Dinami, Il sindaco bolla i giudizi di Wanda Ferro sugli interventi comunali

Riceviamo e pubblichiamo

"Non è, forse, presto per Wanda Ferro accusare i postumi di una stanchezza che incomincia a condizionare pesantemente gli effetti di una strategia elettorale che già da qualche giorno sembra aver imboccato la strada sbagliata per cogliere consensi in vista del 4 marzo ?

Dalle notizie di questi ultimissimi giorni chi interpreta intelligentemente la comunicazione elettorale avviata dal consigliere regionale Wanda Ferro, candidata del centrodestra alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Vibo-Soverato, non sa darsi una diversa spiegazione sui discutibili giudizi dettati, probabilmente, da una disperata rincorsa per rendere positiva la campagna elettorale.

 E' non è di poco conto il dover rimanere convinti che la stessa ha fatto un grandissimo errore nel chiedere una candidatura a tutti i costi e per giunta in un collegio che le popolazioni vibonesi avrebbero visto di buon grado, e con piena motivazione, assegnato ad uno tra i tanti politici e cittadini della società civile del territorio.

Sta di fatto che catapultata su un collegio che richiede una severa interpretazione ed attenzione dei tantissimi ed emergenti problemi che avviliscono il Vibonese, l'ex presidente della Provincia di Catanzaro sembra aver perso la bussola visto che è andata, incautamente, a prendersela contro chi ha deliberato di aiutare i Comuni più in difficoltà a superare problemi e disagi sul piano della gestione ambientale ed idrologica.

E' per questo che è destinata a pagare caramente le conseguenze di un sistema di interpretazione delle esigenze del territorio.

E', infatti, gravissima la sua denuncia che dimostra di non aver ben digerito, ad esempio, che al Comune di Dinami, siano stati assegnati, da parte della Regione Calabria, i finanziamenti per il completamento della rete fognaria e la realizzazione di due impianti di depurazione a fanghi attivi della potenzialità di due mila abitanti per il capoluogo e la frazione di Monsoreto e della potenzialità di seicento abitanti per la frazione di Melicuccà, per un totale complessivo di un milione e seicento settantamila euro.

Interventi preceduti e motivati dagli effetti di accurati sopralluoghi intervenuti nel 2008 e nel 2011 e che nel 2016 hanno portato alla necessità di valutare, ed oggi alla piena approvazione, del provvedimento di ripristino del sistema esistente e di godere del pieno apprezzamento della popolazione di Dinami.

Obiettivo e realizzazione che evidentemente hanno dato fastidio alla candidata di Fratelli d'Italia.

Pensiamo sia ineludibile condannare severamente la sortita della candidata di Fratelli d'Italia che a questo punto non crediamo possa ottenere credibilità tra gli elettori quando avverte che quella dei recenti finanziamenti ad alcuni comuni del Vibonese rappresenta «una "coincidenza" per un governo regionale che il clima elettorale sembra essere riuscito a stimolare nel recuperare il tantissimo tempo perduto, definendo, altresì, "interventi ad orologeria" i lavori pubblici finanziati attraverso la legge 24.

Ecco perché a Wanda Ferro non è piaciuta neanche l'approvazione del progetto presentato per la sistemazione del tetto della chiesa di San Rocco a Dinami.

Progetto presentato alla Regione Calabria dal parroco, don Rocco Suppa, nel 2015 e che ha ottenuto il giusto finanziamento attraverso la legge 24.

L'Amministrazione comunale di Dinami prende atto degli interventi utili al risanamento del territorio e considera deprecabili i giudizi espressi da chi non ha la più pallida idea di come attendere alle difficoltà in cui vive una realtà territoriale".

Maria  Ventrice - Sindaco di Dinami

 

Fratelli d'Italia risponde al sindaco di Dinami: "Strumentali falsità nella replica a Wanda Ferro"

Riceviamo e pubblichiamo

"Il sindaco di Dinami, nel tentare una replica a Wanda Ferro, si avventura su argomentazioni politiche che evidentemente non conosce e non ha avuto modo di approfondire, impegnata com’è nel mettere a frutto i consistenti finanziamenti erogati dalla sua giunta regionale.  Sembra quasi che Dinami sia destinata a diventare una sorta di Los Angeles della Calabria. Ora che la signora Ventrice si è guadagnata i galloni di fedelissima con questa difesa d’ufficio del centrosinistra e del suo disastroso governo regionale, è doveroso chiarire, nei confronti dei cittadini, la strumentale falsità delle sue affermazioni: innanzitutto Wanda Ferro non ha chiesto alcuna candidatura, ma è stata Fratelli d’Italia con la sua leader Giorgia Meloni a chiedere un suo impegno in tutta la Calabria con una doppia candidatura nei collegi plurinominali e una candidatura in un collegio uninominale, poi identificato in quello di Vibo Valentia. Posto che ‘la buona politica non ha confini’, non sa forse il sindaco che Wanda Ferro ha radici vibonesi, tanto da avere ricevuto la cittadinanza onoraria del comune di Jonadi, ma soprattutto dimentica che l’ex presidente della Provincia di Catanzaro è stata per sei anni presidente dell’Upi Calabria, indicata per quel ruolo dai presidenti delle altre province a guida del centrosinistra, tra cui Mario Oliverio, che quindi l’hanno ritenuta capace di rappresentare bene tutti i territori, conoscendone bene le realtà e le esigenze. Ciò che la sindaca finge di non comprendere è che le osservazioni di Wanda Ferro non sono state certo rivolte al merito dei finanziamenti, che sono certamente necessari e preziosi per gli interventi sul territorio, in particolare in settori delicati quali quelli della depurazione, bensì alla tempistica che sembra scandita da ragioni elettorali. Dopo tre anni di immobilismo e trascorso oltre un anno e mezzo dalla firma del Patto per il Sud con il premier Renzi, solo oggi, in piena campagna elettorale, la Regione sblocca le somme per i comuni. La sindaca sarà contenta di questa tempistica, così come sarà contenta di viaggiare sulle strade piene di buche dell’intera provincia vibonese e di mandare i ragazzi a fare lezione in scuole tutt’altro che moderne e sicure, così come sarà contenta di ottenere solo oggi il finanziamento per la sistemazione del tetto della chiesa di San Rocco chiesto dal parroco nel lontano 2015. L’onestà intellettuale, a certe latitudini politiche, è davvero merce rara. Bisogna davvero sentirsi crollare il terreno sotto i piedi ed avere una certa spregiudicatezza per arrivare a dire che Wanda Ferro “non ha la più pallida idea di come attendere alle difficoltà in cui vive una realtà territoriale”, poiché non c’è nessuno, di qualunque parte politica, che non riconosca la grande capacità amministrativa di una donna che ha saputo lasciare al territorio opere pubbliche, scuole, strade, ponti, musei, parchi, e una produzione culturale che ha avuto riflessi in tutta Europa. Un modello di buona amministrazione che il sindaco di Dinami dovrebbe prendere ad esempio, oltre che per i risultati, anche per la grande libertà di cui ha sempre dato prova Wanda Ferro, che non ha mai avuto timore di denunciare pubblicamente gli errori dei governi regionali di centrodestra - di cui non ha mai fatto parte - come di centrosinistra.  A differenza di qualche sindacato compiacente o di qualche sindaco che non lascerà grandi tracce nella storia politica calabrese, poiché si accontenta di mostrare devota gratitudine ad un governo regionale che concede, in maniera anche tardiva, i finanziamenti dovuti e necessari per la soluzione di importanti problematiche del territorio. Infine è utile precisare che la denuncia di Wanda Ferro sui finanziamenti della legge 24 aveva riferimenti ben precisi ad alcune realtà del basso Ionio catanzarese, ad esempio il comune di Sant’Andrea, su cui non c’è stata alcuna risposta, così come non sono arrivate risposte sui movimenti di personale all’Asp, o sulle decine di persone in fila davanti alla porta del Parco delle Serre quasi si trattasse di un ufficio di collocamento. Sarebbe bene che su questi temi rispondesse il candidato del centrosinistra, che dall’inizio della campagna elettorale si sottrae al confronto televisivo con Wanda Ferro, trovando svariati pretesti per inviare davanti alle telecamere suoi delegati". 

Coordinamento regionale di Fratelli d’Italia

  • Published in Politica

Serre, controlli dei carabinieri: sanzionate due ditte

I carabinieri delle Stazioni di Dinami e Fabrizia, unitamente ai Reparti Specializzati del Nas  e del Nil, hanno sottoposto a controllo alcune aziende attive nei Comuni di Fabrizia, Mongiana e Dinami.

Nel corso delle attività ispettive, i militari hanno rilevato alcune violazioni che sono state oggetto di sanzioni amministrativamente.

In particolare, è stato individuato un mezzo adibito al trasporto alimenti di proprietà di una società operante nel territorio di Dinami, sprovvisto dei minimi requisiti igienici per il trasporto merci. Gli uomini dell'Arma hanno punito la violazione, comminado una sanzione amministrativa di circa mille euro.

A Fabrizia, invece, è stata accertata un’infrazione amministrativa derivante dalla presenza di alcune telecamere di videosorveglianza utili anche al controllo a distanza dell’attività lavorativa dei dipendenti. Per tale ragione è scattata una sanzione di circa 1600 euro.

 

  • Published in Cronaca

Serre: controlli dei carabinieri ad aziende del settore boschivo ed agroalimentare, sanzioni per migliaia di euro

Nel corso della giornata di ieri (10 ottobre), nell’ambito di pianificati controlli volti a garantire il rispetto delle normative in materia agroalimentare e del settore del lavoro, i carabinieri delle Stazioni di Monterosso e Polia, unitamente ai militari del Comando per la Tutela della salute (Nas), del Comando per la Tutela del lavoro (Nil) ed ai Carabinieri Forestali della Stazione di Serra San Bruno, sono intervenuti presso:

- L’azienda agricola “Penna” sita in Monterosso Calabro, alla quale sono state elevate sanzioni amministrative per violazioni in materia sanitaria pari a 1500 euro. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro più di 300 capi di bestiame, per un valore complessivo di 90 mila euro;

- L’azienda boschiva “Sherwood” sita in Polia cui è stata comminata una sanzione amministrativa di 3 mila euro, poiché, al momento del controllo, era presente un lavoratore “in nero”. 

Di fatto, già da alcuni mesi, i militari dell’Arma stanno effettuando una serie di verifiche nello specifico settore.

Nel mese di settembre, i carabinieri della locale Stazione, congiuntamente ai Reparti specializzati, hanno controllato l’azienda agricola “Corrado” di Dinami. Nel corso dell'attività i militari hanno elevato una sanzione ammnistrativa per un importo di 3 mila euro, per violazioni in materia sanitaria.

A Vazzano, invece, gli uomini dell'Arma hanno sottoposto a controllo un’altra azienda agricola, il cui titolare S.L., è stato deferito per esercizio abusivo di professione sanitaria ed incauto acquisto di medicinali veterinari sequestrando, tra l’altro, più di 140 capi di bestiame, per un valore complessivo di circa 40 mila euro.

 

Serre: controlli dei carabinieri ad aziende del settore boschivo ed agroalimentare, sanzioni per migliaia di euro

 Nel corso della giornata di ieri (10 ottobre), nell’ambito di pianificati controlli volti a garantire il rispetto delle normative in materia agroalimentare e del settore del lavoro, i carabinieri delle Stazioni di Monterosso e Polia, unitamente ai militari del Comando per la Tutela della salute (Nas), del Comando per la Tutela del lavoro (Nil) ed ai Carabinieri Forestali della Stazione di Serra San Bruno, sono intervenuti presso:

-            L’azienda agricola “Penna” sita in Monterosso Calabro, alla quale sono state elevate sanzioni amministrative per violazioni in materia sanitaria pari a 1500 euro. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro più di 300 capi di bestiame, per un valore complessivo di 90 mila euro;

-            L’azienda boschiva “Sherwood” sita in Polia cui è stata comminata una sanzione amministrativa di 3 mila euro, poiché, al momento del controllo, era presente un lavoratore “in nero”. 

Di fatto, già da alcuni mesi, i militari dell’Arma stanno effettuando una serie di verifiche nello specifico settore.

Nel mese di settembre, i carabinieri della locale Stazione, congiuntamente ai Reparti specializzati, hanno controllato l’azienda agricola “Corrado” di Dinami. Nel corso dell'attività i militari hanno elevato una sanzione ammnistrativa per un importo di 3 mila euro, per violazioni in materia sanitaria.

A Vazzano, invece, gli uomini dell'Arma hanno sottoposto a controllo un’altra azienda agricola, il cui titolare S.L., è stato deferito per esercizio abusivo di professione sanitaria ed incauto acquisto di medicinali veterinari sequestrando, tra l’altro, più di 140 capi di bestiame, per un valore complessivo di circa 40 mila euro.

 

 

 

Uomo ucciso e carbonizzato nel vibonese, giovane condannato a 30 anni

Condanna a 30 anni di reclusione per uno dei responsabili dell'omicidio di Giuseppe Cricrì, il 48enne di Dinami, il cui cadavere venne ritrovato carbonizzato nella sua auto il 22 ottobre del 2013.

Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, ha emesso la condanna a carico di Alfonso Ciancio, 28 anni, di Gerocarne.

Al giovane sono state riconosciute, anche, le aggravanti richieste dalla parte civile, rappresentata dall'avvocato Giovanni Vecchio.

Il pubblico ministero, Benedetta Callea, aveva chiesto  20 anni di carcere.

Secondo l'accusa, la vittima avrebbe intrattenuto una relazione con Liberata Gallace, madre del condannato, che avrebbe agito in concorso con Fiore D'Elia, altro amante della donna.

Sia la Gallace che D'Elia si trovano sotto processo in Assise a Catanzaro con il rito ordinario.

La donna non avrebbe accettato la fine della relazione con la vittima.

 

Ucciso e carbonizzato nel vibonese, giovane condannato a 30 anni

Condanna a 30 anni di reclusione per uno dei responsabili dell'omicidio di Giuseppe Cricrì, il 48enne di Dinami, il cui cadavere venne ritrovato carbonizzato nella sua auto il 22 ottobre del 2013.

Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, ha emesso la condanna a carico di Alfonso Ciancio, 28 anni, di Gerocarne.

Al giovane sono state riconosciute, anche, le aggravanti richieste dalla parte civile, rappresentata dall'avvocato Giovanni Vecchio.

Il pubblico ministero, Benedetta Callea, aveva chiesto  20 anni di carcere.

Secondo l'accusa, la vittima avrebbe intrattenuto una relazione con Liberata Gallace, madre del condannato, che avrebbe agito in concorso con Fiore D'Elia, altro amante della donna.

Sia la Gallace che D'Elia si trovano sotto processo in Assise a Catanzaro con il rito ordinario.

La donna non avrebbe accettato la fine della relazione con la vittima.

  • Published in Cronaca

Maxi piantagione di cannabis rinvenuta a Dinami

Ancora un ingente sequestro di sostanza stupefacente da parte dei carabinieri della compagnia di Serra San Bruno.

Questa volta, ad intervenire direttamente sono stati i militari della Stazione di Dinami, guidati dal maresciallo Gianluca Perrotta che, nella frazione Monsoreto, hanno dato esecuzione ad un particolare servizio di contrasto alla coltivazione di sostanze stupefacenti.

Durante un rastrellamento condotto in località “Volpara”, gli uomini dell'Arma hanno rinvenuto oltre 2.500 piante di “Cannabis indica” (della varietà “olandese nana”), in perfetto stato vegetativo, coltivate su un’area demaniale.

Dalle piante sequestrate, circa 3 tonnellate, si sarebbero potuti ricavare non meno di 1.300 chilogrammi di stupefacente, che avrebbero fruttato, allo spaccio al dettaglio, circa 13 milioni di euro.

La droga è stata distrutta sul posto.

Nell’ambito della lotta alla produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti condotta dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, dal solo febbraio scorso, sale a oltre 3.100 le piante sequestrate, per oltre 3 tonnellate di sostanza stupefacente, 18 persone arrestate e 2 denunciate in stato di libertà.

 

Subscribe to this RSS feed