Tentata corruzione durante un controllo: arrestato

Un trentenne è stato arrestato a Crotone con l’accusa di aver tentato di corrompere alcuni poliziotti.

In particolare, l’uomo è stato notato per l’andatura irregolare dell’auto che stava conducendo.

Una volta fermato, avrebbe offerto agli agenti del denaro per non essere sottoposto a controllo.

Rifiutata l’offerta, i poliziotti hanno perquisito il trentenne il quale, è stato trovato in possesso di una dose di cocaina.

Accompagnato, in questura per gli adempimenti di rito, l’uomo è stato anche segnalato al prefetto quale assuntore di stupefacenti, mentre la sua auto è stata sottoposta a sequestro.

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Operazione “Diacono”, falso e corruzione: arresti e sequestri

E’ stata denominata “Diacono”, l’operazione con la quale a partire dall’alba di oggi, nelle province di Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli, i militari del Nucleo investigativo del provinciale di Vibo Valentia, con l’ausilio dei colleghi territorialmente competenti ed il supporto aereo dell’8° Nucleo elicotteri Carabinieri, hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 10 persone (8 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), operanti nel settore dell’Istruzione, circuito Afam e istituti paritari, ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atti destinati all’Ag, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio.

L’indagine è stata avviata in seguito al ritrovamento, avvenuto il 2 luglio scorso, di un arsenale e di un’ingente somma di denaro presso l’abitazione di Davide Pietro Licata, contigua all’istituto “Accademia Fidia”, gestito dalla famiglia Licata.

 Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di ricostruire una rete di istituti formativi (paritari e artistici/musicali) che avrebbe illecitamente prodotto, in cambio di denaro e/o altre utilità, titoli di studio e attestati (oltre che operato fittizie assunzioni), al fine di favorire la partecipazione dei beneficiari a pubblici concorsi per l’assunzione di personale docente e Ata. Tali presunte illecite condotte sarebbero state agevolate e rese possibili grazie alla corruzione di un alto funzionario del Miur, il quale è incaricato, fra l’altro delle attività ispettive e di controllo degli istituti privati accreditati..

Grazie all’attività, gli investigatori hanno fare luce anche su un altro presunto episodio di corruttela, finalizzato a conseguire l’attribuzione di un importante incarico istituzionale nell’ambito del Ministero dell’Istruzione, a beneficio di una dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria.

Nel corso dell’attività di esecuzione delle misure cautelari sono state poste sotto 19 società, operanti nel settore dell’istruzione, per un valore stimato in circa 7 milioni di euro.

Falsi e corruzione nella pubblica istruzione: 10 arresti e sequestro di 19 società.

E’ scattata all’alba di oggi, nelle province di Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli, un'operazione con la quale i Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vibo Valentia, con l’ausilio dei colleghi territorialmente competenti ed il supporto aereo dell’8° Nucleo elicotteri dell’Arma, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 10 persone (8 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), operanti nel settore dell’istruzione, circuito Afam ed istituti paritari, ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, d'associazione a delinquere, corruzione, falso in atti destinati all’Ag, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio ed autoriciclaggio.

Inoltre, nel corso dell’operazione sono state poste sotto sequestro con decreto d’urgenza 19 società, operanti nel settore dell’istruzione, per un valore stimato in circa 7 milioni di euro.

Ulteriori dettagli saranno forniti alle ore 10 di oggi, nel corso della conferenza stampa che si terrà presso il Comando provinciale di Vibo Valentia alla presenza del Procuratore della Repubblica, Camillo Falvo.

Turbative d’asta e corruzione in atti giudiziari, 16 arresti

All’alba di oggi i finanzieri del Comando provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari – emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura della Repubblica – a carico di 16 persone (di cui 9 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), indagate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle “turbative d’asta”, corruzione in atti giudiziari, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio.

I particolari dell’indagine saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 di oggi (27 luglio), presso la sede del Comando provinciale guardia di finanza Cosenza.

Corruzione, sindaco calabrese in manette

Istigazione alla corruzione e corruzione per l'esercizio della funzione.

Queste le accuse con le quali è finito in manette il sindaco di San Vito sullo Ionio (Cz) Alessandro Doria.

A stringere le manette attorno ai polsi del primo cittadino sono stati i carabinieri della Compagnia di Soverato, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip di Catanzaro, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, dall'aggiunto Giancarlo Novelli e dal sostituto Graziella Viscomi. 

L’indagine ha preso il via l’estate scorsa, in seguito alla denuncia di un presunto caso di corruzione nell'ambito dell'iter per la realizzazione di un parco eolico nel territorio di San Vito sullo Ionio.

Droga, corruzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: 8 persone in manette

I carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Monza, a carico di otto persone (sette in carcere e una ai domiciliari).

L'operazione, condotta tra le province di Milano e Reggio Calabria, ha interessato un gruppo accusato, a vario titolo, di peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo a sistemi informatici e telematici, rivelazione di segreto d’ufficio, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ricettazione, favoreggiamento personale, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Tra gli arrestati figura anche un appartenente alle forze dell’ordine.

Operazione "Merlino", arrestate 14 persone. In manette sindaco, vice e assessore di un comune calabrese

Oltre 100 finanzieri del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare personale ed un decreto di sequestro preventivo, emessi dal gip presso il Tribunale di Paola, nei confronti di 14 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, tentata concussione, indebita induzione a dare o a promettere, peculato, turbative di gare pubbliche e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica amministrazione e falso ideologico. Il provvedimento ha interessato 14 persone, fra le quali sindaco, vice sindaco ed assessore del comune di Fuscaldo, nonché un funzionario pubblico, imprenditori ed un professionista. La misura rappresenta l'epilogo delle indagini condotte dai finanzieri di Paola, in merito alla gestione di appalti pubblici ed affidamenti diretti dei comuni di Fuscaldo e Cosenza, relativi a "lavori, servizi e forniture” di valore complessivo pari ad oltre 7,5 milioni di euro. Elemento di collegamento fra i due enti: un funzionario, dipendente a tempo indeterminato presso il comune di Cosenza ed autorizzato ad esercitare part-time le funzioni di responsabile di settore anche presso il comune di Fuscaldo. Dalle indagini sarebbe emersa l’esistenza di un “collaudato sistema corruttivo e di collusioni nella gestione della cosa pubblica, radicato presso gli anzidetti Enti locali ed alimentato da abituali condotte illecite poste in essere da pubblici ufficiali ed imprenditori". Nel corso dell'operazione, denominata "Merlino", è stato eseguito, anche, il sequestro di beni nei confronti di alcuni indagati e società, per un valore complessivo di 215 mila euro. A due società, inoltre, è stata applicata la misura cautelare del “divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione”, per la durata di un anno. Complessivamente le persone indagate sono venti.

Vacanze e pranzi in cambio d'informazioni, in manette l'ex responsabile anti corruzione della Regione Calabria

L'ex responsabile della Regione Calabria per la trasparenza e l'anti corruzione Maria Gabriella Rizzo, di 57 anni, ora al dipartimento turismo, è stata arrestata per corruzione e falsità ideologica, insieme all'imprenditrice turistica vibonese Laura Miceli, di 67 anni.

I provvedimenti sono scaturiti in seguito alle indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico - finanziaria di Catanzaro e coordinate dalla locale Procura, dalle quali sarebbe emerso che la dirigente, oltre a fornire attività di "consulenza", avrebbe comunicato all'imprenditrice informazioni su bandi non ancora pubblicati.

In cambio delle informazioni, la dirigente avrebbe ottenuto, per sè e per i propri familiari, un soggiorno a Firenze, una vacanza in un villaggio di Ricadi, pranzi e donazioni di vino.

Dopo l'arresto, al termine delle formalità di rito, le due donne sono state poste ai domiciliari.

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