Come le nostre scelte alimentari cambiano la salute (del pianeta)

Cibo e salute (del pianeta). Ne ha parlato al “Naturium” di Montepaone Lido il giornalista, docente di Filosofia, Francesco Pungitore, spiegando perché la consapevolezza alimentare si lega alla sostenibilità ambientale.

“Consapevolezza alimentare e sostenibilità ambientale sono due concetti strettamente connessi” ha affermato Pungitore, presentando un suo video divulgativo sull’argomento, realizzato per il progetto culturale “Naturium”. “Essere green non significa solo acquistare un'auto elettrica o limitare i propri consumi domestici - ha continuato. - È ormai dimostrato che sono soprattutto le nostre scelte a tavola a pesare sull'ecosistema generale del pianeta, in maniera determinante. Prima di raggiungere i nostri piatti, infatti, il cibo che mangiamo viene prodotto, conservato, lavorato, confezionato, trasportato, preparato e, infine, servito: in ciascuna di queste fasi vengono emessi gas serra nell'atmosfera, causa principale dei cambiamenti climatici che stanno segnando drammaticamente l'ultimo decennio”. Optare per regimi alimentari a basso impatto ambientale, quindi, significa “evitare esattamente quei prodotti che vanno a pesare di più sulla bilancia del cambiamento climatico e contribuire sia alla propria salute che alla vita sana per le generazioni presenti e future”. Quali obiettivi si possono raggiungere scegliendo alimenti sani, biologici, naturali, possibilmente a km zero? “Due su tutti” secondo Pungitore, oltre a quello del proprio benessere immediato, e cioè: “Ottimizzare le risorse naturali del pianeta e ridurre al minimo le conseguenze delle nostre azioni sull’ambiente”. “Noi tutti - ha concluso -possiamo percorrere questa strada individualmente e quotidianamente. Intanto, possiamo iniziare a leggere le etichette dei prodotti che andiamo ad acquistare, consultando attentamente l’elenco degli ingredienti. Genuinità, origine, qualità ecologica sono le caratteristiche da preferire. Mentre una pratica di cui si parla poco, ma che meriterebbe maggiore attenzione è certamente quella dell'agricoltura rigenerativa, ovvero che rigenera la fertilità del suolo evitandone lo sfruttamento intensivo o l'uso di chimica, fertilizzanti e di sostanze inquinanti della terra e dell'aria che poi vanno a finire anche nel nostro organismo”. Adottare un approccio più green e sostenibile all’alimentazione, inoltre, non può “non tener conto anche della lotta agli sprechi”. In un anno, ha spiegato il giornalista, un cittadino italiano spreca in media 65 kg di cibo (fonte: Food Sustainability Index, l’indice realizzato da Fondazione Barilla in collaborazione con The Economist Intelligence Unit).

“Prodotti che acquistiamo per poi gettarli nella spazzatura”. “Quindi - ha concluso Francesco Pungitore - dobbiamo necessariamente cambiare le nostre abitudini alimentari se vogliamo contribuire, attivamente, a ridurre i danni causati dall'uomo sul pianeta, garantendo un futuro alle nuove generazioni. E per farlo basta ricordare questo: ad una nostra maggiore consapevolezza alimentare corrisponde una generale e più grande sostenibilità ambientale”.

Mala tempora! Nel nuovo romanzo di Francesco Pungitore cento pagine di crudo realismo sull'eterna questione meridionale

Spiazzante. Nessun'altra espressione è più calzante per descrivere il nuovo romanzo di Francesco Pungitore, “Mala tempora! Viaggio a Sud”.

Cento pagine di crudo realismo dove il Sud viene raccontato da una giovane aspirante giornalista piemontese che riscopre le sue origini meridionali e, con esse, l'amore-odio per una terra abbandonata a se stessa. Non c'è speranza, non c'è retorica, non c'è un lieto fine. Il Sud muore (di spopolamento, di corruzione, di mafia e di malaffare) perché a qualcuno conviene che sia così. Conviene che il merito sia sottomesso alla raccomandazione, che il lavoro sia ostaggio della burocrazia, che i giovani se ne vadano da quelle “rughe”, da quei vicoli dove solo i vecchi resistono, giocando a carte e ricordando i tempi passati.

“Mala tempora!”: la questione meridionale, come non ve l'ha mai raccontata nessuno.
“Questo progetto editoriale - spiega Pungitore - nasce con l'idea di farne un podcast. Non a caso lo definisco un libro parlato e parlante. Andrebbe, cioè, letto ad alta voce perché è quasi un racconto orale. Quanto alla trama, parlo di quella guerra civile che si sta combattendo a Sud: onesti contro corrotti, le persone perbene contro gli opportunisti, il merito contro l'arroganza del clientelismo. La mafia c'è e c'entra pure. Ma è proprio nella zona grigia delle collusioni che sta gran parte del suo potere. Il problema è che questa guerra la stanno vincendo loro, gli altri, i cattivi e non i buoni. E il Sud mestamente muore, nell'indifferenza di tutti”.

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A Borgia con Naturium, l'entusiasmo dei tanti ragazzi in visita al Parco Scolacium

L'entusiasmo del sapere e della scoperta. Una gioia ben visibile negli occhi di ragazze e ragazzi che hanno partecipato alla visita guidata al Parco Scolacium di Borgia organizzata dal progetto culturale “Naturium”. Non solo studenti calabresi, ma anche gruppi di turisti, provenienti in particolare da Roma e dal Friuli, si sono aggregati all'iniziativa, calandosi nel piacevole clima di dialogo e condivisione che ha accompagnato il breve tour storico-archeologico tra gli scavi dell'antica città romana, già colonia magnogreca “gemmata” dalla non lontana Crotone.

Nelle vesti di “Cicerone” il giornalista e docente di Filosofia Francesco Pungitore che ha anche stimolato un interessante dibattito sui temi di più stringente attualità (come la pandemia, la guerra, il lavoro) che coinvolgono direttamente le giovani generazioni. Tra passato e presente, insomma, all'ombra di una bellezza millenaria e affascinante, idee e pensieri creativi hanno arricchito la giornata, trascorsa in allegria e senza annoiare.

Anzi, per tutti è sembrato quasi un obbligo richiedere un immediato “bis” da programmare in una delle tante altre perle di storia che rendono unica la Calabria nel mondo. Splendida l'accoglienza della direzione del Parco che non ha fatto mancare nulla alla comitiva, con un po' di rammarico per le croniche carenze di personale che, purtroppo, limitano le enormi potenzialità di uno straordinario polo attrattivo, culturale e turistico, come Scolacium così come di tanti altri siti archeologici della nostra regione che pagano ritardi burocratici e lungaggini ministeriali mai al passo con le reali esigenze di sviluppo dei territori. Concetto ripreso dagli stessi ragazzi e sintetizzato nell'idea che servirebbero meno tecnologia e “riquadri interattivi” e più “presenza umana” per valorizzare al meglio quei grandissimi lasciti del passato di cui è disseminata la Calabria. Per Giovanni Sgrò, Roberta Ussia e per il progetto culturale “Naturium” la conferma di un percorso ben avviato finalizzato a promuovere valore e identità, con un impegno ben preciso: consegnare ai giovani il presente, per far sì che essi stessi possano disegnare il loro futuro.

Soverato, il successo delle “Lettere di Sangue” di Ulderico Nisticò

Giallo e romanzo storico. Due generi letterari che si intrecciano, con originale piglio stilistico, nelle “Lettere di sangue” di Ulderico Nisticò (Tabula Fati): successo editoriale che continua a suscitare grande interesse di pubblico e di critica. Piacevole e partecipata serata di presentazione con l'autore, a Soverato, a cura della libreria “Non ci resta che leggere”, sempre gestita con competenza, impegno e passione da Eleonora Fossella Maria Grazia Posca. Ha introdotto il giornalista Francesco Pungitore, puntando l'attenzione sulo stile narrativo tipico dell'autore: anticonformista, originale, ironico, politicamente scorretto. Ulderico Nisticò nel libro parla di storia (dalla caduta del Fascismo ai nostri giorni) e la riscrive, con la presenza dominante delle donne. Donne forti, donne intelligenti, donne coraggiose, donne in divisa... E poi l'utilizzo di alcuni personaggi quasi shakespeariani, che appaiono e scompaiono nel racconto. Un espediente molto interessante che consente all'autore di rendere la trama ancora più fitta e incalzante. “Lettere di sangue” è, quindi, un libro revisionista? Lo è nella misura in cui si riesce a cogliere il senso del termine nell'ottica di Nisticò. Una prospettiva che ci porta a considerare gli eventi della storia “al di là del bene e del male”, senza filtri e pregiudizi ideologici. Revisionismo, per Nisticò, non significa, banalmente “invertire” il giudizio morale su buoni e cattivi. Significa, al contrario, spezzare la cappa di conformismo, verità imposte e retorica di cui siamo tutti impregnati fin dalle prime letture sui banchi di scuola. Lo scrittore ci porta ad analizzare i fatti, a partire dalle testimonianze, ricercando la verità con giudizio e non con pregiudizio. Questo “riscrivere la storia” degli ultimi ottant'anni d'Italia, peraltro, non è puramente intellettualistico. Le “Lettere di sangue” ci immergono nelle vicende, nelle emozioni, nei sentimenti dei protagonisti. In una parola: nella loro quotidianità. E' quella che viene chiamata microstoria, che ci fa capire come, molto spesso, le grandi scelte personali nei momenti chiave della macrostoria siano condizionate da fattori che poco o niente hanno a che fare con le ideologie raccontate nei manuali scolastici e molto, invece, con le emozioni, le passioni e persino con il caso. Tra i misteri della storia d'Italia di cui ci parla Nisticò, le famigerate lettere di Churchill. Segreti "inconfessabili" che Giuliana, Tecla e le tante altre donne di questo bel romanzo forse ci aiuteranno a capire meglio, molto meglio di un manuale scolastico.

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Chiaravalle Centrale, nascono i “Laboratori partecipativi della Cultura”

“Giovani protagonisti del presente”. Sulle ali di questo slogan nascono a Chiaravalle Centrale i “Laboratori partecipativi della Cultura”. Iniziativa varata dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Donato, a conferma del valore strategico riconosciuto alla cultura dal riconfermato primo cittadino e dalla sua maggioranza.

Tutto si svolgerà in stretta collaborazione con l'Istituto d'istruzione superiore “E. Ferrari”. Il dirigente scolastico, Saverio Candelieri, ha infatti accolto con grande entusiasmo il progetto che coinvolgerà tutti gli studenti chiaravallesi tra i 16 e i 19 anni.

Ragazzi e ragazze diventeranno veri e propri “promotori di azioni” in ambito culturale, da realizzare in città.  

“I laboratori - spiega il consigliere delegato alla Cultura, Pina Rizzo - saranno coordinati dall'ideatore dell'iniziativa, il giornalista e docente di filosofia Francesco Pungitore, già presidente della nostra Consulta comunale della Cultura negli ultimi cinque anni”.

Due i principali obiettivi secondo Pina Rizzo: “Valorizzare le potenzialità diffuse che derivano dall’impegno diretto delle nuove generazioni nel governo del territorio; assegnare ai giovani che frequentano gli istituti superiori di Chiaravalle un ruolo decisivo, già oggi, nel presente”. Gli studenti verranno inizialmente chiamati a formare dei gruppi di lavoro interclasse, coordinati da docenti opportunamente individuati dal dirigente scolastico. Ogni gruppo elaborerà, poi, delle proposte in ambito culturale, sotto forma di idea-progetto (da schematizzare in una presentazione power point, oppure video-multimediale, o anche una semplice scheda word). Ogni proposta verrà consegnata presso la sede comunale, ufficio della delegata alla Cultura, e valutata da una apposita commissione. “La valutazione - anticipa Pungitore, che presiederà la commissione - verterà su quattro principali aree di riferimento: originalità, chiarezza, fattibilità e coinvolgimento”. Gli elaborati considerati più meritevoli verranno premiati nel corso di una iniziativa pubblica, alla presenza di autorevoli esperti ospiti dell'evento, e le relative proposte verranno successivamente inserite nella programmazione dell'amministrazione comunale. 

 

 

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A Soverato Mimmo Gangemi presenta “Il popolo di mezzo”

Storia romanzata e romanzo storico. Mimmo Gangemi ci regala un grande capolavoro con il suo “Il popolo di mezzo”. Libro protagonista del secondo appuntamento con la rassegna letteraria “Liber@Estate”, a Soverato.

Nello slargo antistante la libreria “Non ci resta che leggere”, introdotto dal saluto del presidente della “Fondazione Scoppa”, l'avvocato Sandro Scoppa e dal commento del giornalista Francesco Pungitore, lo scrittore ha delineato le caratteristiche di un'opera molto apprezzata dal pubblico e dalla critica, tanto da conquistare una candidatura alla più recente edizione del “Premio Strega”.

“Il popolo di mezzo” racconta l'epopea dell'emigrazione italiana, in particolare siciliana, negli Stati Uniti. Né bianchi, né neri: popolo di mezzo, appunto, i nostri connazionali che, nei primi anni del '900, raggiungevano la loro terra promessa, scontrandosi contro un muro di pregiudizi. Sotto i colpi della delusione, i protagonisti sono animati da slanci di ribellione che prendono due strade diverse: la rivolta anarchica bombarola e la sublimazione “colta” nella musica jazz.

La prosa unica e inimitabile di Gangemi raggiunge, in questo libro “duro e struggente”, vette di elevatissimo spessore letterario. La definizione di capolavoro, dunque, appare necessaria e consequenziale.

La rassegna “Liber@Estate” è promossa dalla Fondazione Scoppa, con la direzione artistica di Daniela Rabia. Prossimo appuntamento il 12 agosto, come sempre a Soverato, libreria “Non ci resta che leggere”.

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A Montepaone i dialoghi d'estate di Naturium con Morrone e Pungitore

Dialoghi d'estate a Montepaone, tra libri e cultura. Giovedì 22 luglio, alle ore 22, il lido Medea ospiterà una nuova iniziativa del progetto culturale “Naturium”. Lo scrittore Marco Morrone presenterà il suo libro “Lo spirito libero”.

Un saggio dall'impronta dichiaratamente filosofica che coniuga “sapere” ed “essere”. Sapere, cioè una vasta conoscenza di fonti e autori del passato. Essere, ovvero una consapevolezza pienamente interiorizzata dei principi espressi. Morrone si confronterà con il giornalista Francesco Pungitore, anch'egli autore di opere a carattere filosofico, dando vita a una piacevole serata di riflessione, ispirata ai grandi temi dell'esistenza umana. Porterà il suo saluto anche l'Alfiere della Repubblica Giulio Carchidi.

“Questo libro è il frutto maturo di una ricerca che parte da lontano - il commento di Giovanni Sgrò, promotore del progetto “Naturium”. - Noi ne siamo testimoni diretti già da alcuni anni, per i rapporti di amicizia che ci legano a Marco. Quel suo grande lavoro preparatorio è servito come semina per dare alla luce quest'opera”. “Sono 140 pagine molto dense - l'anticipazione di Francesco Pungitore. - Lo richiede, del resto, la vastità e la potenza del tema richiamato: la libertà. Un concetto che, noi moderni, siamo abituati a qualificare secondo la categoria filosofica della razionalità.

La libertà è, secondo i nostri canoni di riferimento abituali, una vera e propria conquista della ragione. Della Dea Ragione, addirittura, secondo i rivoluzionari illuministi di cui la nostra età è figlia. Ma è realmente così? Possiamo comprendere a fondo questo principio, questo anelito, questa forza che ci trascina verso sfide temerarie e coraggiose, secondo il parametro della pura ragione? Proprio su questo, il nostro autore, ci accompagna in approfondite riflessioni che aprono squarci di notevole interesse”. Il volume “Lo spirito libero” di Marco Morrone verrà presentato nel salotto estivo all'aperto del lido “Medea”, sul lungomare di Montepaone Lido.

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Al lido di Pietragrande una serata culturale tra libri e degustazioni

Libri, poesie e degustazioni al tramonto sul Lido di Pietragrande. Una serata all'insegna degli autori e degli imprenditori calabresi, seguendo il filo rosso di quella narrazione diversa della nostra terra che tende a metterne in evidenza le ricchezze culturali, le bellezze naturali e le potenzialità di sviluppo.

Organizzazione perfetta, curata da Barbara Aversa e dal giornalista Domenico Cosentino.

L'iniziativa è stata aperta dall'intervento degli scrittori Daniela Rabia e Francesco Pungitore che hanno presentato i rispettivi romanzi “Le voci dell'eco” e “Il mago di Nardodipace”. Libri che, sia pure nelle differenze di genere, raccontano la speranza di una Calabria nuova e diversa.

Il primo narra la storia di Goy, un giovane che sogna un futuro lontano, ma poi riabbraccia l'amore per il proprio paese natìo, l'immaginario Speriolo.

Nel secondo è uno scenario puramente fantasy a fare da sfondo alle avventure di un mago che vaga, errando tra i misteriosi megaliti di Nardodipace e le grotte del villaggio rupestre di Zungri. Prospettive letterarie diverse ma unite nel definire orizzonti di cambiamento nella narrazione della nostra regione. Perfetta sintesi, i versi in rima intitolati “Calabria” e declamati dall'autrice, la poetessa Carmen Costanzo.

E' seguita la parte dedicata al lavoro e ai progetti imprenditoriali emergenti, con il saluto portato dal sindaco di Francavilla Angitola, Giuseppe Pizzonia, e il racconto della propria azienda da parte di Giovanni Benvenuto, giovanissimo vignaiolo titolare delle omonime cantine.

“Un eroe del nostro tempo” è stato definito Benvenuto: un emigrato al contrario, rientrato in Calabria per riprendere in mano e rivitalizzare i terreni di famiglia. Il giornalista ed enogastronomo Domenico Cosentino ha guidato la successiva degustazione di vini, accompagnata dagli eccellenti prodotti tipici (olio, formaggi, salumi) del consorzio “Le fattorie delle Serre Calabresi”. 

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