Morabito vs Ripepi: rincara la dose su conflitto d'interessi e "finta" opposizione a Falcomatà

"Il consigliere di Forza Italia Massimo Ripepi, nel contestare la nostra denuncia riguardo alla manifesta mancanza di opposizione nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria e l’accostamento tra le cooperative Pace Salus (titolare della gestione dell’Asilo nido Cedir), la Turismo per Tutti che organizza attività culturali presso il Castello Aragonese e il movimento politico PACE che egli coordina a livello nazionale, ci suggerisce che tale collegamento non esiste e ci invita a verificare sui motori di ricerca la sua indefessa attività di oppositore". A scriverlo, replicando alle dichiarazioni del consigliere comunale 'azzurro, è Stefano Morabito (Associazione Cosa Pubblica). "Fatta la ricerca suggeritaci da Ripepi, ammettiamo - rivela l'ex candidato sindaco - che il nostro collegamento tra le cooperative citate ed il Movimento Pace è forse impreciso. Tali cooperative appartengono infatti al sistema ACU (Azione Cristiana Umanitaria) e sono collegate all’Istituto per la Famiglia cui, ad  esempio, la cooperativa Turismo per tutti devolve parte dei ricavi prodotti con le proprie attività (incluse quelle che si svolgono a Piazza Castello); l’Istituto per la Famiglia è collegato al Centro Cristiano dello Stretto, a sua volta 'opera' della Chiesa Cristiana di Catona di cui Massimo Ripepi figura come 'Padre e Pastore'. Pronti a correggerci, chiediamo quindi allo stesso Ripepi se, invece di dire che tali cooperative 'gravitano nell’orbita del movimento PACE' non ritenga più corretto che si dica che esse gravitano attorno a Massimo Ripepi stesso. Nessuna insinuazione vogliamo fare circa la correttezza delle assegnazioni a tali cooperative da parte del Comune, della Regione o della Provincia, ma rileviamo che, seppure non infinite come le vie del Signore, le ramificazioni della galassia di cooperative e associazioni legate alla Chiesa di Ripepi sono certamente numerose (Pacesalus, Turismo per Tutti, Vitasí, Sela, etc.). Ci chiediamo quindi se Ripepi si sia mai posto il problema che vi sia un qualche conflitto di interessi tra il suo ruolo di amministratore pubblico (a maggior ragione quando era consigliere di maggioranza durante il 'sacco di Reggio') e la pervasiva presenza di tali cooperative tra gli elenchi degli assegnatari di pubblici bandi, e tra i destinatari di benefici e finanziamenti presso il Comune e gli altri Enti (se Ripepi lo desidera, possiamo discuterne a fondo in una prossima occasione)".  "Infine, il Ripepi, per distogliere l’attenzione dal vero contenuto dell’articolo che lo ha infastidito, crede di sminuire il valore delle denunce da me fatte riferendosi al mio risultato elettorale, neppure sfiorato dall’idea che per alcuni - sottolinea Morabito - la politica si possa fare anche da fuori delle istituzioni, come io ho sempre fatto dal movimento studentesco in avanti e persino si avventura a sostenere che il sottoscritto abbia agito 'evidentemente in astinenza da incarichi e prebende', dimostrando di disconoscere la storia mia (che non ho mai avuto, richiesto né accettato alcunché) e degli altri appartenenti all’Associazione 'La Cosa Pubblica' e di non sapere quindi di cosa parla, ovvero di disconoscere la lingua italiana, usandola a sproposito. A questo punto, non è peregrina l’ipotesi che il consigliere non conosca neppure il significato del termine 'opposizione'. Da quello cui abbiamo assistito in questi mesi, notiamo che Ripepi si è prodotto in una opposizione assai chiassosa dal punto di vista formale ed inconcludente nella sostanza. Valga come esempio il teatrino inscenato da lui e dai suoi colleghi di minoranza che non hanno partecipato alla discussione sul Bilancio, col risultato di spianare la strada alla maggioranza, lasciata libera di approvarlo in poche ore assieme a una lunga serie di atti propedeutici ad esso".  "Ma Ripepi, sorprendentemente, cita invece come punta di diamante della sua opposizione proprio quella mozione sulla famiglia 'naturale' che la destra e la 'Falcomatá & Co' (cit. Ripepi) hanno votato tutti assieme appassionatamente: è proprio quello che abbiamo tentato di spiegare ai cittadini nella partecipata iniziativa di venerdì scorso, ma noi - conclude utilizzando l'arma dell'ironia Stefano Morabito - non siamo riusciti a trovare una sintesi efficace come la sua! Per questo, lo ringraziamo". 

 

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