Registro tumori, partono le attività del Centro di coordinamento: ecco chi ne fa parte

La legge regionale n. 2/2016 ha istituito il Registro tumori della popolazione della Regione Calabria prevedendo l’istituzione di un Centro di coordinamento di cui fanno parte l’Arpacal, le Aziende sanitarie provinciali, il dirigente generale del dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie, i responsabili dei registri sub regionali di Cosenza-Crotone, Catanzaro-Vibo Valentia e Reggio Calabria, i responsabili delle sub-articolazioni di Vibo Valentia e Crotone, l’assessore regionale alla Tutela dell’ambiente ed il presidente dell’Associazione italiana dei Registri tumori (AIRTum). Ieri ha avuto luogo il primo incontro che è servito a fare un primo punto sulla situazione in cui versa la Calabria ed i primi passi per la piena operatività del Registro che farà tesoro del patrimonio di dati sanitari delle Aziende sanitarie nonché dei dati ambientali che l’Arpacal farà confluire anche attraverso il suo Centro Epidemiologico regionale Ambientale (CERA) che opera sul territorio al fine di studiare possibili connessioni tra emergenze ambientali e la mortalità oncologica. Hanno preso parte alla riunione, coordinata dall’assessore Antonella Rizzo, i dirigenti e i direttori generali delle cinque Asp calabresi, Filomena Zappia per Reggio, Antonella Sutera e Giuseppe Perri per Catanzaro, Maria Beatrice Grasso e Angela Caligiuri per Vibo Valentia, Carmine Spadafora, Sergio Arena per Crotone, Anna Giorno, Pietro Vaccaro, Mauro Raffaele per Cosenza, Maria Francesca Gatto e Giovanna Belmusto per l’Arpacal. Presente anche il delegato del presidente Oliverio per la Sanità Franco Pacenza ed il presidente della Commissione consiliare regionale Antimafia Arturo Bova.

Sorgenti orfane radioattive, il prefetto di Vibo approva il Piano di intervento

Il prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona, con decreto del 12 febbraio 2016, ha approvato il Piano di intervento per la messa in sicurezza in caso di rinvenimento o di sospetto di presenza di sorgenti orfane nel territorio della provincia di Vibo Valentia. L'approvazione del prefetto ha costituito il passaggio conclusivo del procedimento di elaborazione del Piano da parte dell'apposito tavolo riunitosi a più riprese presso la Prefettura di Vibo Valentia al quale hanno preso parte il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, le Forze di Polizia (Questura, Comandi provinciali Carabinieri e Guardia di Finanza), Polizia Stradale, Corpo Forestale dello Stao, Capitaneria di Porto, Azienda Sanitaria Provinciale, Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia e Suem 118. Il Piano di intervento si propone di “stabilire le attività e le azioni da attuare da parte delle Autorità statali, degli organi locali, delle aziende pubbliche e private nonchè della popolazione eventualmente coinvolta in caso di rinvenimento o di sospetto di presenza di sorgenti orfane nel territorio della provincia di Vibo. Le attività del Piano sono rivolte in primis alla messa in sicurezza delle sorgenti rinvenute, alla dismissione/smaltimento o alla restituzione della sorgente orfana o l’intero carico o parte di esso al soggetto responsabile dell’invio del carico”.

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Agenti cancerogeni. Al via il monitoraggio sul gas radon nei comuni del Vibonese

È entrato nel vivo oggi, con il posizionamento dei primi dosimetri nel territorio del Comune di San Calogero, il progetto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) di monitoraggio del gas radon nella provincia di Vibo Valentia. I tecnici Pietro Paolo Capone e Concetta Mancuso del dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, infatti, hanno proceduto ad installare i dosimetri, avviando così la fase operativa del progetto che, come si ricorderà, segue alcuni incontri tecnici svolti nei mesi passati presso il Dipartimento Arpacal di Vibo Valentia con i rappresentanti dei Comuni aderenti all'iniziativa, per pianificare l'individuazione dei target sensibili e le modalità di intervento più opportune. La campagna - sviluppata anche nelle altre province calabresi con la collaborazione dei dipartimenti territoriali Arpacal - prevede il coinvolgimento di tutti i comuni interessati a monitorare la presenza del gas radon sul proprio territorio, attraverso il posizionamento di esposimetri in grado di misurare la presenza di questo gas naturale inerte ma radioattivo, prodotto principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione. Nella provincia vibonese, oltre al Comune di San Calogero, in questa prima fase saranno posizionati i sensori in grado di rilevare il gas radon nei comuni di Cessaniti, Mileto, Ionadi, Gerocarne, Maierato, Filandari, Filogaso, Parghelia, Vibo Valentia. L'iniziativa, proposta dal Laboratorio Fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, nella figura del dottor Salvatore Procopio che ne segue anche il coordinamento regionale, è stata accolta favorevolmente dalla dottoressa Angela Diano, direttore del Dipartimento di Vibo Valentia, che più volte, anche in occasioni pubbliche con la cittadinanza, ha ribadito l'importanza di un monitoraggio di così ampia portata su un agente inquinante come il gas radon, considerato un cancerogeno certo. È importante, infatti, conoscere il livello di concentrazione del radon in un dato ambiente chiuso, come potrebbe essere quello domestico, per individuare le migliori azioni di rimedio per limitare un'eccessiva concentrazione che potrebbe avere effetti dannosi sulla salute, trattandosi di un gas radioattivo, anche a lungo termine. Questo particolare gas radioattivo, inodore ed incolore, presente naturalmente in tutti gli ambienti di vita è già stato oggetto di importanti campagne di misura a lungo periodo nel Comune di Rombiolo e nelle frazioni di Triparni e Vibo Marina nel comune di Vibo Valentia. In considerazione che al progetto hanno formalmente aderito 23 comuni sparsi sull'intero territorio provinciale, fa sì che la provincia di Vibo, a progetto ultimato, rappresenterà uno dei territori in ambito regionale e non solo, ad essere maggiormente dettagliato sul livello di concentrazione del gas radon. Il progetto inoltre prevede il monitoraggio ed il calcolo della concentrazione del gas anche per le sorgenti di acqua presenti nei diversi Comuni, così come previsto da recenti disposizioni normative. A partire da domani, infine, parallelamente al posizionamento dei dosimetri per il monitoraggio del gas radon, saranno anche monitorati i campi elettromagnetici sia a bassa e sia d alta frequenza. Durante la campagna di misura, che terminerà tra un anno, sono previsti nei diversi Comuni aderenti all'iniziativa specifici incontri rivolti alla popolazione, dedicati anche ad altre matrici ambientali, oltre alla realizzazione di un vero e proprio report finale sulla concentrazione del gas radon.

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Percolato di sansa disperso nell’ambiente: denunciati titolari di un oleificio di Limbadi

I controlli effettuati congiuntamente da Guardia costiera e Corpo forestale dello Stato hanno portato alla denuncia nei confronti dei titolari di un oleificio ubicato a Limbadi. Nello specifico, le ipotesi accusatorie si basano sullo sversamento di acque di lavaggio in un fossato: il percolato di sansa scaturito dalla molitura delle olive sarebbe stato disperso nell’ambiente. La verifica circa le irregolarità connesse allo smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi dell'attività produttiva è stata condotta in collaborazione con l’Arpacal di Vibo. Il reato che viene contestato è quello di illecito smaltimento di rifiuti e la violazione amministrativa di scarico non autorizzato. La concretizzazione di quest’ultima fattispecie comporta una multa compresa fra 6 mila euro e 60mila euro.

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Arpacal: Procopio eletto vicepresidente nazionale dell’Airp

Il dottor Salvatore Procopio, fisico del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), in servizio nel Laboratorio Fisico “Ettore Majorana”, è stato eletto, unico a rappresentare la Calabria, vicepresidente dell’Associazione Italiana di Radioprotezione, la più rappresentativa nel settore di riferimento.  L’elezione di Procopio – 45 anni e residente a Botricello - è avvenuta nei giorni scorsi nel corso dell’ultima riunione del direttivo dell’AIRP, ospite del Politecnico di Milano, che, per il prossimo triennio, avrà alla Presidenza Mauro Magnoni, di Arpa Piemonte, segretario Francesco Mancini di Sogin, tesoriere Antonella Morgia dell’Enea. Tra gli altri componenti del direttivo, Luisella Garlati, direttore del Bollettino scientifico Airp, nonché gli altri consiglieri  Sandro Sandri di Enea, Vittorio Festa e Ninnì Spartà esperti qualificati. L'Associazione italiana di radioprotezione è, per sua natura, multidisciplinare; raccoglie fisici delle radiazioni, fisici sanitari, medici del lavoro, biologi e patologi delle radiazioni, igienisti, ecologi, naturalisti, geologi, ingegneri sanitari, chimici, radiochimici, tossicologi, medici legali, giuristi, periti industriali di vario indirizzo ed altri ancora. L'iscrizione dei soci avviene in forma selettiva, in quanto per divenire soci effettivi occorre avere una riconosciuta cultura specifica ed essere regolarmente impegnati in attività nel campo della protezione contro le radiazioni, nella ricerca, negli studi, nell'insegnamento, nella sorveglianza, nei controlli.

Raccolta differenziata in Calabria: la graduatoria dell'Arpacal mette in fila i Comuni

È Tortora, in provincia di Cosenza, con il 67,56% dei rifiuti che vanno in differenziata, il comune della Calabria più virtuoso nel 2014 per quanto riguarda il rapporto tra tonnellate di rifiuti urbani prodotti e, appunto, quelli raccolti con il sistema della differenziata. Segue Conflenti, in provincia di Catanzaro, con il 67,45%, e poi Motta Santa Lucia, sempre in provincia di Catanzaro, con il 67,15% di raccolta differenziata. Tra le province più virtuose, rimane in testa Cosenza con 24,95% (+3,92% rispetto all’annualità precedente), seguita da Catanzaro con 16,17% (-0,29% rispetto al 2013) e Vibo Valentia con 15,18% (-0,53%); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 11,34% (+0,77% rispetto al 2013) e Crotone con il 9,97% (+0,29 rispetto al 2013). La Calabria, nel suo complesso, segna un +1,49% di raccolta differenziata, passando dal 15,77 % del 2013 al 17,26 % del 2014. È quanto emerge dal Report Rifiuti, riferito all’anno 2014, che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) ha pubblicato sul proprio sito web; il documento raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti a tutti i Comuni della Regione Calabria, e distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER. Il Report – realizzato dal dottor Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dottor Fabrizio Trapuzzano – è stato inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato ai Dipartimenti Ambiente e Programmazione Comunitaria della Regione Calabria; i dati ufficiali pubblicati dall’Arpacal, infatti, fotografando lo stato della Raccolta differenziata in Calabria, permettono ai Comuni di poter accedere ai contribuiti erogati dalla stessa Regione. Il miglioramento sensibile, grazie all’uso di un software dedicato che l’Arpacal ha in dotazione da quest’anno, va registrato nella possibilità di reperire i dati dei Comuni che, sino alle annualità precedenti, non erano, a vario titolo, reperibili. Nell’edizione precedente del Rapporto, infatti, 108 erano i Comuni che non avevano risposto all’Arpacal; in questa edizione, invece, il numero di Comuni “non collaborativi” scende a 60. Ciò è stato possibile grazie all’acquisizione da parte del Catasto Rifiuti Arpacal dei dati MUD (Modelli Unici di Dichiarazione Ambientale) che i Comuni, obbligatoriamente, devono inviare alle Camere di Commercio territorialmente competenti ogni anno. Tornando ai dati, ecco alcuni scenari d’analisi. Su scala provinciale, ecco i comuni più virtuosi: provincia di Catanzaro (Conflenti 67,45% - Motta Santa Lucia 67,15% - Jacurso 64,67%; nel 2013 erano: Pianopoli 66,66% - Soveria Mannelli 53,29% - Gizzeria 49,48%); provincia di Crotone (Crucoli 20,53% - Crotone 17,43% - Melissa 16,93%; nel 2013 erano: Melissa 24,68% - Crotone 15,48% - Crucoli 13,33%); provincia di Cosenza (Tortora 67,56% - Casole Bruzio 65,67% - Praia a Mare 58,92%; nel 2013 erano: Pedace 79,36% - Lappano 70,61% - Bocchigliero 70,38%); provincia di Reggio Calabria (Roccella Jonica 51,46% - Cittanova 45,79% - Rizziconi 43,31%; nel 2013 erano: Roccella Jonica 72,61% - Cittanova 50,25% - Taurianova 31,41%), provincia di Vibo Valentia (Filadelfia 62,67% - Drapia 40,69% - Limbadi 40,42%; nel 2013 erano: Limbadi 44,39% - Ricadi 39,54% - San Calogero 39,27%). Per l’anno 2014, quindi, in base ai dati acquisiti attraverso specifiche modalità e tempistiche codificate in Linee Guida approvate dall’Arpacal e richieste ai Comuni, la percentuale regionale di raccolta differenziata si attesta al 17,26%. Capoluoghi di Provincia: Catanzaro segna un calo rispetto alla rilevazione precedente (6,94% nel 2014, 3,71% del 2013, 4,9% del 2012), Cosenza in notevole aumento (42,46 del 2014, 19,73% del 2013 rispetto al 16,06% del 2012), Crotone in calo (17,43% nel 2014, 15,48% del 2013 rispetto al 18,34% del 2012), Reggio Calabria in calo ( 8,95 nel 2014, 8,26% del 2013 rispetto al 13,65% del 2012), Vibo Valentia in calo (6,62% nel 2014, 8,70% del 2013 rispetto al 11,13% del 2012). Tra i dati che emergono dal Report Rifiuti, infine, eccone alcuni riferiti alle altre principali città calabresi: Lamezia Terme (29,10 nel 2014, 29,57% nel 2013, 31,09% nel 2012), Castrovillari (51,95% nel 2014, 53,26% nel 2013, nel 2012 era 52,71%), Corigliano (12,27% nel 2014, 12,59% nel 2013, nel 2012 era 16,02%), Paola (8,25% nel 2014, 9,97% nel 2013, nel 2012 era 18,40%), Rossano (22,17 nel 2014, 15,37% nel 2013, nel 2012 era 22,99%), Palmi (14,30% nel 2014, 17,25% nel 2013, nel 2012 era 29,20%), Gioia Tauro (33,59% nel 2014, 9,60% nel 2013, mentre nel 2012 era non disponibile), Locri (1,79% nel 2014, 2,26% nel 2013, mentre nel 2012 era non disponibile), Tropea (25,60% nel 2014, nel 2013 era 15,96%, mentre nel 2012 era 16,12%), Pizzo Calabro (28,35% nel 2014, 27,18% nel 2013, nel 2012 era 26,03%). Ecco alcuni dati riferiti, per l’annualità 2014, ai dieci comuni più popolosi della Calabria: Reggio Calabria (183.974 abitanti con 8,95% di raccolta differenziata), Catanzaro (90.000 abitanti con 6,94% di raccolta differenziata), Lamezia Terme (70.515 abitanti con 29,10 % di raccolta differenziata), Cosenza (67.679 abitanti con 42,46% di raccolta differenziata), Crotone (61.131 abitanti con 17,43% di raccolta differenziata), Corigliano (40.479 abitanti con 12,27% di raccolta differenziata), Rossano (36.889 abitanti con 22,17% di raccolta differenziata), Rende (35.160 abitanti con 41,14% di raccolta differenziata), Vibo Valentia (33.897 abitanti con 6,62% di raccolta differenziata), Castrovillari (22.284 abitanti con 51,95% di raccolta differenziata). Se, invece, vengono rapportate le tonnellate prodotte di raccolta differenziata, con il numero di abitanti dei dieci comuni più popolosi della Calabria, emerge un’altra classifica: è Rende, infatti, ad avere la più alta quota pro-capite di differenziata (253 kg per abitante), seguita da Cosenza (181 kg pro-capite) e Lamezia Terme (151 kg per abitante). Analizzando i dati della raccolta differenziata e rapportandola agli abitanti per singolo comune – ottenendo quello che potremmo definire un indicatore della sensibilità ambientale che ciascun cittadino medio ha acquisito rispetto al problema dei rifiuti - la “classifica” dei comuni virtuosi cambia sensibilmente. Provincia di Catanzaro: Gizzeria (273 kg/ab), San Pietro Apostolo (251 kg/ab), Marcellinara (192 kg/ab); Provincia di Crotone: Melissa (103 kg/ab), Crotone (90 kg/ab), Crucoli (85kg/ab); Provincia di Cosenza: Praia a Mare (475 kg/ab), Tortora (285 kg/ab), Rende (253 kg/ab); Provincia di Reggio Calabria: Terranova Sappo Minulio (261 kg/ab), Roccella Jonica (242 kg/ab), Cittanova (203 kg/ab); Provincia di Vibo Valentia: Ricadi (239 kg/ab), Pizzo Calabro (194 kg/ab) Drapia (180 kg/ab).

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Sequestro isola ecologica di Serra: sopralluogo di Arpacal, Asp, Cfs e Vigili del Fuoco

E' in corso in questi minuti un sopralluogo congiunto nell'area dell'isola ecologica di Serra San Bruno che il 30 ottobre è stata sottoposta a sequestro in seguito alle presunte violazioni emerse grazie alle informative inoltrate dal locale Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato. Alle operazioni in quella che, secondo l'ipotesi degli inquirenti, era divenuta nel tempo una vera e propria discarica abusiva, stanno prendendo parte gli esperti dell'Arpacal, personale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, agenti del Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato e della sezione di Polizia Giudiziaria del medesimo Corpo, ed i Vigili del Fuoco. Si tratta di procedure volte a verificare l'eventuale presenza di parametri inquinanti. Nell'isola ecologica, infatti, erano stati trovati tracce di percolati e rifiuti di ogni genere a stretto contatto con il terreno, ed a brevissima distanza dal torrente Leonà e da vari terreni limitrofi. Gli addetti presenti stanno scattando numerose fotografie per studiare nel dettaglio lo stato esistente. Presente, in rappresentanza dell'Amministrazione di Piazza Tucci, il presidente del Consiglio Comunale  Giuseppe De Raffele. Nello specifico gli uomini dell'Arpacal sono impegnati nelle operazioni di prelievo di porzioni del suolo mediante carotaggio, il personale dell'Asp  ha, invece, focalizzato l'attenzione sul rispetto dei requisti di natura igienico-sanitaria, mentre i Vigili del Fuoco effettuano gli accertamenti finalizzati al controllo dei dispositivi sicurezza.

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Tumori ai polmoni, l’Arpacal misura la concentrazione del gas radon in ambienti chiusi

Alla presenza dei delegati dei Comuni di Settingiano, Andali, Soverato, Miglierina, e Platania, dopo riunioni tecniche già svolte per i comuni di Vallefiorita e Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, si è tenuta ieri a Catanzaro la prima riunione tecnica di presentazione della nuova campagna di monitoraggio  della presenza di gas radon nei luoghi pubblici e nelle civili abitazioni, a cura del laboratorio fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria). La campagna prevede il coinvolgimento di tutti i comuni che hanno aderito ad un primo appello a monitorare la presenza del gas radon sul proprio territorio, attraverso il posizionamento di esposimetri in grado di misurare la presenza di questo gas naturale inerte ma radioattivo, prodotto principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione.Dopo un breve saluto del direttore scientifico dell’Arpacal, dottor Oscar Ielacqua, la presentazione dell’iniziativa, nonché i dettagli operativi della collaborazione che l’Arpacal ha chiesto ai Comuni, è stata a cura del dottor Salvatore Procopio del laboratorio fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento di Catanzaro. “Il progetto – ha spiegato Procopio - viene sviluppato in un periodo di circa 12 mesi e permette di allestire una banca dati per la misura della concentrazione del gas radon in ambienti chiusi, indispensabile passo per la stesura di una mappa territoriale per il rischio radon. Attraverso l’acquisizione delle coordinate geografiche di ogni punto di misura, inoltre, sarà possibile costruire una cartografia con i diversi valori di concentrazione media di attività di radon”. “Poiché il radon è un gas radioattivo – ha illustrato ai presenti Procopio - può risultare cancerogeno se inalato in concentrazioni elevate. La principale fonte di questo gas risulta essere il terreno, dal quale fuoriesce e si disperde nell'ambiente, accumulandosi in locali chiusi dove diventa pericoloso. Si stima che sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta, ed alcuni studi evidenziano sinergie fra le due cause. Per i non fumatori, invece, è statisticamente la prima causa di tumore al polmone”. Nelle prossime settimane, oltreché per le altre province calabresi, saranno tenuti altri incontri con i sindaci, o loro delegati, dei comuni della provincia di Catanzaro che stanno progressivamente aderendo all’iniziativa.

 

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