Vibo Valentia: Sequestrati un’autocisterna modificata e gasolio di illecita provenienza

Nel corso di un controllo effettuato su un'autobotte, i finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno scoperto la presenza di carburante trasportato senza la prescritta documentazione di accompagnamento, prevista dal Testo unico accise.

In particolare, durante una verifica tecnica svolta sull’autobotte le fiamme gialle hanno rilevato la presenza di quantitativi di gasolio (quasi 250 litri) privi della prescritta documentazione di accompagnamento.

I militari hanno, inoltre, riscontrato anomalie e manomissioni ai sistemi di conteggio del carburante ed alle pompe.

Gli ulteriori accertamenti hanno, quindi, permesso ai finanzieri di scoprire che il mezzo aveva appena effettuato un trasporto di gasolio da riscaldamento destinato ad un ente pubblico e che, quindi, la manomissione dei sistemi di conteggio installati, avrebbe falsato il computo del gasolio erogato, consentendo l’illecito trattenimento del prodotto petrolifero rivenuto sulla cisterna durante il controllo.

Immediato, dunque, è scattato il sequestro del gasolio di illecita provenienza e dell'autocisterna, nonché la denuncia all’autorità giudiziaria di due persone, ritenute responsili dei reati di contrabbando di prodotti petroliferi, frode nell’esercizio del commercio e truffa ai danni di un ente pubblico.

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Contrabbando di gasolio: denunciate 4 persone, sequestrato un peschereccio

Un traffico illecito di carburante, effettuato tramite un’imbarcazione. E’ quanto hanno scoperto i finanzieri del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia.

In particolare, durante un’attività di controllo a bordo di un peschereccio nel porto di Le Castella (KR), i militari della Sezione operativa navale di Crotone hanno rinvenuto un ingente quantitativo di gasolio acquistato in regime di agevolazione fiscale e detenuto illegalmente.  

Pur essendo privo della licenza di pesca e dell’autorizzazione all'acquisto, al trasporto ed alla detenzione del carburante soggetto a particolari agevolazioni fiscali, il natante si sarebbe recato regolarmente nel porto di Crotone per acquistare il gasolio esibendo documenti intestati a pescatori al fine di beneficiare della speciale agevolazione.

Una volta trasportato presso il porto di Le Castella, il carburante sarebbe stato usato in maniera difforme rispetto alla destinazione d’uso, evadendo così l’imposta prevista.

Al termine dell’attività, 4 persone sono state indagate per il reato di contrabbando, mentre il peschereccio è stato sottoposto a sequestro, unitamente ai circa 2.800 litri di gasolio rinvenuti a bordo ed acquistati irregolarmente.

Sono ancora in corso le attività di approfondimento volte ad accertare eventuali ed ulteriori responsabilità.

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In auto con oltre 220 litri di gasolio, denunciati tre romeni

Tre persone di nazionalità romena sono state denunciate a piede libero, dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, per il reato di ricettazione in concorso.

Durante un servizio di pattuglia notturna, i militari hanno fermato un’auto con targa straniera, sulla quale viaggiavano i tre.

Durante il successivo controllo, nel bagagliaio del veicolo, gli uomini dell’Arma hanno trovato dieci bidoni da 10 e 20 litri pieni di gasolio agricolo, per un totale di oltre 220 litri. Insieme alle taniche, è stato rinvenuto un tubo in gomma utilizzato, verosimilmente, per sottrare la nafta, da qualche macchina agricola.

I tre, due dei quali già noti alle forze dell’ordine, non sono stati in grado di fornire una spiegazione plausibile in merito al carburante trasportato.

Contestualmente, i carabinieri hanno avviato le indagini che hanno permesso di scoprire che il gasolio era stato rubato poche ore prima in un’azienda di San Giorgio Albanese.

I tre uomini sono stati, quindi, condotti in caserma, dove sono stati denunciati per ricettazione in concorso.

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Sorpreso a rubare gasolio, 36enne denunciato a Vibo Marina

I carabinieri della Stazione di Vibo Marina hanno denunciato un pregiudicato 36enne del luogo, per tentato furto aggravato.

Nel corso di un controllo scaturito in seguito ad alcune segnalazioni di strani movimenti notturni nella zona in cui è attivo un cantiere, i militari hanno notato in prossimità di un escavatore, un uomo con in mano un telefono cellulare.

Una volta intervenuti, gli uomini dell'Arma hanno sorpreso il 36enne, con attorno 5 taniche di plastica vuote, mentre tentava di rubare il gasolio contenuto nel serbatoio del mezzo.

Accompagnato in caserma, l'uomo ha ammesso le proprie responsabilità. 

 

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Sequestrata autocisterna con 4.500 litri di gasolio

I finanzieri di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno sequestrato 4.500 litri di gasolio privo di documentazione di tracciabilità e indebitamente impiegato come carburante per autotrazione nonché per uso agricolo, arrestato in flagranza di reato l’autista di un’autocisterna e denunciato a piede libero il destinatario del carburante.

In particolare, nel corso di un controllo effettuato in borghese, le fiamme gialle hanno notato l’autocisterna introdursi in una proprietà privata nell’entroterra rossanese. Insospettiti dall’insolito percorso del mezzo, i militari hanno seguito l’autocisterna che dopo essere entrata nel garage di una villa di campagna, ha iniziato a scaricare il contenuto del serbatoio.

I militari hanno deciso, quindi, d'effettuare un controllo chiedendo all’autista del mezzo ed al proprietario del serbatoio i documenti attestanti la regolarità della movimentazione e consegna del carburante presso l’abitazione.

 In assenza della documentazione richiesta, i finanzieri hanno ispezionato il contenuto dell’autocisterna e l'interno del veicolo dove sono stati trovati documenti di trasporto relativi alla spedizione di soli mille litri di carburante agricolo rispetto ai 2.500 effettivamente presenti.

La documentazione è risultata, peraltro, falsificata anche con riferimento al destinatario del prodotto, del tutto all'oscuro della consegna di carburante.

Le fiamme gialle hanno, quindi, arrestato il conducente del mezzo e denunciato a piede libero il titolare della cisterna in cui il veicolo stava scaricando carburante. L’autocisterna ed il suo contenuto, ovvero 2500 litri di carburante, ed il serbatoio nel quale il camion stava scaricando, contenente carburante circa 2 mila litri di carburante illegittimamente detenuto, sono stati posti sotto sequestro.

Il conducente del mezzo ed il destinatario del gasolio rischiano ora una pena di reclusione fino a 3 anni e la multa da 2 a 10 volte il valore dell’imposta evasa, non inferiore comunque al minimo previsto di circa 7.750 euro, avendo sottratto all’accertamento dell’imposta circa 4.500 litri di gasolio di varia tipologia, sia per autotrazione che per uso agricolo, nonché del reato di ricettazione per aver ricevuto, al fine di trarne un profitto economico, beni provenienti dalla commissione di un reato.

 

Rubano due taniche di gasolio, due operai denunciati nel vibonese

I carabinieri dell’Aliquota radiomobile di Mileto hanno denunciato in stato di libertà per furto aggravato 2 operai con piccoli precedenti di polizia.

 I due sono stati sorpresi mentre trasportavano, a bordo del furgone della ditta per la quale lavorano, 2 taniche in plastica contenenti 60 litri di gasolio sottratti da una cisterna presente sul cantiere dove lavorano.

Inizilamente, l'autista del mezzo avrebbe dichiarato ai carabinieri di aver acquistato il carburante in un distributore. In un secondo momento, i due avrebbero cercato di farsi coprire dal direttore del cantiere.

 Tuttavia, messi alle strette entrambi hanno ammesso le loro responsabilità.

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Vibo: sequestrata una tonnellata di gasolio, denunciate due persone

Proseguono i controlli delle fiamme gialle vibonesi finalizzati a  contrastare il dilagante fenomeno delle frodi tributarie nel settore petrolifero.

Recentemente, infatti, i militari della Compagnia della guardia di finanza di Vibo Valentia hanno sottoposto a controllo numerosi mezzi di trasporto, alcuni dei quali sono risultati privi della regolare documentazione fiscale necessaria a comprovare che il prodotto petrolifero trasportato fosse stato effettivamente assoggettato al pagamento dell’accisa.

In particolare, a seguito di un’apposita verifica tecnica del livello del carburante trasportato all’interno di alcune autocisterne sottoposte a controllo, i finanzieri hanno accertato che trasportavano un quantitativo superiore, per un surplus pari a circa una tonnellata, rispetto a quello che avrebbero dovuto movimentare sulla base del relativo  documento di trasporto. Il tutto, in totale evasione delle previste imposte.

Immediato è scattato, pertanto, il sequestro del gasolio di illecita provenienza, nonché la denuncia all’Autorità giudiziaria di due persone accusate di contrabbando di prodotti petroliferi.

Smantella banda criminale con ramificazioni in Calabria dedita al traffico di pseudo gasolio.

Trasportavano, di notte, gasolio in contrabbando dal nord Europa e, per sfuggire ai controlli, lo indicavano, nei documenti di accompagnamento, come normale ed innocuo olio lubrificante ma l’elevata e celere remuneratività dell’affare li ha portati ad essere smaccatamente disinvolti, tanto da attirare inevitabilmente l’attenzione. Al termine di due anni di indagini, i Finanzieri del Comando Provinciale di Udine hanno chiuso il cerchio attorno ad uno strutturato gruppo criminale attivo nell’importazione e nella distribuzione di gasolio per autotrazione, indicato, nei documenti di scorta - semplici lettere di vettura internazionali (cc.dd. “CMR”), destinate ad acquirenti fittizi presso indirizzi di comodo - quale “olio lubrificante”, ma, in realtà, ottenuto dalla miscelazione di vari tagli di prodotti petroliferi (olio da gas, olio pesante e, a volte, anche olio vegetale), idonea all’autotrazione e, in quanto tale, soggetta ad accisa, imposta armonizzata a livello europeo esigibile all’atto dell’immissione in consumo nel territorio dello Stato.

Le indagini, dirette dalla locale Procura della Repubblica e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, erano partite nel 2015, dall’intercettazione, sulle strade della provincia, di alcuni di questi anomali trasporti, e si sono concluse con la denuncia di 133 persone, di cui 7 tratte in arresto, e con la ricostruzione di una imponente frode, all’IVA ed alle accise, per complessivi 37 milioni di euro, conseguente all’illegittima immissione in consumo di più di 38 milioni di litri di “pseudo gasolio”. Il sodalizio, attivo in tutta Italia e forte di una copiosa manovalanza reclutata tra i vari Paesi dell’Unione, agiva dietro impulso di una ristretta elite, ubicata in Svizzera, al cui vertice sedevano un italiano di origine giuliane ed un polacco.

Grazie a numerose intercettazioni telefoniche ed all’installazione sia di localizzatori satellitari “GPS”, su alcuni degli automezzi impiegati per il trasporto del gasolio, che di sistemi di videosorveglianza nei piazzali di sosta e nei depositi di scarico, i militari hanno ricostruito l’organigramma del gruppo, individuandone le varie basi logistiche, sparse tra Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La successiva perquisizione di tutti gli snodi operativi e degli uffici “direzionali” siti nella Confederazione Elvetica, ha permesso di acquisire un vasto materiale probatorio, la cui analisi ha presto confermato, e meglio chiarito, come il sistema di frode si basasse sull’approvvigionamento di “pseudo gasolio” da depositi ubicati tra Belgio, Germania e Guardia di Finanza Comando Provinciale Udine Comando Provinciale Guardia di Finanza Via Giusti,29 - 33100 Udine ℡ 0432-682801 Polonia e sulla sua distribuzione, in tutta Italia - schermata dall’interposizione di numerose società fantasma formalmente residenti in diversi paesi europei, comunitari e non - a compiacenti depositi di combustibili, distributori stradali ed altri utilizzatori finali.

Una volta disarticolata la filiera, è stata, quindi, segnalata al P.M. la necessità di richiedere al G.I.P. l’adozione di provvedimenti ablatori in grado di incidere sulle risorse del gruppo, in maniera sia da recuperare, almeno in parte, le sostanziose imposte evase che, soprattutto, impedirgli di riorganizzarsi e ripartire con le lucrose attività criminali. Il G.I.P., condividendo l’impianto accusatorio prospettatogli dal Pubblico Ministero, ha, quindi, disposto - ad integrazione di un precedente provvedimento, conseguente alla necessità di aggredire un filone del sodalizio già azzerato dalle attività di contrasto - il sequestro preventivo di somme e beni fino alla concorrenza di € 19,5 milioni (corrispondenti all’accisa ed all’IVA evase).

Le attività, condotte sull’intero territorio nazionale, hanno oggi portato al sequestro di beni per un controvalore di 5.143.000 euro, di cui 23 conti correnti, 17 tra depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, oltre 60 automezzi e, naturalmente, immobili, ben 182 tra terreni e fabbricati, tra cui alcuni immobili di pregio nel ragusano. Le operazioni confermano la costante attenzione della Guardia di Finanza ai fenomeni di contrabbando di prodotti petroliferi ed alcolici in genere, a tutela degli interessi dello Stato e dell’Unione Europea, per la quale l’accisa, l’imposta gravante su tali beni, costituisce una delle maggiori fonti di entrata e, conseguentemente, di funzionamento.

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