Visita pastorale di monsignor Vincenzo Bertolone a Fabrizia

“Un popolo che non ha montagne nella propria terra ha dei profondi vuoti nel proprio cuore”. Ha citato Gilbert Keith Chesterton, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, nella sua visita pastorale a Fabrizia, comune dell’entroterra vibonese, per descrivere la «boccata d’aria fresca» che ha trovato grazie ad «un’accoglienza genuina manifestata dalle domande dei piccoli e dalla partecipazione dei grandi». Perché «al di la di chi sia il vescovo, tutto indica che c’è un bel rapporto con la Chiesa. L’augurio è quello che possiate realizzare quanto avete nei vostri cuori». Ad accogliere monsignor Bertolone il sindaco Antonio Minniti insieme al vicesindaco Antonio Carè e al presidente del consiglio comunale Domenico Suppa. Ma anche il commissario della Polizia di Stato di Serra San Bruno, Valerio La Pietra, il comandante della locale stazione dei carabinieri, Giuseppe Pelaia, rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, gli agenti della Polizia municipale e i parroci cittadini don Vincenzo Maiolo, don Raffaele Latassa e il sacerdote don Valentino. Una tappa pastorale incominciata dai più piccoli, all’Istituto comprensivo diretto da Clelia Bruzzì, dove il presidente della Conferenza Episcopale calabrese è stato accolto con grande calore dai più piccoli che gli hanno dedicato canti, lettere, calore e domande disarmanti. Il tutto alla presenza dalla comunità fabriziese che non ha mancato di ringraziare monsignor Bertolone per la bella giornata che ha dedicato alla gente della montagna.  «Di giorno di festa e di gioia» ha parlato la dirigente Bruzzì nel suo saluto all’arcivescovo durante il quale ha sottolineato come «i valori del Cristianesimo sono universali. Inclusione e accoglienza – ha detto – sono valori che ci vedono tutti insieme impegnati per l’educazione dei nostri alunni». «Voi siete il futuro e la nostra ricchezza- ha sottolineato l’arcivescovo rivolgendosi agli alunni. Il vostro coraggio sarà la vostra guida». Poi la visita all’asilo amministrato dalle suore e al centro di accoglienza dove sono ospiti gli immigrati provenienti dai vari paesi dell’Africa. Infine una tappa nell’aula consiliare del Comune dove, nonostante l’ora, c’è stata una buona partecipazione di cittadinanza. «Siamo un comune di frontiera – ha detto il sindaco Minniti nel suo discorso di benvenuto – e viviamo ancora oggi una situazione generalizzata di povertà. Qui a Fabrizia più che altrove vengono negati servizi pubblici di base essenziali quali il diritto ad una viabilità sicura e moderna, assenze di orizzonti e prospettive credibili». Poi un pensiero alla scomparsa di Umberto Eco e allo scrittore fabriziese Serafino Maiolo del quale quest’anno ricorre il cinquantesimo anno della scomparsa a cui verrà intitolata una fondazione. «Qui – ha detto Minniti - ci sono valori comuni solidaristici e condivisi che accomunano le genti della nostra montagna. Noi fabriziesi, teste dure di Calabria, facciamo nostro il messaggio del Papa “non lasciatevi rubare la speranza”».

 

 

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.