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Call center, è quasi game over

SERRA SAN BRUNO - Arrivano segnali sempre più preoccupanti da Roma per i lavoratori del call center. Da un interlocuzione con esponenti della Cgil regionale, sono emersi elementi tutt’altro che confortanti. La trattativa al Mise è stata separata in due tronconi: quella concernente il ramo di Rende e quella riguardante il ramo lametino, che è quello che interessa i lavoratori di via Catanzaro. Sul primo la partita è già chiusa: l’acquirente non ha spostato il tiro decidendo di non dare spazio a sedi periferiche. Sul secondo la trattativa non è finita e la Abramo Customer Care sta operando una riflessione circa la riduzione degli orari di lavoro e, a meno di colpi di scena, l’epilogo (previsto per domani) sarà simile con il blocco delle attività delle sedi di Serra e Stefanaconi. C’è un elemento che, però, differenzia i casi e che costituisce una fioca fiammella di speranza. Si tratta della produttività, fattore che presenta dati assai diversi a seconda delle realtà e che per quanto attiene la sede posta sulla cittadina della Certosa  risulta poter contare su picchi ampiamente positivi. Ma, dai pensieri di chi sta seguendo il Tavolo, non pare essere sufficiente a giustificare una scelta diversa rispetto a quella effettuata da Comdata. Sostanzialmente, si teme il peggio, le cui sembianze sono quelle della perdita di posti lavoro essenziali per un’economia soffocata come quella del Vibonese.

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