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Stanza101 presenta il libro “Dittatura finanziaria” di Francesco Toscano

Il salotto dell’associazione culturale “Stanza101” si sposta nello splendido scenario di Villa Orwell, sita sulla collina di Arghillà (RC), per presentare, venerdì 6 luglio alle ore 19, il libro “Dittatura Finanziaria” con la presenza dell’autore, Francesco Toscano.

Il volume, che offre uno sguardo smaliziato sulla contemporaneità, demistifica il racconto prevalente che tende a ridurre la “crisi” a mero fatto economicistico quasi indipendente dalla volontà degli uomini.

A tal fine il lettore verrà “investito” da una serie di approfondimenti che spazieranno dalla macroeconomia alla geopolitica, dalla sociologia all’antropologia, dalla globalizzazione livellante all’immigrazione selvaggia, dalla tecnocrazia europea al terrorismo politico.

 

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Cos'è Movimento Roosvelt, meta-partito già protagonista sulla scena elettorale calabrese

Le novità, spesso, sono spiazzanti e richiedono uno sforzo interpretativo proporzionale alla mancata conoscenza del fenomeno. E' il caso del Movimento Roosvelt, artefice del successo conseguito da Giuseppe Pedà in occasione delle recenti elezioni amministrative celebratesi a Gioia Tauro. Già dalle prime parole pronunciate nell'immediatezza della vittoria è stato lo stesso neo sindaco ad attribuire la paternità del risultato alla Coalizione Roosvelt imponendo così un drastico ridimensionamento ai toni trionfalistici dei partiti che, pure, hanno sostenuto la sua candidatura. Ma cos'è il Movimento Roosvelt a cui ha fatto esplicito riferimento il Primo Cittadino della importante località della Piana? Cosa ha spinto i dirigenti nazionali a mobilitarsi a supporto di Pedà, socio fondatore, con New Deal Calabria, di questa organizzazione? In tanti si sono affannati a disegnare un alone di mistero attorno, individuando, come frequentemente capita quando si comprendono poco realtà e fenomeni locali e globali, nella massoneria la sorgente di questa iniziativa nata all'inizio dell'anno. La curiosità ci ha spinto allora ad approfondire tentando di decifrare nel modo più preciso possibile cosa ci sia alla base e su quali principi si reggano le idee dell'associazione. Come si legge nella pagina del sito ufficiale in cui sono contenute tutte le informazioni necessarie, si tratta di "una entità politica di natura meta-partitica". Una definizione che, con una forma estremamente chiara, pone il Movimento Roosvelt in una condizione altra rispetto alla struttura partito per come intesa secondo le comuni convenzioni. Per rafforzare il concetto, un paio di righe più sotto si legge di "sedicente destra, centro, sinistra", a rendere ancora più nitido il giudizio negativo sull'attuale geografia, o presunta tale, del panorama politico. "Bipartisan e trasversale" sono altri due termini richiamati con nettezza, allo scopo, è scritto nella presentazione, "di convogliare su specifici obiettivi di interesse collettivo soggettività e gruppi di interesse solitamente contrapposti in modo sterile e infecondo". L'idea, alla base della strutturazione decisa dai fondatori, dunque, non si presta a giudizi ambigui. La sfiducia verso il contemporaneo assetto partitico non si canalizza verso sponde protestatarie, ma punta ad un costruttivo pragmatismo. Fonte ideale del Movimento Roosevelt è la tutela dei diritti fissati nel testo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Essi sono considerati "universali e inalienabili" e costituiscono lo strumento idoneo, negli auspici dei promotori, per provocare la "sconfitta di ogni declinazione neoliberista, neoaristocratica e antidemocratica dei processi di globalizzazione in atto". Una cornice teorica che permette di tratteggiare gli elementi salienti del programma stilato dal gruppo. Si parte dall'obiettivo di conseguire "la piena occupazione lavorativa" senza rinunciare alla "massima libertà imprenditoriale nel settore privato", integrata da una "sapiente ed efficiente gestione degli investimenti e dell’impiego pubblico". Il secondo punto è dedicato al sempre controverso tema del fisco che necessita, a parere del Movimento Roosvelt, di una riforma drastica il cui pilastro dovrebbe essere costituito dalla riduzione a due sole aliquote, del 20% e del 23%, con la soglia di reddito fissata a 100 mila euro per il pagamento dell'una o dell'altra. Una posizione intransigente contro la dittatura del debito pubblico e dell'austerity finanziaria è il filo conduttore del terzo obiettivo perseguito dal Movimento Roosvelt che, infine, pone tra i suoi focus preminenti, una particolare attenzione ad ambiente d infrastrutture. Una piattaforma definita, un orizzonte dai confini ben delineati che dovrebbero bastare, essi soli, ad allontanare quell'aura di intrigo affibbiata pur in assenza di riscontri concreti. Hanno gioco facile i responsabili dell'organizzazione, a partire dal segretario generale Francesco Toscano, a rivendicare con orgoglio il successo scaturito dalle urne di Gioia Tauro, annunciando, allo stesso tempo che, proprio per evitare in futuro, il reiterarsi di commenti poco aderenti alla realtà, sarà indispensabile strutturarsi ulteriormente per dare maggiore forza comunicativa al Movimento Roosvelt. L'ambizione è quella di fare del risultato calabrese un trampolino di lancio per allargare il perimetro del progetto al resto del Meridione, prima di ampliare il consenso nel resto d'Italia. In tanti hanno fatto a gara nel mettere il cappello sulla faccia e sulla visione del nuovo sindaco che, con destrezza, è stato lesto a svincolarsi dall'abbraccio mortale di altri partiti. Il drappello di formazioni politiche che hanno appoggiato la sua corsa è stato trasversale abbracciando liste di centrodestra, centrosinistra e civiche. Si va dal Centro Democratico alla componente territoriale di Forza Italia, dalla Lista Civica Alternativa per Gioia, ad Alternativa Popolare che comprende Ncd e Udc, dalla Lista Civica Insieme per Gioia a quella denominata Pro Quartieri. Già solo questo affastellamento di sigle avrebbe dovuto costringere i vari esponenti politici avidi di tronfie dichiarazioni ad essere prudenti senza lasciarsi ingolosire dal vanto di primogeniture inesistenti. Tutti, indistintamente, hanno sottoscritto il percorso tracciato dalla Coalizione Roosvelt che ora, in piena coerenza con gli step susseguitisi durante la marcia di avvicinamento al voto, accampa la volontà di rimanere nel medesimo solco. Un indirizzo strategico che non è indicato dalla massoneria. A specificarlo è stato lo stesso Toscano fin dai primi passi del Movimento. Già prima della Convention fondativa svoltasi a Perugia il 21 marzo scorso, un paio di testate, infatti, avevano scritto di "partito dei massoni". Probabilmente spinte ad individuare la presenza di vasi comunicanti a causa della figura di Gioele Magaldi, cofondatore del Grande Oriente Democratico di cui è Gran Maestro e presidente dell'"entità meta-partitica" che, ha spiegato Toscano, non è e non sarà un partito massonico o para-massonico, essendo aperto a chiunque ne sposi le idealità. Precisazioni che, però, sono passate inosservate al cronista dell'Huffington Post che il 16 giugno ha dato conto di un incontro tra Magaldi ed una senatrice del Movimento 5 Stelle, Laura Bottici. Tra i due ruoli rivestiti dall'ex imprenditore, il giornalista ha optato per quello direttamente riconducibile all'esperienza massonica, indifferente all'attenzione che Magaldi, interpellato nella circostanza, ha riservato alla "roosveltizzazione" di Forza Italia a Gioia Tauro (come si legge nell'articolo), o alla notizia che diversi esponenti del PD o della stessa Forza Italia hanno aderito al Movimento. Sebbene il buonsenso suggerisca che il rendez vous fra la rappresentante pentastellata e Magaldi sia stato generato dall'essere quest'ultimo autore di un libro molto in voga fra i "grillini" ed intitolato "Massoni", incentrato sul potere che gestirebbero le super logge internazionali, si è preferito sposare la tesi di una sospetta convergenza politica fra M5S e massoneria. La dimostrazione lampante che quando ci s'innamora di una tesi è arduo liberarsene, anche al prezzo di palesi forzature dei fatti oggettivi.

  • Published in Diorama
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