Ma quanti tipi di bingo esistono?

Il bingo è un gioco ad estrazioni ormai piuttosto conosciuto anche in Italia, dove ha fatto la sua prima apparizione più di 20 anni fa. Durante le festività natalizie, intere famiglie erano già abituate alla tombola e di conseguenza i giocatori del nuovo bingo non hanno avuto grandi difficoltà a comprendere l’andamento di una partita e a prendere confidenza con le regole. Il bingo viene praticato in apposite sale, che spesso e volentieri possono essere soggette a controlli fiscali. La denominazione si deve a un giocatore newyorkese del beano, una lotteria molto simile, che gridò per sbaglio “bingo” invece di “beano” al momento della sua vittoria. Da allora il vocabolo è rimasto appannaggio dei frequentatori delle sale, fino ad essere attribuito direttamente a un nuovo gioco.

Come nella tombola, anche nel bingo si gioca con 90 numeri, ma non sono presenti i premi dell’ambo, del terno e della quaterna. Si parte dalla cinquina, mentre i premi relativi al bingo variano sulla base del numero di palline estratte prima che uno qualsiasi dei partecipanti riempia una cartella. “bingo one”, “bingo oro”, “super bingo” e chi più ne ha più ne metta: è questa la differenza principale con la tombola, che tra l’altro associa ai numeri del tabellone i significati presi in prestito dalla smorfia napoletana. Il bingo ha conosciuto comunque una storia assai differente rispetto a quella della tombola. Prova ne è il fatto che a circolare in giro per il mondo sono più versioni del gioco.

La versione americana prevede l’utilizzo di 75 numeri. Le cartelle, che di solito si compongono di 15 numeri, ne contano invece 24 e contengono la parola “bingo”. Se si disegna qualche figura geometrica specifica segnando i numeri enunciati sul tabellone, è possibile ottenere premi addizionali. Il bingo inglese, invece, consiste in tre round: sono contemplati dei premi anche se si riempiono due file orizzontali e chiaramente la partita termina quando un giocatore marca una cartella nella sua interezza. Infine, la variante italiana si caratterizza per la percentuale dell’incasso destinata al solo premio del bingo, pari al 93%.

Come nella stessa tombola o nella roulette, i giocatori si affidano alla fortuna e non hanno grande potere decisionale. Non esistono azioni che i partecipanti possono compiere per influenzare l’esito di una partita. In caso di ex aequo, un premio viene semplicemente distribuito in maniera omogenea tra gli aventi diritto. Regole per certi versi intuibili anche da chi non ha mai giocato, il che allarga la potenziale platea dell’utenza. Insomma, non stiamo parlando di un gioco di nicchia, sebbene non rientri tra le attività ludiche più classiche e comuni. Ormai anche le indicazioni su come si gioca a bingo online si sprecano. Per contro, è difficile immaginare che il gioco possa evolversi più di tanto.

In tutti questi anni il bingo ha accresciuto non poco la propria popolarità, ma pare che il gioco dal vivo stia perdendo mordente. In Italia, ad esempio, vengono concesse sempre meno licenze per l’apertura delle sale da bingo, che oggi sono un paio di centinaia su tutto il territorio. A livello internazionale si può riscontrare l’esistenza di qualche film dedicato al bingo e in America il numero di giocatori è ancora cospicuo. Non si può escludere, però, che almeno per quanto riguarda lo Stivale questo gioco non finisca col perdere ancora più appassionati nel prossimo futuro.

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.