Serra, malato grave trasferito in macchina. Di Bella accusa: “L’ambulanza non era disponibile”

Una prima soluzione è stata trovata per il malato grave di Monsoreto di Dinami, giunto a Serra San Bruno in cerca di un ricovero in ospedale necessario per la reidratazione propedeutica alle cure da effettuarsi presso l’Istituto Tumori di Milano. Il 61enne indigente, che era accompagnato dal parroco don Giuseppe Pititto e dal vicesindaco Nino Di Bella, non era riuscito inizialmente a trovare un posto nei nosocomi vibonesi: da qui la chiamata alla Polizia. “Alla fine – spiega Di Bella – siamo riusciti a trovare un posto nel reparto di Medicina dell’ospedale di Vibo, ma devo segnalare che abbiamo dovuto fare il tragitto in macchina poichè l’ambulanza non era disponibile. Abbiamo così toccato con mano, ancora una volta,  lo stato delle strutture sanitarie di questa terra che, a dispetto delle promesse di miglioramento del presidente della Commissione Sanità, versano in condizioni critiche. Ci è stata promessa una seconda ambulanza per questo ospedale montano, ma nel momento del bisogno l’ambulanza non c’era. So che la mia voce non sarà ascoltata – aggiunge Di Bella – perché sono solo un amministratore locale e non ho deputati che possano sostenere questa causa, ma ho il dovere di far capire che non possiamo essere abbandonati. Servono interventi urgenti per la Sanità, se saranno effettuati sarò il primo a complimentarmi. Ma, ad oggi, la situazione è disastrosa. Rivolgo pertanto un appello al prefetto Carmelo Casabona – conclude l’esponente dell’esecutivo di Dinami - affinchè, come il suo predecessore Giovanni Bruno, prenda a cuore l’argomento sanitario e si attivi per individuare la strada più idonea da percorrere”.

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