Calcio: Ivan Juric potrebbe lasciare il Crotone

L'allenatore del Crotone, Ivan Juric, potrebbe lasciare la squadra con la quale ha conquistato la Serie A, al termine del campionato cadetto. La notizia è stata parzialmente confermata dal presidente della società rosso blu, Raffaele Vrenna, il quale, rispondendo alla domanda di uno studente del liceo classico "Pitagora", ha detto: "Spero che Ivan rifletta e ci ripensi. È ancora sotto contratto con il Crotone. Decideremo insieme, comunque, cosa fare". "Se Juric restasse con noi - ha aggiunto Vrenna - avremmo già l'allenatore per il prossimo anno. Altrimenti dovremo cercarlo". Per il momento Juric non risponde, rinviando a fine campionato ogni chiarimento sul futuro del suo rapporto col Crotone. In ogni caso, sulle tracce dell'allenatore croato potrebbe esserci il Genoa.

Diciottenne arrestato per spaccio di droga

Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Mobile, unitamente a personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nel corso di uno specifico servizio volto alla prevenzione e repressione dei reati inerenti la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti nella città di Crotone, ha effettuato una perquisizione presso l’abitazione dove S.A. Alessandro, 18 anni,  si trovava sottoposto al regime della detenzione domiciliare.  Nel corso di tale attività di polizia giudiziaria, all’interno della camera da letto del giovane, occultato sotto il cuscino, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in cellophane contenente marijuana del peso di 74,4 grammi. Altra sostanza stupefacente è stata ritrovata all’interno di un marsupio, posto poco lontano dal letto: il borsello, oltre a contenere un bilancino elettronico di precisione, celava al proprio interno altra marijuana per un peso complessivo di gr. 27,2, grammi suddiviso in 28 involucri già confezionati e pronti per essere spacciati, nonché un involucro del peso di 2,4 grammi di cocaina. La perquisizione è stata, quindi, estesa anche ad un’autovettura, nella disponibilità del ragazzo, parcheggiata nei pressi dell'bitazione all’interno del cui bagagliaio sono state rinvenute 4 piantine di marijuana, di altezza variabile da 7 a 55 centimetri, interrate in vasi. S.A. è stato tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, su disposizione del pubblico ministero di turno Ivan Barlafante, ristretto in regime di arresti domiciliari presso il proprio domicilio in attesa dell’udienza di convalida e contestuale giudizio.

 

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Il lungo cammino della fede per la Madonna di Capocolonna

 È maggio e Crotone si risveglia dopo il letargo invernale e si veste a festa con tutto il suo territorio diocesano. Dappertutto è festa di primavera: da Cutro ad Isola, da Crucoli a Cirò Marina, da Papanice a San Leonardo di Cutro. È il mese della terra che riprende il suo sorriso e il suo cammino per dare senso alla vita dell’uomo; è il mese delle rose, ma soprattutto, in Calabria come altrove, è per eccellenza il mese della Madonna, durante il quale la pietà popolare, in ogni tempo, ha saputo e sa  creare un vasto caleidoscopio di devozioni e pratiche che vanno dal sacro al profano e comunque tutto all’insegna della sincera fede ed in particolare della fede rivolta alla Vergine. Per i Crotonesi è il mese della Mamma, l’antica Mamma di Capo Colonna. “Ogni crotonese – scriveva il compianto  Mons. Giuseppe Agostino - sentendo la sua appartenenza  a questa città gloriosa e provata, nel suo cuore, ne sono certo, esperimenta la sua identità, alimenta la sua speranza, racconta la sua vita riferendosi vitalmente alla Madonna di Capocolonna. La festa annuale è, per questo nobile popolo, un appuntamento atteso e determinante. Dalla festa mariana Crotone si ritrova calamitata, in essa convocata, per essa messa in cammino. Ed ogni festa è come il segnale ritmico della sua storia”. Maggio in festa, per i Crotonesi, tutti, vicini e lontani, è il mese della Mamma, l’antica Mamma di Capocolonna che ha sfidato le fiamme del promontorio per portare la luce e il conforto nella città krotoniate. È il “cammino” della notte il momento sicuramente più suggestivo e coinvolgente di tutto il mese mariano crotonese. Perché, ancora Mons. Agostino, “mettersi in cammino è il muoversi verso il ‘Punto-luce’, il ‘Punto-vita’. Maria, a Crotone, è questa ‘stella del mattino’ che i crotonesi da secoli riscoprono sempre nella ‘notte’ del loro peregrinare ed è l’esperienza dell’aurora e del ‘giorno’ che viene”. Una città intera, un popolo intero che si incammina fino all’alba della domenica fra le pietre della storia magnogreca, lungo la strada tortuosa e pregna di misteri, quella che porta al promontorio Lacinio, lo stesso che già i Greci - krotoniati vivevano come luogo di solenni celebrazioni per la loro Hera. E la suggestione del pellegrinaggio cristiano già inizia attorno alle ventuno di sabato quando torme di giovani allegri e forse spensierati si avviano verso il Capo e da lì attenderanno non senza commozione l’alba e l’apparizione de l cosiddetto Quadro grande, che incornicia l’antica Icona della Madonna. Attorno alla una, la notte crotonese si spalanca tra interminabili suoni di campane, fuochi pirotecnici e il sorriso un po’ assonnato di bambini; la commozione ed il pianto di fedeli sinceri si aprono senza remore davanti alla  Mamma che appare sul sagrato della sua Cattedrale per iniziare l’antico cammino verso la sua originaria dimora: la chiesetta dell’antico Capo delle Colonne dove fino al 1519 era venerata non solo dai Crotonesi. Il “cammino” di Maria si snoda tra le strade cittadine fino al Cimitero. Qui davvero si completa l’essere umano, l’essere terreno: il pianto si associa ai ricordi verso quelli che furono, la morte diventa resurrezione, l’uomo torna ad essere uomo, quello vero, quello voluto da Dio. Dopo la breve e commossa sosta confortata dalle espressioni dense di significato del Rettore della Basilica - Cattedrale, la sacra Icona, rivolto lo sguardo al suo popolo, alla sua Crotone, riprende il cammino verso l’Irto e si avvia attraverso le tenebre della notte verso la luce del sole, la luce della Fede. Con questo spirito e con queste sensazioni, la Madonna “negra ma bella”, lungo l’antico sentiero, non è sola, le è dietro un popolo, non solo crotonese, bisognoso dello sguardo divino per abbattere le storture della quotidianità, le incertezze del vivere umano. Questa del pellegrinaggio del popolo di Maria verso Capo Colonna è storia antica, già riportata dal Canonico Giovanni Cola Basoino nel 1598 che in suo scritto riferisce che la sacra Icona fino al 1519 era venerata in un sacello nella chiesetta di Capo Nao. E proprio in quell’anno durante una delle tantissime scorrerie verso le coste calabresi, i Saraceni, come scrive lo stesso Basoino: “ vista la meravigliosa bellezza di Lei, domandarono a certi schiavi cristiani che figura era quella, i quali avendo loro narrato che quella era l’immagine della Regina de’ Cieli Madre di Cristo salvatore e Signora di tutto, vennero in tanta rabbia e furore che […]quella presero e portarono con gran tumulto[…] per bruciarla. Ed acceso un grandissimo fuoco[…] detta gloriosissima Immagine non si bruggiò né la poterono in alcun modo offendere, ma restò intatta immacolata e bella così come pria era[…] il che avendo l’infedele Turco visto e riconosciuto che non poteva bruciarla si risolse seco portarsela[…] e per volontà divina la galea dove non era l’immagine andava innanzi a vela piena e l’altra che la ritenea di sopra non poteva né a vela né a remi spingersi in modo veruno  e partirsi da detto luogo[…] Ed avendo tardato per più di un’ora e vedendo che non poteano spingersi né passare oltre, riconoscendo che era perché avevano sopra detta santa Immagine, quella sbalzarono a mare e la detta galea se n’andò come l’altra.” Così la sacra Icona, dopo qualche giorno fu ritrovata da un tal Agazio Lo Morello sulla spiaggia all’altezza dell’Irto e se la portò, nascondendosela dentro una cassa, nella sua povera dimora a Crotone. Successivamente il Lo Morello, in seguito a grave malattia, confessò ad un francescano dell’Ordine dei Minimi il suo segreto e quindi la tela bruciacchiata della Madonna fu portata nel convento con annessa la chiesa di Gesù e Maria nel rione detto di Fondo Gesù e successivamente in Cattedrale. Insomma la Vergine di Capo Colonna è venuta a Crotone via mare e per questo iniziò la pratica di riportare l’Icona al promontorio tutte le volte che la Città aveva bisogno di ottenere grazie. Così avvenne a novembre dello stesso 1519 quando, dopo grave e prolungata siccità, il vescovo Antonio Lucifero volle condurre la Madonna alla sua primaria sede: “la notte istessa si ebbe la grazia della pioggia[…] per tre notti[…] per il che sempre si aumentava a tutti la devozione, così anco crescevano tuttavia i miracoli di essa.” Lo stesso è accaduto nel dicembre del 1583 col vescovo Giuseppe Faraone e tante volte ancora negli anni a seguire, e non si sa, però, quando sia finita questa consuetudine. Già nell’anno del terribile terremoto che sconvolse la Calabria, l’8 marzo 1832, Crotone è ancora una volta prostrata davanti alla sua Mamma in Cattedrale. Come è stato il ritorno, allora, alla consuetudine del pellegrinaggio al Capo? O forse il cammino di Maria attraverso il suo mare non è stato mai interrotto. Leggiamo da Mons. De Mayda, nel 1902, che: “benché fossero moltissimi i pellegrinaggi particolari, se ne fanno due pubblici e solenni, i quali manifestano il comune sentimento dei Crotonesi. La festa annuale[…] si celebrava a Capo Colonna, se ne volle conservare la memoria, facendo là la chiusa. Ecco il pellegrinaggio nell’Ottava. Si va ogni anno nella terza Domenica di maggio con il gonfalone tradizionale, un quadro della Madonna antico, alquanto prezioso, ma in piccole dimensioni sospeso ad una Croce d’argento, detto volgarmente il Quadricello […] l’altro pellegrinaggio più solenne, imponente ha luogo ogni sette anni con la prodigiosa Immagine e vi accorrono i popoli vicini” fino al Cimitero e poi lungo la spiaggia fino all’Irto piccolo e quindi con grosse funi la Madonna veniva tirata sulla falesia scoscesa. Così fino al 1948, anno in cui fu costruita l’attuale strada per il promontorio. E ancora, oggi come allora, la domenica sera il popolo, di tutta la provincia e di tutta l’Arcidiocesi di Crotone - Santa Severina, davvero numeroso e partecipante, attende sul molo della marina con speranzosa fiducia il ritorno della Mamma su una barca tutta illuminata e festante di suoni e colori dei marinai e pescatori accompagnandola verso il ritorno nella sua Basilica. Il resto è storia di sempre, storia dei nostri giorni e l’emozione, la fede e l’amore nei confronti della Vergine “negra ma bella” del popolo di Crotone resta inalterato. 

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La Polizia contrasta l’abusivismo commerciale

Nel corso dell’ultima settimana, personale della Polizia di Stato, nell’ambito di servizi predisposti per il contrasto all’abusivismo commerciale, in particolar modo nei confronti di bancarelle ambulanti, ha conseguito diversi risultati. Nel pomeriggio del 5 maggio, unitamente a personale della Polizia Municipale di Crotone, si è  proceduto al sequestro amministrativo della merce esposta ex art. 13 e 19 della legge n. 689/181 e alla contestazione amministrativa per la violazione di cui all’articolo 29 comma 1 del decreto legislativo n. 114/1998, nei confronti di A. V., crotonese, 36 anni, in quanto: "esercitava l’attività di commercio su area pubblica in forma itinerante privo della prescritta autorizzazione", per una sanzione in misura ridotta pari a 5.164 euro. Nello stesso pomeriggio è stata, inoltre, contestata la violazione di cui all’articolo 20 del codice della strada per: "aver occupato la sede stradale, senza il pagamento della prevista tassa di concessione", per una sanzione in misura ridotta pari a 169 euro nei confronti di G. C., napoletano, 42 anni. Nella giornata del 6 scorso, si è dato luogo al sequestro amministrativo della merce esposta ex articolo 13 e 19 della legge n. 689/181 e alla contestazione amministrativa per la violazione di cui all’articolo 29 comma 1 del decreto legislativo n. 114/1998, nei confronti di D. A. A., napoletano, 43 anni in quanto: "esercitava l’attività di commercio su area pubblica in forma itinerante privo della prescritta autorizzazione", per una sanzione in misura ridotta pari a 5.164 euro. Nell’ambito degli stessi controlli, si è proceduto alla contestazione amministrativa per la violazione di cui all’artiolo 20 del codice della strada per: "aver occupato la sede stradale, senza il pagamento della prevista tassa di concessione", per una sanzione in misura ridotta pari a 169 euro nei confronti di V. G., cosentino, 48 anni. Infine, si è proceduto al sequestro amministrativo della merce esposta, ex articoli 13 e 19 della legge n. 689/81 e alla contestazione amministrativa per la violazione di cui all’articolo 29 comma 1 del decreto legislativo n. 114/1998, nei confronti di L. A., crotonese, 38 anni, in quanto: "esercitava l’attività di commercio su area pubblica in forma itinerante privo della prescritta autorizzazione”", per una sanzione in misura ridotta pari a 5.164 euro.

 

Gettoni di presenza: 24 consiglieri comunali denunciati in Calabria per falso e truffa

Nella mattinata di oggi il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha provveduto a notificare 24 avvisi di conclusione indagini emessi dalla Procura della Repubblica nei confronti di altrettanti consiglieri comunali di Crotone, i quali, in occasione delle riunioni delle Commissioni consiliari hanno proceduto, secondo l’accusa, a falsificare i verbali delle sedute, al fine di ottenere, indebitamente, il cosiddetto "gettone di presenza". Ciò che, in merito, in passato, ha suscitato l’attenzione dei mass-media sul fenomeno. Le indagini, che all'inizio hanno visto impegnati sia i finanzieri che i poliziotti della DIGOS, sono state poi proseguite dai primi, in relazione agli specifici profili di spesa pubblica. L’attività di servizio si è incentrata su tutti i verbali relativi all'anno 2014, per una spesa totale di circa 357.000 euro. In particolare le indagini hanno permesso di accertare che in quell'anno, i verbali irregolari delle diverse Commissioni ammontano ad una spesa di 170.652,41 euro, che sarà contestata ai Presidenti e Segretari delle Commissioni. Sono emersi orari di sedute improbabili come anche l’attestazione di presenze formali dei consiglieri, al fine di raggiungere il numero legale e quindi poter segnalare la seduta fra quelle per le quali il Comune di Crotone ha poi proceduto a pagare i gettoni di presenza ai consiglieri effettivamente presenti o presunti tali. I casi scoperti dai finanzieri si riferiscono a sovrapposizioni di Commissioni nelle stesse giornate e orari, di altre sedute in cui i consiglieri mentre erano al lavoro, risultavano presenti nelle Commissioni o di Commissioni interrotte per alcuni motivi ma pagate lo stesso. Le indagini sono proseguite anche per il mese di febbraio di quest'anno riscontrando le medesime condotte già descritte, individuando altre 52 Commissioni irregolari. Questa volta oltre agli orari delle sedute, alle mancate presenze, altro motivo di irregolarità è la non trattazione degli argomenti che le commissioni ponevano all’ordine del giorno. In altri casi i verbali venivano redatti con la tecnica del copia incolla o firmati, come in un caso, con un nome di fantasia. Per il solo mese di febbraio l'importo indebitamente segnalato è pari a 10.637,31 euro. Tutti i consiglieri indagati sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per truffa aggravata e falso, in concorso.

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La Serie A del Crotone e l'ignavia della Calabria

A costo di parere antipatico, devo pur dirlo che in serie A di calcio non sono andate né la Calabria né la città di Crotone, ma una squadra e una società di calcio, con il sostegno della tifoseria. Capisco gli entusiasmi, ma lasciamo perdere che “inizia il riscatto” e roba del genere; e siccome sono io il primo a sentirmi prudere i polpastrelli a scrivere versi (magari in greco acheo!) in onore di Milone, Faillo e Astilo eccetera, magari con “l’ultimo dei Crotoniati è il primo dei Greci”, io per primo vi ricordo che sono tutti defunti quasi ventisei secoli fa. Complimenti, però, al Crotone, F.C. Crotone. Prima di rivolgere i complimenti anche a Crotone, sarei lieto di conoscere se e cosa abbia fatto Crotone per la vittoria del Crotone; e cosa abbia fatto la Calabria che oggi esulta. Io, per esempio, non ho fatto un bel nulla al di là di chiedere ad amici o leggere i risultati. Poi mi viene a mente che in A è andato il Catanzaro; e così accadde alla Reggina. Sappiamo com’è finita. Ora che il Crotone c’è, sarebbe bello ci potesse anche rimanere con dignità. E qui tutti, me incluso, dobbiamo fare qualcosa. Devono fare più di qualcosa la città e la provincia di Crotone; deve fare moltissimo la Regione. La Regione Calabria, con un atto di coraggio, deve varare una legge regionale che garantisca concreti e sicuri interventi a favore delle società sportive di ogni specialità che raggiungano serie nazionali, e perciò portino in Italia l’immagine della nostra terra con qualche onore, e senza i soliti antimafia segue cena e piagnistei vari. Una legge semplice e chiara: già basterebbe sostenere (almeno in gran parte) le spese di trasferta e quelle di ospitalità delle squadre altrui, giustificando la cosa anche solo come promozione turistica, come di fatto sarebbe. Meglio che rimandare indietro i soldi… Intanto, evviva il Crotone.

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La gioia di Pasqua: "È l’intera Calabria ad esultare per la promozione del Crotone"

"È l’intera Calabria ad esultare e a vivere intensamente la partecipazione a questo straordinario momento storico del calcio crotonese.  La promozione dei rossoblù in serie ‘A’ regala, infatti, il coronamento di un bellissimo sogno a tutti i calabresi, sportivi e non". Lo afferma il Consigliere regionale Vincenzo Pasqua (Oliverio Presidente), aggiungendo: ”Si è affermato il più convinto ed esteso coinvolgimento nel successo di una squadra eccezionale che finalmente raccoglie un trionfo raggiunto grazie ad impegno, tenacia e indubbie capacità e col sostegno entusiasta e appassionato di un’intera comunità che ha contagiato tutte le province calabresi". Alla formidabile squadra del presidente Vrenna – aggiunge Pasqua –  non dobbiamo, però, limitarci ad esprimere soltanto congratulazioni formali per il meritato ingresso nell’olimpo calcistico. Perchè, ben oltre i confini degli ambiti sportivi, oggi il Crotone lancia anche un forte messaggio positivo ed indica una traccia ben precisa: bisogna sognare ma non basta sognare se non si lavora seriamente con impegno, pianificando percorsi, tappe e impiegando il massimo degli sforzi, con preparazioni rigorose, con le opportune soluzioni tattiche e un’accorta strategia". "Anche la Calabria, dunque – conclude l’esponente politico – può farcela. Può non rimanere relegata in fondo alle classifiche. Si può vincere, insomma, e la ‘lezione’ del Crotone lo dimostra, anche grazie alla spinta ed al forte contributo d’immagine che ci regala il calcio della città di Pitagora. Con la sua promozione in A, Crotone promuove anche l’intera regione e gli obiettivi di crescita sociale, civile ed economica sono oggi più ravvicinati e più raggiungibili di ieri".

 

 

Si scontrano due auto: 5 persone ferite

Due automobili si sono scontrate a metà pomeriggio. In seguito all'incidente stradale cinque sono i feriti per i quali si è reso necessario il trasporto, da parte del personale sanitario del 118, presso l'ospedale di Crotone. Il sinistro si è verificato lungo la Strada Statale 106, in Località Marghera. La circolazione è stata momentaneamente interrotta. Sul luogo si sono recati anche i Vigili del Fuoco e gli agenti della Polizia Stradale che hanno eseguito gli accertamenti utili ai fini della ricostruzione dell'impatto. 

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