Tassone (Pd): Il bando per la piscina è un altro fallimento della Giunta Rosi

“Il bando sulla piscina desta preoccupazione”. A sostenerlo in una nota il componente della segreteria cittadina del Pd, Luigi Tassone, il quale, partendo dalla premessa che “la piscina comunale ricopre un elevato ruolo di importanza sportiva e sociale e che bisogna mettere in campo tutte le iniziative volte all’ immediata riapertura”, esprime forti dubbi in merito alla “deliberazione n°5 del 4 Febbraio 2015 con la quale la giunta comunale ha delineato le linee guida per l’affidamento della piscina comunale e degli impianti sportivi ad essa connessi”. Il nuovo bando, che segue quello andato deserto, farebbe saltare “subito agli occhi delle clausole che fanno avere non poche perplessità”. In particolare,”vista la delicatezza e le specifiche professionalità richieste per la gestione di una piscina, non si riesce a comprendere infatti quali siano stati i motivi che hanno indotto la giunta comunale ad inserire una precisa clausola che riconosce, potenzialmente, la possibilità di affidare la gestione della stessa ad eventuali associazioni, società e/o enti sportivi legalmente riconosciuti che non abbiano avuto esperienze pregresse in merito e, pertanto, non adeguatamente preparate nella gestione di una struttura con caratteristiche specifiche”. Una riflessione che scaturisce dalle “difficoltà che si riscontrano nella gestione degli impianti sportivi”, in generale e delle  “piscine” in particolare. Per tale ragione, aggiunge Tassone, “la giunta avrebbe dovuto elaborare  criteri molto più precisi e selettivi di quelli che oggi ritroviamo nel bando”. A ciò si aggiunga che “le linee guida contenute nel bando appaiono sbilanciate favorevolmente verso chi andrà a gestire la struttura sportiva”. Per l’esponente democratico, non minori perplessità suscita la parte del bando relativa “all’erogazione dei contributi che il comune dovrà annualmente versare a chi si aggiudicherà la gestione; sia nella quantificazione del canone annuo che potenzialmente potrà essere riscosso, che nella riconosciuta possibilità di rinuncia della gestione, chiaramente fin troppo favorevole nei confronti di chi andrà ad aggiudicarsi la gara”. “Proprio sotto quest'ultimo aspetto – prosegue la nota - considerando anche la mancata previsione di una penale da porre a carico della rinunciante, la rinuncia stessa potrebbe creare ulteriori problemi dovuti alla riapertura di una nuova procedura di affidamento e pertanto ad una nuova chiusura dell’impianto”. A destare preoccupazione, quindi, il rischio che “possa essere compromessa la funzionalità degli impianti”.  Le molteplicità criticità rilevate, inducono, Tassone a “considerare” il bando “ come un altro fallimento della giunta Rosi”.

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