Confesercenti: “Bene potere d’acquisto, cresce anche grazie a bassa inflazione. Calabria in ritardo”

“Il dato  diffuso dall’Istituto di statistica in questi giorni  segnala un consolidamento della risalita del potere d’acquisto, che è cresciuto più del reddito disponibile espresso a prezzi correnti, a causa, appunto, di un’inflazione negativa”. È quanto sostiene la Confersercenti provinciale di Reggio Calabria, secondo la quale “a ripartire è soprattutto il risparmio, ma non in tutte le regioni. Il potere d’acquisto degli italiani aumenta – viene sottolineato - anche grazie ai bassi livelli dell’inflazione. In questa fase, però, la maggiore disponibilità delle famiglie è indirizzata soprattutto a ricostituire il risparmio. È pertanto probabile che ancora per qualche mese gli aumenti di reddito non andranno ad accrescere i consumi, se non in misura parziale. Questo è nel complesso un fatto positivo, sia per le condizioni di vita sia per le possibilità di spesa delle famiglie. Il dato Istat, però, evidenzia anche che gran parte di questa nuova disponibilità è indirizzata dalle famiglie verso il risparmio, la cui propensione cresce dello 0,9% sul precedente trimestre e dello 0,3% su quello corrispondente del 2014. Nelle Regioni più deboli anche per le preoccupazioni derivanti da una inadeguata rete di Welfare e dal livello di disoccupazione giovanile.  La spesa per consumi varia, negli stessi periodi, dello 0,4 e dell’1,2%. Per alcune famiglie – viene rilevato - pesano le aspettative ancora incerte rispetto al futuro, ma molte altre stanno ricostituendo i propri risparmi dopo l’erosione avvenuta negli scorsi anni, e dovuta al tentativo di far fronte alle perdite di reddito subite. Anche perché, rispetto al 2007, ultimo anno prima della crisi, la caduta complessiva del potere d’acquisto delle famiglie, a prezzi costanti, è superiore ai 120 miliardi di euro. Un crollo a cui gli italiani hanno posto rimedio, in parte, con una riduzione dei risparmi per circa 50 miliardi. La strada per confermare la ripresa dei consumi e del mercato interno, quindi, è ancora lunga. Per accelerare occorrerebbe mettere in campo misure coraggiose a sostegno del reddito delle famiglie in generale, come è stato fatto per il lavoro dipendente con il Jobs Act. In questa fase di ripresa ancora solo accennata, uno stimolo alla crescita del Pil può provenire, infatti, solo dai consumi visto che gli investimenti hanno ancora bisogno di tempo per manifestarsi. Auspichiamo – è la conclusione - che la Giunta regionale della Calabria vari al più resto misure in grado di rilanciare investimenti e consumi oltre all’avvio dei POR”.

Danni maltempo in Calabria: queste le richieste dettagliate di Confesercenti Calabria al Governo

"Le tristi vicende degli ultimi giorni rappresentano un ulteriore, beffardo, colpo alla martoriata terra della provincia di Reggio Calabria". E' quanto si legge in una nota diffusa dal presidente di Confesercenti Calabria, Antonino Marcianò. "La grave crisi che attanaglia il nostro territorio rischia di allungare ancora di più i tempi di ripresa, e mette in evidenza, ancora una volta, come il continuo abbandono in cui la provincia reggina è stata lasciata affonda le proprie radici in lunghi anni di disattenzione ed incapacità di programmare in maniera seria delle politiche di salvaguardia del territorio. Troppe occasioni sono state sprecate ed oggi piangiamo l’incredibile sequenza di immagini che raccontano di un territorio devastato, in cui l’intervento dell’uomo non ha tenuto in alcun conto del rispetto della natura. E non si può tacere della colpevole disattenzione dei canali informativi nazionali, che hanno dedicato pochissimi flash sui telegiornali, testimoniando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, della considerazione minima che questo territorio ha nei mass media, tranne quando non si parla di mafia o di omicidi. Pochi secondi di annuncio e nessun approfondimento. Anche nelle tragedia, dobbiamo constatare che esistono evidenti disparità di trattamento con il resto del Paese". "Certamente da apprezzare - secondo il rappresentante di Consercenti - l’immediata presa di posizione del Sindaco di Reggio Calabria che ha chiesto lo stato di emergenza, supportato dalla solerte visita del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Anche la Regione, ed il presidente Oliverio in particolare, hanno immediatamente espresso una concreta vicinanza alle popolazioni colpite dal maltempo. Tutti noi dovremo essere attenti e presenti, giorno per giorno, a vigilare sulla tempestività degli interventi, la massima celerità nella esecuzione e totale legalità  nelle procedure. Confesercenti, in questa direzione, sollecita l’istituzione di una task force che dia un chiaro segno di svolta nella realizzazione dei lavori di ripristino di arterie fondamentali per il territorio e la contemporanea messa in sicurezza di troppe aree a rischio.  In tal senso invita le istituzioni locali ed i parlamentari a chiedere l’inserimento del territorio calabrese nell’ambito degli interventi previsti dal governo (33 al momento) per opere anti-alluvione nelle aree metropolitane, che rientrano negli accordi di programma con sette Regioni (ma nelle quali la Calabria non è ricompresa!) per la lotta al dissesto idrogeologico. Confesercenti ha già inviato una nota al Prefetto, ai Ministri competenti, al Presidente della Regione, all’ANCI ed ai parlamentari calabresi per sollecitare in tal senso il governo nazionale". "Alla luce delle esperienze pregresse, maturate in altre regioni d’Italia, ed al fine di favorire un pronto ripristino delle condizioni di normale agibilità delle città, delle vie di comunicazione, e per un efficace riavvio delle attività che hanno subito danni, Confesercenti - è scritto nel comunicato - rivolge a Governo e Regione un forte appello perché i fondi per il risarcimento arrivino subito (in Liguria si è riusciti a far avere i primi soldi entro 90 giorni dopo l’evento, è auspicabile che anche in Calabria avvenga ciò!). In virtù dei gravi danni, diretti ed indiretti, subiti dalle imprese, Confesercenti ha stilato un elenco di 10 Punti da richiedere al Governo nazionale ed alle autorità preposte, al fine di dare un contributo reale al tessuto imprenditoriale locale. In particolare, Confesercenti richiede:

- la sospensione dei tributi nazionali, anche quelli in cui le imprese operano in qualità di sostituto d’imposta e dei contributi per almeno 1 anno a favore delle attività colpite, limitando al massimo i rallentamenti di carattere burocratico che, in questi casi, possono segnare il solco tra la vita e la morte di una impresa!

- la cancellazione dei tributi locali a carico delle imprese (IMU, TARI, TASI, COSAP), ed il successivo utilizzo del fondo di recupero dell’evasione della Tari per abbattimento del 50% per tutte le imprese colpite;

 - una  moratoria di almeno 1 anno alle banche sui finanziamenti in atto  e messa a disposizione di plafond per il finanziamento delle imprese danneggiate senza applicazione dei criteri di merito creditizio;

- non far pagare i maggiori costi derivanti dall’impiego massiccio di acqua per ripulire le attività economiche, con una moratoria da parte delle aziende pubbliche che gestiscono le utenze idriche (in ultima analisi la Regione);

- analoga richiesta di moratoria per tutte le utenze (gas, luce, acqua) per almeno 1 anno.

 Per favorire la pronta ripresa delle attività economiche, Confesercenti si rivolge anche ai soggetti pubblici e privati:

 - richiesta di creazione di un tavolo di coordinamento di privati e pubblico per gestire le raccolte fondi e i vari aiuti di solidarietà in modo da garantire che non ci siano sovrapposizioni e qualcuno riceva da tutti, mentre altri non prendono nulla o poco;

 - richiesta agli ordini degli ingegneri, architetti, geometri e periti industriali di aiuto per redigere in maniera totalmente gratuita le perizie richieste dalla procedura per segnalazione danno e accesso ai fondi;

 - un appello ai proprietari degli immobili perché anche loro aspettino a chiedere l’affitto a chi è stato vittima di alluvione;

- sollecitare gli istituti di credito ad istituire dei Fondi agevolati per supportare i fabbisogni finanziari delle imprese. In tal senso, Confesrcenti nazionale  ha una convenzione con Unicredit per la concessione alle imprese danneggiate di finanziamenti sino a € 50.000,00 a tasso zero".

 

Confesercenti presenta una importante proposta di legge a supporto delle attività commerciali

Continuando nella propria azione di supporto al sistema commerciale quale elemento fondamentale dell’economia nazionale e fonte di reddito, diretto ed indiretto, di milioni di famiglie italiane, la Confesercenti ha recentemente presentato una proposta di legge finalizzata a dare un forte impulso alle attività economiche incentrate sul commercio. L’iniziativa, denominata "Misure per il recupero di immobili sfitti in aree urbane degradate" vuole favorire il rilancio delle attività commerciali di piccole dimensioni attraverso un contestuale recupero urbanistico delle aree urbane degradate, con particolare riferimento ai centri storici ed alle aree rurali a disagio abitativo. La norma, se approvata, introdurrà  la concessione di particolari agevolazioni fiscali in caso di avvio di un’attività di vendita al dettaglio o di somministrazione di alimenti e bevande, o ancora attività di produzione e vendita di prodotti artigianali, in locali sfitti da almeno due anni, trasferiti in proprietà o in locazione per l’esercizio delle predette attività. Tali agevolazioni si applicheranno per la prestazione di 'servizi primari di vicinato', quegli esercizi che curano la distribuzione e la commercializzazione diffusa e capillare sul territorio, in particolare nei piccoli comuni ed in specifici ambiti urbani, dei prodotti alimentari di prima necessità. La proposta prevede delle agevolazioni su più versanti. Il locatore potrà decidere di applicare un'imposta in forma di cedolare secca, sostitutiva dell'imposta sul reddito delle  persone  fisiche e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione; la cedolare secca sostituisce anche le imposte di registro e di bollo sulla risoluzione e sulle proroghe del contratto di locazione. Per quanto riguarda invece i soggetti che avviano un’attività in locali situati nelle aree individuate dai Comuni in base a questa proposta di legge, si applicherebbe un regime fiscale di vantaggio, con  un'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e delle addizionali regionali e comunali ridotta al 5 per cento, fermo restando il possesso di alcuni requisiti ed il rispetto di limiti previsti dalla legge. Inoltre, limitatamente ai primi tre anni, le tariffe ed i tributi locali sono applicati nella misura del 50%. È molto chiara la posizione di Nino Marcianò, presidente regionale di Confesercenti: "Confesercenti sostiene con forza la centralità del tema del recupero dei centri storici delle città, con la precisa convinzione che le attività commerciali, in tale contesto, rappresentino un buon deterrente alla desertificazione delle città, testimoniata dalla forte diminuzione della presenza degli esercizi commerciali di piccole dimensioni (i cosiddetti esercizi 'di vicinato'), che si è verificata in Italia negli ultimi 20 anni". Il percorso di decadimento delle aree urbane, in una prima fase, è stato strettamente connesso al processo di crescita delle grandi aree commerciali localizzate in prossimità delle città, e successivamente è stato influenzato da cambiamenti nei consumi delle famiglie e del loro comportamento di spesa, e dalla contestuale crescita del costo degli affitti per attività commerciali ed artigianali. "Giusto per non farsi mancare nulla - continua Marcianò -  le imprese locali hanno visto una esagerata crescita della pressione fiscale, erariale ma soprattutto locale (la sola tassa di smaltimento dei rifiuti, ad esempio, in cinque anni ha prodotto aumenti medi di circa il 40% per un esercizio commerciale; il passaggio da ICI a TASI-IMU ha prodotto incrementi vicini al 100%) accompagnata da scelte normative, non ultima quella sulla 'liberalizzazione degli orari di apertura', che hanno dato il colpo di grazia ad un difficile equilibrio che si era realizzato tra piccole e grandi strutture di vendita". "Le conseguenze sono state implacabili per gli esercizi di piccola dimensione: una continua erosione dei margini e delle quote di mercato, la conseguente diminuzione del numero di attività commerciali e dei pubblici esercizi, una vera e propria desertificazione dei centri storici, delle aree urbane cittadine e dei piccoli centri. Tutto ciò determina che un centro depauperato delle attività commerciali si trasforma in un distretto terziario che ferma la sua attività quando chiudono gli uffici, e si svuota, così come una periferia senza negozi degrada in un quartiere dormitorio o in un quartiere ghetto: è indiscutibile che città senza negozi sono città 'spente', e, particolare molto rilevante, anche molto meno sicure". Anche a fronte dei primi segnali che i consumi interni stanno ripartendo, seppur lentamente, l’onda lunga della crisi del commercio non si arresta. E la desertificazione dei centri urbani continua ad avanzare: dal 2009 ad agosto di quest’anno registriamo 165.000 imprese in meno nei settori del commercio al dettaglio, bar, ristoranti ed alberghi. Di queste, 56.000 operavano nei capoluoghi di regione. Anche la Calabria segue tale tendenza, con una stima di 24.300 negozi sfitti su scala regionale, su un totale di 627.750 in Italia (elaborazioni Anama Confesercenti su dati Agenzia delle entrate e rilevazioni operate. Proprio per contrastare questa tendenza, ormai pluriennale, e per agevolare la rinascita di attività commerciali, che Confesercenti propone un meccanismo “combinato”: una norma che permetta di introdurre canoni concordati e cedolare secca anche per gli affitti di locali commerciali. Un sistema già previsto per le locazioni abitative  e che potrebbe essere declinato anche per il commercio attraverso un accordo tra proprietari immobiliari, rappresentanti delle imprese commerciali e amministrazioni territoriali competenti. In questo modo si potrebbe favorire, in un momento di ripartenza dell’economia, anche la ripresa del mercato immobiliare, dando allo stesso tempo nuovo impulso alla rinascita del commercio urbano e delle botteghe. Si creerebbe valore per tutti i soggetti interessati: il proprietario dell’immobile godrebbe di un indubbio beneficio fiscale, le attività commerciali corrisponderebbero un canone ridotto, per l’amministrazione comunale sarebbe un doppio investimento: sociale, con il ripopolamento delle aree oramai desertificate delle città, e fiscale.  "Secondo le elaborazioni di Confesercenti - conclude il Presidente Marcianò - con l’introduzione di un canone concordato e cedolare secca potrebbero rinascere, nell’arco di due anni, circa 200mila negozi in Italia (il 30% dei locali sfitti). Per l’erario e le amministrazioni comunali - tra Ires, Irpef recuperate ed Irap e Tari - si potrebbe generare, dopo tre anni,  un introito aggiuntivo di 1,5 miliardi di euro". Questo intervento, allo scopo di rafforzarne l’efficacia, dovrebbe essere affiancato da misure di tipo fiscale, temporanee, volte al consolidamento delle attività delle nuove imprese beneficiare dei canoni concordati: una fiscalità di vantaggio, a valere su Irpef ed Iva in particolare, con le stesse modalità previste per i contribuenti “minori”; un sistema di tariffe locali agevolato, in particolare per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti (con una riduzione per i primi tre anni di attività del 50% della tariffa) e l’Irap (con esenzione totale per i primi tre anni).

 

 

 

Credito alle imprese: Confesercenti chiama in causa la Regione

"Le statistiche ufficiali della Banca d’Italia sul credito alle imprese a giugno 2015 certificano ancora - si legge in una nota diffusa dalla federazione provinciale Confesrcernti di Reggio Calabria - una leggera decelerazione della dinamica tendenziale negativa rispetto a maggio (-1,9% su base annua contro -2,2%), confermando le difficoltà della ripresa. Includendo nell’aggregato i prestiti non rilevati nei bilanci bancari - in quanto cartolarizzati - e le variazioni dovute a riclassificazioni e fluttuazioni del cambio, si registra una dinamica negativa meno severa (-1,6% a giugno contro -1,9% del mese precedente). E’ invece proseguito, con la sola eccezione dei prestiti superiori al milione di euro, il trend decrescente dei tassi di interesse applicati alle imprese non finanziarie, raggiungendo minimi storici per i nuovi prestiti fino ad un milione di euro, fino a 250.000 euro e per quelli concessi alle Famiglie Produttrici. Ciò è avvenuto principalmente sulla scia degli interventi della BCE. Anche il differenziale (SPREAD) fra i tassi applicati alle Famiglie Produttrici e quelli alle imprese per importi superiori a un milione di euro ha fatto registrare un minimo storico, pari a 207 punti base. Ne consegue che alla riduzione delle condizioni applicate ha corrisposto una contrazione dello stock di prestiti alle imprese, determinata da una crescita delle nuove operazioni concesse nel primo semestre 2015, pari al +18,3% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, insufficiente per neutralizzare completamente la maggiore dinamica delle operazioni estinte (+25,9%). Il che pone in evidenza il perdurare del credit crunch delle banche nei confronti delle imprese, quantificabile da novembre 2011 a giugno 2015 in 113 miliardi di euro". "Interessanti - sottolinea Conesercenti - i risultati di un’analisi comparata (benchmarking analysis) condotta dagli esperti dell’OCSE per ciascuno dei 34 Paesi aderenti all’Organizzazione, fra cui l’Italia, pubblicata a metà agosto (Financing SME’s and Entrepreneurs 2015), benché riferita al periodo 2007-2013. Come noto, oltre l’80% del credito bancario italiano va a beneficio delle imprese non finanziarie medio-grandi (identificate con le imprese che occupano almeno 20 addetti, e la cui dinamica risulta in contrazione dal maggio 2011. L’importante novità emersa dallo studio dell’OCSE è rappresentata dal confronto con gli altri paesi, che consente di quantificare l’enorme anomalia italiana. Infatti, le imprese italiane con meno di 20 addetti,  ( di cui abbonda la Calabria) che rappresentano la vera spina dorsale del tessuto produttivo domestico (molto più che nella stragrande maggioranza dei paesi dell’OCSE), incontrano troppo spesso difficoltà insormontabili nell’accesso al credito bancario, che quasi sempre costituisce l’unica fonte di finanziamento esterno legittimo. Inoltre, le poche imprese minori che riescono ad ottenere credito devono sostenere condizioni più severe rispetto alle imprese medio-grandi, dovendo pagare tassi d’interesse significativamente più elevati e prestare crescenti garanzie, in quanto ritenute più rischiose". "E' necessario - è l'appello finale di Confesercenti Reggio Calabria - che la Regione Calabria impegni e liberi le risorse economiche per sostenere le imprese e favorire la crescita dei consumi. 

 

Caso Aeroporto dello Stretto: Confesercenti richiama Sogas alle proprie responsabilità

"Assistiamo in questi giorni, con compiacimento, alla levata di scudi in risposta alle affermazioni del deputato cosentino onorevole Carbone che auspica la chiusura degli scali aeroportuali di Reggio e Crotone, prima, ed alla decisione della compagnia aerea Alitalia di cancellare dal 25 ottobre il volo mattutino Reggio - Milano e il serale Milano-Reggio". Ad esprimere il proprio pensiero tramite una nota è Mario Lisitano, vice presidente della sezione provinciale di Confesercenti. "Tutti, ora, gridano allo scandalo: Reggio non può e non deve assistere passivamente ad una decisione così esiziale per il futuro turistico ed economico - sottolinea Lisitano - della costituenda Città Metropolitana. Gli industriali, prima, singoli consiglieri comunali, onorevoli, deputati e consiglieri regionali, dopo, a vario titolo e con argomentazioni differenziate prendono posizione, ora, sulla proposta del deputato cosentino, ora, sulla decisione della compagnia di bandiera. Dobbiamo dare atto al sindaco di Reggio di essere intervenuto tempestivamente sull'argomento e di avere stigmatizzato sia l'esternazione del deputato del suo stesso partito che laa decisione dell'Alitalia di annullare i sopraddetti voli e, cosa ancor più grave, di trasferire lo stesso volo dall'aeroporto di Reggio Calabria in quel di Lamezia Terme decretando di fatto la prossima chiusura dello scalo reggino. Tutti ora si stracciano le vesti e si abbandonano a corifei più o meno condivisibili, ma, è proprio questo che fa sorgere in noi, poveri cittadini, la seguente domanda: tutti, o quasi tutti, con qualche rara eccezione, per la verità, questi Signori dove erano quando il CdA pubblicava i dati annuali di bilancio, evidenziando perdite sia in termini di passeggeri che di entrate? Non si sa! Ma, questo, non è il momento delle polemiche. Questo è il momento dell'unità da destra a  sinistra in quanto oggi è in gioco il futuro di Reggio e della costituenda Città Metropolitana. A questo punto attendiamo una parola chiara e definitiva dalla Società di gestione aereoportuale dello Stretto. La Sogas esca allo scoperto e parli con chiarezza". "Ci dica come stanno realmente le cose e - incalza il vice presidente di Confesercenti - se la stessa è in grado di portare avanti un discorso nuovo di rilancio dello scalo reggino. Ci dica chiaramente se è in condizione di fare venire a Reggio nuove compagnie low cost, le uniche che possano sostituire e rilanciare efficacemente il nostro scalo. Se è capace rimanga al suo posto, altrimenti si faccia da parte definitivamente! In fisica vige il principio: che lo spazio occupato da un corpo non può essere occupato da un altro corpo. Ora noi diciamo che lo spazio in questione l'Alitalia lo ha liberato e di conseguenza non dovrebbe essere difficile farlo occupare da altre compagnie. Anzi, in tutti questi decenni di presenza dell’Alitalia, come mai lo scalo reggino non è mai decollato? Questo è l'interrogativo che da giorni rimugina nel nostro cervello e spero anche in chi ha responsabilità istituzionale di portare avanti un disegno organico di mobilità, istituendo e coinvolgendo altri soggetti economici, come gli istituti di credito del tutto assenti nella gestione del traffico aereo. Aeroporto, autostrade, porti e metropolitana di superficie, Signori deputati, consiglieri, nonché Sig. Sindaco, sono le sole realtà che potranno dare risposte concrete a tutti i cittadini siano essi della Calabria ionica che della tirrenica. Non è percorribile, come sostiene un autorevole sindacato dei lavoratori, fare gestire ad un'unica Società il traffico aereo delle tre compagnie: la coperta è corta ed ognuno vorrebbe tirarla solo dalla propria parte. Cosi come non è pensabile che Lamezia e Catania possano lavorare a favore dello sviluppo dell'aeroporto di Reggio". Nella vita, così come in economia - ricorda Lisitano - vige sempre il principio: mors  tua vita mea .

 

Contributo di soggiorno: Confesercenti disponibile alla discussione

"All’idea del Sindaco Pedà di concedere un contributo di soggiorno, dichiariamo - annuncia la sezione provinciale di Confesercenti - la nostra disponibilità a discutere tutti insieme perché rientra a pieno titolo nel piano di sviluppo che Confesercenti nei giorni scorsi ha proposto per il rilancio economico e lo sviluppo del territorio. Crediamo che l’idea del Primo Cittadino di Gioia Tauro meriti disponibilità al confronto,  se  lo scopo, come dichiarato, è quello di attirare nuovi flussi di turisti  e far conoscere le bellezze storiche e culturali dell’antica Metauros e dare impulso alla nostra economia. Basta solo questo per attirare il turista o serve ben altro? Ad esempio rafforzare i collegamenti aerei, ferroviari ed autostradali tra la Calabria e il resto dell’Italia oltre alla viabilità regionale. Cominciamo dall'Alta Velocità con fermata a Gioia Tauro e da un porto turistico ( degno di tale nome) a Scilla". "Apriamo il  confronto - termina la nota di Confesercenti - su un programma che rilanci l’economia della nostra Regione e del territorio. Noi ci siamo".

 

Tassa di soggiorno a Reggio: Confesercenti rimprovera il Comune

"E’ recente la notizia che il Comune di Reggio Calabria abbia previsto di applicare la tassa nella misura di € 5,00 per ogni soggiorno alberghiero".  Inizia così una nota appena diffusa da Antonino Marcianò, presidente della sezione provinciale di Confesercenti. "Diciamo subito - argomenta il rappresentante dei commercianti - che l’applicazione di detta tassa è una facoltà del Comune e, come tale, legittimamente l’Ente decide se applicarla, ed in che misura.  Ciò che stona, francamente, è la totale assenza di coinvolgimento delle categorie produttive che concorrono al buon realizzo del gettito fiscale. È evidente che le strategie turistiche sono influenzate da una molteplicità di fattori, solo alcuni dei quali possono essere previsti, studiati e sviluppati dagli Enti locali e dalle Istituzioni. Uno di questi fattori è quello fiscale che, sebbene in minima parte, e cioè per quanto riguarda la fiscalità locale, è appannaggio dei Comuni, e quindi del Comune reggino. Ebbene, posto che dalle scelte fiscali, quelle disponibili, possono dipendere, a cascata, una serie di ulteriori risultati proprio nel settore turistico generale, sarebbe stato opportuno improntare la scelta di tassare i soggiorni ad un modello di condivisione e coinvolgimento di tutte le categorie produttive interessate. Occorre che finalmente la cultura politica delle stanze chiuse, lasci il posto alla politica partecipata, ove tutti i soggetti interessati e qualificati concorrano non da meri elettori, ma da produttori/fruitori alle scelte che incidono sul futuro economico di questa città.  "In quasi tutta Italia - ricorda Marcianò - l’ imposta si è trasformata da una tassa a favore del turismo a una tassa sui turisti, per questo diventa indispensabile evitare che si ripetano anche qui le storture che si registrano altrove. Pensiamo alla redazione di  un piano triennale che punti all’aumento dei flussi turistici, creando eventi nei periodi di bassa stagione, pubblicizzando le attività culturali e sostenendo, per esempio  le iniziative del Teatro Cilea , che ultimamente sono assenti.  Ma dobbiamo curare anche la pulizia della città, la sicurezza e l’assistenza ai turisti che vanno accolti secondo i migliori standard europei. Questo e tanto altro avremmo potuto e voluto proporre ad un incontro precedente alle decisioni assunte di cui conosciamo i contenuti  - lamenta il presidente Confesercenti - solo per notizia stampa".

 

Confesercenti: Pasquale Porcino nominato delegato nazionale per la Calabria

“Mi congratulo con Pasquale Porcino e gli rivolgo i più sinceri auguri di buon lavoro”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pd, Domenico Battaglia, commentando l’investitura del professionista a delegato nazionale per la Calabria in seno alla Federazione italiana “settore moda” di Confesercenti. “Imprenditore stimato ed impegnato, Porcino interpreterà al meglio le vocazioni di una terra che anela a crescere, sviluppando competitività ed innovazione in un settore, quello della moda che rappresenta da sempre una delle punte di diamante del sistema commerciale del BelPaese” - sottolinea Battaglia. “Siamo certi che Porcino saprà valorizzare al meglio il ruolo della Calabria in una prospettiva di collaborazione che metta a frutto la passione e la competenza di tutti, rilanciando il made in Italy” sul mercato nazionale ed internazionale”.  “In una stagione segnata da grandi rivolgimenti economici e dall’imperante incertezza, questo nuovo prestigioso impegno in seno al soggetto istituzionale che rappresenta le piccole e medie aziende operanti nella distribuzione al dettaglio di articoli di abbigliamento, tessile, calzature, pelletteria ed accessori, potrà senza dubbio costituire una preziosa occasione di ripresa per un comparto imprenditoriale che deve essere attento alle dinamiche globali e custode dell’identità e delle peculiarità locali” - prosegue il consigliere regionale del Pd. “Da parte nostra - conclude Domenico Battaglia - rinnoviamo la massima disponibilità ad avviare un costruttivo confronto istituzionale con tutte le voci e le sensibilità del mondo della moda e del commercio, nella consapevolezza della centralità che questo settore svolge all’interno dei processi complessivi di sviluppo che vedono protagonisti tanti giovani emergenti nella nostra terra”.

 

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