La ricetta di Zenzero: Zuppa di cavolfiore, patate e baccalà

  • Written by Bruno De Francesco - Chef ristorante ZenZero - Serra San Bruno
  • Published in Attualità
  • 0 comments

Si sa, quando la notte i pensieri rubano lo spazio al sonno, l’unico metodo per cercare di dormire è quello di contare le pecore. Ora, a me è capitato, in una fredda notte di febbraio di iniziare a contare qualcosa di simile alle pecore. Sarà per la forma e il colore, sarà per quel famoso indovinello che mi ha sempre divertito sin da bambino (bisognava far passare da una sponda all’altra del fiume il lupo, la pecora e il cavolo con una piccola barchetta nella quale potevi portare soltanto una cosa con te, ricordandosi però che il lupo mangia la pecora e la pecora mangia il cavolo), ma io ho iniziato a contare i cavolfiori..lo so, lo so..sono completamente fuori di testa ma che ci posso fare?

Tra pecore e cavolfiori il sonno non arriva comunque, e allora decido di usare l’ispirazione per inventare una ricettina da condividere con i miei ospiti al ristorante e con tutti voi.. Comprate un cavolfiore, non troppo grande ma che sia bianco come la neve e sodo, se toccandolo sarà morbido, cambiate cavolfiore e magari anche fruttivendolo. Prendete 4 patate, possibilmente a pasta gialla, da dentro quel sacco che avete giù in garage e infine rimediate una cipolletta minuscola, olio EVO, pepe nero e sale. In una pentola con fondo spesso e bordi alti, mettete un filo d’olio, mezza cipolletta tritata e iniziate a far soffriggere dolcemente sfumando, (se vi piace) con un goccio di bianco secco. Sbucciate le patate, tagliatele a cubetti piccoli e lasciatele da parte in acqua fredda in modo da non farle annerire. Fate lo stesso con il cavolfiore, sciacquatelo e recuperate le cimette finali, i ciuffetti bianchi per intenderci. Mettete insieme patate e cavolfiore in pentola e mescolate per qualche minuto per far insaporire il tutto, a fiamma vivace ma non troppo. Coprite con l’acqua fredda a filo, salate e pepate abbondantemente, abbassate la fiamma e coprite. Dopo un quarto d’ora massimo controllate la cottura, e se nel caso la zuppetta fosse ancora liquida, togliete il coperchio e lasciate addensare per qualche minuto a fiamma sostenuta. Impiattate in una fondina e servite con dei crostini e un filo d’olio a crudo. Io servo questa zuppetta con dei tocchetti di baccalà cotti a vapore. Potete divertirvi ad abbinarci anche qualcosa di più rustico, come delle rondelle di salsiccia calabrese piccante o qualsiasi cosa secondo il vostro istinto possa star bene con cavolfiore e patate.

Una preparazione semplicissima che vi entusiasmerà, il nome che ho scelto è “notte in bianco”, superfluo sarebbe spiegarvi il motivo. Ah, mi raccomando continuate a contare le pecore, il cavolfiore non fa nessun effetto.

Buona cena e buonanotte.

 

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.