Reggio, Marra (M.A.P.): degrado e rifiuti all'esterno dell'Ospedale Morelli

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Movimento Autonomo Popolare di Reggio Calabria, a firma del presidente Pietro Marra che punto il dito contro l'Amministrazione Comunale rea di aver lasciato, a suo dire, "una città allo sbando".

In una città ormai allo sbando da anni, non mi meraviglio più di niente ma vedere all'esterno dell'Ospedale Morelli una scia di rifiuti a terra mi fa proprio pensare che Reggio sta toccando i livelli più bassi dei fondali dal quale difficilmente potrà rialzarsi.

In questi ultimi anni e mesi Reggio può essere paragonata al Titanic affondato nelle gelide acque dell'Oceano Atlantico con le tragiche conseguenze che tutti sappiamo.

Dopo le buche killer anche da me evidenziate con vari comunicati negli ultimi 5 anni non mi resta che un plauso all’Amministrazione Falcomatà per aver trasformato la città in una “pattumiera” distruggendo il decoro della città provocando un'ulteriore proliferare d’insetti e ratti.

Per l’ennesima volta hanno preso una iniziativa, senza pensare ai problemi e ai danni economici che certe decisioni comportano ai cittadini e alle attività commerciali, ma, soprattutto alle classi più deboli, agli anziani e ai diversamente abili.

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Imbalzano (FI): Progetto “Obiettivo Occupazione”, a rischio concreto licenziamento centinaia di giovani reggini.

“Nonostante le ripetute assicurazioni fornite nei mesi scorsi dal Sindaco e recentemente anche dal Responsabile di Procedimento del Progetto “OBIETTIVO OCCUPAZIONE”, i ritardi inammissibili nella liquidazione delle mensilità ai titolari di un diritto sacrosanto ci costringono ad intervenire sull’argomento, stante la concreta preoccupazione di tantissimi giovani di essere licenziati dalle aziende e dagli studi professionali che avevano partecipato al relativo bando”.

E’ quanto afferma il Consigliere Comunale del Gruppo di Forza Italia Pasquale Imbalzano, che ha da sempre seguito questa vicenda, dai contorni ormai surreali.

“Credo che sia il venuto il momento di fare chiarezza sul Progetto stesso, atteso che anche nella competente Commissione Consiliare convocata per conoscere lo stato dell’arte sono venute risposte contraddittorie alle nostre ed altrui domande. In particolare, vogliamo sapere se il Sindaco, nella qualità di Funzionario Delegato del “Decreto Reggio” abbia con cadenza annuale richiesto sempre e tempestivamente i 3.600.000 milioni di euro al Ministero delle Infrastrutture, destinati al finanziamento di “Obiettivo Occupazione”. E’ bene altresì avere conferma che le risorse eventualmente già erogate dallo stesso Dicastero non siano state utilizzate per altri fini e/o non siano state pignorate a causa di ritardati pagamenti per lavori effettuati dalle imprese interessate e finanziati con risorse della stessa Legge ”, continua Pasquale Imbalzano.

E già che ci siamo, desideriamo sapere se c’è stato lo scorrimento della graduatoria previsto dal Bando originario, nell’ipotesi di ditte comunque rinunciatarie, stante l’incertezza fin qui registrata nelle competenti sedi istituzionali ed il balletto sul numero delle ditte allo stato fruitrici delle risorse del progetto”, continua ancora il Consigliere di Forza Italia Pasquale Imbalzano.

Invitiamo il Sindaco, nella sua veste, ad assumere immediate iniziative per sbloccare nei prossimi giorni una situazione che sta assumendo contorni drammatici e che, altrimenti, provocherà guasti insostenibili al tessuto sociale della città”, aggiunge Pasquale Imbalzano.

Non vorremmo che le curiose e ripetute dichiarazioni del Sindaco secondo cui il Comune non ha il dovere di creare posti di lavoro - tant’è che, a differenza delle precedenti Amministrazioni che i posti di lavoro li hanno creati (eccome!) non ha ritenuto di attribuire neanche una Delega al Lavoro pur potendo attingere a fonti di finanziamento importanti- sia divenuto un alibi inammissibile per non interessarsi con la necessaria continuità di un progetto così importante come “Obiettivo Occupazione”, che tocca direttamente centinaia di famiglie, imprese e professionisti di questa città, tenuto conto dei ritardi cronici e insostenibili nei pagamenti, registrati in questi quattro anni da questa Amministrazione”, conclude Pasquale Imbalzano.

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Reggio Calabria, il consigliere Caracciolo al sindaco: "Dimettetevi"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del consigliere di minoranza al comune di Reggio Calabria, Mary Caracciolo.

"La città continua con il suo lento sprofondare nelle acque torbide dell'incuria amministrativa e dell'indifferenza politica di chi dovrebbe essere titolato a difenderla e tutelarla. - Esordisce così il consigliere Caracciolo che continua il suo duro attacco dicendo - Immondizia e sporcizia caratterizzano le maggiori zone della città, da sud a nord, compreso il centro, spazzatura e fogne a cielo aperto sono ormai una costante e, come nelle peggiori località del terzo mondo, l'acqua potabile è ormai una rarità assoluta.

Le principali arterie stradali, le vie secondarie non le rammentiamo neanche, sono mulattiere di montagna abbandonate al proprio destino da anni, divenute ormai trappole quotidiane per centauri ed automobilisti reggini, il nostro splendido lungomare ridotto ormai ad un cantiere della forestale mal gestito e soprattutto lasciato all'incuria del tempo e dell'inerzia degli uomini di cattiva volontà. Il turismo tanto acclamato arriva al porto, visto che l'aeroporto ormai è in piena agonia, scende da lussuose navi e si ritrova catapultato nel degrado periferico della peggiore metropoli esistente, con tendopoli in bella vista e sporcizia riversata in mare ovunque.

Le foto ricordo dei passeggeri dell'”Aida” sbarcati qualche giorno fa a Reggio Calabria? Dinanzi allo scempio perpetrato da un “albero” traditore al gazebo di “Sottozero”. E le misure di contrasto messe in campo dal comune per far fronte a tutto ciò? NESSUNA, solo parole e comunicati stampa e, ahimè, diatribe politiche di carattere infantile. Si, purtroppo per tutti noi, il sindaco e la sua allegra brigata di inconcludenti consiglieri sono impegnatissimi nel delegittimare e screditare la persona dell'assessore Angela Marcianò. Manca l'acqua nelle case dei reggini? Le priorità adesso sono altre, dimostrare per esempio che la Marcianò è improvvisamente divenuta la più incapace degli amministratori ed il simbolo indiscusso degli assenteisti di giunta, un peso che rallenta la fulgida azione del sindaco Falcomatà e dei suoi miopi sodali. Una ossessiva presenza che rischia di oscurare i “brillanti” risultati conseguiti da questi nani della politica locale che, viste dissolversi le ambizioni romane di partito, si sono lanciati in una rocambolesco tiro al bersaglio a discapito dei problemi reali che la città vive."

L'attacco del consigliere al sindaco Falcometà non si ferma, ma continua dicendo - "Non passa giorno che non assistiamo al fallimento continuo di questa amministrazione falcomatiana ed all'imbarazzante suo tracollo, un susseguirsi di goffi tentativi nella speranza di rimanere delle vergini immacolate in questo mondo di peccatori dove, quello che oggi è il peccato, ieri era il verbo indiscusso di sua maestà Renzi. In questo folle sproloquio oltre alla goffaggine ed alla incapacità, resto basita nel vedere anche la mancanza di rispetto verso lo status femminile della collega Marcianò, costretta a difendere la sua maternità dalla tracotanza maschile dei suoi ex-colleghi d'avventura, ed alla quale mi sento di offrire, per questa circostanza, tutta la mia solidarietà. Ma è anche vero che quando un assessore presenta al pubblico un risultato importante per l'intera comunità come la ripresa dei lavori del palazzo di giustizia in una cornice solitaria, senza il sindaco e la giunta intera, e si “appropria” personalmente di cotanto merito, allora vuol dire che esiste un problema veramente grande. Dissi qualche giorno addietro al sindaco ed alla sua giunta di dimettersi, ebbene, oggi, alla luce di quello che accade sotto gli occhi di tutti e nell'indifferenza generale di chi dovrebbe avere più di un sussulto, ribadisco il concetto con più forza: DIMETTETEVI, tutti, e vergognatevi dell'utilizzo personalistico dei vostri ruoli pubblici per ambizioni personali.

Ambizioni vergognose che nulla hanno a che vedere con l'interesse della Città e che oggi stanno sacrificando il benessere della comunità per il raggiungimento di meri obiettivi personali. DIMETTETEVI, oggi stesso con un estremo atto di dignità, dimostrando così di averne ancora, facendo pubblica ammenda del vostro agire egoista e prevaricatore. Lasciate gli oneri di cui siete assolutamente immeritevoli e date lustro alla vostra incapacità politica in altre sedi, anche senza tessere di partito o tagliandi vari, ma affrettatevi perché il tempo per trovare uno spazietto al sole in sedi romane sta per scadere. La conquistata ed abbandonata Reggio Calabria non è più disposta ad essere usata come traghetto verso mari più tranquilli, non è più disposta a tollerare scenate fratricide mentre tutto va a rotoli, dispute fra belli senza sostanza e prime della classe, dove tutto il contorno insignificante fa il tifo per l'una o per l'altra parte. Dovreste essere proprio voi a ricordarvi che “Reggio non Tace” più. La Città vi ha già “dimesso”, ma l'incuria verso gli altri non vi consente di vedere neanche questo".

Reggio, Ripepi (FDI-AN) su aeroporto: quale miracolo, era una magia. Continua nel silenzio l’incredibile bluff di Falcomatà.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da parte del Consigliere Comunale RC (FdI-AN) dott. Massimo Ripepi

Non era un miracolo bensì una magia e, per di più, mal riuscita.

Il mago Falcomatà, dopo avere spacciato un’eutanasia per una resurrezione, ha scelto ancora una volta il silenzio eludendo ogni aggiornamento  nei confronti della città, in merito agli sviluppi della partita più importante per il nostro futuro.

Non siamo d’accordo nel vedere il Sindaco pronto a fare morire serenamente ed in modo indolore il Tito Minniti facendo credere ai reggini che è meglio andare a Lamezia e che in tutte le regioni hanno funzionato le società uniche di gestione degli aeroporti. Non è vero! Non si sa nulla, niente di niente. Nulla sul piano industriale SACAL, nulla sulla strategia del governo per salvare strutturalmente il nostro scalo, nulla sul fronte delle eventuali sinergie che si stanno realizzando con i nostri dirimpettai messinesi, nulla sul futuro dei lavoratori. Nulla, sempre e solo il nulla. Ribadiamo con forza la convocazione immediata del Consiglio Comunale aperto, già richiesto dalla minoranza, per relazionare alla città sullo stato dell’arte del problema dei problemi che potrebbe disintegrare definitivamente Reggio Calabria.

Mi ritrovo, per l’ennesima volta, a riutilizzare il termine “BLUFF” per definire le fumose strategie di questa governance comunale, dedita più al letargo che ad una seria politica di fatti concreti. E’ trascorso ormai un mese da quando il primo cittadino ha convocato, alla chetichella,  una conferenza stampa in cui ha spiattellato bile e risultati, a suo dire, “sudati”, ma da allora non si hanno più notizie circa il futuro dell’Aeroporto dello Stretto.

Di quelle garanzie che il tavolo romano ha messo in ballo, oggi sappiamo che erano nulla, anzi "FUFFA" e contentini da quattro soldi  che, fin da subito, hanno mancato di convincimento dimostrandosi un vano tentativo di rimanere a galla. Nel frattempo le notizie riguardanti il nostro scalo sono delle più aberranti. Al fallimento della Sogas, la quale  è stata autorizzata all’esercizio provvisorio solo fino al 18 maggio, si è intrecciata la crisi di Alitalia, il cui futuro è legato ormai alla nomina dei nuovi tre super commissari e al prestito straordinario con tassi al limite dell’usura da restituire allo Stato. 

E’ più che ovvio e scontato che, in una sfida così difficile, siano stati tagliati fuori dai piani di ripresa e continueranno ad essere esclusi tutti coloro che dallo stesso governo sono stati definiti minori e di scarsa rilevanza, vedi il famoso Piano Trasporti del 2012 che ci ha declassati e umiliati. Ma se il Sindaco, in seno alla famosa conferenza stampa, ci aveva tranquillizzati del fatto che Alitalia non costituiva il principale dei problemi e che i collegamenti col Tito Minniti sarebbero stati garantiti anche da vettori lowcost, mi chiedo dove siano finite le famose offerte imperdibili delle quali dovremmo bearci. Ma soprattutto che fine ha fatto il miracolo tanto millantato dal pulpito di Palazzo Alvaro?

Spero che il Sindaco faccia due passi a Ravagnese per constatare che si tratta, senza alcuna esagerazione, di un aeroporto fantasma visto il 17% di utenza in meno registrata nel mese di marzo che non è un numero gettato a casaccio. Solo un’eutanasia dolorosa. Inutile aggiungere che anche il mese di aprile avrà subìto un tonfo dovuto ai voli risicati ad orari improponibili, risultato di trattative romane rivelatesi umilianti.

Alla funesta situazione Alitalia, si è affiancato il terremoto giudiziario che ha posto fine alla gestione clientelare della Sacal e mi auguro fortemente che il nuovo Consiglio d’amministrazione cominci a lavorare con solerzia, rendendoci finalmente partecipi dei piani industriali per gli scali calabresi, finora trattati come dossier segreti. La potenzialità che la situazione aeroportuale si potesse trasformare in un mostro capace di fagocitare le ultime briciole di prospettive di rilancio economico per la città  si sta rivelando in tutta la sua drammaticità, trascinando la stessa in quegli abissi in cui sono finiti tutti gli appelli e le richieste d’attenzione fatte in questi anni sul problema.

Mi rivolgo al Presidente del Consiglio comunale Delfino affinché convochi al più presto il Consiglio Comunale aperto, come da noi richiesto, ove possano partecipare e parlare tutti i cittadini, le associazioni ed i comitati che si sono formati per la difesa del nostro aeroporto. La città deve essere informata in maniera assidua su ogni evoluzione della partita più importante in campo e la stessa non può essere trattata alla stregua degli altri, seppur importanti, problemi. La mozione approvata in Consiglio all'unanimità rappresenta la posizione ufficiale per la città e non può divenire carta straccia altrimenti ad essere stracciati saranno Reggio e i suoi figli.

I lacchè di Falcomatà, il PCI di Reggio contro il sindaco

Nel medioevo, i nobili, specialmente quelli rammolliti, incapaci di difendersi da soli, si facevano precedere e seguire, quando di notte attraversavano le strade buie, da "lacchè", mercenari che avevano il compito di illuminare la strada, proteggendoli dai pericoli, veri o presunti che fossero.

Venivano ovviamente retribuiti per i loro servigi e, da ricerche storiche attendibili, la loro mercede mensile fosse pari alle attuali 650 Euro, per pura coincidenza, equivalente alla retribuzione che sarà elargita ai componenti dello staff, scelti dal sindaco metropolitano.

Qualche secolo dopo Manzoni li immortala, nel suo celebre romanzo, definendoli "bravi" e successivamente, nel corso del processo evolutivo, i tratti di costoro si ingentilivano e, con la successiva scolarizzazione di massa, molti di loro finivano per essere cooptati negli enti pubblici, pagati dalla collettività.

Oggi, di notte, le strade sono illuminate e non occorrono più questi  tristi "figuri" in soccorso ai potenti o presunti tali e, chi detiene il potere, forse per  nemesi storica, si accontenta di farsi accompagnare da cagnolini più o meno festosi: siamo passati dai " Lacchè", ai "Dudù".

Questi ultimi, ovviamente, assecondando la loro natura, scodinzolando quando il loro padrone li chiama ed abbaiano se  qualcuno si avvicina, anche se con fare affatto minaccioso.

La storia sembra inevitabilmente ripetersi: quando si arriva ad occupare un posto di potere, l'esigenza primaria sembra quella di contornarsi di nani e ballerine, come se, senza di questi, il potere avesse un sapore meno gradevole.

Dai confini sperduti della geopolitica, (dove, il sindaco, ci ha collocati con superbia ed alterigia) tentando di dare voce a chi non ha la possibilità di approdare all'interno del "cerchietto magico" del primo cittadino, giunga il disprezzo di tanti giovani disoccupati, la stragrande maggioranza  dotata di titoli di studio elevati, acquisiti con anni di sacrifici e privazioni indicibili, il cui destino inevitabile è abbandonare questa terra, per ricercare un posto di lavoro.

Chiami, il primo cittadino, questi ragazzi per parlare dei loro problemi e vedrà che non sarà sufficiente il tavolo delle riunioni, che si mostra deserto per un invito andato deserto, con una messa in scena desolante ed infantile.

Verificherà direttamente quanto questo mondo reale e dolente sia distante dal suo modo di concepire la vita e la politica  e che i suoi tentativi di precostituirsi una base elettorale, distribuendo  mance e briciole a povere anime questuanti,  svaniranno nella prossima tornata elettorale, prendendo  sempre per buona la pubblica affermazione della sua mancanza di interesse ad una candidatura al parlamento, perché  fra il dire ed il fare

RIPEPI (FDI-AN): “Asilo di via Aschenez abbandonato dall'Amministrazione Falcomatà”.

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa del consigliere di minoranza al comune di Reggio Calabria, dott.Massimo Ripepi (FdI - AN).

Fresca fresca, anzi, direi meglio “fumante”, la denuncia riportata dalla Gazzetta del Sud che ha dato voce ad alcuni genitori della nostra città, costretti  a dover superare un campo minato di escrementi canini, che concittadini molto educati lasciano in bella vista, per far entrare ed uscire i loro bambini dall’asilo Comunale di via Aschenez. La centralissima via che diventa l’ennesimo simulacro di un’amministrazione comunale disattenta anche sui più elementari provvedimenti a tutela della sanità pubblica, e qui parliamo di minori la cui salute va messa al primo posto. Neanche le denunce di qualche genitore al Comune sono bastate per convincere l’Amministrazione ad intervenire subito. Nulla di nuovo, stiamo vedendo all’opera, anzi alla non opera, la più scarsa amministrazione della storia reggina.

Qualcuno illudendosi ha pensato che la politica e strumentale rotazione degli Assessori avrebbe risolto i problemi di una città morta e sepolta dall’immobilismo di chi non vuole fare per non rischiare di sbagliare. Guai a intaccare l’ascesa politica, questo sembra essere il chiodo fisso di Giuseppe Falcomatà.  Prendo spunto infatti da questo episodio emblematico perché ritengo che i reggini non debbano essere presi per fessi da un Sindaco che in questi giorni ha posato per le telecamere inaugurando nuovi asili ma lasciando gli altri istituti comunali nella fatiscenza più totale. Un Sindaco, diventato genitore di recente, dovrebbe essere maggiormente sensibile e capace di mettersi nei panni di padri e madri che al mattino si alzano e devono fare i conti anche con queste situazioni degradanti.

Lancio un appello non solo alla cittadinanza, ma soprattutto al nostro primo cittadino affinchè smetta di fare il fashionblogger regalandoci passerelle da divo sui social e sia più concreto, più incisivo, più attento alle reali esigenze di TUTTE le famiglie reggine. Famiglie che dopo due anni dalla sua approvazione in consiglio comunale, ancora aspettano di festeggiare la  “Festa della famiglia naturale”, sebbene invece Falcomatà e la sua amministrazione siano stati sempre molto premurosi nei confronti dei cittadini arcobaleno che hanno potuto sfilare in centro in  ben due gaypride e con tutti i loro “carrozzoni”, e per i quali si è avuta l’adozione sprint del fallimentare registro delle unioni civili.

Perciò mi chiedo: quando vedremo il nostro primo cittadino in testa al corteo che celebra la famiglia naturale? Magari spingendo il passeggino e senza dover fare slalom tra le sue inefficienze ? Riuscirà l’amico del cuore di Falcomatà, Assessore Muraca incapace in due anni a dare alla città un Comandante dei vigili urbani a ridare dignità e pulizia all’asilo di via Aschenez?  Vigileremo.

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