Il sindaco di Chiaravalle scrive ad Oiverio: “deve cacciare i dirigenti che bloccano il progetto della Casa della Salute”

“Il progetto della Casa della Salute rischia il naufragio per responsabilità  precise di ben individuati apparati dirigenziali della Regione Calabria. A questo punto è necessario un intervento forte ed esemplare del presidente Mario Oliverio”. L'affondo, durissimo e senza precedenti, è del sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato, dichiaratamente “stanco, deluso e frustrato” per le lungaggini burocratiche che stanno fermando l'iter di riconversione dell'ex ospedale “San Biagio”.

Il primo cittadino ha consegnato la sua denuncia in una lettera aperta indirizzata direttamente al Governatore della Calabria. “Caro presidente - scrive Donato - come lei ben sa, quella di Chiaravalle è la prima Casa della Salute in Calabria, un modello progettuale prestigioso, copiato anche da altre regioni d'Italia. Un'opera che potrà significare tanto per le nostre aree interne, in termini di servizi, assistenza, diritto alla salute. Sin dal suo insediamento, lei ha sempre pubblicamente sostenuto il progetto. Non ultimo, in occasione di un recente incontro con i sindaci del Soveratese. Parallelamente, l'Asp di Catanzaro, egregiamente guidata dal dottore Perri, ha profuso uno sforzo immane per far sì che questo sogno collettivo potesse diventare realtà. Eppure, nonostante ciò, il fatto grave che rilevo oggi è che il procedimento, dopo mesi e mesi, è ancora bloccato. Mi chiedo: quali sono le ragioni? Abbiamo partecipato insieme ad innumerevoli riunioni, dove più volte si è ribadito quello che era necessario fare per velocizzare il tutto. Non ci rimane altro da pensare che ci siano, evidentemente, dei dirigenti che intendono bloccare il progetto frapponendo ostacoli immaginari e illogici, rinviando ogni decisione di giorno in giorno, agendo in modo palesemente strumentale, pretendendo, addirittura, più volte la restituzione di pareri già resi o non dovuti. Una burocrazia malata e deleteria. Chiedo a lei, presidente Oliverio, un intervento immediato, urgente, ed esemplare. Le chiedo di rimuovere al più presto dal loro incarico i dirigenti del dipartimento Sanità che stanno bloccando la realizzazione di un ospedale pubblico (Casa della Salute) che sarebbe in grado di fornire risposte assistenziali di qualità a decine di migliaia di persone e ad un'area interna importante della nostra regione. Aspettiamo, sicuri e fiduciosi, come sempre, in una sua risposta, preannunciando, però, che da lunedì prossimo chiameremo tutte le Preserre chiaravallesi alla mobilitazione, proclamando uno stato di agitazione e mobilitazione permanente con conseguenti manifestazioni pubbliche e democratiche di dissenso e protesta”.

Pungitore risponde a Damiani: "se ho sbagliato chiedo scusa, ma a nessuno è stata negata la parola"

Riceviamo e pubblichiamo la replica di Francesco Pungitore, presidente del Comitato "Trasversale delle Serre - 50 di sviluppo negato", al presidente del Comitato "Mastro Bruno", Giacinto Damiani.

"Carissimo Giacinto, ho letto con grande affetto e attenzione la tua lettera aperta e le tue parole mi sollecitano alcune precisazioni doverose. Chiarisco, innanzitutto, la questione che mi sta più a cuore. Riconosco il mio eventuale errore nel non aver citato, tra tutti, il ruolo importantissimo del Comitato Mastro Bruno nella nostra straordinaria battaglia comune per la viabilità negata e il mancato sviluppo delle nostre amate aree interne. Tu stesso fai personalmente parte del nostro coordinamento di associazioni, di cui ti consideriamo tutti parte attiva e propositiva di fondamentale rilevanza. Però, mi perdonerai: non posso far passare l'idea che ti sia stato impedito di parlare. La tua frase lascia intendere che tu mi abbia chiesto la parola e io te l'abbia negata. Ciò non è mai avvenuto, e mai accadrà. In tanti sono saliti sul palco, proponendosi per un intervento. Alcuni su mia sollecitazione. Altri autonomamente. Altri su iniziativa di Radio Serra. Non ci sono stati filtri o censure. Questo, lo sai, è il nostro stile: partecipazione e democrazia. Anche in questo caso, te lo assicuro, è stato così. Ti chiedo scusa per le mie eventuali mancanze, probabilmente frutto di quella inesperienza che un uomo saggio come te saprà riconoscere e perdonare. Ti abbraccio e ti saluto con stima sincera, sicuro di ritrovarci presto insieme nella comune battaglia in difesa dei nostri diritti e del nostro territorio". 

Lettera aperta di Giacinto Damiani (Comitato mastro Bruno) al presidente del Comitato Trasversale delle Serre

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta indirizzata dal presidente del Comitato civico "Mastro Bruno", all'omologo del Comitato "Trasversale delle Serre - cinquant'anni di sviluppo negato", Francesco Pungitore.

"Caduta di stile, gaffe o volontarietà? E’ questa, in sintesi, la domanda che  mi hanno posto in tanti, amici, parenti, sostenitori, soci e simpatizzanti del Comitato Mastro Bruno. Qualcuno per delicatezza non l’ha fatto. Peccherò di signorilità ma son convinto, che la mia fiducia in te, non sia mal riposta. La migliore nota, positiva,  della manifestazione del 17.6.16 è stata sicuramente la presenza   dei sindaci a cui va il saluto, il grazie, il benvenuto a Serra San Bruno da parte del Comitato che rappresento. Ha estrapolato e applica  nella pratica di ogni giorno, con critica e satira orizzontale, il meglio di un “Mastro Bruno” analfabeta, critico verticale, per l’epoca e perché senza nozioni, ma con tanta cultura pratica, da competere, con quella di tanti intellettuali che in quanto a preparazione, educazione, non perdono occasione per evidenziare i loro lati migliori. Il  Comitato  da te rappresentato non può ignorare ciò che ha fatto il “Mastro Bruno” per sostenervi, ciò che ha scritto in vostro favore e continuerà a fare in favore della buona politica, l’unica che non ha colore, la prediletta dal “Mastro Bruno” che opera, senza chiedere soldi, nell’interesse del territorio da Soverato a Fabrizia. Le nostre iniziative sono tutte documentate, son di qualità, sempre disponibili per ogni tavolo, non per autoreferenziarsi, ma per suggerire concretezza. La riunione di sabato  17 con i suoi contenuti era stata da me programmata circa tre anni ma, un virus, l’ha impedito. Caro Francesco, il Comitato Mastro Bruno non farebbe mai una manifestazione in un Comune da Soverato a Fabrizia, ignorando l’unico Comitato locale e amico disinteressato o la lungimiranza, l’esperienza provata di amici sinceri. Ti assicuro che sabato i nostri simpatizzanti, erano di molto superiori ai tanti addetti ai lavori e politici insieme. Era la rappresentanza più numerosa. Ci è stato impedito di salutare e ringraziare loro e voi. La mattina di sabato 17 dopo aver telefonato a te e a Fioravante, costatato che mancava il filmato, sono andato da Serra al bivio Angitola, per vostro conto, per filmare le “lacune stradali” che ho messo su chiavetta e consegnata al sig. Brunello Gallè, per la proiezione. Avevamo qualche buona idea, per far diventare immediatamente strada decente, una trazzera, a costi irrisori, forse inesistenti. Volevamo verificarne la fattibilità. Ci è stato negato. Lo faremo in altre sedi. Forse sarebbe stata la cosa più essenziale considerato che alla gente si continua a parlare di effetti (morte del cavallo) e non di cause  (il disturbo portato in famiglia). ll problema strade è l’effetto, la causa è ben altra e ricade sui cittadini, prima ancora che sui politici. Il Comitato è una risorsa documentata, per chi lo apprezza e lo rivaluta, dal Sindaco, al politico, al cittadino. “Sulu cu ti vo bei parra chiaro” ho scritto l’11 maggio, per l’onomastico al nostro giovane Sindaco, che mi permetterà di usare la stessa frase nei confronti di altri amici come Jlenia, Alfredo  e l’on. Brunello Censore perché, solo grazie al suo intervento abbiamo ottenuto a  due giorni dalla manifestazione del 21 maggio, programmata da mesi, la conferma di usare sala Chimirri, a causa di un regolamento assurdo che in periodo elettorale, a semplice richiesta, privilegia i partiti e cancella le prenotazioni. All’inaugurazione del monumento, dopo la cerimonia, invitato, anche per la carica, Censore si è scusato e defilato per non dare sapore politico all’evento. Caro Francesco, per essere amici dell’uno, si deve essere nemici dell’altro?  Ci consola solo, essere i destinatari e non  mittenti di una azione  che certamente non mancherai di contabilizzare. Con amicizia".

Giacinto Damiani Presidente Comitato Civico Mastro Bruno.                                      

Mobilitazione per la viabilità negata, Francesco Pungitore: è solo l'inizio

“Il successo della mobilitazione popolare di Serra San Bruno non è che l'inizio di una nuova stagione di impegno e partecipazione da parte dei cittadini, sempre in una logica di stimolo e di collaborazione costruttiva, non contrappositiva, con la politica e le istituzioni. Adesso, però, ci aspettiamo subito fatti e risposte concrete”. E' quanto ribadisce, in questa intervista, il presidente del Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato”, Francesco Pungitore.
 
Presidente, l'iniziativa del 17 giugno ha raggiunto l'obiettivo?
“Certamente sì, e lo testimonia non solo l'eco mediatica dell'evento ma anche  il livello di partecipazione, alto, diffuso e qualificato. Volevo, in questa occasione, salutare e ringraziare tutti. Straordinarie le associazioni che hanno animato quella stupenda giornata. Impeccabile lo staff di Radio Serra che ha fatto da collante tra le varie iniziative. Fantastiche tutte le sigle che hanno aderito. Una soddisfazione per tutte le persone con le quali abbiamo condiviso l'organizzazione di una eccezionale mobilitazione pacifica. Grazie anche l'amministrazione comunale che ha reso possibile tutto ciò, alle forze dell'ordine che ci sono state accanto per garantire la sicurezza della manifestazione, ai sindaci, ai cittadini, ai politici e ai tre parlamentari presenti: Dalila Nesci, Paolo Parentela e Bruno Censore”. 
 
Qual era lo scopo che vi eravate prefissi?
“Mostrare questo territorio come un fronte unico, compatto, per dire con una sola voce no all'isolamento. Un messaggio forte e chiaro, insomma: basta con l'emarginazione e l'abbandono delle aree interne. Abbiamo, quindi, promosso l'iniziativa con degli obiettivi molto precisi: accendere i riflettori su queste nostre zone, con le loro problematiche e le loro potenzialità. Noi non vogliamo piangerci addosso per cercare alibi per il nostro mancato sviluppo. Certo, siamo indignati, arrabbiati, delusi per le continue promesse mancate. Ma noi siamo anche qui per dire che i nostri paesi, le nostre comunità sono vive e vitali, sono ricche di arte, di storia, di cultura, di tradizioni, di voglia di fare impresa. Nonostante tutto. Nonostante la mancanza dei servizi di base, come le strade”. 
 
Quello delle strade, appunto, rimane il grande problema...
“Qui la situazione non è assolutamente normale. Qui si vive l'isolamento totale. Ha ragione il procuratore Gratteri quando dice che i calabresi sono un popolo molto paziente. Abbiamo davvero pazientato fin troppo. Siamo arrivati al punto che per arrivare da Vibo a Serra l'unico mezzo che ci è rimasto è l'elicottero, o il mulo. Ma quella pazienza non c'è più. Adesso è scattata la molla per scendere in piazza, con le forme dell'impegno civile e della partecipazione democratica, per dire con forza e determinazione che non se ne può più. All'Anas diciamo che è finita la stagione delle promesse. Che è inaccettabile tenere un cantiere aperto per 50 anni come quello della Trasversale delle Serre. E' una vergogna! E' uno scandalo! Dunque sì, siamo stanchi... ma non rassegnati. E lo diciamo tutti, al di là dei vincoli e delle appartenenze. E' proprio per questo motivo che ci siamo ritrovati tutti a Serra, tutti uniti. Per dire che è finito anche il tempo della rassegnazione e delle deleghe in bianco. I cittadini hanno dimostrato con la loro presenza che vogliono riprendersi in mano il loro destino”.
 
La data del 17 giugno resterà nella storia della vostra battaglia...
“Quella del 17 giugno non è stata una data qualsiasi. La manifestazione di sabato scorso segna un nuovo inizio per questo territorio, per le nostre comunità che, dallo Jonio al Tirreno, sono arrivate a Serra per parlare con una sola voce, come un'unica e sola identità. Le nostre richieste sono state, peraltro, semplici e chiare. Le avete lette in questi giorni: riattivare subito i cantieri della Trasversale delle Serre; mettere in sicurezza la ex 100; riaprire immediatamente la Vazzano-Vallelonga. Si tratta di questioni vitali per il futuro e la sopravvivenza dell'economia locale”. 
 
Qualche risultato è già arrivato: il sindaco di Serra San Bruno ha parlato di interventi immediati su tutto il territorio...
“E' sicuramente positivo, ma non ci accontentiamo. Diciamo ai politici, a tutti i politici: fate vostra questa battaglia. Da oggi stesso, andate a bussare alle porte dell'Anas, della Regione, del Governo. Fate capire a tutti loro che qui la popolazione ha perso la pazienza. Ai cittadini ribadisco che questo è davvero solo l'inizio. Porteremo l'immagine di quella piazza del 17 giugno ovunque, fino a quando non ci daranno le risposte che vogliamo. I fatti dimostrano che ce la possiamo fare, uniti e senza più accontentarci di pacche sulle spalle, sorrisi e promesse”. 

Chiaravalle Centrale, i sette vincitori del premio culturale “Calabria Vera 2017”

Massimiliano Capalbo, Nicola Maio, Luciano Principe, Guerino Nisticò, Domenico Aspro, Bruno Iorfida e Giuseppe Fiorini. Sono i sette vincitori del premio “Calabria Vera” assegnato dall'omonimo progetto culturale a Chiaravalle Centrale.
La cerimonia di conferimento si è svolta giovedì 8 giugno presso la sala convegni di Palazzo Staglianò, nel contesto di una serata molto partecipata e ricca di spunti di riflessione. L'iniziativa, infatti, è stata introdotta da un interessante e molto applaudito “dialogo narrante”, sviluppato sul testo di Massimiliano Capalbo “La terra dei recinti” (Rubbettino).
Caterina Menichini ha letto dei brani scelti del libro e l'autore li ha brevemente commentati, toccando i temi a lui cari: il superamento di stereotipi, luoghi comuni e pregiudizi che rendono la Calabria incapace di realizzare appieno le proprie potenzialità; la riscoperta concreta e creativa delle risorse e dei valori del Sud come chiave di volta per dare nuova speranza alla nostra regione.
Il tavolo dei relatori, moderato da Mariacaterina Sanzo, ha visto la presenza dell'assessore comunale alla Cultura di Chiaravalle, Pina Rizzo, e del giornalista Francesco Pungitore, promotore del progetto “Calabria Vera”. “Iniziamo a essere noi cittadini gli artefici del cambiamento che sogniamo” ha auspicato Pungitore, parlando del progetto culturale e spiegando le motivazioni che hanno portato alla consegna dei sette premi. Brindisi finale con una raffinata degustazione di vini di vitigni autoctoni delle cantine “Enopolis” di Bivongi, curata e offerta da “Naturium”.
I PREMIATI E LE MOTIVAZIONI
Massimiliano Capalbo: ha fondato “Orme nel Parco” l'affascinante e suggestivo parco avventura eco-esperienziale di Zagarise. Ha ispirato la nascita del movimento delle imprese eretiche. Con la sua opera dimostra quotidianamente, nei fatti, che il cambiamento è possibile. Anche al Sud. Anche in Calabria. 
Nicola Maio: giovane pioniere di una nuova Calabria fondata sulla cultura del lavoro. Con la sua azienda agricola ha dimostrato coraggio e voglia di fare e, oggi, è diventato la punta di diamante di un progetto più complessivo di riscoperta delle vocazioni del nostro territorio. La speranza che regala alle nuove generazione è già motivo di soddisfazione. 
Luciano Principe: imprenditore di successo con proiezioni in Italia e all'estero. Imprenditore etico, di elevata sensibilità umana e culturale, che non dimentica le proprie radici e investe nel sociale, nel proprio territorio. Il suo nuovo progetto finanzierà l'abbattimento delle barriere architettoniche a Palazzo Staglianò, a Chiaravalle Centrale, consentendo l'avvio dei lavori di sistemazione dell'edificio e l'apertura della biblioteca comunale. Opera meritoria che merita  plauso e  gratitudine. 
Guerino Nisticò, portavoce del progetto Riviera e borghi degli Angeli. Declinando il tema dello sviluppo dei territori attraverso la valorizzazione dei luoghi e una comunicazione moderna e coinvolgente ha espresso in termini concreti le enormi potenzialità della nostra terra, viatico per futuri e meritati successi. 
Domenico Aspro, vicesindaco del comune di Gagliato. Intelligente artefice e promotore di importanti iniziative culturali tese a promuovere le realtà locali. Tra tutte spicca il Festival delle Nanoscienze che, ogni anno, porta in Calabria centinaia di ospiti internazionali e il gotha della ricerca scientifica mondiale. Un esempio da sostenere, imitare, incoraggiare. 
Bruno Iorfida, sindaco di Mongiana. Sotto la sua guida illuminata si è concluso il recupero storico-archeologico dell'antica cittadina borbonica regalando alla Calabria una perla turistico-culturale di straordinaria bellezza. Una realtà viva che traduce in valore e risorsa la storia della nostra regione. 
Giuseppe Fiorini, coach della squadra di volley Stella Azzurra Catanzaro, quest'anno vincitrice di coppe regionali, trofei e di una fantastica promozione in Serie C. E' particolarmente meritoria l'opera di formazione dei giovani, di promozione e valorizzazione dei vivai, interpretando i principi etici dello sport nella dimensione più alta di servizio reso alla comunità locale.
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L'internazionalizzazione delle imprese, incontro formativo all'Umg di Catanzaro

L'internazionalizzazione è una scelta obbligata per le aziende calabresi. Lo hanno ribadito, di fronte a una platea di studenti dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, gli imprenditori Daniele Rossi (Guglielmo Spa) e Antonio Ranieri (Ranieri International).
Un interessante incontro formativo e informativo promosso dall'associazione BeGov, in collaborazione con Cantieri d'Imprese.
Dopo il saluto di Ilaria Pagliaro, responsabile BeGov per l'Umg di Catanzaro, ha introdotto i lavori il giornalista Francesco Pungitore, promotore del progetto culturale “Calabria Vera”, analizzando la “retorica” e i luoghi comuni che, troppo spesso, distorcono l'idea del fare impresa nella nostra regione.
Daniele Rossi ha sviluppato la sua relazione raccontando la propria esperienza di internazionalizzazione, nella vendita del caffè, sui mercati cinesi e coreani. Ha, inoltre, consigliato ai futuri laureandi di viaggiare, studiare le lingue straniere, aprirsi alla globalizzazione che impone regole ferree e stringenti a chiunque voglia impegnarsi nel mondo del lavoro da protagonista.
Antonio Ranieri ha ricordato la storia della sua azienda, nata a Soverato come una piccola officina artigianale e, oggi, diventata una grande realtà di successo che occupa 75 addetti ed esporta barche, natanti e gommoni in tutto il mondo, tenendo, però, sempre fede al proprio radicamento calabrese.
Per Cantieri d'Imprese è intervenuto il project manager Salvatore Modaffari, il quale ha indirizzato il suo discorso sulle opportunità di sostegno alle start-up, ribadendo un concetto chiave: non si fa impresa perché c'è un finanziamento dedicato, ma si fa perché c'è un'idea.
Ha concluso il presidente di BeGov, Valerio Oliveto, sollecitando una riflessione finale sulle prospettive di lavoro per i giovani calabresi e concentrando la propria attenzione sul ruolo del marketing e dello sviluppo del brand per ottenere risultati migliori in campo economico.
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Il “caso” Trasversale delle Serre ieri in onda su Raiuno (VIDEO)

Raiuno è tornata ad occuparsi del “caso” Trasversale delle Serre. Della perenne incompiuta calabrese si è parlato nel corso del Tv7 andato in onda venerdì notte, nell'ambito di un più ampio servizio realizzato da Riccardo Giacoia sul turismo, le bandiere blu e le infrastrutture che mancano nella nostra regione.

Il giornalista Rai si è recato sui cantieri di Gagliato, in provincia di Catanzaro: capolinea forzato della costruenda superstrada Jonio-Tirreno. Un'opera teoricamente destinata a collegare direttamente e in pochi minuti il Soveratese con l'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Un sogno, irrealizzato da 50 anni. Oggi la Trasversale parte e si conclude nel tratto limitato che va da Gagliato a Serra San Bruno. Poi più nulla. Solo cantieri fermi, da Campo Petrizzi a Monte Cucco, da Vazzano allo svincolo autostradale.

Giacoia ha intervistato una rappresentanza del Comitato di cittadini che si batte per la realizzazione della strada, evidenziando costi, paradossi e contraddizioni di una vicenda a dir poco scandalosa. “Sono stati spesi dieci milioni di euro a chilometro e ancora ci troviamo di fronte a una incompiuta” ha sottolineato a Raiuno il presidente del Comitato, Francesco Pungitore. E alla domanda “che fine hanno fatto tutti questi soldi?” la risposta è stata: “Andrebbe valutato meglio in altre sedi”. Non è mancato un accenno alle condizioni di pesante emarginazione, di sviluppo negato delle aree interne, sempre più isolate e prive di collegamenti viari degni di questo nome. Situazioni che determinano un crollo dell'economia locale e uno spopolamento costante del territorio, con l'abbandono, purtroppo inesorabile e continuo, di interi paesi. E', quindi, emersa l'esigenza di una politica più attenta e di più ampio respiro per ridare la giusta dignità e importanza ad un vasto comprensorio che attende da fin troppo tempo risposte ai propri bisogni essenziali.

Chiaravalle Centrale, nasce il progetto culturale “Calabria Vera”

Riscoprire le vocazioni dei territori per far ripartire sviluppo, lavoro e occupazione nelle aree interne. L'argomento è stato affrontato ieri, a Palazzo Staglianò, su iniziativa del progetto culturale “Calabria Vera”.

La città di Chiaravalle Centrale ha tenuto a battesimo la prima uscita pubblica del neonato sodalizio che ha l'obiettivo di strutturarsi, nella sua evoluzione futura, come Fondazione. Ha introdotto i lavori il giornalista Francesco Pungitore, promotore del progetto, il quale ha delineato il programma delle iniziative che coinvolgeranno l'hinterland delle Preserre, attraverso seminari, workshop, convegni, manifestazioni, occasioni di incontro, studi, ricerche, pubblicazioni, attività didattiche con le scuole, una trasmissione televisiva, una pagina Facebook dedicata e una rivista online.

Tre i concetti chiave proposti all'attenzione di una numerosa e attenta platea: ridare valore al senso di comunità; lo sviluppo inteso come bene collettivo; spingere dal basso (“bottom-up”) per creare opportunità e occasioni di crescita. “Una infrastruttura sociale per la comunità”: così è stato definito, in sintesi, il progetto “Calabria Vera” che punta a dare sostegno alle piccole imprese agricole e artigiane, ai giovani, alle idee innovative, per frenare il declino e lo spopolamento dell'entroterra.

Nel corso dell'incontro hanno relazionato due agronomi, Rosario De Leo e Santino Luppino, e l'imprenditore reggino Giuseppe Lomardo, pioniere della filiera del peperoncino calabrese. Prodotto che Lombardo oggi coltiva ed esporta, in Italia e all'estero, con una richiesta sempre crescente. Un esempio di buona pratica agricola di successo che ha subito intercettato l'interesse di alcuni giovani agricoltori chiaravallesi, presenti al convegno, che si sono già proposti per l'avvio di una sperimentazione in loco. Un forte plauso per l'iniziativa è arrivato, a fine serata, dal sindaco, Mimmo Donato, e dal consigliere di amministrazione del Gal “Serre Calabresi”, Santo Sestito. Non poteva mancare, in conclusione, una apprezzata degustazione gratuita di prodotti tipici.

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