Presentato il libro di don Leonardo Calabretta: l’uomo come creatura a immagine di Dio

È stato presentato nel tardo pomeriggio di ieri il nuovo lavoro editoriale del parroco di San Biagio in Serra San Bruno, don Leonardo Calabretta, dal titolo “Il corpo umano negli scritti dei cattolici occidentali“. Nella suggestiva cornice della Chiesa Matrice, il tavolo dei lavori ha visto alternarsi negli interventi il professor Maurizio Onda, l’editore Gregorio Carratelli, il geriatra Dino Bertucci, il direttore dell’Istituto teologico Calabro di Catanzaro don Vincenzo Lopasso, alla presenza dell’autore e di monsignor Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace. All’introduzione di Maurizio Onda, ricca di spunti tratti dal libro oggetto della serata, ha fatto seguito l’intervento dell’ingegner Carratelli, il quale ha evidenziato come il libro di don Leonardo sia un grande dono anche per l’editoria, in un momento storico in cui l’uso del libro sta venendo meno. Il dottor Bertucci, partendo dalla sua esperienza umana e professionale e dal dualismo platonico di anima e corpo, ha ringraziato don Leonardo per accompagnare il lettore nel restituire al corpo umano, per secoli ritenuta la parte meno nobile dell’uomo, la sua dignità. Don Vincenzo Lopasso si è soffermato sul metodo genetico con cui don Calabretta affronta l’argomento: “l’autore – ha affermato il prelato – offre sulla questione una visione generale partendo da ciò che affermano le Sacre Scritture per giungere agli autori contemporanei. Più che sé stesso, l’autore vuole far parlare la Tradizione cristiana”. Lopasso ha definito inoltre il libro “una voce ampliata di dizionario. Scopo dell’autore non è l’esaustività sull’argomento, piuttosto mira a suscitare nel lettore degli interrogativi, indirizzandolo a una visione coerente con la Rivelazione”. Infatti, non ci sarebbe nulla di più spirituale del corpo: ecco perché siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio. Nel prendere la parola, don Leonardo Calabretta ha raccontato la genesi dell’opera, che affonda le sue radici negli anni di insegnamento in seminario. La sua “carrellata” sugli scrittori cattolici occidentali che hanno affrontato la questione del corpo umano vuole fare di questo “qualcosa di visibile dell’invisibile, infinita bellezza di Dio”. L’intervento conclusivo è stato riservato a monsignor Bertolone, che sin dalle prime battute ha manifestato la sua gioia per il ritorno a Serra, al presule tanto cara. L’Arcivescovo, nel suo puntuale e interessante intervento, si è mostrato grato a don Leonardo Calabretta che, con la sua ultima fatica editoriale, offre a tutti l’opportunità di riflettere sulla nostra condizione di creature a immagine del Creatore.  

 

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Serra, stasera don Leonardo Calabretta presenta "Il corpo umano negli scritti dei cattolici occidentali"

Si svolgerà stasera, a partire dalle ore 18.30 nella Chiesa Matrice, il libro “Il corpo umano negli scritti dei cattolici occidentali”. Oltre all’autore del lavoro editoriale, don Leonardo Calabretta, sarà presente l’arcivescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone.

Serra, 1.700^ anniversario del Martirio di San Biagio: le celebrazioni in onore del Protettore

Avrà inizio la sera del 25 gennaio, con la S. Messa vespertina delle 18:00, il novenario in preparazione alla Solennità di San Biagio, vescovo e martire, Protettore della città di Serra e Patrono del rione Terravecchia. Le celebrazioni di quest'anno vivranno particolari momenti di grazia per due straordinarie coincidenze: l'anno giubilare della Misericordia e soprattutto la ricorrenza del 1700° anniversario del Martirio del vescovo di Sebaste, fino a qualche anno fa principale Patrono della Città della Certosa. I momenti salienti di questo momento di grazia per Serra prenderanno il via con la funzione del 2 febbraio, giorno della Candelora. Durante la celebrazione serale verranno benedetti i ceri con i quali sarà impartita, il giorno seguente, la benedizione della gola durante ogni Santa Messa.Il Bacio del Bambinello sancirà la fine delle feste legate alla nascita di Gesù. Il 3 febbraio, Solennità del Santo, la prima S. Messa sarà celebrata alle ore 7:30. Le Tre Congreghe si ritroveranno per la celebrazione con canto dell'Ufficio delle ore 8:30, che sarà presieduta dal sacerdote serrese don Biagio Amato. Un altro sacerdote serrese celebrerà la S. Messa delle ore 11:00; si tratta di don Biagio Cutullé, parroco di Spinetto. Nel pomeriggio, alle 15:00, avrà luogo la tradizionale Benedizione degli Abbaculi; seguirà in via eccezionale, per le ricorrenze su menzionate, la solenne processione con il busto ligneo del Santo. Questo compirà tre giri intorno alla chiesa Matrice, in ricordo dei tre sobbalzi compiuti dal capo di San Biagio appena mozzato. Quindi la processione giungerà fino alla chiesa di Spinetto e farà rientro dopo aver sostato in tutte le chiese. Alle 18:00 l'ultima celebrazione eucaristica della giornata, presieduta dal parroco di Terravecchia don Leonardo Calabretta. Il prossimo appuntamento con la straordinaria figura di San Biagio è fissato per l'ultima domenica di agosto, quando si festeggerà il suo Patrocinio su Serra San Bruno.

Don Leonardo Calabretta: un anno tra noi

E’ tornato nella “sua” Serra esattamente un anno fa: quella stessa Serra che gli ha dato i natali e che lo ha visto seminarista e infine sacerdote. E’ tornato in quella chiesa Matrice in cui, novello prete, per la prima volta ha celebrato la Santa Messa. Un anno fa, però, ci è ritornato da parroco. Era proprio domenica 28 settembre del 2014 quando monsignor Raffaele Facciolo, vicario generale della nostra Arcidiocesi, dava lettura del Decreto Vescovile con la quale la sede vacante di San Biagio in Serra San Bruno veniva assegnata a don Leonardo Calabretta. Accolto tra stupore e un pizzico di comprensibile scettismo, don Leonardo ha comunque sin da subito dimostrato le sue qualità umane e spirituali: qualità che gli hanno consentito di dare un volto nuovo alla chiesa Matrice, riportandola al centro dell’attenzione della nostra Arcidiocesi, che l’ha di recente voluta come ospite del X Cammino Regionale delle Confraternite calabresi. L’attività pastorale di don Calabretta lo ha visto impegnato per lo più tra Guardavalle e Catanzaro, e deve essere stata una proficua pastorale visto che non passa domenica in cui diversi ormai ex parrocchiani partono dai loro luoghi di origine, per venire a trovare, sentire la Messa e chiacchierare con quella che è stata senza dubbio una figura di rilievo straordinario nella loro vita. Le omelie di don Calabretta rispecchiano il tipo di sacerdote che i fedeli si trovano innanzi: un uomo molto colto ma che sa spiegare la dottrina e il Vangelo con una semplicità squisita. Tutto ciò a dispetto della sua licenza in Teologia e della sua laurea in Filosofia, titoli che lo hanno portato ad insegnare in prestigiose scuole della nostra Calabria, fino ai nostri giorni: è infatti ancora docente di Logica ed Epistemologia all’Istituto Teologico Calabro “S. Pio X” di Catanzaro. Alcuni lo hanno ribattezzato scherzosamente “don Bosco”, per il suo modo di vestire: indossa infatti la talare e, nelle processioni, ha ripristinato l’uso del tricorno (il cappello dei preti a Serra noto come “tri pizza”). Ma più di ogni altro paramento liturgico, don Leonardo ama indossare in ogni circostanza un sorriso che apre il cuore e dona conforto nei momenti più cupi. La sua capacità di ascolto nei confronti dei fedeli ne fa ormai il parroco di tutti, dapprima guardato con sospetto e scettismo, ora quasi temuto, rispettato e adorato. A nome della comunità intera, giunga a don Leonardo il nostro affetto e la nostra vicinanza nella preghiera e nell’amore, nonché la nostra devozione filiale che speriamo possa essere rinnovata per molti e molti anni ancora. Auguri, don Leonardo! 

 

 

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