La Calabria ancora senza il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, la denuncia del movimento “La forza siamo noi”

"I genitori calabresi del movimento “La forza siamo noi” lanciano un allarme riguardante la mancata nomina di un nuovo Garante per l’Infanzia e l’adolescenza. La Calabria, infatti, è l’unica Regione d’Italia a non avere attualmente nessuna persona che ricopra questa carica, dopo che nel mese di giugno del 2020 si è concluso il mandato del Dottor Antonio Marziale. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha come compito quello di promuovere l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, come stabilito dalla legge n. 112 del 12 luglio 2011. Le finalità generali di tale Autorità Garante, che sono la promozione e la tutela dei diritti e degli interessi dei minori, promuovendo l’educazione e la socializzazione e adoperandosi altresì contro ogni forma di violenza e di abbandono, sono quindi fondamentali soprattutto in una situazione di emergenza sanitaria, economica e sociale come quella che stiamo attualmente vivendo. Tale figura risulta ancora più importante in una Regione come la nostra dove si registra il 21,5% di dispersione scolastica, ben al di sopra della media italiana (14,5%), e dove i giovani cittadini calabresi risultano discriminati già in partenza con una bassissima percentuale di bambini che frequentano l’asilo. Circa l’87% dei bambini (quasi 9 bambini su 10) non vanno all’asilo o non frequentano servizi per la prima infanzia, indice questo di una povertà educativa che li penalizza già dalla tenera età. Ancora una volta, la tutela dei bisogni dei più piccoli, viene in secondo piano e l’assenza di questo organo il cui compito è proprio la prevenzione del disagio e dell’emarginazione, rappresenta un’occasione mancata di sostegno alle famiglie in difficoltà e ai bambini e adolescenti a cui questa pandemia ha già tolto tanto. In una situazione contingente in cui l’unica azione promossa è la chiusura delle scuole, senza alcuna motivazione epidemiologica e non tenendo conto degli ulteriori danni che tale chiusura forzata può arrecare nei più giovani, l’auspicio è che il Governo Regionale, guidato dal f.f. Nino Spirlì, si faccia finalmente promotore di questa nomina, che manca ormai da otto mesi in Calabria".

E' quanto si legge in una nota del movimento “La forza siamo noi”

Marziale:"Tolleranza zero per i pedopornografi con archivi devastanti"

“Tremila file, tra video e foto, a contenuto pedopornografico, nel computer di un uomo, fanno di esso un complice del mercato più turpe e criminale della storia contemporanea, il cui indotto a livello mondiale potrebbe far impallidire il bilancio di una multinazionale, tanto incalcolabile é. Un mercato che vede coinvolti anche bambini in tenera età e che non può passare inosservato all’opinione pubblica, anzi deve accompagnare e fortificare l’azione investigativa e giudiziaria con i sentimenti di uno stigma sociale fortemente sentito dalla comunità”.

È quanto dichiara il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale in merito all’arresto di un commerciante di Reggio Calabria per detenzione di materiale pedopornografico.

“Il tizio - continua il Garante - stando alle informazioni dateci dagli investigatori, deteneva un vero e proprio archivio pedopornografico, indice di un’attrazione morbosa, certamente malata, ma non per questo giustificabile ai fini processuali, laddove certamente si farà di tutto per dimostrare che il soggetto è parafilico, ossia affetto da disturbi della sfera psico-sessuale. Se questo è vero, allora si commini il massimo della pena con l’ingiunzione di curarsi, ma dentro il carcere. Al cospetto di un crimine contro l’umanità debole e indifesa è tempo che comincino a crollare tutti questi espedienti, che finiscono per garantire impunità ai delinquenti e ingiustizia alle vittime”.

“Basta davvero con la tolleranza - afferma Marziale - e basta con il considerare bambini e adolescenti come “più grandi”, distorsione che avviluppa finanche i genitori talvolta, i quali non si rendono conto che con il tentativo di adultizzare precocemente l’infanzia si finisce inconsciamente per incoraggiare e agevolare l’azione quotidiana di criminali che guardano ai nostri figli minorenni come volano per la soddisfazione di pulsioni sessuali criminali”.

“Il mio ringraziamento più sincero - conclude Il Garante - alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, al procuratore Giovanni Bombardieri ed ai suoi magistrati inquirenti, ed alla Polizia delle Comunicazioni reggina, guidata dal dirigente Vincenzo Cimino, ed ai suoi operatori di qualsiasi ordine e grado, impegnati quotidianamente nel contrasto di quanti, sul web, sono dediti alla condivisione e dunque divulgazione di un reato che grida vendetta al cospetto finanche di Dio, spesso perpetrato da persone insospettabili e magari rispettatissime nelle nostre città, alle quali è bene togliere la maschera e gettarli nell’arena della disistima e della vergogna senza confini”.

 

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Violenta rissa tra minori nel vibonese, interviene il Garante per l'infanzia

"Ci sarebbe stata una rissa tra minori stranieri non accompagnati, nel vibonese, che ha portato una terza persona ad intervenire, il quale con una testata, come accaduto al giornalista ad Ostia, avrebbe procurato lesioni ad un minorenne. A corredo della denuncia che ho ricevuto una foto del ragazzo con i denti spaccati e le gengive sanguinanti. Pertanto ho chiamato Maurizio Alfano, coordinatore della Consulta del Garante per i Minori stranieri non accompagnati, pregandolo di documentarsi e fornirmi ulteriori ragguagli”

È quanto fa sapere Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.

 

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Il Garante per l’infanzia, Antonio Marziale stigmatiza lo stato delle scuole in Calabria

“Giungono alla mia attenzione segnalazioni da parte di genitori e personale scolastico ad ogni livello su lacune che, alla vigilia del nuovo anno scolastico, non hanno ancora trovato soluzione e mi riferisco particolarmente a plessi con vetri rotti, bagni non fruibili, giardini letteralmente invasi dall’erba alta e incolta, gradini senza l’antisdrucciolo, muri delle aule sporchi e problemi similari. Le informazioni pervengono, più o meno, da tutto il territorio regionale e pertanto stimolo gli amministratori comunali ad agire sinergicamente con i dirigenti scolastici per ovviare, quantomeno, a questi lavori di manutenzione ordinaria al fine di garantire agli studenti la frequentazione di ambienti salubri”.

E' quanto scrive, in una nota, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.

“Recenti dati forniti dal Miur, nell'ultimo anno in Calabria, regione con il 94% delle scuole privo di agibilità statica, ci sono stati 112 crolli – evidenzia Marziale – e ciò dovrebbe indurre il governo nazionale ad impegnare risorse finanziarie aggiuntive per la costruzione di nuovi plessi, ma, anche i governi locali si impegnino di più a garantire il minimo indispensabile ai bambini e agli adolescenti che fra qualche giorno ripopoleranno le aule. Certo è – avvisa il Garante – che sin dal primo giorno in poi mi recherò quotidianamente e senza alcun preavviso nei plessi di tutta la regione al fine di verificare se le istanze dei dirigenti scolastici siano state tenute debitamente in considerazione dagli amministratori”.

Per Marziale: “La scuola in Calabria è il baluardo su cui si fonda la speranza di un futuro affrancato dalle logiche criminali e tutti, ciascuno secondo il proprio ruolo, siamo chiamati a tutelare questa istituzione, per questo mi auguro che in questi giorni chi ha sottovalutato fino ad ora gli appelli della scuola si dia una mossa. Non intervenire – conclude il Garante – significa assumersi una responsabilità di non poco conto”.​

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Calabria, Garante infanzia: "Fare attenzione all'influenza delle sette pseudo-religiose"

"Negli ultimi giorni sono stato costretto ad inviare all'autorità giudiziaria segnalazioni giuntemi da genitori in fase di separazione che imputano il cattivo agire dei rispettivi coniugi all'appartenenza di alcuni di essi a sette pseudo cristiano-religiose".

E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria.

"A preoccuparmi - spiega Marziale - sono le ricadute sui bambini, fisiche oltre che psichiche, perché nelle denunce si parla anche di strani segni sui loro corpi, così come di coincidenze che, alla fine, non possono più essere lette come tali: stesse date di allontanamento dal tetto coniugale, stesse parole di commiato, stessi atteggiamenti dei bambini nell'allontanare il genitore incolpevole, stesse dinamiche generali di comportamento".

"I segnalanti, ben identificati - continua il Garante – e non tutti calabresi, ragione per cui ho dovuto coinvolgere i colleghi di altre regioni, mi hanno anticipato di ulteriori denunce che da qui a poco mi giungeranno, perché sembrerebbe proprio che la separazione dei coniugi sia tra le peculiarità di una setta in particolare, fra l'altro, che conta molti adepti”.

Per Marziale, “è necessario che chiunque sia a conoscenza di situazioni simili, tra i vicini, tra i parenti, non sottovaluti la situazione e anche in forma anonima, qualora ci fossero bambini di mezzo, ci segnali il tutto affinché il mio Ufficio possa informare le autorità inquirenti e giudiziarie per proteggere eventuali bambini in difficoltà. La manipolazione psicologica - termina il Garante - è una delle forme più frequenti e dolorose di lesione dei diritti dei bambini e degli adolescenti,  e causa di gravissime forme di devianza".

Calabria. Maltrattamenti bambini, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza propone la videosorveglianza nelle scuole

"Desidero ringraziare i consiglieri Sebi Romeo e Francesco Cannizzaro, rispettivamente capogruppo di PD e CdL in Consiglio regionale, per avere immediatamente colto il mio invito, lanciato venerdì scorso, nel corso di ‘Pomeriggio Cinque’ ed orientato a sollecitare l’installazione della videosorveglianza nelle scuole, quale deterrente verso i maltrattamenti sui bambini, che cominciano a fare pericolosamente statistica su tutto il territorio nazionale”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. 

“Quanto accaduto a Gallico - spiega Marziale - non deve mai più accadere. Maltrattare i bambini, emotivamente o fisicamente, è un crimine contro l’umanità debole e indifesa e le istituzioni non possono rimanere ferme a guardare. Pertanto, già alla fine della puntata del popolare contenitore Tv condotto da Barbara D'Urso, con il consigliere Sebi Romeo abbiamo attivato opportune verifiche allo scopo di capire se la massima Assemblea elettiva del territorio può, in materia, legiferare motu proprio o deve comunque fare riferimento al Parlamento nazionale. Il cammino - evidenzia il Garante - è tortuoso, anche perchè deve fare i conti con disposizioni dettate dalle norme sulla privacy ed altri aspetti; mal che vada è importante presentare in Consiglio regionale un documento d’indirizzo per porre la nostra Regione come capofila in un processo che deve garantire incolumità e tutela ai piccoli e sicurezza ai genitori”.

Marziale conclude così: “Invito i consiglieri Romeo e Cannizzaro a raccordarsi al fine di presentare il documento congiuntamente già alla prima seduta in programma del Consiglio e li ringrazio per questa bella lezione di civiltà politica, perchè i bambini sono patrimonio comune e non esistono steccati di sorta davanti agli obiettivi che le istituzioni democratiche devono prefiggersi per rispondere concretamente ai loro bisogni”. 

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Autorità di Bacino regionale, le decisioni della I Commissione

La Commissione “Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale”, presieduta da Franco Sergio, ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 168/10 di iniziativa del consigliere Aieta che modifica la legge regionale 12 novembre 2004, n. 28 (Garante per l'infanzia e l'adolescenza).  

Con la proposta, racchiusa in tre articoli, si va a temperare la rigidità delle situazioni di incompatibilità che nel tempo hanno contraddistinto la figura del Garante. “Questo obiettivo - spiega il presidente Sergio - si realizza sostituendo al divieto in capo al Garante allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, come è stato nel passato, solo quelle situazioni di conflitto di interessi in relazione all’incarico dallo stesso assunto”. 

L’organismo consiliare ha in inoltre incardinato la proposta di legge n. 169/10 di iniziativa del consigliere Aieta sulle modifiche alla legge regionale 29 novembre 1996, n. 35 in relazione alla costituzione dell'Autorità di Bacino regionale ed in attuazione della legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni ed integrazioni.

“Il rinvio - spiega al riguardo il presidente Sergio - si è reso necessario non solo per alcuni rilievi mossi dall’Ufficio legislativo, comunque sanabili da un emendamento già da me predisposto, ma soprattutto perché, nonostante in data 23 settembre 2016 nell’ambito dell’attività istruttoria, sia stato richiesto parere al Dipartimento organizzazione risorse umane e controlli, ad oggi ancora non è pervenuta alcuna nota di riscontro anche in ordine all’esistenza della copertura finanziaria sui capitoli di spesa del personale per l’annualità 2016-2018. Eppure, il Dipartimento Bilancio aveva eccepito sui profili strettamente finanziari che, per esprimere un parere sulla copertura finanziaria, è indispensabile che la stessa venga integrata con la quantificazione degli oneri e l’indicazione dei capitoli di bilancio sul quale gravano gli stessi”.

Infine, la I Commissione ha convenuto di rinviare, per ulteriori approfondimenti, l’esame della proposta di legge n.8/10 di iniziativa del consigliere Giudiceandrea sulle modifiche alla legge regionale 4 agosto 199, n. 39.

 

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Sfrattata famiglia con minore di 10 anni: interviene il Garante per l'Infanzia della Regione

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha inviato stamane una relazione all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANDFC), a tutela di un minore di 10 anni, che insieme alla mamma occupa a Reggio Calabria un immobile, con regolare contratto di locazione, oggetto di sequestro e confisca non definitiva. Il Garante spiega: “Il 5 settembre scorso, l’ANDFC notifica e motiva lo sfratto asserendo che l’immobile occupato è stato costruito abusivamente, nonostante esista dal 1994 una domanda di sanatoria. Tuttavia, la procedura amministrativa non è conclusa, né in senso positivo di accoglimento, né in senso negativo di rigetto, con contestuale ordine di demolizione o di acquisizione al patrimonio dell’ente comunale. La mamma del piccolino paga regolarmente il canone e il marito è creditore di circa ottomila euro da un datore di lavoro, a sua volta destinatario di provvedimenti giudiziari, che gli amministratori giudiziari non hanno, però, provveduto a corrispondere, tant’è che lo stesso è stato costretto ad emigrare fuori Italia per trovare lavoro”. Marziale continua: “La famiglia dovrebbe lasciare, dunque, la casa entro il 5 ottobre, ma agli esecutori del provvedimento sfugge evidentemente l’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti del Fanciullo, contemplante che “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. In questo caso c’è un bimbo di dieci anni i cui diritti vengono palesemente ignorati”. Il Garante conclude: “La considerazione da farsi è del come mai a sfrattare una famiglia con un bambino si è solerti, ma a corrispondere il dovuto al padre si è estremamente lenti. Credo sia importante armonizzare i provvedimenti, in modo tale da far si che diritti e doveri camminino di pari passo”.

 

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