasparenza, legalità per il bene comune. 

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