Chiaravalle Centrale, prevenzione contro i rischi da gas radon

La città di Chiaravalle Centrale ospiterà un progetto di monitoraggio delle emissioni di gas radon nelle civili abitazioni e negli uffici pubblici.

L'iniziativa di prevenzione e tutela della salute pubblica è stata presentata a Palazzo Staglianò, nel contesto di un convegno che ha visto la partecipazione del funzionario Arpacal Salvatore Procopio, del direttore dell'unità operativa di Oncologia dell'ospedale di Soverato, Roberto Porciello, e del direttore dell'unità operativa di Fisiopatologia e Allergologia della Casa della Salute di Chiaravalle, Gino Scalone.

Dopo il saluto del sindaco, Mimmo Donato, il tema è stato approfondito sotto diversi aspetti da Ilaria Sanzo, che ha da poco concluso il suo percorso universitario di studi con una tesi sull'estrazione del coefficiente di esalazione del gas radon in materiali da costruzione, e da Giuliano Fera, ingegnere dell'associazione Arkingegno che ha parlato delle misure di protezione degli edifici. Il radon costituisce la sorgente più importante di radiazioni nelle case ed è molto pericoloso se inalato.

Generato da alcune rocce della crosta terreste (lave, graniti, tufi) in seguito al decadimento del radio 226 (derivato dall’uranio 238), è un gas classificato come elemento cancerogeno dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Per la sua pericolosità, il radon è secondo solo al fumo di tabacco come causa dei tumori polmonari.

Studi scientifici dimostrano che il rischio di tumore polmonare aumenta proporzionalmente alla concentrazione di radon e alla durata dell’esposizione. Dal suolo penetra all’interno degli edifici soprattutto per la differenza di pressione tra questi e l’ambiente circostante (effetto camino).

Per verificare la presenza di gas radon nell’ambiente e la sua concentrazione, a Chiaravalle verranno effettuate misurazioni tramite appositi rilevatori.

Seguiranno eventuali opere di risanamento laddove venissero registrate situazioni di pericolo.

Tumori, concluso il monitoraggio della presenza di gas radon a San Calogero

Si è concluso oggi il ritiro dei dosimetri per il monitoraggio della presenza di gas radon nel Comune di San  Calogero. Su iniziativa del sindaco Nicola Brosio e dell'assessore Maria Concetta Occhiato, il Comune di San Calogero è stato il primo ad aderire al progetto che l’Arpacal (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), sulla base di una convenzione siglata con l’Inail, ha realizzato per il monitoraggio del radon in provincia di Vibo Valentia.

Il gas radon è un gas radioattivo naturale, derivante principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione che, in concentrazioni elevate, può comportare effetti dannosi sulla salute; in Italia è considerato, infatti, la seconda causa di morte per tumore polmonare, dopo il fumo di sigaretta.

La valutazione del livello di concentrazione del radon in un dato ambiente confinato, domestico o pubblico che sia, è fondamentale al fine di valutare la dose assorbita da un individuo che vi staziona all’interno, ed individuarne, di conseguenza, le più opportune azioni di rimedio.

Quello del monitoraggio del gas radon si inserisce, per il Comune di San Calogero e tutto il suo comprensorio, in un contesto più ampio di controllo delle diverse matrici ambientali. Oltre alla radioattività ambientale, infatti, sono stati valutati anche i campi elettromagnetici sia da alta e sia da bassa frequenza. Il posizionamento ed il ritiro dei dosimetri è stato effettuato dall’ingegner Pietro Capone ed il dottor Saverio Rizzo, tecnici del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, diretto dalla dottoressa Angela Diano. Le analisi saranno svolte dal Laboratorio fisico “E. Majorana” del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal. 

Così come per il Comune di Rombiolo e per la frazione Triparni di Vibo Valentia, il report conclusivo delle indagini su San Calogero sarà presentato in occasione di un pubblico incontro con la cittadinanza.

 

Tumori. Completato a Mongiana il posizionamento dei misuratori di gas radon

È stato completato il posizionamento degli esposimetri per la misura del gas radon negli ambienti di vita. 

Il comune di Mongiana, ed in particolare il sindaco Bruno Iorfida, hanno aderito alla progetto di monitoraggio proposto dall’Arpacal e inserito in un programma del Ministero della Salute e dell’Inail con l’intento di realizzare anche sui nostri territori attività di prevenzione. I tecnici  Pietro Capone e Salvatore Procopio dei dipartimenti congiunti dell’Arpacal di Vibo Valentia e Catanzaro hanno posizionato un numero rappresentativo di esposimetri per la valutazione della dose relativa al gas radon, un elemento naturale ma radioattivo che se presente in concentrazioni importanti può essere dannoso per la salute umana. Il radon viene classificato dall’organizzazione mondiale della Sanità come cancerogeno certo (Gruppo 1). Per non fumatori è il primo fattore di rischio per il tumore al polmone.

Gli esposimetri sono stati installati in particolare nell’edificio scolastico, all’interno del MuFar (Museo Fabbrica d’Armi Reali Ferriere Borboniche), nel palazzo municipale e in diverse abitazioni scelte a campione sul territorio.

“Con l’adesione a questo progetto – ha spiegato Iorfida - si vuole garantire sulla salute dei cittadini. La nostra attenzione sulla salubrità del territorio è a 360 gradi. Ringrazio i tecnici dell’Arpacal per il lavoro svolto”.

Conclusa la misurazione del gas radon a Triparni di Vibo

Mentre prosegue su tutto il territorio regionale la campagna 2016 di monitoraggio del gas radon, i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) hanno questa mattina ritirato gli esposimetri che, nel 2015, erano stati installati nella popolosa frazione di Triparni nel Comune di Vibo Valentia dove - come riferito in una nota della stessa Agenzia -  l’Arpacal e l’Asp di Vibo Valentia, sensibili alle preoccupazioni delle persone residenti, hanno avviato un’attività preliminare conoscitiva per verificare la presenza e la possibile connessione tra pressioni ambientali ed effetti sulla salute dei cittadini.  L’installazione degli esposimetri, necessari al monitoraggio della presenza di gas radon, era stata infatti prevista nell’ambito di un piano di valutazione epidemiologica che il Centro Epidemiologico Regionale Ambientale (CERA) dell’Arpacal, diretto dal dr. Francesco Nicolace, aveva redatto in stretta collaborazione con l’Azienda sanitaria ed il dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, diretto dalla dottoressa Angela Diano. Accompagnati dal dottor Nicola Florio, portavoce delle istanze dei cittadini residenti a Triparni, l’ingegner Pietro Capone, del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia - che ha peraltro portato a compimento nella stessa area il monitoraggio dei campi elettromagnetici ad alta e bassa frequenza – con la collaborazione del  dottor Salvatore Procopio, del Laboratorio Fisico 'E. Majorana' del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal, ha ritirato tutti gli esposimetri installati a Triparni". "La prossima fase - specifica ilcomunicato- sarà quella di estrapolare i dati analitici sulla presenza di gas radon e informarne la popolazione interessata, così come è stato fatto per la popolazione residente a Rombiolo.  L’Arpacal e l’Asp di Vibo Valentia, quindi, hanno messo in campo le loro professionalità e strumentazioni tecniche per dare una risposta alle apprensioni dei cittadini. Con i tecnici del  Comune di Vibo Valentia, ad esempio, sono state ricostruite le caratteristiche del territorio e dell’insediamento abitativo anche in ordine a modalità di approvvigionamento  idrico, smaltimento dei reflui e ubicazione di eventuali insediamenti produttivi.  Numerosi incontri di confronto e aggiornamento si sono succeduti sullo stato di avanzamento dei lavori, in cui sono stati presentati e discussi i risultati dei monitoraggi dei campi elettromagnetici, delle analisi radiometriche sugli alimenti e sull’acqua potabile, alla presenza anche del dottor Nicola Florio, portavoce delle istanze dei cittadini".  "Occorre, infine, tener conto della complessità di tutti gli accertamenti ambientali e soprattutto della difficoltà a reperire i dati sanitari, considerato - è la considerazione finale contenuta nel documento - che il registro tumori regionale, strumento estremamente utile negli studi di epidemiologia delle popolazioni a rischio, è di recente istituzione". 

 

I pericoli del gas radon: monitoraggio anche a Maierato

Stamane sono stati installati dai tecnici dell’Arpacal di Vibo Valentia, ingegner Pietro Capone e dottor Saverio Rizzo, con l’ausilio di personale comunale i dispositivi che consentiranno di rilevare la presenza del gas radon sul territorio comunale in luoghi pubblici e privati. Un progetto sperimentale questo che è stato avviato dall'Arpacal e che ha una duplice importanza viste le caratteristiche di questo gas naturale e del territorio del Comune di Maierato. Il radon infatti è un gas radioattivo presente nel suolo e nelle roccia e la misurazione dei livelli di concentrazione può consentire di attivare misure di prevenzione nella lotta ai tumori. Inoltre, viste le caratteristiche geomorfologiche del Comune di Maierato e considerata la grande frana del 2010, il monitoraggio del radon può fornire importanti informazioni sul verificarsi di movimenti sotterranei di masse di sottosuolo o sull'innesco di eventuali movimenti franosi. Questo aspetto, integrato con tutti gli altri dispositivi di Protezione civile già attivi sul territorio comunale, implementerà le misure di prevenzione  monitoraggio ed allertamento sul territorio comunale a tutela della pubblica incolumità e della salute pubblica. I misuratori sono stati installati nel Palazzo Municipale, nei locali della scuola elementare e media, nel Centro di aggregazione sociale sito in via Cavalieri di Vittorio Veneto, in prossimità dell’area di frana, in alcuni edifici comunali e privati. L’importanza di questa attività ed i primi risultati verranno illustrati nei prossimi mesi in una conferenza pubblica, in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Maierato – Sant’Onofrio, anche al fine di sensibilizzare la popolazione scolastica sull’importanza di tutte le misure di prevenzione da adottare a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Tumori e gas radon, installati i misuratori a Soverato, Sant’Andrea e Vallefiorita

Anche in provincia di Catanzaro, come su tutto il territorio regionale, prosegue la campagna di monitoraggio della presenza di gas radon nei luoghi pubblici e nelle civili abitazioni, realizzata dall’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria. Il laboratorio fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro, che coordina il progetto a livello regionale, ha in questi giorni installato gli esposimetri nei comuni di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, Vallefiorita e Soverato. La campagna - sviluppata anche nelle altre province calabresi con la collaborazione dei dipartimenti territoriali Arpacal - prevede il coinvolgimento di tutti i comuni interessati a monitorare la presenza del gas radon sul proprio territorio, attraverso il posizionamento di esposimetri in grado di misurare la presenza di questo gas naturale inerte ma radioattivo, prodotto principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione. È importante, infatti, conoscere il livello di concentrazione del radon in un dato ambiente chiuso, come potrebbe essere quello domestico, per individuare le migliori azioni di rimedio per limitare un'eccessiva concentrazione che potrebbe avere effetti dannosi sulla salute, trattandosi di un gas radioattivo, anche a lungo termine. Nei prossimi giorni il fisico Salvatore Procopio, con la collaborazione di Giuseppe Pellegrino, tirocinante del Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e Territorio dell’Unical, proseguirà l’installazione degli esposimetri nei Comuni del catanzarese che hanno aderito all’iniziativa di monitoraggio dei luoghi pubblici, così come  nelle private abitazioni di cittadini che hanno accolto l’invito dell’Agenzia ambientale calabrese. A conclusione del monitoraggio, infatti, l’Arpacal rilascerà il certificato di radioattività ambientale, documento che nel prossimo futuro sarà obbligatorio nella compravendita delle case, come avviene già da decenni negli Stati Uniti. Durante la campagna di misura, che terminerà tra un anno, sono previsti nei diversi Comuni aderenti all'iniziativa specifici incontri rivolti alla popolazione, dedicati anche ad altre matrici ambientali, oltre alla realizzazione di un vero e proprio report finale sulla concentrazione del gas radon.

Tumori, installati a Filogaso i rilevatori di gas radon

“Sono stati installati nella giornata odierna, da parte dell’Arpacal, gli apparecchi per la rilevazione del gas radon sugli edifici pubblici e a campione su alcune abitazioni private per avere un rilievo omogeneo. Una soddisfazione grandissima per me e per i componenti dell’amministrazione che rappresento, da sempre attenti alle problematiche ed alle esigenze del paese e dei cittadini che ci vivono”. È quanto afferma l’assessore comunale di Filogaso Daniele Rachieli. “Il radon – sottolinea - è un pericolosissimo gas radioattivo che si trova naturalmente nel terreno e nei materiali da costruzione, ragion per cui è di fondamentale importanza conoscerne il grado di concentrazione per attuare eventuali contromisure atte ad attenuarne gli effetti e, quindi, di ridurne le conseguenze sulla salute umana”. L’intervento di monitoraggio interesserà tutti gli edifici pubblici  e ad campione alcune case, con particolare riferimento ai “luoghi più sensibili, come le scuole e, grazie alla fondamentale collaborazione dei cittadini che hanno dato la loro adesione, le private abitazioni”. L’amministrazione comunale ringrazia i tecnici dell’Arpacal, ingegner Pietropaolo Capone e dottor Saverio Rizzo che hanno proceduto all’installazione  degli esposimetri CR39, coadiuvati dal vicesindaco Filippo Luciano e dall’assessore Daniele Rachieli, e con la preziosa collaborazione del tecnico comunale ingegner Massimo Trimmeliti. “Il nostro costante impegno – spiegano gli amministratori - è quello di amministrare bene, curare gli interessi ed i diritti dei cittadini, in primo luogo quello alla salute ed all’ottimale vivibilità di questo Comune”.

Agenti cancerogeni. Al via il monitoraggio sul gas radon nei comuni del Vibonese

È entrato nel vivo oggi, con il posizionamento dei primi dosimetri nel territorio del Comune di San Calogero, il progetto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) di monitoraggio del gas radon nella provincia di Vibo Valentia. I tecnici Pietro Paolo Capone e Concetta Mancuso del dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, infatti, hanno proceduto ad installare i dosimetri, avviando così la fase operativa del progetto che, come si ricorderà, segue alcuni incontri tecnici svolti nei mesi passati presso il Dipartimento Arpacal di Vibo Valentia con i rappresentanti dei Comuni aderenti all'iniziativa, per pianificare l'individuazione dei target sensibili e le modalità di intervento più opportune. La campagna - sviluppata anche nelle altre province calabresi con la collaborazione dei dipartimenti territoriali Arpacal - prevede il coinvolgimento di tutti i comuni interessati a monitorare la presenza del gas radon sul proprio territorio, attraverso il posizionamento di esposimetri in grado di misurare la presenza di questo gas naturale inerte ma radioattivo, prodotto principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione. Nella provincia vibonese, oltre al Comune di San Calogero, in questa prima fase saranno posizionati i sensori in grado di rilevare il gas radon nei comuni di Cessaniti, Mileto, Ionadi, Gerocarne, Maierato, Filandari, Filogaso, Parghelia, Vibo Valentia. L'iniziativa, proposta dal Laboratorio Fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, nella figura del dottor Salvatore Procopio che ne segue anche il coordinamento regionale, è stata accolta favorevolmente dalla dottoressa Angela Diano, direttore del Dipartimento di Vibo Valentia, che più volte, anche in occasioni pubbliche con la cittadinanza, ha ribadito l'importanza di un monitoraggio di così ampia portata su un agente inquinante come il gas radon, considerato un cancerogeno certo. È importante, infatti, conoscere il livello di concentrazione del radon in un dato ambiente chiuso, come potrebbe essere quello domestico, per individuare le migliori azioni di rimedio per limitare un'eccessiva concentrazione che potrebbe avere effetti dannosi sulla salute, trattandosi di un gas radioattivo, anche a lungo termine. Questo particolare gas radioattivo, inodore ed incolore, presente naturalmente in tutti gli ambienti di vita è già stato oggetto di importanti campagne di misura a lungo periodo nel Comune di Rombiolo e nelle frazioni di Triparni e Vibo Marina nel comune di Vibo Valentia. In considerazione che al progetto hanno formalmente aderito 23 comuni sparsi sull'intero territorio provinciale, fa sì che la provincia di Vibo, a progetto ultimato, rappresenterà uno dei territori in ambito regionale e non solo, ad essere maggiormente dettagliato sul livello di concentrazione del gas radon. Il progetto inoltre prevede il monitoraggio ed il calcolo della concentrazione del gas anche per le sorgenti di acqua presenti nei diversi Comuni, così come previsto da recenti disposizioni normative. A partire da domani, infine, parallelamente al posizionamento dei dosimetri per il monitoraggio del gas radon, saranno anche monitorati i campi elettromagnetici sia a bassa e sia d alta frequenza. Durante la campagna di misura, che terminerà tra un anno, sono previsti nei diversi Comuni aderenti all'iniziativa specifici incontri rivolti alla popolazione, dedicati anche ad altre matrici ambientali, oltre alla realizzazione di un vero e proprio report finale sulla concentrazione del gas radon.

  • Published in Cronaca
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