Polemiche nel PD vibonese, Pellegrino: "Anti censoriani disinteressati all'unità del partito"

"Credo che nel mio ruolo di componente della direzione regionale e provinciale del Partito Democratico debba dire la mia, rispetto alle solite polemiche che ormai da tempo stanno lacerando il Partito e che, spesso e volentieri, vanno fuori dalla  normale dialettica politica per soffermarsi sui vecchi rancori personali o frustrazioni per via delle sconfitte elettorali e, invece di fare un analisi seria, su quali siano i motivi della disfatta, si cerca come al solito il capo espiatorio a cui addossare le colpe e darlo in pasto alla gogna mediatica". A commentare le vicende del PD vibonese è Giuseppe Pellegrino che, rincarando la dose, si dice convinto che il suo partito debba sporcarsi le mani con le tante emergenze sparse nel vibonese e non attardarsi in polemiche sterili.  "Piuttosto che occuparsi dei problemi che attanagliano il territorio, come ad esempio la disoccupazione, le tante vertenze aperte, tra cui quella della Provincia in merito alla quale si dovrebbe indicare con nettezza  chi l'ha portata al fallimento, si dedicano al gossip e al chiacchiericcio, che francamente – argomenta il dirigente democrat - non interessano a nessuno. Ho seguito la vicenda della sfiducia ad Antonio Lo Schiavo, oltre che le successive dichiarazioni ed articoli vari,  da parte dei consiglieri che hanno fatto venire meno la fiducia come capogruppo del Partito a Palazzo Razza. Vorrei ricordare che occorre un po' di rispetto nei confronti delle scelte dei singoli consiglieri comunali che, tra le altre cose, sono stati scelti e accettati dallo stesso Antonio e che hanno sostenuto la sua candidatura fino in fondo. Se il rapporto di fiducia viene meno la colpa non è da attribuire  a trame o a congiure contro di lui ordite da coloro che lo hanno sostenuto,  ma a quelle componenti che hanno remato contro la sua candidatura e che hanno sostenuto, attraverso candidature di parenti, amici e sodali, le liste civiche avverse. Tra i maggiori sponsor e sostenitori della sua candidatura a sindaco, c'era tutta quella componente politica che fa riferimento all’onorevole Censore ed a Mirabello che lo hanno sostenuto fin dalle Primarie e poi per tutto il cammino elettorale, nonostante i dubbi di alcuni, mettendoci la faccia, portando numerosi esponenti politici sia del Regionale che del Nazionale. Nonostante il candidato dall'altra parte non fosse uno qualsiasi, ma Elio Costa, si è raggiunto un buon risultato elettorale. Stupiscono le notizie, che circolano in questi giorni, di una cena in quel di Filadelfia a cui ha partecipato Antonio Lo Schiavo, con Francesco De Nisi, Cavallaro, Giamborino, Niglia, Fera ecc., che sono stati i veri artefici della sconfitta  alle Amministrative dello scorso anno. I vibonesi sanno bene cosa hanno fatto, chi hanno sostenuto sia alle primarie che dopo. Stupisce come oggi lo stesso sia stato illuminato sulla via di Damasco da questi signori e con loro ragiona per tentare la scalata del Partito Provinciale a discapito di chi l’ha sostenuto, invece di lavorare per costruire una unità vera all’interno del Partito. "Evidentemente – è il pensiero conclusivo di Pellegrino - quello che interessa non è la costruzione di un Partito unito e coeso che affronti le sfide del futuro ed i problemi del territorio, ma la distruzione degli avversari politici con la speranza di occupare qualche postazione futura".

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