Serra, nuova "voce" per la chiesa Addolorata

Era dal 1947 che la cittadina di Serra San Bruno non assisteva al “battesimo” di una nuova campana. L’ultima era stata installata sul campanile della chiesetta di San Rocco 68 anni fa. La “nuova voce” dell’Addolorata si chiamerà Rita e porterà il nome della mamma dei fratelli Schiavello – titolari della “Schiavello carburanti” – che l’hanno donata all’arciconfraternita di Maria SS. dei Sette Dolori. La campana, 145 kg di bronzo, andrà a sostituire “Caterina”, quella vecchia andata in pensione, che era in servizio dal 1917, e che era nata, nel secolo scorso, dalla fusione di una campana di 55 anni prima. La nuova campana sarà manuale ma anche servoassistita, per impedire che i contraccolpi vadano ad incidere sulla tenuta della lega bronzea in maniera tale da invalidarne il tono, cosi com’era avvenuto per la precedente. Il simbolo della “Cristianità” dopo aver lasciato la fonderia siciliana “Merolla”, nella quale vedrà la luce proprio oggi, verrà trasportata in Vaticano per esser benedetta da Sua Santità Papa Francesco, quindi partirà alla volta di Serra San Bruno dove verrà esposta per 20 giorni e poi “battezzata” dall’Arcivescovo di Catanzaro - Scquillace monsignor Vincenzo Bertolone, in una cerimonia che dovrebbe avvenire nel mese di maggio alla presenza della popolazione serrese. Sulla nuova campana – che sarà la riproduzione fedele della precedente sia come struttura che come tono musicale - ci sarà il nome “Rita”, lo stemma papale, il nome del priore dell’arciconfraternita Vincenzo Vavalà e il blasone della ditta che l’ha fusa. «Siamo onorati – ha detto Ferruccio Schiavello insieme ai suoi fratelli Fioravante e Maurizio alla presenza del priore Vincenzo Vavalà – che sia stata la nostra famiglia a finanziare la costruzione di una campana in una delle chiese più belle d’Italia. Vogliamo - ha sottolineato - essere un’avanguardia per quanti, imprenditori come noi, hanno a cuore le sorti del patrimonio storico-artistico della cittadina bruniana che merita di essere conservato e valorizzato». La chiesa dell’Addolorata ha bisogno di un altro intervento, quello del restauro dell’organo a 9 registri di epoca ottocentesca. Chissà che la famiglia Schiavello, con questo esempio, non abbia indicato la ricetta della rinascita di uno spirito storico-artistico che, ormai da anni, sembrava destinato all’oblio.

1 comment

  • Raffele Scrivo
    Raffele Scrivo Venerdì, 13 Marzo 2015 08:46 Comment Link Report

    una grande emozione mi invade totalmente mente e corpo ., grande e suggestiva l'iniziativa dei fratelli Schiavello,., invio i miei Migliori Auguri di buon prosieguo nella Nostra Grande Arciconfraternita a tutti quanti in generale ., a presto vederci ., Raffele Scrivo

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