Smaltimento e traffico illecito di rifiuti: notificati 24 avvisi di garanzia

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno notificato 24 informazioni di garanzia, con contestuale avviso della chiusura delle indagini preliminari, per smaltimento e traffico illecito di rifiuti.

L’attività d’indagine eseguita dal personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Cosenza e condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha riguardato lo stabilimento Seteco di Marcellinara e l’attività di bonifica al suo interno effettuata nel 2012. Lo stabilimento, produceva compost di qualità a partire da rifiuti organici rimasti all’interno di un capannone. Dopo il fallimento dell’azienda è intervenuto per la bonifica del sito il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria. Tale procedimento, che ha visto la presunta bonifica di un capannone privato con fondi pubblici, è stato oggetto di una accurata indagine che ha riscontrato diversi illeciti ambientali in violazione al D. Lgs. 152/2006.

In realtà non è stata realizzata alcuna procedura di bonifica, ma solo una rimozione di rifiuti i quali pur possedendo caratteristiche che li rendevano ammissibili solo in discarica per rifiuti pericolosi sono stati comunque smaltiti in discariche per rifiuti non pericolosi. Le indagini hanno fatto emergere irregolarità nell'affidamento dei lavori, nelle modalità di smaltimento e nella produzione di documentazione falsificata.

Gestione abusiva di rifiuti, turbata libertà di scelta del contraente, omissione atti d’ufficio, falso ideologico, abuso d’ufficio e truffa alla Regione sono i reati a vario titolo contestati agli indagati, dirigenti regionali, imprenditori, amministratori e tecnici di società.

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Sequestrata area adibita a cava: indagini in corso

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro una cava nel comune di Terranova da Sibari, dove è stato prelevato abusivamente materiale inerte costituito da rocce da scavo e sabbia.

Dagli accertamenti eseguiti si è appurato che la cava è dismessa da diversi anni e che il prelievo è stato effettuato nei giorni scorsi alterando lo stato dei luoghi e cercando di occultare attraverso la copertura degli stessi le zone interessate al prelievo. Attualmente si sta indagando al fine di individuare gli autori del furto del materiale.

Particolare attenzione viene posta in questo territorio dal personale del Corpo Forestale al fine di preservare lo stesso da attività abusive al fine di evitare deturpamenti e danneggiamenti dello stesso. 

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Lotta all’abbandono rifiuti: controllo congiunto di CFS e Guardia Costiera. Irrogate le sanzioni

perazione congiunta del personale del Corpo Forestale dello Stato di Paola e della Guardia Costiera di Paola dipendente dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro volta alla repressione del fenomeno dell'abbandono di rifiuti.

Nei giorni scorsi il personale operante durante una attività di controllo ha rinvenuto lungo l'arenile di Paola nella zona Nord,in località “Pagnotta”, diversi cumuli di rifiuti abbandonati sul margine che divide la strada dall'arenile. Questi  erano costituiti da rifiuti urbani non pericolosi, come rifiuti organici (scarti di cibo), esiti di potature di alberi, plastica (giocattoli, bottiglie, flaconi di detersivo) scarpe ed indumenti in disuso ed altro ancora. Probabilmente questi abbandoni di rifiuti sono perpetrati da cittadini che non si sono adeguati ai criteri della raccolta differenziata adottata da qualche tempo dal Comune di Paola. Dagli accertamenti effettuati sono stati identificati diversi responsabili di tali abbandoni, verso i quali sono state irrogate sanzioni amministrative per migliaia di euro.

In questa zona il fenomeno dell’abbandono è frequente, in particolare lungo i corsi d’acqua. Durante i fenomeni di piena il materiale abbandonato viene trasportato a valle fino ad arrivare sul litorale costiero. Gli accertamenti per individuare ulteriori responsabili sono ancora in corso.

Posto sotto sequestro capannone: struttura priva delle autorizzazioni previste dalla normativa

Il personale del Comando Stazione Forestale di Rossano ha posto sotto sequestro in località “Gesinali” nel  Comune di Paludi una struttura edilizia di 500 mq circa, realizzata senza alcun titolo abilitativo privo di permesso a costruire.

Oltre alla struttura in sequestro adibita ad attività riconnesse alla zootecnia per il ricovero di animali ovi-caprini, è stato posto sotto sequestro in via preventiva anche tutto il materiale e le attrezzature in uso. Per la tipologia dei lavori eseguiti, la struttura metallica realizzata per la quale la statica è assicurata in tutto da elementi in ferro, necessitava del deposito di progetto e autorizzazione statica da acquisire presso gli Uffici ex genio Civile. È stato deferito all’Autorità giudiziaria un quarantaquattrenne di Rossano per il reato continuato di cui al testo unico sull’edilizia.  

L’attività  posta in essere rientra nella sfera di intensificazione dei controlli a tutela dell’ambiente e del territorio disposti dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugeneo Facciolla. Inoltre nella giornata di ieri in località “Celadi” di Rossano è stata ritrovata una inferriata rubata da un terreno della zona ad un agricoltore che ne aveva fatto denuncia nei giorni scorsi. Sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria due uomini di Rossano per il reato di furto e minaccia. 

Lontra investita sulla SS 283

Un esemplare di Lontra (Lutra – lutra) è stato ritrovato questa  mattina privo di vita sulla SS 283 nel comune di San Marco Argentano nei pressi dell’alveo del fiume Fullone.

L’animale, una femmina, è stato investito da una auto. Sul posto è intervenuto il personale del servizio veterinario dell’Asl e gli uomini del Corpo Forestale di Montalto. L’animale è stato trasportato presso l’Istituto Zooprofilattico di Cosenza per gli accertamenti del caso di natura biologica. La lontra è una delle specie di mammiferi più esposte al rischio di estinzione in Italia. Essendo un predatore al vertice della catena alimentare di ecosistemi acquatici ad elevata produttività primaria e secondaria, la conservazione della lontra rappresenta una sfida particolarmente impegnativa poiché implica la tutela della biodiversità, dell’integrità, e della continuità degli ecosistemi acquatici e ripariali.

A tal proposito l’Ispra, Istituto per la protezione e ricerca ambientale ha attivato da anni un piano d’azione per la sua conservazione. Il rinvenimento, il primo in questa area, rappresenta un dato importante per la presenza dei mammiferi in questa zona.

Smaltimento di rifiuti e attività illecita di demolizione: il Corpo Forestale deferisce un uomo

Gestione illecita di rifiuti e attività illecita di demolizione. È quanto emerso da un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha visto impegnati a Rende in località Cutura questa mattina gli uomini del Nipaf, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato, unitamente ai reparti dei Comandi Stazione di Cosenza, Spezzano Sila ed Aprigliano.

Durante un controllo in area privata sono stati rinvenuti sei veicoli fuori uso e diversi rifiuti speciali pericolosi e non provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, elettrodomestici, ferrosi e vari ingombranti. La Gestione che veniva svolta da un uomo di nazionalità rumena, deferito all’Autorità giudiziaria, avveniva in un area priva dei requisiti previsti per tale attività e senza alcuna autorizzazione che comportava lo versamento sul suolo anche di rifiuti pericolosi rappresentati da oli esausti e liquidi contenuti nelle carcasse degli automezzi.

Oltre al deferimento dell’uomo si è proceduto al sequestro dei mezzi e dei cumuli dei rifiuti rinvenuti.  

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Truffa e turbativa d’asta: sequestrato bosco, 10 indagati

Quaranta ettari di bosco di alto fusto di castagno e specie quercine in fase di utilizzazione nel territorio e di proprietà del Comune di Bocchigliero sono stati posti sotto sequestro dal personale del Comando Stazione Forestale di Rossano in località “Basilicò”.

Dieci le persone indagate a cui sono a vario titolo contestati i reati che vanno dall’abuso d’ufficio, al falso ideologico e materiale in atto pubblico, alla turbativa d’asta, alla truffa aggravata ai danni della Regione Calabria, alla indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. È quanto è emerso dalle indagini che hanno riguardato il bosco oggetto del sequestro per il quale il Comune di Bocchigliero partecipando ad un bando regionale per la concessione di un finanziamento nell’ambito del PSR  2007/2013 “Accrescimento del valore economico delle Foreste” ha ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento regionale di 137.000 euro ovvero il 60% dell’importo complessivo.

Dagli esiti delle indagini è emerso che il bosco Basilicò sarebbe stato falsamente classificato come un lotto boschivo governato a ceduo in modo tale da poter effettuare il taglio presentando una semplice S.C.I.A. anziché richiedere l’autorizzazione da parte della Regione Calabria. Dopo accurati accertamenti ed acquisizioni di documentazione e da ripetuti accertamenti effettuati sulla superficie boschiva è stato appurato che il bosco in questione è caratterizzato da una fustaia e pertanto soggetto a relativa progettazione ed autorizzazione da parte dell’organismo preposto della Regione Calabria. Si è inoltre accertato il conseguimento di un acconto di migliaia di euro proveniente dal finanziamento in questione avvenuto nel 2015 quando ancora i lavori non erano ancora stati appaltati.

Il personale del Corpo Forestale ha inoltre constatato che le lavorazioni boschive sono state aggiudicate ad una ditta edile di San Giovanni in Fiore la cui natura non prevede assolutamente tale tipo di lavori, ditta che in parte ha  subappaltato ad altra ditta dello stesso Comune. Le attività di indagini, rientrano tra quelle disposte alla difesa dell’ambiente e per tutela del patrimonio pubblico dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla.

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Attività venatoria in area protetta, denunciati due cacciatori

Sono stati sorpresi nel Comune di Grisolia, sul versante cosentino del Parco Nazionale del Pollino mentre praticavano attività venatoria. Per due cacciatori di  Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza è scattata la denuncia per attività venatoria e introduzioni di armi all’interno dell’area protetta.

I due uomini sono stati sorpresi, al termine di una accurata attività di osservazione e controllo da parte degli uomini del Comando Stazione del Corpo forestale di Grisolia dipendente dal Coordinamento territoriale per l'ambiente CTA del Pollino, in località  “Valle” del comune di Grisolia Dopo averli bloccati, gli agenti della Forestale, hanno sequestrato ai cacciatori, due fucili calibro 12 e le relative munizioni.

In un’altra attività è stata, invece, sequestrata di una pista di esbosco realizzata abusivamente in località “Trincello” del Parco Nazionale, nel Comune di Verbicaro. La pista della lunghezza di 75 metri era stata realizzata all’interno di un bosco di Leccio con un mezzo meccanico in assenza della necessaria autorizzazione. Per tale reato è stata deferito l’autore dei lavori proprietario del fondo.

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