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Rosi replica al priore dell’Addolorata: “Anomali giudizi politici”

La scomposta reazione del signor Vincenzo Vavalà a delle mie semplici affermazioni, animate dall’esclusiva volontà di valorizzare i talenti locali e non certo tese a mettere in discussione i generali principi di economicità e trasparenza nè tantomeno ad incidere sull’autonomia del seggio stesso, confermano una strana tensione e una insolita tendenza allo scontro solitamente non presenti in chi fa della fede cristiana un concreto impegno quotidiano”. Il sindaco Bruno Rosi è sorpreso da una sortita trasformatasi in un contrattacco e chiarisce il senso delle proprie dichiarazioni sottolineando l’atteggiamento di quella che è divenuta, in questo dibattito, la controparte. “Allo stesso modo – rileva il primo cittadino -  l’ingiustificata minaccia di utilizzare le vie legali per tutelare il buon nome della Confraternita, che nessuno ha mai compromesso, rappresenta una sortita anomala ed apparentemente indecifrabile. Non vorrei – è il suo sospetto - che alla base di tutto ciò ci sia  lo spirito che ha caratterizzato le altre dichiarazioni di Vavalà e cioè quelle connesse ad un giudizio prettamente politico sull’operato dell’amministrazione comunale che costituisce una novità rispetto alle attività del priore di una Confraternita”. “Non basta battersi il petto – conclude il sindaco – per essere un perfetto cattolico praticante, ma bisogna agire di conseguenza senza farsi inculcare, da parte di suggeritori nascosti, pensieri che non fanno parte del proprio modo di approcciarsi al prossimo”. 

 

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