Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Claudio Parente entra in Consiglio regionale

Claudio Parente è subentrato in Consiglio regionale, a Giuseppe Mangialavori, eletto in Parlamento il 4 marzo scorso.

Il neo consigliere regionale con 4.359 voti era il primo dei non eletti nella lista della Casa delle Libertà (circoscrizione Centro - Catanzaro).

Alla seconda legislatura, in quella precedente (IX) ha ricoperto gli incarichi di segretario della III Commissione “Sanità, attività sociali, culturali e formative” e di presidente della VI Commissione “Affari dell'Unione europea e relazioni con l'estero”.

Nato il 17 giugno 1956 a Rogliano (Cs), è sposato e ha due figli. Laureato in Medicina e Chirurgia ed in Scienze dell’amministrazione dei servizi sociali e sanitari, è dottore di ricerca in Morfologia umana e sperimentale, nonchè specialista in Medicina dello sport. Autore di numerose memorie scientifiche, pubblicate su riviste nazionali ed internazionali, è stato professore incaricato presso le facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Catanzaro. Nel 1997 ha rinunciato alla carriera universitaria per intraprendere la libera professione di medico specialista ed avviare e dirigere diverse iniziative imprenditoriali di successo nel settore sanitario. Dall’anno 2016 presiede il Movimento Politico Sociale “Officine del Sud”. 

Ha la passione per gli animali e per il calcio, sport che lo ha visto calciatore del Catanzaro, del Crotone, della Vigor Lamezia e del Sambiase ma anche allenatore, medico sportivo e Presidente. ​

 

 

Mangialavori resta in Consiglio regionale: rigettato anche in appello il ricorso di Parente

"Anche nel giudizio di appello, la Magistratura ha confermato la piena conformità alla legge della mia elezione e posizione di consigliere regionale. Nei miei confronti, nessun rilievo di 'incandidabilità' è stato ravvisato dalla Corte adita. Il ricorso proposto da Claudio Parente, primo dei non eletti della Casa delle Libertà è stato, così, nuovamente rigettato". È quanto rende noto il consigliere regionale della CdL, Giuseppe Mangialavori, che aggiunge: "tale decisione conferma la piena legittimità, sotto ogni profilo, della mia elezione in seno all’Assise regionale. Un esito che suscita piena soddisfazione in me e in tutti coloro i quali mi hanno sempre sostenuto e incoraggiato sulla via dell’impegno politico. La mia fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria è sempre stata incondizionata e comunque, tale pendenza - evidenzia Mangialavori - non ha sottratto energie ed impegno al ruolo pubblico assegnatomi dagli elettori. Esprimo apprezzamento verso l’operato dell’avvocato Stefano Luciano che si è adoperato, ancora una volta, in una difesa puntuale e rigorosa. Continuerò, pertanto a svolgere la mia attività di rappresentanza, assicurando una costante presenza sia nella società che in seno all'Assemblea regionale. Tutto questo per far valere le ragioni di una terra che non intende cedere ad alcuna fatalistica rassegnazione. Piuttosto, affermare le ragioni profonde di una continua ricerca di emancipazione da tutti gli ostacoli che - conclude Mangialavori - si frappongono alla piena affermazione di ogni sua risorsa, umana e territoriale".

Ricorsi, Mangialavori resta consigliere regionale

“La Corte d’appello di Catanzaro ha riconosciuto la piena legittimità della mia elezione alla carica di consigliere regionale. Respinto, infatti, il ricorso presentato da Claudio Parente primo dei non eletti della Casa delle libertà. Un risultato che conferma la correttezza politica, istituzionale e giuridica della mia posizione”. Giuseppe Mangialavori può gioire per la sua conferma a palazzo Campanella, le ombre sulla sua permanenza sono svanite. E l’esponente azzurro guarda al futuro,  alle attività che lo attendono senza però dimenticare il lavoro degli ultimi 3 mesi. “Oltre alla mia incondizionata fiducia nell’operato della magistratura – sostiene il politico vibonese - sono sempre stato sereno per un esito che premia la coerenza e la lealtà verso la legge e nei confronti del ruolo istituzionale ricoperto. A conferma di ciò i vari interventi politici e le numerose iniziative istituzionali già intraprese nella mia funzione di componente dell’assise regionale. Un plauso alla professionalità dell’avvocato Stefano Luciano del Foro di Vibo Valentia per l’ineccepibile difesa giudiziaria esercitata con rigore e acume. La mia azione tesa a contribuire alla crescita della Calabria – aggiunge - continuerà senza sosta e con la passione di sempre. E ciò nella consapevolezza che il rispetto della volontà popolare, in democrazia, è un dato inderogabile, al pari di quello della sua dignità, da difendere con l’onestà, l’intensità e la costanza dell’impegno”. Come si ricorderà, Parente aveva proposto un ricorso basandolo sul fatto che il concorrente (che aveva abbondantemente superato le 7 mila preferenze), ritenuto ineleggibile poiché direttore sanitario della “Salus Mangialavori”, avrebbe riportato il 94% delle preferenze proprio nel territorio dell’Asp vibonese. Stesso esito per il ricorso di Sergio Costanzo contro Flora Sculco: la crotonese rimane in consiglio regionale poiché il suo ruolo all’interno della struttura di Franco Pugliano è stato ritenuto alla stregua di una collaborazione esterna e, dunque, la Sculco non è stata considerata lavoratrice dipendente della stessa assise regionale.

  • Published in Politica
Subscribe to this RSS feed