Esce il film “Saint Bruno, Père des Chartreux”: la vita del fondatore dell’ordine certosino

È dal sito certosini.info che viene annunciata l’uscita del film “Saint Bruno, Père des Chartreux” del regista francese Marc Jeanson. Si tratta del primo documentario, della durata di 50 minuti e prodotto dalla Grande Chartreuse, realizzato nella storia e dedicato interamente a San Bruno. “L’origine – viene specificato -  ne è stata la celebrazione nel 2014 del 5° centenario della sua canonizzazione: in quest’occasione una grande esposizione è stata organizzata dai monaci certosini nel museo della Grande Chartreuse. Vi erano esposte 80 opere antiche e moderne, dal 1615 al 2014, con l’intento di scoprire l’anima di San Bruno e di mostrare come la sua paternità rimane straordinariamente presente ancora oggi”. “Il film – viene sottolineato - utilizza molto questa magnifica base iconografica, di cui gran parte non era mai stata prima presentata al pubblico. Nel documentario tutta la vita di San Bruno viene raccontata quasi unicamente attraverso le antiche cronache, illustrate con delle riprese fatte nei luoghi dove Bruno ha vissuto, in Francia e in Calabria. Vi si ascoltano anche importanti testimonianze dei suoi contemporanei, fra i quali Pietro il Venerabile, come anche brani delle Consuetudini di Certosa la primissima regola dei Certosini scritta da Guigo quinto priore di Chartreuse”. Centrale è il percorso spirituale del Santo di Colonia che, dopo essere stato uno dei più eminenti studiosi di teologia del suo tempo, attratto dalla vita eremitica dei primi Padri del deserto, decise di lasciare l’agitazione del mondo e abbandonare “le ombre fugaci del secolo” per mettersi alla ricerca del “Dio vivente”. Giunto nel 1084 nella valle di Chartreuse con sei compagni vi inizia, nell’austerità delle montagne, una forma di vita monastica, interamente votata a Dio, unica in Occidente per il suo equilibrio di solitudine e di comunione. “Il film – viene ancora rilevato - rende molto bene l’itinerario affascinante della vita di quest’uomo che ha attraversato l’Europa (Colonia, Reims, Chartreuse, Roma, Calabria), spinto sempre più dal desiderio di una vita umile e solitaria nascosta in Dio e trascinando con sé una gran moltitudine di monaci e monache nel corso dei secoli: l’Ordine Certosino. Nella seconda parte del documentario viene quindi evocata quella vita monastica che da lui è stata iniziata e che, dopo più di nove secoli, si svolge immutata, ancora oggi in questi monasteri di silenzio. Gustando questo film – è l’anticipazione per i devoti - si comprende come sia possibile cogliere un’analogia tra la bellezza sensibile espressa dalle opere d’arte o dai luoghi in cui Bruno ha vissuto e la bellezza spirituale che irradia dalla sua santità. Segno di contraddizione per la nostra epoca, splendida avventura umana e spirituale di ogni tempo e di oggi in particolare, il silenzio e la sete di contemplazione che hanno preso San Bruno ci parlano ancora e ci attirano”.

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