Condizionamenti della 'ndrangheta: il Governo ha sciolto il Consiglio Comunale di Nardodipace

Il Consiglio comunale di Nardodipace è stato sciolto. Non c’è pace per l’ex primo cittadino Romano Loielo, che nel febbraio scorso, era finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Uniti nella truffa”, portata a termine dalla Procura di Vibo Valentia, dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza. Al centro delle indagini della procura vibonese vi è una presunta truffa da 100mila euro ai danni della Regione, dello Stato e dell’Unione Europea. Secondo l’accusa gli indagati si sarebbero appropriati di fondi pubblici finalizzati all’organizzazione di corsi di formazione per la creazione di posti di lavoro, attività che però non sarebbero mai state svolte. A seguito di tutto ciò il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, inoltre, aveva inviato la commissione di accesso agli atti al Comune di Nardodipace per accertare la presenza o meno di infiltrazioni mafiose. E' stata la terza volta che la commissione di accesso si è insediata nel piccolo centro montano delle Serre Vibonesi. La prima volta fu nel 2008, e in quell’occasione non furono ravvisati gli estremi per uno scioglimento, diversamente da quando avvenne, invece, nel 2011 quando ad inviare nuovamente l’organismo fu il prefetto Michele Di Bari. Il Consiglio comunale venne sciolto agli inizi del 2012 e la fase commissariale durò oltre i 18 mesi canonici. Le attività della commissione, sono state condotte dal viceprefetto Anna Aurora Colosimo, dal capitano Stefano Esposito Vangone comandante della Compagnia dei carabinieri di Serra San Bruno, dal tenente della Guardia di Finanza Giovanni Torini e dall’esperto dell’Università della Calabria Domenico Fuoco. Il loro compito è stato quello di fare luce su quanto accaduto nel paese dei megaliti che, oltre le indagini volte a verificare eventuali infiltrazioni mafiose, stavolta ha subito anche quelle mirate ad accertare irregolarità di carattere contabile e finanziario. Romano Loielo, di 43 anni, è appuntato della Guardia di Finanza in aspettativa. Nardodipace, invece, è un piccolo centro adagiato tra le Serre vibonesi di 1.200 abitanti e, come detto, è noto per essere considerato “il Comune più povero d’Italia”. I suoi abitanti hanno il reddito pro capite più basso del Paese. Loielo era stato candidato ed eletto dopo essere stato precedentemente dichiarato in candidabile. La dichiarazione di incandidabilità era arrivata dopo che l’amministrazione comunale guidata da Loielo era stata sciolta nel 2012 per presunte infiltrazioni mafiose. Loielo, non aveva mollato e aveva presentato ricorso alla Corte d’Appello di Catanzaro, che lo aveva accolto, consentendogli così di ricandidarsi e di essere rieletto sindaco nel novembre del 2013 ottenendo il 57% dei consensi.

 

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.