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Serra, sorpresa nei dati della raccolta differenziata degli ultimi 5 anni: il trend

Le immagini degli ultimi mesi di un paese sommerso dai rifiuti danno un’idea ben definita sul funzionamento della raccolta differenziata a Serra San Bruno. I cumuli di spazzatura presenti in diverse vie sintetizzano gli effetti del corto circuito che si è definitivamente palesato dopo il sequestro dell’isola ecologica. Ma se si fa un passo indietro si scopre – ed è qui la sorpresa – che negli ultimi anni qualche passo avanti è stato compiuto. È l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale a fotografare il trend della raccolta differenziata: 3,53% nel 2010, 16,10% nel 2011, 16,16% nel 2012, 36,44% nel 2013 e 28,36% nel 2014. Dunque, escludendo l’ultimo anno per il quale sono disponibili i dati (2014), c’è stata una crescita, forse insufficiente, ma comunque significativa. Manca la rilevazione del 2015 – anno in cui ci sono state modifiche nella gestione del servizio e che sarebbe stato importante analizzare – ma qualche riflessione può essere ugualmente operata. Premesso che ci sono evidenti differenze rispetto ai dati dell’Arpacal, è facile notare un crollo degli ingombranti misti e un miglioramento nella raccolta di carta e plastica. Anche i dati in termini assoluti forniscono qualche indicazione: nel 2010 sono state raccolte 95,4 tonnellate di differenziata, nel 2014 le tonnellate sono diventate 792,4. Se lo stesso confronto si fa sui rifiuti urbani, si scopre una sostanziale assenza di variazioni (con l’eccezione della “caduta” del dato nel 2013). Dunque, c’era stato qualche piccolo segnale positivo prima che la situazione precipitasse nello scorso novembre. L’obbligo è quello di rimediare per far diventare la cittadina della Certosa una delle mete più ambite del turismo calabrese.

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