Coronavirus: Arpacal dona dispositivi di protezione all'Asp di Vibo Valentia

Non si ferma la gara di solidarietà dell'Arpacal per sostenere gli ospedali della Calabria impegnati nella lotta al coronavirus.

Anche il Dipartimento provinciale di Vibo Valentia, diretto da Clemente Migliorino, ha voluto dare il proprio contributo in termini di dispositivi di protezione individuale (Dpi) da donare al locale nosocomio cittadino. 

Così come avvenuto già nelle altre province calabresi, oggi il personale del servizio 118 -  incaricato dal commmissario dell'Asp vibonese, Giuseppe Giuliano - si è recato presso la sede del Dipartimento Arpacal vibonese per ritirare il materiale donato; si tratta di 150 copricalzari ad alta resistenza, 75 tute ad alta resistenza, 100 tute monouso in tessuto/non tessuto, 100 camici monouso in tessuto non tessuto e 24 maschere Ffp2.
"Facciamo il possibile, se necessario oltre il ruolo istituzionale che ci compete - ha dichiarato il Direttore generale Arpacal, Domenico Pappaterra - per dare una mano alla nostra terra per resistere e sconfiggere questa pandemia. Sono piccoli e concreti gesti, totalmente condivisi da tutto il personale dell'Agenzia, per manifestare la nostra solidarietà a chi è in prima linea". 

Pioggia nelle Serre: 253 mm a Fabrizia-Cassari, 160 a Serra San Bruno

“La nostra regione è stata interessata nelle scorse ore dagli effetti di una saccatura retrograda che, scontrandosi con l'aria umida proveniente dal Mediterraneo, ha causato diffuso maltempo, forti venti e precipitazioni abbondanti, soprattutto sui versanti ionici”.

E’ quanto dichiara in una nota il Centro funzionale multirischi dell’Arpacal. 

“Durante la giornata odierna - continua la nota del Multirischi - andremo incontro ad un progressivo miglioramento, in termini quantitativi, sui settori ionici, mentre su quelli tirrenici è attesa residua instabilità anche nella giornata di domani. La regione, comunque, continuerà ad essere interessata da precipitazioni sparse, localmente anche a carattere di rovescio o temporale. I venti forti, invece, continueranno ad interessare il territorio regionale per almeno altre 12-18 ore”.

“Nelle ultime 24-48h il territorio regionale è stato interessato da precipitazioni importanti in termini quantitativi".

Il dato più rilevante è stato registrato a Chiaravalle Centrale dove in 24 ore sono caduti oltre 302 mm di pioggia. Dato significativo anche a Fabrizia- Cassari dove i mm di pioggia sono stati più di 253.

La stazione pluviometrica di Serra San Bruno si è invece fermata a poco meno di 160 mm.

I dati riportati sono stati raccolti dalla Rete meteorologica regionale, gestita dal Centro funzionale multirischi - Sicurezza del territorio dell'Arpacal.

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Emergenza coronavirus: Arpacal dona dispositivi di protezione all'ospedale di Crotone

Dopo Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza, oggi è stata la volta del Dipartimento provinciale Arpacal di Crotone a donare dispositivi di protezione individuale al locale ospedale cittadino, il San Giovanni di Dio, in cui il personale sanitario sta combattendo in prima linea contro la diffusione del coronavirus oltre che curare i pazienti ricoverati in reparto.

Questa mattina, infatti, personale addetto dell'Ospedale - dopo gli opportuni contatti tra il direttore Arpacal di Crotone, dr. Rosario Aloisio, ed il management del nosocomio cittadino -  ha ritirato presso la sede dipartimentale dell'Agenzia ambientale calabrese i dispositivi donati; si tratta di centocinquanta tute monouso, duecento paia di calzari, tremila guanti monouso e cinquanta mascherine ffp3. 

"Come preannunciato sui nostri canali social ai nostri utenti che chiedevano informazioni - ha dichiarato il direttore generale Arpacal, dr. Domenico Pappaterra - anche Crotone ha concluso ieri la sua ricognizione di materiale da donare e questa mattina ha provveduto a consegnare. Sul fronte tecnico scientifico stiamo fornendo il nostro contributo alla Regione Calabria, anche portando nella nostra realtà regionale le linee guida che il Sistema  nazionale a rete per la protezione ambientale (SNPA) - di cui Arpacal fa parte con le altre agenzie regionali ambientali e Ispra - redige per contribuire ad una migliore risposta del Sistema Italia a questa emergenza Covid-19".

Emergenza coronavirus: Arpacal dona dispositivi di protezione

Dopo quelli di Catanzaro e Cosenza, anche il Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell'Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria), guidato dalla dr.ssa Giovanna Bemusto, ha donato un quantitativo di dispositivi individuali di protezione (DPI) per il personale sanitario che sta lottando in prima linea contro il coronavirus.

Oggi la dr.ssa Fatta del Pronto Soccorso del Grande Ospedale Metropolitano "Bianchi - Melacrinò - Morelli" di Reggio Calabria, delegata a ciò dal Direttore Sanitario dr. Giuseppe Foti, si è recata nella sede del DIpartimento Arpacal di Reggio Calabria per ritirare il quantitativo di DPI donato: si tratta di 40 camici monouso per il rischio chimico e batteriologico, e 150 paia di calzari monouso. 

"Prosegue il nostro impegno su tutto il territorio regionale - ha dichiarato il Direttore Generale dell'Arpacal, dott. Domenico Pappaterra - sia sul fronte della solidarietà ma anche nel nostro supporto tecnico al sistema Regione per dare risposte alla collettività calaabrese così provata in questi giorni dall'emergenza coronavirus".

Emergenza coronavirus: Arpacal dona dispositivi di protezione agli ospedali di Cosenza e Catanzaro

Mille tute, cinquecento camici e 1200 calzari. È quanto è stato donato dall’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) agli ospedali di Cosenza e Catanzaro, per il personale sanitario che sta combattendo in prima linea la battaglia contro il coronavirus.

Dopo aver fatto una ricognizione, il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, sentiti i dirigenti dei dipartimenti provinciali dell’Agenzia, ha disposto la prima consegna, avvenuta ieri in mattinata e la seconda oggi.   

Ieri, infatti, è stata fatta la prima donazione all’Azienda ospedaliera “Annunziata” di Cosenza; si tratta di 500 camici monouso in Tyvek (questo il nome del tessuto sintetico con cui è realizzato il Dpi) e 200 calzari monouso in Tnt. Personale dell’ufficio tecnico del nosocomio cosentino ha prelevato i materiali negli uffici del Centro geologia amianto Arpacal di Cosenza, consegnati direttamente dal direttore del Dipartimento cosentino, Teresa Oranges.

Questa mattina, invece, è stata la volta della donazione di Dpi (Dispositivi individuali di protezione) all’Azienda ospedaliera “Pugliese - Ciaccio” di Catanzaro. Il Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro, guidato da Francesco Nicolace, ha donato 1000 tute monouso in polipropilene, utili per la protezione chimica e batteriologica, e 1000 calzari con lacci ai polpacci in polipropilene. Anche in questa occasione, personale dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro ha prelevato i dispositivi presso la sede del Dipartimento Arpacal di Catanzaro che si trova nel quartiere Lido.  

In entrambi i casi, le modalità della donazione sono state concordate con i management delle due aziende ospedaliere, per garantire celerità e pronta disponibilità dei Dpi.

“Siamo consapevoli del grande sforzo che stanno svolgendo gli operatori sanitari degli ospedali calabresi - ha dichiarato il direttore generale dell’Arpacal, dott. Domenico Pappaterra - e vorremmo dare assolutamente di più; il primo gesto è stato quello di donare i nostri DPI ai nosocomi di Cosenza e Catanzaro; ho sentito telefonicamente il Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza,che ha molto apprezzato il gesto, così come il management del “Pugliese - Ciaccio” di Catanzaro. Nei prossimi giorni non escludo altre donazioni dopo che le ricognizioni saranno nuovamente aggiornate”. 

Intanto l’Agenzia, con più del 50 per cento di personale in servizio in modalità smart working, continua a garantire sul territorio i servizi indifferibili di cui è istituzionalmente competente.

Il Centro operativo Covid-19 dell’Arpacal, in linea con quanto stanno facendo le altre Arpa italiane, è comunque costantemente attivato, mentre proprio oggi il direttore generale ha partecipato in videoconferenza al Consiglio del sistema Nazionale della protezione dell’ambiente (Snpa), di cui Arpacal fa parte, per valutare tecnicamente quali sono le procedure più opportune in materia di gestione dei rifiuti speciali. 

A novembre due eventi con pioggia record nelle Serre

Sono stati pubblicati dal Centro funzionale multirischi Arpacal i rapporti relativi agli eventi meteo-pluviometrici dell’11-13 novembre, per i quali era stata diramata un'allerta rossa in alcune aree della Calabria e del 23-25 novembre 2019, per i quali era stata diffusa un'allerta rossa su tutto il territorio regionale.

In ciascun documento, redatto dai tecnici del Centro funzionale multirischi, vengono illustrati i dati che hanno concretizzato realmente i termini dell’allerta diramata in quei giorni.

In entrambe le date, infatti, la pioggia è caduta abbondante su tutta la regione. 

Durante l’evento meteorologico dell’11 - 13 novembre, le precipitazioni più elevate sono state registrate nel bacino del Tacina, tra le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone.

Il valore più elevato è stato registrato dalla stazione pluviometrica di Mesoraca - Fratta (circa 237 mm).

Valori superiori a 150 mm sono stati misurati nei pluviometri di Petilia Policastro - Pagliarelle, Buturo (ex Villaggio Principe), Taverna – Ciricilla, Petronà, Gimigliano e Cropani

La pioggia è caduta  copiosa anche nelle Serre, dove sono stati registrati 143,8 mm a Serra San Bruno e Cassari, 130 mm a Mongiana e 123,8 mm a Fabrizia

Durante l'evento del 23 - 25 novembre, invece, la stazione pluviometrica che ha fatto registrare le maggiori precipitazioni è stata quella di Antonimina - Canolo Nuovo (203.6 mm).

 Valori decisamente sopra la media sono stati riscontrati anche a Fabrizia, dove, in poco meno di due giorni, sono caduti 178,2 mm di pioggia.

Di poco inferiori i dati di Cassari (162,4 mm) e Mongiana (158,4).

A Serra San Bruno, invece, la pioggia ha raggiunto i 148 mm, mentre ad Arena non è andata oltre i 138,4 mm.

Moria di pesci nel lago Angitola, le analisi Arpacal rilevano la presenza di Dde e Ddt

Con una nota inviata ieri mattina al commissario straordinario del Parco regionale delle Serre, nonché ad una serie di autorità competenti sul territorio tra cui la Prefettura di Vibo Valentia, come anticipato nei giorni scorsi il direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, Dr. Clemente Migliorino, ha trasmesso gli esiti analitici del prelievo delle acque superficiali nel lago Angitola, nella zona antistante il rifugio “Pasquale Cricenti”, nel comune di Maierato.

La documentazione, che consiste in 18 rapporti di prova, descrive i risultati di tutte le attività svolte dall’Arpacal a seguito della chiamata in causa da parte del Commissario del Parco delle Serre, dopo il ritrovamento di pesci morti sulle rive dell’invaso. 

“Le analisi chimico-fisiche, batteriologiche ed eco-tossicologiche, effettuata su un campione di acqua superficiale - spiega Migliorino nella lettera alle istituzioni - sono da riferire al campione istantaneo prelevato in superficie dalla sponda sinistra del lago, nel punto da voi indicato per una significativa moria di pesci. Il test di eco-tossicità, i valori chimico-fisici, microbiologici e ossigeno disciolto, così come i metalli rientrano nei valori di norma. I policlorobifenili (PCB) sono inferiori al limite di rilevabilità del metodo. Le analisi dei fitofarmaci rilevano la presenza di DDE e DDT; inoltre viene rilevata la presenza di para para DDT e DDT totale, entrambi in concentrazioni superiori se confrontato i rispettivi standard di qualità ambientali, espressi come valori medi annui, riportati nella tabella 1A del decreto legislativo 172 del 2015 (Il DDE è un composto chimico derivante dalla perdita di acido cloridrico del DDT, ndr). La ricerca degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) - conclude Migliorino - ha rilevato la presenza di Fenantrene mentre gli altri IPA sono tutti al di sotto dei limiti di rilevabilità del metodo”.

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Calabria, mari e spiagge invase dalla plastica

L’invasione della plastica nei mari e sulle spiagge non è un problema lontano dalle nostre routine locali quotidiane.

Anche in Calabria, lo Jonio ed il Tirreno sono stati negli ultimi anni oggetto di una progressiva invasione di spazzatura che, oltre a deturpare le bellezze marine e delle spiagge, mette in pericolo la loro biodiversità.

E’ il grido d’allarme lanciato nel corso del workshop #IoSonoMare che si è tenuto ieri a Catanzaro e organizzato dal Ministero dell’Ambiente con Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) e Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nell’ambito dell’omonima campagna nazionale di divulgazione dei risultati dell’attività in Italia della Direttiva UE “Marine Strategy”.

Uno dei descrittori qualitativi previsti dal programma della Direttiva Marine Strategy - che si pone l’obiettivo di conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell’ambiente marino di tutti gli Stati membri dell’Ue entro il 2020 – è infatti quello dei rifiuti marini, in cui vengono monitorati i rifiuti spiaggiati, flottanti, sul fondo, i microrifiuti  ed, infine, i rifiuti ingeriti dalle tartarughe Caretta caretta.

In Calabria, il Centro regionale strategia marina dell’Arpacal ha effettuato, nel periodo 2015-2018, il monitoraggio dei rifiuti spiaggiati, seguendo le metodiche imposte dal Ministero.

I punti di monitoraggio sono stati individuati nella Foce del fiume Crati (Cassano Ionio (CS)), a Crotone, Catanzaro-Borgia, Gioia Tauro (RC), Vibo Marina e Cetraro (CS).

I dati raccolti durante il triennio, presentati nel workshop da Laura Pirrera  hanno edivenziato che il numero di rifiuti spiaggiati maggiore è stato riscontrato nei litorali del versante tirrenico (16.986 rifiuti - 2015-2018), rispetto a quello ionico (6297 rifiuti – 2015-2018).

La macrocategoria di rifiuto più abbondante in tutti gli anni analizzati (dal 2015 al 2018) e per i litorali di entrambe i versanti, è stata la plastica, come d’altronde riportato per numerose altre regioni d’Italia.

Relativamente alla macrocategoria “plastica e polistirene”, il trend dal 2015 al 2018 sembra essere in aumento (ad esempio il versante tirrenico sale da 81% a 93%).

Quello che i tecnici del Centro strategia marina dell’Arpacal hanno constatato è che i rifiuti raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e si distribuiscono non necessariamente in prossimità dei luoghi di produzione.

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