Autobomba a Limbadi, chiuso il cerchio sull'omicidio Vinci

Ha preso il via all'alba di oggi, nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria, un’importante operazione condotta dai Carabinieri, denominata "Demetra 2", diretta dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro.
 
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo Valentia e del Reparto crimini violenti del Ros di Roma, coordinate dal Sostituto procuratore Andrea Mancuso, hanno consentito di individuare i due presunti responsabili della fabbricazione e del collocamento materiale del micidiale ordigno che ha provocato la morte del caporalmaggiore Matteo Vinci ed il grave ferimento del padre Francesco Antonio, il 9 aprile 2018.
 
Il provvedimento cautelare, emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura antimafia diretta da Nicola Gratteri, è stato eseguito a carico di 7 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, oltre che dei reati di omicidio e tentato omicidio, anche di danneggiamento, porto di esplosivi, tentata estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.
 
Già erano stati assicurati alla giustizia, a solo un paio di mesi dall’esplosione, i presunti mandanti dell’efferato omicidio, appartenenti alla potente famiglia “Mancuso”. 
Per gli inquirenti, il crimine saebbe da inserire in un più ampio disegno estorsivo, posto in essere dai Mancuso, finalizzato all’illecita acquisizione di terreni, alla quale si sarebbe opposta la famiglia Vinci.
 
La mano degli esecutori, invece, sarebbe stata armata dalla necessità di saldare un debito contratto nei traffici di droga.
 
Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa che il Procuratore Gratteri terrà con gli investigatori alle ore 10.30, presso il Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia.

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.