Calabria, dalla Regione 1,5 milioni di euro ai Consorzi di bonifica

Far fronte alle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid -19. Questo lo scopo del provvedimento straordinario adottato dalla Regione Calabria, attraverso il dipartimento Agricoltura, in favore degli undici consorzi di bonifica calabresi. La misura è stata formalizzata con un decreto in via di pubblicazione, con il quale si trasferiranno da subito agli enti interessati una parte delle risorse disponibili, con un primo stanziamento di importo pari ad 1.500.000 euro.

 “D’intesa con il presidente Santelli, attraverso economie ed una variazione al bilancio regionale – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo - abbiamo rinvenuto risorse da destinare ai consorzi di bonifica calabresi, al fine di garantire la puntuale erogazione del servizio irriguo ed evitare così disagi al comparto agricolo, in aderenza a quanto stabilito anche in Consiglio regionale, quando assumemmo questo impegno a fronte dell’emendamento, poi ritirato, presentato dai colleghi Molinaro e Raso. Adesso un milione e mezzo di euro è pronto per essere erogato: in parte andrà ai cinque consorzi che hanno già che hanno prodotto istanza al Dipartimento. Successivamente, attraverso un nuovo decreto, saranno liquidate ulteriori risorse agli altri enti consortili che presenteranno formale richiesta di sostegno”.

 Aggiunge Gallo: “Il ruolo dei consorzi di bonifica è di fondamentale importanza, in quanto la tutela, la salvaguardia e l’approvvigionamento idrico dei nostri territori passa dalla capacità gestionale di questi enti. L’emergenza epidemiologica ha messo a dura prova anche il loro operato, ma come annunciato già da tempo negli incontri tenutesi anche nel periodo di lockdown, la Regione si è mossa per trovare soluzioni rapide e concrete che oggi assumono concretezza e veste formale”.

 Per la concessione delle somme indicate, è stato adottato un criterio di ripartizione, basato sul rapporto percentuale tra la superficie consortile del singolo consorzio ed il totale della superficie consortile regionale. I consorzi dovranno rendicontare, al termine del corrente esercizio finanziario, le spese effettivamente sostenute.

Laura Ferrara (M5s) contesta i tributi imposti dai Consorzi di bonifica calabresi

«Da anni un sistema consortile regionale fallimentare e malato colpisce migliaia di calabresi, destinatari di cartelle di pagamento e fermi amministrativi, solo perché i loro terreni ricadono nei comprensori dei consorzi anche se non ricevono benefici diretti e specifici da opere ed attività di bonifica».

Questo le parole dell'europarlamentare del M5s, Laura Ferrara che da tempo contesta i tributi imposti dai Consorzi di bonifica calabresi.

«Chi decide di resistere a questa ingiustizia - aggiunge Ferrara - si ritrova a presentare ricorsi la cui trattazione avviene dopo anni. Le sentenze sono nella stragrande maggioranza a favore dei contribuenti, come una delle più recenti, la n. 799/2018 emessa dalla sez. 4 della Commissione tributaria regionale della Calabria, che condanna la gestione commissariale del Sibari-Crati, un consorzio soppresso perché fallito con un debito mostruoso che ancora rimane insoluto: si parla di circa 200 milioni di euro.
Con la sentenza summenzionata il Consorzio, già condannato in primo grado, viene condannato anche in secondo grado a pagare le spese di giudizio. Ma la problematica dei tributi ingiusti riguarda anche gli esistenti consorzi della Calabria».


L’eurodeputata aveva già bollato come «una presa in giro la modifica della L. R N 11/2003, voluta dall’assessore Mauro D’Acri, e la contestuale approvazione dei piani di classifica redatti nel 2014, con cui si è tradita la volontà popolare per consentire ai Consorzi di continuare a mettere le mani in tasca ai cittadini. Alla situazione regionale disastrosa si unisce il quadro giuridico nazionale – continua la Ferrara - secondo il quale, dal 2009 (in base al D. Lgs n179/2009) non risulta più in vigore l'art. 21, R. D. 215/1933, da cui discende il potere dei consorzi di riscuotere i propri tributi a mezzo ruoli, cartelle di pagamento e concessionari. Ad essere cadute nel vuoto sono anche le reiterate richieste che da giugno 2017 sono state rivolte ad Oliverio, D'acri e ai soggetti coinvolti nella gestione dei Consorzi, di istituire un tavolo tecnico per discutere le proposte di soluzione sottoscritte dai comitati dei cittadini sparsi nella regione e che da anni si battono per ristabilire un sistema di imposizione equo e rispettoso dei principi di legge in materia. Non sosterremo mai un sistema impositivo che continua a battere cassa su tutti i cittadini consorziati – conclude la rappresentante a Bruxelles del M5s - in assenza di servizi e reali e concreti benefici».

Consorzi di bonifica, Costa (Flai-Calabria): "Necessaria la ristrutturazione. Avviare confronto serio con la Regione"

Riceviamo e pubblichiamo

"Convinti dell’alto valore sociale ed economico dell’agricoltura calabrese, come Flai-Cgil categoria sindacale del settore agroindustriale, abbiamo sempre e fortemente creduto che per quanto riguarda occupazione, investimenti, import-export e imprenditoria giovanile, l’agricoltura della nostra regione potrebbe contribuire in maniera considerevole alla crescita. In questa ottica, non abbiamo mai mancato di avanzare delle proposte, soprattutto verso il Governo della regione, per dare sostegno e ricercare le opportunità di sviluppo reali fondate e pensate in una ottica di cooperazione e quindi di rafforzamento della produzione agricola. In questo quadro, giocano un ruolo cruciale i Consorzi di Bonifica. Purtroppo, però, dobbiamo constatare che essi, ormai, sono arrivati al tracollo, per l’assenza e la mancanza di una politica regionale adeguata, e sempre meno attenta o senza una idea di quello che i Consorzi rappresentano per il territorio e per l’agricoltura. Il definanziamento della legge 11 /2003 è l’emblema di questa bassa attenzione. I Consorzi di Bonifica, crediamo noi della Flai-Cgil Calabria, rappresentano una formidabile potenzialità per la competitività delle aziende agricole ma necessitano di una profonda ristrutturazione, in una prospettiva di valorizzazione delle risorse umane e professionali del management degli enti consortili capaci di assolvere con efficacia ed efficienza alla missione propria di tali enti. Occorre, dunque riportare i Consorzi di Bonifica a gestioni razionali e trasparenti per l’erogazione ai cittadini ed agli agricoltori di servizi di distribuzione dell’acqua per usi plurimi a prezzi equi, anche attraverso, il coinvolgimento diretto del pubblico. Bisogna superare i commissariamenti dei Consorzi, e renderli finalmente incisivi in materia di sicurezza del territorio, salvaguardia ambientale e tutela del paesaggio ed anche per la sicurezza alimentare. E’ necessario che le risorse disponibili, nazionali e comunitarie, siano investite per realizzare nuove reti ed infrastrutture al fine di irrigare il massimo delle superfici agricole, ripristinando quelle reti obsolete in tutte le altre provincie della Calabria. Dai consorzi di Bonifica, in soldoni, può dipendere un pezzo di ripresa della nostra regione: possono essere un volano per dare slancio all’economia dei nostri territori, rimettendo in moto un sistema, con la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti dalle amministrazioni a partire da quella regionale, agli attori sociali ed economici, riportandoli così alla loro propria missione e potenziare i servizi e quindi accrescere la competitività delle aziende agricole. Per dare maggiore valore e sostegno alle nostre proposte, come sindacato di categoria abbiamo dato vita ad un coordinamento regionale dei Consorzi, formato da delegati e lavoratori dei Consorzi, nel tentativo - si spera per nulla vano - di attirare l’attenzione della Regione Calabria, avviando un confronto serio per mettere in atto una politica di prospettiva e di indirizzo a favore di tutto il comparto agricolo calabrese". 

Bruno Costa - Segretario generale Flai-Cgil Calabria

 

Consorzi di bonifica, Ferrara (M5S): "I calabresi continueranno a pagare tributi ingiusti"          

"Le dichiarazioni apparse sulla stampa del Consigliere regionale Giuseppe Neri con cui si afferma l’eliminazione delle tasse ingiuste dei Consorzi di bonifica sono sconcertanti e distorsive della realtà dei fatti. A maggio 2017 – dichiara Laura Ferrara, Deputata europea del M5S – con la contestuale modifica della L.R. n. 11/2003 e l’approvazione dei piani di classifica, il Consiglio regionale ha consentito ai Consorzi di continuare a mettere le mani in tasca a quelle migliaia di cittadini calabresi che, a causa di tributi consortili ingiusti, ricevono cartelle di pagamento, fermi amministrativi e presentano ricorsi alle Commissioni tributarie. Questi cittadini  riceveranno ancora analoghi tributi  per il solo fatto che i loro terreni ricadono in un comprensorio consortile, a prescindere da specifici e diretti vantaggi o benefici  derivanti da opere ed attività di bonifica”.  

Per correggere il sistema di imposizione  ei Consorzi erano state presentate due proposte di legge di iniziativa popolare, una delle  quali sostenuta da 8000 firme. Le proposte di iniziativa popolare sono state sostituite, nonostante la ferma opposizione dei Comitati civici promotori, da un testo normativo di Mauro D’Acri, diventato L.R. n. 13/2017, approvato contestualmente ai piani di classifica nel mese di maggio 2017.

“Ciò che con la proposta di legge di Mauro D'Acri – continua Laura Ferrara – è stato eliminato o modificato nella L.R. 11/2003, compresi i riferimenti ai benefici indiretti, potenziali e alla lett. a), art. 23 della L.R. 11/2003, con cui sono stati motivati per anni avvisi di pagamento illegittimi, continua a rimanere in vita nei piani di classifica del 2014, approvati contestualmente alla predetta proposta di legge regionale. I piani, oltre a risultare in molte parti un copia e incolla di piani di altre regioni, nei paragrafi 8.2 e 8.3 prevedono sia un beneficio generale, consistente “nella presenza del Consorzio”,  sia i medesimi criteri di imposizione che erano presenti nel vecchio testo dell’art. 23, L.R. 11/2003. L’operazione del Consiglio regionale è servita solo a dare una parvenza di legalità e di  cambiamento all'imposizione dei tributi consortili, in modo da permettere ai consorzi di battere cassa indistintamente su tutti i consorziati e contrastare l’accoglimento dei ricorsi. Un’autentica presa in giro nei confronti dei cittadini. La cosa più giusta da fare sarebbe stata quella di modificare prima la L.R. 11/2003 e successivamente riscrivere i piani di classifica del 2014 per adeguarli alle modifiche, individuando le aree che non traggono uno specifico e diretto beneficio dalla bonifica per escluderle dalla contribuenza. Abbiamo chiesto da mesi –conclude Laura Ferrara - l’istituzione di un tavolo tecnico  per discutere di questa e di altre proposte ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”

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Consorzi di bonifica, proposte due leggi contrastanti. Laura Ferrara (M5S): La Regione gioca con la pelle di cittadini e agricoltori

Sono quattro le proposte di legge sulla riforma dei Consorzi di Bonifica. Due sono state presentate recentemente dalla stessa compagine politica dell´amministrazione Oliverio, ma vanno in direzioni diverse. “L´ennesimo pasticcio di un´amministrazione - dichiara Laura Ferrara, deputata europea del M5S - che dimostra superficialitá  e mancanza di una linea comune nell´affrontare i problemi della Regione.

A rimetterci sono, da una parte, cittadini e agricoltori costretti a pagare tributi consortili anche senza ricevere benefici da opere ed attivitá di bonifica, dall'altra i lavoratori di enti consortili fallimentari che da mesi non ricevono stipendio”. Le proposte di legge di iniziativa popolare, una sottoscritta da 8000 cittadini calabresi,  un´altra deliberata da 7 Comuni, vengono invece lasciate languire in violazione dello  Statuto della Regione Calabria che prevede un esame accelerato, entro tre mesi dalla presentazione, da parte del Consiglio. Presentazione che é avvenuta quasi quattro anni fa senza che il Consiglio le abbia ancora esaminate e discusse.

A complicare il quadro, le due ulteriori proposte di legge  arrivate dalla maggioranza e che risultano contrastanti. Una prevede, in linea con le proposte di iniziativa popolare, che il pagamento del tributo consortile debba essere pagato sui terreni che ricevono un beneficio “specifico” e “diretto” dalle attività di bonifica, l´altra, a firma Mauro D´Acri, delegato All´Agricoltura, prevede il pagamento dei tributi anche per benefici “indiretti”. Questi ultimi finirebbero per giustificare l´attuale e generalizzata tassazione di tutti gli immobili solo per il fatto di ricadere nei comprensori consortili.  “Ci opporremo al tentativo in atto - ribadisce Laura Ferrara - diretto a legalizzare e perpetuare l’ingiusta imposizione di tributi a danno di migliaia di cittadini calabresi. In Italia, le leggi regionali in materia, che hanno recepito i criteri dell´Intesa Stato Regioni del 2008, parlano di benefici diretti e specifici come presupposto dell´imposizione.

É ora che Oliverio prenda impegni precisi affinché anche in Calabria -conclude Laura Ferrara - si segua lo stesso principio e si ponga fine ai tributi ingiusti”.

Consorzi di Bonifica. Cgil, Cisl e Uil esprimono “preoccupazione”

Le segreterie territoriali di Catanzaro e regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil esprimono “forte preoccupazione in riferimento alla situazione di grave disagio finanziario che colpisce il comparto dei Consorzi di Bonifica. L’Urbi/Anbi Calabria – rilevano i sindacati - già nel luglio 2015 dichiarava un esubero di due unità (equivalente al 50% della forza lavoro), successivamente, al fine di evitare il licenziamento, i dipendenti con spirito di sacrificio e solidarietà pur continuando a garantire il lavoro con impegno e dedizione, hanno sottoscritto un accordo di riduzione dell’orario di lavoro da 38 a 24 ore settimanali, oltre all’aggravio dei costi da sostenere a causa del trasferimento dell’Unione dalla sede di Catanzaro alla sede operativa di Lamezia Terme avvenuto dal gennaio 2016.

Tale situazione legittima e fomenta preoccupazione su quello che sarà il destino imminente del personale e delle loro famiglie, ma anche, in maniera più ampia, il destino dell’Urbi/Anbi Calabria nella possibilità di assicurare l’importante funzione di raccordo e di cerniera indipendente tra il mondo istituzionale regionale ed i Consorzi di Bonifica".

"Pertanto – spiegano - al fine di evitare che vengano attuati a breve provvedimenti di licenziamento previsti nella delibera del luglio 2015, le organizzazioni sindacali di categoria chiedono di sospendere qualsiasi iniziativa nella riunione del direttivo Urbi/Anbi Calabria che si dovrà tenere e di attivare apposito tavolo tra Regione, Urbi/Anbi Calabria e parti sociali, che abbia come obiettivo la soluzione della problematica, anche in ragione delle numerose attività che i dipendenti dell’Urbi/Anbi Calabria stanno già espletando in stretta collaborazione con il settore U.O.À. Forestazione – dipartimento Presidenza e gli altri dipartimenti regionali ed in ragione delle importanti  funzioni di raccordo e coordinamento che le vengono riconosciute dalla L.R. 23 luglio 2003, n. 11.

A tal proposito – è la conclusione - crediamo che i buoni e costruttivi rapporti sindacali su temi tanto importanti siano elemento qualificante ed indispensabile di discussione e di soluzioni atte a dare certezze ai lavoratori e alle loro famiglie e a non aggravare una situazione già difficile e complicata nel nostro territorio”.

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Tallini: “I Consorzi di bonifica vanno tutelati”

“Disattenzione o deliberata volontà di azzerare i Consorzi di bonifica? I dati finanziari e le inadempienze della Giunta regionale, anche in questo importante settore della disastrata economia calabrese, non lasciano spazio alla retorica politica e alle giustificazioni. Si procede, ormai, quasi  badando esclusivamente a liquidare realtà consolidate che, al contrario, viste le delicate funzioni che svolgono, andrebbero salvaguardate, potenziate e valorizzate”.

È quanto asserisce il consigliere regionale d’opposizione Mimmo Tallini, che chiede “interventi urgenti, se ancora prevale un briciolo di responsabilità politica, per impedire il licenziamento di 11 dipendenti  del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese che, nel corso di pochi anni,  ha subito tagli di contributi regionali nella misura di 5.550.000 euro e che, da 3 anni, non riesce più a garantire neppure le 101 giornate lavorative a 36 operai stagionali”. Aggiuge Tallini: “È necessario che la Giunta regionale dinanzi ai problemi seri, smetta di fare come le tre scimmiette e corra subito ai ripari per fermare i licenziamenti. Nel contempo, è altrettanto necessario che ci si adoperi per rilanciare i Consorzi di bonifica della regione e i servizi che essi mettono a disposizione per il settore agricolo, provvedendo a garantire, come chiedono gli stessi sindacati, le risorse necessarie in forza della legislazione vigente”.

Conclude Tallini: “Mi farò interprete di questo disagio in Consiglio regionale, perché si tolgano dalla precarietà i Consorzi con una programmazione complessiva e  razionale che dia certezze ai lavoratori ed efficienza a servizi necessari all’agricoltura. Assistere a continui sproloqui politici sui successi ottenuti da questa Giunta regionale col Piano di sviluppo rurale, quando i soli risultati che si intravedono sul territorio sono di segno negativo e  quando, nello stesso tempo, si falcidiano posti di lavoro, come per il Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, è davvero deplorevole. Si faccia qualcosa dunque. Si smuova la macchina paralizzata della Regione oppure, dopo due anni di fallimenti, si dichiari forfait!”.

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Regione. Questi i provvedimenti approvati oggi in Commissione Territorio e Ambiente

La quarta Commissione consiliare, "Assetto e utilizzazione del territorio, protezione dell’ambiente", presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua, ha approvato nel corso della seduta odierna una proposta di Provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale con cui si integra la legge regionale n. 11/2003 in materia di bonifica e tutela del territorio rurale di competenza dei Consorzi di Bonifica. Inoltre, la Commissione ha audito il sindaco di Rende, Marcello Manna ed i rappresentanti dell’Arpacal e dell’Asp di Cosenza relativamente alla bonifica e messa in sicurezza dell’area industriale ex Legnochimica di Rende. Nel corso dei lavori, ancora, la Commissione ha incardinato l’esame di due testi di legge, primi firmatari i consiglieri Battaglia e Orsomarso per disciplinare l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Sul tema sono stati auditi i rappresentanti regionali del Sunia e dell’Ania. "Oggi – ha commentato il presidente Bevacqua a conclusione dei lavori – con l’approvazione del Provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale, si è completato l’iter legislativo che consente ai Consorzi di Bonifica di redigere i così detti 'Piani di Classifica'. Contemporaneamente, proprio per un’esigenza di attualizzare la materia, è stata depositata presso gli Uffici della Commissione una Proposta di legge, la n. 45, con cui si interviene  per identificare i criteri di ripartizione dei contributi e relativi benefici per i singoli immobili, che sarà presto esaminata dalla Commissione, tenuto conto dei suggerimenti che arriveranno da parte dei comuni e dalle associazioni del settore presente sul territorio. La seduta – continua – il presidente Bevacqua – ha affrontato le problematiche relative al piano di bonifica dell’ex Legnochimica di Rende. Abbiamo audito il sindaco Manna, ed i rappresentanti di Arpacal ed Asp, ai quali è stato reso noto il mio impegno e quello della Commissione, in attesa della definizione del nuovo piano di bonifica del sito ed in presenza di concreti rischi per la salute dei cittadini, di una sollecitazione per la Giunta regionale e con un incontro con l’assessore all’Ambiente, ai fini di un urgente aggiornamento delle linee guida relative ai piani di bonifica dei siti inquinati ed inquinanti, sottolineando però la necessità che gli enti territorialmente competenti si attivino con maggiore determinazione per superare gli ostacoli derivanti dalla deficitaria coordinazione che talvolta pare sconfinare nel mancato riconoscimento delle specifiche competenze.  La Commissione – prosegue Domenico Bevacqua – ha avviato l’esame di due Progetti di legge, primi firmatari i colleghi Battaglia ed Orsomarso, sull’edilizia pubblica, sociale e popolare.  E’ emersa la necessità di giungere ad un testo coordinato e possibilmente condiviso che rivisiti il sistema di riscossione dei canoni e di alienazione degli immobili, cono particolare attenzione al recupero dei fabbricati presenti nei centri storici. Voglio infine ringraziare l’assessore Roberto Musmanno per il suo contributo e per l’attenzione istituzionale con la quale opportunamente segue i lavori della Commissione".  Ai lavori sono intervenuti i consiglieri Pasqua, Bova, Arruzzolo, Battaglia, Tallini e Nucera.

 

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