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Il "calabrese" Macrì è il nuovo presidente dell'Argentina

Scorre sangue calabrese nelle vene di Mauricio Macri, il nuovo presidente dell’Argentina. Eletto al turno di ballottaggio alla guida della coalizione di centrodestra “Cambiemos”, si è imposto, con il 53,48%, contro il candidato peronista Daniel Scioli. Il nuovo inquilino della Casa Rosada è figlio di Francesco Macri, uno degli uomini più potenti dell’Argentina. Nato a Roma, nel 1930, Francesco Macri emigrò in Sud America nel 1949. Giorgio, il nonno paterno del neo presidente, era nato a Siderno, sulla costa jonica reggina e nel Secondo dopoguerra era stato tra i fondatori del partito dell'Uomo Qualunque. Nel Paese Sud Americano, la famiglia Macri, che ha perso l’accento sulla “i”, ha costruito un vero e proprio impero economico basato sul gruppo Macri – SOCMA”, le cui attività spaziano dalla costruzione di automobili (Sevel), all’edilizia (Sideco), alla raccolta e smaltimento rifiuti (Manliba) fino ai servizi postali (Correo Argentino), alle telecomunicazioni (Movicom) ed alle industrie alimentari. Eletto sindaco di Buoenos Aires, nel 2007, Mauricio Macri, che ha 56 anni, ha rivestito ruoli importanti anche nel mondo dello sport. Dal 1996 al 2007 è stato, infatti, presidente della squadra di calcio del Boca Juniors. Nel 2003 ha fondato il partito “Cambiemos” con il quale si è aggiudicato le elezioni presidenziali con un programma incentrato sull’austerità ed il rigore. Oltre ai successi, la vita del nuovo presidente argentino è segnata dalla pagina dolorosa del sequestro subito il 24 agosto 1991. La sua prigionia durò due settimane, venne liberto dopo il pagamento di un riscatto di 6 milioni di dollari.

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