Vibo, Alfredo De Nardo eletto consigliere nazionale dei cardiologi

Il dott. Alfredo De Nardo, dirigente medico presso l’unità operativa Utic-Cardiologia del presidio ospedaliero “G. Jazzolino” dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia è entrato a far parte del Consiglio Nazionale dell’Associazione nazionale cardiologi italiani per il biennio 2021-2023 che verrà presieduto dal prof. Furio Colivicchi attuale Direttore della Cardiologia al San Filippo Neri di Roma. 

La sua elezione è avvenuta a Roma nel corso dei lavori per l’insediamento dei nuovi organi direttivi dell’Anmco, Società scientifica maggiormente rappresentativa tra quelle accreditate al Ministero della Salute e promotrice della Fondazione “Per il tuo cuore”.

Tra i presenti Annamaria Parente Presidente della Commissione Sanità del Senato.

“Sono particolarmente grato a chi ha pensato e sostenuto la mia candidatura – ha dichiarato, tra l’altro il neo consigliere nazionale dell’Anmco – perché accresce il mio personale impegno verso le nuove frontiere della sanità cardiologica che la Calabria insegue con ottime chances di successo.

Penso alla competente esperienza, tra l’altro, del prof. Ciro Indolfi, Presidente della Società Italiana di Cardiochirurgia e a quanti, e sono numerosi, ne condividono il percorso. Spesso oltre i confini della nostra realtà riusciamo ad essere fortemente competitivi ma dobbiamo esserlo ancor meglio in Calabria dove la qualità delle esperienze è sempre sicura garanzia di successo nella crescente domanda di cura e terapia avanzata e ci spinge ogni giorno di più a crederci”.      

Alfredo De Nardo, nativo di Soriano Calabro, è il primo medico vibonese a far parte della massima assise nazionale cardiologica. Vanta un curriculum di sicuro prestigio.

Laureato con il massimo dei voti in Medicina e Specialista in Cardiologia presso la Università degli Studi  “La Sapienza “ di Roma, ha iniziato la sua attività nel 1989  nel reparto di Cardiologia dell’attuale Gom ( ieri Ospedali riuniti)  di Reggio Calabria  e dall’ agosto 2000  presta, in maniera ininterrotta, l’attività medica a Vibo Valentia presso l’unità operativa Utic -Cardiologia dell’ Asp.

 Il neo consigliere nazionale dei cardiologi italiani che ha ricoperto vari incarichi nel sindacato medici e nelle società scientifiche regionali e nazionali è autore  di 70 pubblicazioni scientifiche e revisore scientifico del Giornale Italiano di Cardiologia e degli abstract nei congressi nazionali ANMCO.

Alfredo De Nardo vanta una interessante Fellowship in cardiologia dal 2008 ed ha fatto parte della aree scientifiche nazionali di Nursing, Malattie del Circolo polmonare, del Cardioimaging, oltre che promotore ed organizzatore di numerose iniziative formative e scientifiche, tra le quali la 1° e  2° edizione della “ Convention delle UTIC calabresi” .

Al suo attivo anche la istituzione del primo registro calabrese di una cardiopatia rara: la “Cardiomiopatia ipertrofica “ . Tra le sue esperienze più importanti anche il primo congresso “Cardionursing”  della  Calabria ed infine  l’ ultima edizione  nazionale di Cardio-Neurologia dal titolo “ Cuore cervello e dintorni “ che si è svolto  a Vibo nello scorso Ottobre 2019  e che ha registrato la partecipazione di esperti di cardiologia anche a livello internazionale.

“Devo la mia elezione – ha aggiunto  Alfredo De Nardo – al grande supporto,  impegno ed  affetto del Direttore  responsabile della struttura di Utic e Cardiologia Interventistica, Dott. Michele Comito, che si è prodigato affinchè la mia candidatura potesse ottenere il successo sperato, ricordando il suo impegno serio ed efficace riguardante l’ Unità Operativa  dell’ Ospedale “ G. Jazzolino”   che guida  con grande umanità e capacità  e che sta dimostrando di essere sempre di più organizzata ed aggiornata negli ultimi  avanzamenti tecnologici e terapeutici della Cardiologia moderna.” Alfredo De Nardo tra le altre autorità scientifiche  ha ricevuto anche  le congratulazioni dal prof. Giuseppe Rosano, Presidente eletto della Società Europea di Cardiologia

Cancelliere colto da infarto, muore per presunti ritardi nel trasferimento: assolti due cardiologi

Il Gup del Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento della richiesta avanzata dall’avvocato Francesco Nicoletti, ha emesso una sentenza di assoluzione, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, nei confronti di due dottori, entrambi in servizio presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’ospedale “Nicola Giannettasio” di Rossano.

I FATTI I due medici erano accusati di omicidio colposo in seguito alla morte di un 41enne coriglianese (all’epoca dei fatti cancelliere presso la sezione penale dibattimentale dell’ex Tribunale di Rossano), deceduto il 15 ottobre 2010 per complicanze sopraggiunte ad un infarto miocardico esteso. L’uomo, sul quale era stata praticata la terapia di stabilizzazione, era stato ricoverato d’urgenza presso l’ospedale di Rossano per infarto acuto del miocardio con conseguente edema polmonare. Ai due medici si contestava, in concorso e cooperazione colposa, di aver disposto con ritardo il trasferimento del paziente presso l’ospedale di Catanzaro “Sant’Anna” (nosocomio più attrezzato per simili evenienze), facendo partire l’ambulanza alle ore 4 ovvero dopo oltre due ore dal suo ingresso in ospedale, benché consapevoli sia della assoluta gravità delle condizioni cliniche del paziente, al quale era stata diagnosticata una Stemi (infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST), sia della inidoneità della struttura ospedaliera rossanese. Durante il trasferimento in ambulanza si decise poi di deviare il percorso verso l’ospedale di Cosenza, in considerazione del grave e drammatico peggioramento delle condizioni del paziente dopo mezz’ora dalla partenza, dove il quarantunenne giunse purtroppo già senza vita.

LE INDAGINI L’attività di indagine prendeva il via dalla querela presentata dalla moglie della vittima, la quale evidenziava che il personale del 118 proveniente da Corigliano aveva trasportato il marito presso l’ospedale Civile di Rossano, dove era stato sottoposto a visita e alle prime cure mediche, rilevando che secondo i sanitari di turno occorreva stabilizzarlo per poi eventualmente trasportarlo presso una struttura sanitaria di Catanzaro.

IL PROCESSO Nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal PM della Procura della Repubblica di Castrovillari si contestava agli imputati di aver disposto con ritardo il trasferimento presso l’Ospedale di Catanzaro Sant’Anna, facendo partire l’ambulanza dopo oltre due ore dall’arrivo del paziente all’ospedale di Rossano, benché consapevoli della assoluta gravità delle sue condizioni cliniche. In una prima fase, a seguito degli accertamenti effettuati dando corso alla querela sporta nei confronti dei due medici, la Procura aveva formulato richiesta di archiviazione, rigettata dal Gip del Tribunale di Rossano che aveva trasmesso gli atti al Pm disponendo la prosecuzione delle indagini. A questo seguì una seconda richiesta di archiviazione, nuovamente rigettata dal Gip del Tribunale di Castrovillari che ha ritenuto necessario l’espletamento di un’ulteriore attività di indagine.  Si è giunti così all’udienza camerale per l’opposizione formulata dalla parte offesa avverso la terza richiesta di archiviazione, durante la quale il Gip ha disposto l’imputazione coatta nei confronti dei due medici, ordinando alla Procura della Repubblica di formulare il capo d’accusa di omicidio colposo in concorso. Da qui la celebrazione dell’udienza preliminare a carico dei due medici.

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE Al termine della discussione, in sede di udienza preliminare, il Pubblico ministero ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per entrambi gli imputati, mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Francesco Nicoletti, ha argomentato una serie di tesi finalizzate ad ottenere una pronuncia assolutoria. Ed è proprio in accoglimento delle argomentazioni difensive che il Gup del Tribunale di Castrovillari ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti dei due cardiologi con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

 

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