Patrimonio di archeologia industriale: s'incontrano i sindaci di Mongiana, Pazzano e Cardinale

Un interessante incontro tra i sindaci dei Comuni di Mongiana, Bruno Iorfida, di  Pazzano, Sandro Tavernti  e  di Cardinale, Giuseppe Marra, si è tenuto nei locali del Comune di Mongiana mercoledì 2 Marzo. I Primi Cittadini si sono incontrati tra di loro  per predisporre iniziative progettuali mirate alla salvaguardia del patrimonio di archeologia industriale presente nel territorio dei loro Comuni. Erano presenti i presidenti delle Pro Loco di Pazzano , Renzo Campanella e di Mongiana, Francesco Aloi. Hanno relazionato l'arch. Antonino Renda, l'architetto Gabriella Pittelli, l'architetto Valentina Franco, coadiuvati da Danilo Franco, i quali supporteranno le Amministrazioni nel realizzare una rete intercomunale e interprovinciale al fine di predisporre iniziative progettuali per ottenere finanziamenti utili a completare e a iniziare restauri di opifici presenti nel territorio. La proposta progettuale, indirizzata sulla  filiera  della siderurgia calabrese, che ha interessato in un passato non molto lontano, Mongiana, Cardinale e Pazzano, mira a rendere più esaustiva la realizzazione e la messa in opera del grande ecomuseo del ferro calabrese. Molti sono  gli interventi in itinere e/o già  realizzati nell'area dello Stilaro e nelle Serre Calabresi, mirati a salvaguardare reperti e opifici, testimonianze tangibili del trascorso industriale calabrese e a rendere più completo l'ecomuseo,che andrà istituzionalizzato, nei dettami della Legge Regionale della Calabria sugli ecomusei. A questi, si aggiungeranno gli intereventi che saranno individuati e predisposti nella  progettazione già avviata dai suddetti tecnici, che prevede interventi su Mongiana che nasce e cresce a fianco dell'industria siderurgica voluta dai Borbone nel 1771. Quella attiva a Mongiana era una industria statale, fiore all'occhiello per il meridione. Molto è stato fatto, e molto si sta facendo, altro si potrà fare per far rivivere e far conoscere la storia  di Mongiana. Si ricercheranno e si restaureranno altri vecchi siti industriali, e si recupereranno le antiche valenze urbane del centro storico nato nell'ottocento ricco di una architettura nata senza architetti, ma al quale si riconoscono indubbie valenze architettoniche funzionali. In definitiva il centro urbano di Mongiana,  dovrà essere esso stesso un richiamo per  turisti e appassionati, in quanto rappresenta ad oggi l'unico villaggio nato per dare supporto ai lavoratori addetti all'industria siderurgica lì presente ed ancora vissuto dai discendenti di quelle antiche maestranze. A Pazzano, che per millenni ha fornito la materia prima, la limonite da cui si estraeva il ferro, alle ferriere e fonderie  attive nel territorio delle fiumare: Stilaro, Assi e Allaro, si mirerà a salvaguardare le numerose testimonianze che ricordano l'antica tradizione mineraria. Miniere, case operaie, le stesse montagne "le Dolomiti del Sud", saranno interessate da una fruizione attuata attraverso la  messa in sicurezza degli antichi sentieri di collegamento tra le miniere. Il museo della cultura mineraria che sarà reso fruibile e didatticamente  adeguato alle odierne esigenze, ma anche il centro storico sarà interessato ad un recupero e  diverrà un museo all'aperto.  A  Cardinale, si recupererà il complesso siderurgico sito nella località Razzona, realizzato per volontà del Filangieri. Si tratta di  sei ferriere con forni alla catalana, nelle quali si costruirono nel 1832 e nel 1835 le catene dei primi ponti in ferro sospesi mai realizzati in Italia, quelli sui fiumi Calore e Garigliano. Le possibilità economiche saranno ricercate nel contesto delle progettualità regionali, ma si ritiene, ove fosse necessario, vista la valenza che travalica l'ambito regionale, anche in ambito nazionale e perché no, in quello europeo.

 

 

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