Fucile a canne mozze rinvenuto in un terreno demaniale

 Un fucile calibro 16 a canne mozze con la matricola abrasa ed oltre 60 cartucce. È quanto hanno rivenuto i carabinieri della Stazione di Sant'Ilario dello Jonio e dello squadrone Cacciatori di Calabria, in un terreno demaniale di località “Piano dei Corvi”, a Ciminà, nel reggino.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro e messo a disposizione della Procura di Locri per gli eventuali accertamenti del caso.

Secondo gli investigatori, il ritrovamento rappresenta la conferma che l’entroterra aspromontano, come già visto nel corso dell’anno con vari rinvenimenti, si presta particolarmente ad essere utilizzato come “deposito” di armi.

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Armi e munizioni, arrestato un 42enne

Prosegue a pieno regime l'attività dei carabinieri del Comando gruppo di Locri, impegnati in una serie di rastrellamenti nelle aree rurali dell’entroterra della locride, alla ricerca di armi e materiale esplodente.

I militari hanno focalizzato la loro attenzione, nelle aree aspromontane ricadenti nei comuni di Ciminà, San Luca e Platì. In tale contesto sono stati ispezionate ampie zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali.

Nel corso di un’attività condotta nella giornata di ieri, i carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, unitamente ai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Saverio Raco, 42enne di Ciminà, già noto alle forze dell’ordine, per ricettazione e detenzione abusiva di armi clandestine.

In particolare, nel corso di una perquisizione domiciliare, estesa anche ad un terreno ubicato nel comune di Ciminà, di proprietà del 42enne, i militari hanno rinvenuto:

·         un fucile cal. 12 con matricola punzonata;

·         due riduttori di calibro di fabbricazione artigianale;

·         oltre 450 munizioni di vario calibro e tipo.

Tutto il materiale, in ottimo stato di conservazione, era abilmente occultato all’interno di un tubo in plastica sotterrato.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Locri, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

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Coltivavano ingenti quantitativi di droga, due persone arrestate nella Locride

Due persone, Luigi Portolesi, di 64 anni e Francesco Catanzariti, di 36, entrambi di Platì, sono stati nuovamente tratti in arresto con l'accusa di produzione, coltivazione e detenzione di droga.

I due uomini, già noti alle forze dell'ordine, erano stati sorpresi lo scorso mese di ottobre, in flagranza di reato all'interno di una piantagione di marijuana ubicata nel territorio del comune di Ciminà, in provincia di Reggio Calabria.

Dopo essere stati arrestati per coltivazione di droga, hanno subito la riqualificazione del reato d'imputazione con l'aggravante degli ingenti quantitativi. A Portolesi e Catanzariti, infatti, è stato notificato un provvedimento emesso dal gip del tribunale di Locri. In seguito ad una consulenza effettuata dal Ris di Messina, si è potuto accertare che il quantitativo di principio attivo presente nella droga sottoposta a sequestro sarebbe stato sufficiente a ricavare oltre 330 mila dosi di sostanza stupefacente.

La piantagione sequestrata era composta da 420 piante il cui valore stimato, qualora immesse sul mercato, sarebbe stato di circa 700 mila euro.

 

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Carabinieri trovano fucili, carabina e munizioni in una zona di campagna

I Carabinieri hanno trovato e posto sotto sequestro due fucili, una carabina ed più di 250 cartucce di differenti generi e calibri. Nel contesto di un'attività programmata volta a ricercare armi, esplosivi e droga, i militari dell'Arma del Gruppo di Locri hanno effettuato la scoperta in un'area di campagna, difficilmente raggiungibile, a Ciminà, in provincia di Reggio Calabria. Il personale specializzato dei Carabinieri analizzerà il materiale per accertare se sia stato utilizzato in occasione di episodi delittuosi.

   

Prelibatezze calabre: Il caciocavallo di Ciminà

…Latte, latte e ancora latte!!!
Ricordo di averlo assaggiato la prima volta più o meno un anno fa ad una fiera organizzata da slow food nel centro di Catanzaro. Era un giorno piovoso, e pochissimi erano i visitatori.
Tra profumi di tartufo, la birra artigianale dei miei cari colleghi dell’agriturismo Calabrialcubo di Nocera Terinese, tra gammune di Belmonte di cui forse vi parlerò presto e il rosato, allora appena nato e neanche etichettato di Francesco De Franco della cantina A’VITA di Cirò, ho intravisto in lontananza in un piccolo stand tanti cubetti di formaggio infilzati con uno stecchino e con curiosità mi sono avvicinato.
Chiedo cosa fosse e un po’ di informazioni sulla produzione, leggo una brochure e ancora più curioso di prima mi preparo all’assaggio,scelgo un pezzettino ben stagionato, chiudo gli occhi e assaporo con meraviglia cotanto splendore.
Dalla scorza leggermente croccante quando è fresco, uniforme e quasi inesistente quando invece stagionato questo caciocavallo è un gioiello che colpisce i cinque sensi in modo limpido ed esponenziale.
Guardare quella “provoletta”, (dai 400 g. ai 3 kg.), toccarla, annusarla, mi riporta alla mente ricordi d’infanzia, la bellezza di quando da bambini, forse per farci stare un po’ calmi, la mamma o il papà ci facevano assaggiare un piccolo bocconcino di mozzarella o una striscia di pasta filata mentre loro facevano le provviste al caseificio, non ditemi che non vi è mai capitato.
Quel sapore di “latte salato”, ancora tiepido e morbido regala da sempre momenti di assoluto appagamento.
Questo formaggio, oltre ad essere passato in una salamoia prima di venire appeso a coppia alla pertica ha una particolarità straordinaria che probabilmente lo differenzia dal caciocavallo tradizionale: il latte di vacca che viene coagulato con caglio naturale di capretto è ancora crudo, e quindi è per questo che si sente tutto il sapore del latte.
Usarlo nei ripieni o grattuggiato esalta il sapore delle pietanze anche se io sinceramente ve lo consiglio come casaro l’ha fatto. Un grande presidio slow food dunque che non ha bisogno si altre presentazioni.
Assaggiatelo e mangiate questa fetta di puro latte, latte e ancora latte.
Ah, fatemi sapere!!!

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