Operazione "Alto tasso": cinque misure cautelari per usura ed estorsione

I poliziotti della Squadra mobile di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza d'applicazione della misura cautelare personale, emessa dal gip presso il Tribunale di Cosenza, a seguito di richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di cinque persone ritenute responsabili, a vario titolo e in alcuni episodi in concorso, dei reati di usura, estorsione ed esercizio abusivo del credito.

In particolare, a tre degli indagati (B.A. di 43 anni di Cosenza, B.M. di 52 anni di Mendicino e M.S. di 51 anni di Cosenza) è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, a uno (P.P. di 73 anni di Cosenza) la misura degli arresti domiciliari e infine a un altro (C.S. di 64 anni di Cosenza) la misura coercitiva del divieto di dimora nei comuni di Cosenza e Rende.

L’attività investigativa, avviata in seguito ad una denuncia sporta, nel giugno 2018, da una presunta vittima d'usura, è stata condotta con intercettazioni, pedinamenti e servizi di osservazione che hanno permesso d'individuare un gruppo di presunti usurai, i quali, agendo ognuno in maniera autonoma e solo in alcune circostanze uno di loro in concorso con altri, avrebbero prestato soldi “a strozzo” alle pesunte vittime, dalle quali avrebbero preteso in cambio la restituzione di esorbitanti somme di denaro.

Per gli investigatori, chi non pagava veniva minacciato di morte.

Tra le sedici presunte vittime accertate, oltre a disoccupati e pensionati, ci sarebbero anche operai ed artigiani.

Nel corso delle perquisizioni effettuate contestualmente all’esecuzione delle misure restrittive, presso le abitazioni degli indagati sono stati rinvenuti documenti, agende e una sorta di “libro mastro” in cui erano annotati gli importi delle somme concesse e i nomi delle presunte vittime.

I destinatari della misura restrittiva in carcere, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti nel carcere di Cosenza.

Maltratta ed estorce denaro ai figli, arrestato

Gli uomini della Squadra mobile della Questura di Crotone hanno notificato, a R. F., 36 anni, del luogo, un'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

Il destinatario è accusato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione nei confronti dei figli.

Per gli investigatori, infatti, il 36enne avrebbe, in diverse occasioni, insultato, minacciato e aggredito fisicamente i figli che si rifiutavano di dargli denaro da destinare all'acquisto di droga.

L'atteggiamento minaccioso dell'uomo non sarebbe cessato, neppure in seguito al suo trasferimento in una regione del Nord Italia, dove era andato alla ricerca di lavoro.

L'uomo, infatti, avrebbe obbligato i figli a fargli delle ricariche online per svariate centinaia di euro.

 

Violenza sessuale, maltrattamenti ed estorsione ai danni della madre: 35enne in manette

I poliziotti della Questura di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza d'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica della città bruzia, nei confronti di un 35enne ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, estorsione e stalking.

In particolare, dalle indagini condotte dagli agenti della Squadra mobile cosentina, sarebbe emerso che l’uomo, anche a causa della sua condizione di tossicodipendenza, avrebbe maltrattato la madre, afferrandola per i capelli, spintonandola, picchiandola e minacciandola di morte, al fine di ottenere denaro.

In alcune circostanze, il 35enne sarebbe arrivato addirittura a palpeggiare la malcapitata.

Il provvedimento di custodia cautelare è giunto dopo che, l'8 aprile scorso, l'uomo è scappato dalla struttura sanitaria nella quale era ricoverato, per recarsi a casa della madre.

La donna, dopo aver rifiutato d'accoglierlo, ha chiesto l'intervento della polizia di Stato.

Una volta giunti sul posto, gli investigatori della Squadra mobile hanno avviato le indagini, al termine delle quali, per il 35enne si sono aperte le porte del carcere di Cosenza.

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Estorsione e tentato omicidio per il video di un controllo anticoronavirus caricato in rete

È stato un video postato sulla rete a scatenare la rabbia che avrebbe condotto Domenico Nasone a sparare nei confronti di un 45enne di Scilla, nella tarda serata del 3 aprile, a due passi dalla centrale piazza San Rocco (Per leggere la notizia clicca qui).

Un breve filmato, apparentemente uguale ai tanti che circolano sul web in questi giorni di chiusura forzata nelle nostre case, che riprende i numerosi controlli delle forze dell’ordine, finalizzati a verificare il rispetto delle normative in materia di contenimento epidemiologico.

L’ignaro uomo, un impiegato del centro della costa viola, aveva però immortalato un uomo mentre veniva sottoposto a controllo.

Sarà stata la paura di ripercussioni per la possibile violazione del riposo domiciliare, l'insofferenza per il video o il mancato rispetto per un cognome parecchio noto, fatto sta che l’uomo avrebbe deciso di mettere in atto una vera e propria spedizione punitiva.

Pertanto, accompagnato da Augusto Lippi, di 43 anni, avrebbe raggiunto l’abitazione dell’autore della pubblicazione, cercando di estorcergli 2 mila euro, a titolo di “risarcimento” per il torto subito.

Per gli investigatori, davanti al rifiuto, Nasone avrebbe esploso 4 colpi di pistola, ferendo la vittima ad una gamba, mentre il complice avrebbe cercato di ostacolre il tentativo del malcapitato di ripararsi dietro il portoncino d'ingresso.

Al termine dell’azione, i due presunti responsabili si sarebbero dati alla fuga.

Sulle loro tracce, però, si sono messi immediatamente i carabinieri della Stazione di Scilla e del Comando provinciale di Reggio Calabria.

In particolare, uno dei due si sarebbe presentato spontaneamente ai militari di Scilla, mentre l’altro è stato individuato dai carabinieri nel borgo reggino.

Per entrambi è quindi scattato l'arresto con l'accusa di tentato omicidio, estorsione e porto abusivo d'arma da fuoco.

Al termine delle formalità di rito, Nasone e Nesci sono stati trasferiti nel carcere di Reggio Calabria -Arghillà.

 

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Lascia i domiciliari e tenta di estorcere denaro ad un professionista, arrestato

I carabinieri della Stazione di Roccella Jonica hanno arrestato in flagranza di reato A. P., 45 anni, del posto.

In particolare, l’uomo, che attualmente si trova in regime di detenzione domiciliare presso la sua abitazione, ieri mattina, dopo essere evaso si sarebbe recato presso lo studio di un professionista locale chiedendogli una non precisata somma di denaro e minacciandolo che in caso di diniego lo avrebbe fatto saltare in aria.

La vittima, terrorizzata, ha avvisato immediatamente i carabinieri della locale Stazione che hanno perlustrato palmo a palmo le vie del centro cittadino riuscendo nell’arco di pochi minuti a catturare il 45enne.

Durante le fasi della cattura A.P. avrebbe reagito, opponendo ferma resistenza, spintonando i militari e proferendo nei loro confronti frasi minacciose.

L’uomo è stato condotto presso il proprio domicilio in attesa dell’udienza di convalida e dovrà rispondere di evasione, tentata estorsione, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

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Tentata estorsione ad una ditta edile, i carabinieri di Serra arrestano 2 persone

Nella mattinata di oggi, i carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Serra San Bruno, supportati nella fase esecutiva dai militari delle Stazioni di Soriano Calabro e Vazzano, unitamente al personale dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno eseguito un provvedimento cautelare agli arresti domiciliari emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, nei confronti di due persone, per il reato di tentata estorsione in concorso nei confronti di una ditta edile.

Le indagini hanno avuto inizio nel mese di febbraio 2019, quando un imprenditore edile originario d'Arena (Vv) ha denunciato un tentativo di estorsione subito a Soriano Calabro.

In particolare, un operaio della ditta ha denunciato che mentre stava eseguendo lavori di pulizia nelle strade del comune di Soriano Calabro, è stato avvicinato da due persone che dopo avergli chiesto se avesse “preso lui l’appalto”, si sono informati sull'importo dei lavori. Alla risposta dell'operaio di non sapere nulla, i due avrebbero chiesto mille euro per l’esecuzione del lavoro.

Una volta avviate le indagini, gli investigatori dell'Arma hanno individuato i presunti protagonisti della tentata estorsione in Domenico Tassone e Salvatore Zannino, rispettivamente di 35 e 42 anni.

I due, al termine delle operazioni di rito, sono stati posti agli arresti domiciliari.

 

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Rubano un capo di bestiame e chiedono il riscatto, arrestati

I carabinieri della Stazione di Saline di Montebello Jonico (Rc) hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di Salvatore Piccolo, di 28 anni e Antonio Saverio Cogliamo (52), entrambi accusati di furto, rapina e tentata estorsione ai danni di un 86enne.

Per gli inquirenti, gli arrestati si sarebbero introdotti nella stalla di proprietà del pensionato ed avrebbero rubato un capo di bestiame.

In seguito all'accaduto, l’anziano avrebbe ricevuto ripetute minacce di morte, alcune perpetrate anche a mano armata, tese ad ottenere il pagamento di un riscatto in cambio dell’animale.

L’uomo, impaurito ed esasperato, avrebbe cercato di racimolare una somma di denaro sufficiente a soddisfare le richieste dei due, i quali, ritornando dopo qualche giorno a casa dell’anziano e approfittando della sua distrazione, avrebbero rubato circa 500 euro ed un bidone d’olio, per poi darsi alla fuga.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno portato all’arresto dei due, con l’accusa di furto, rapina e tentata estorsione.

Gli indagati, dopo le formalità di rito, sono stati associati al carcere di Reggio Calabria – Arghillà.

 

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Estorsione e danneggiamento, fermate cinque persone

I carabinieri della Compagnia di Castrovillari (Cs), supportati dai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria, hanno eseguito, nella frazione Lauropoli di Cassano allo Ionio, cinque provvedimenti di fermo d'indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili dei reati di estorsione in concorso, tentata estorsione continuata in concorso, danneggiamento a seguito di incendio in concorso.

Gli investigatori hanno raccolto elementi probatori utili a dimostrare la responsabilità dei fermati in ordine ad un episodio di estorsione ed altri tentati nei riguardi di alcuni imprenditori di Castrovillari, vittime di violenza o minaccia consistita nel porre in essere atti intimidatori nei loro confronti, consistente nell’apposizione di bottiglie contenenti liquido infiammabile e proiettili calibro 7.65 dinnanzi all’ingresso delle rispettive attività commerciali, nonché nell’innescare l’incendio di autovetture e di locali di proprietà degli stessi imprenditori.

Complessivamente, sono stati accertati almeno quattro episodi di danneggiamento a seguito di incendio e cinque atti intimidatori mediante l’utilizzo di bottiglie contenenti benzina e proiettili

I fermati, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Castrovillari.

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