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Parco delle Serre, i tirocinanti alzano la voce: “Regione dia senso alla nostra formazione”

È iniziata a novembre e non si è mai interrotta la protesta dei 49 ex tirocinanti del progetto “Natura e turismo” che sono stati in servizio presso il Parco delle Serre. La loro battaglia va avanti “affinché venga riconosciuto il nostro diritto ad essere reinseriti nel mondo del lavoro così come si è fatto in precedenza per altre simili categorie di lavoratori. Solo così – spiegano - i fondi pubblici fin ora impegnati avrebbero un senso”. Gli ex tirocinanti sottolineano che “un Ente, quale la Regione Calabria, non può permettersi di formare 49 unità in 5 diversi profili da utilizzare specificamente per le necessità dell'Ente Parco, per poi ravvedersi di non avere più bisogno di loro lasciando scoperta la pianta organica, anzi pubblicizzando a ridosso delle imminenti elezioni comunali di Serra, attraverso i canali politici locali e l'assessorato regionale competente, che sono imminenti ulteriori bandi di percorsi formativi della durata semestrale per altri soggetti”. “Siamo determinati – specificano - a far valere il nostro diritto al lavoro, ad ottenere la parità dei diritti applicati precedentemente ad altri lavoratori, a fare applicare le leggi (ex L.R. nn. 8-15-28/2008) e le risorse economiche (fondi FSE e PSR) attualmente disponibili, a fare conoscere le nostre richieste, il nostro caso, il modo di in cui politicamente ed istituzionalmente si è deciso di affrontare tale emergenza anche a livello nazionale”. Intanto, hanno inviato un dossier alla prefettura di Vibo Valentia, al governatore Mario Oliverio, al vicepresidente Antonio Viscomi, agli assessorati competenti ed ai rappresentanti politici regionali chiedendo un'elaborazione progettuale atta al loro reimpiego.

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