Addio a Giacinto Damiani, "il sognatore testardo ed entusiasta"

E' con grande dolore che mi accingo a dare l'ultimo saluto ad un grande uomo di Serra San Bruno, Giacinto Damiani, un uomo che mi piaceva definire "sognatore testardo ed entusiasta".
Ha usato le sue ultime energie fino agli ultimi giorni della sua intensa vita per inseguire il suo sogno, quello di dare lustro alle radici della sua terra, quelle radici che facilmente vengono affidate all'oblio, spesso proprio da chi ne ha tratto la linfa vitale. Giacinto amava profondamente la sua terra, ma il suo altruismo, il desiderio di condividere con gli altri questo suo grande sentimento, lo spingeva a cercare in ogni modo e con ogni mezzo di conservarne e valorizzarne la memoria storica, ricercando qualcosa di originale, qualcosa di speciale che potesse catalizzare l'attenzione non solo della sua gente, ma del mondo intero. Ebbene, Giacinto, qualcosa di speciale, di unico e irripetibile l'aveva trovato, qualcosa di straordinario capace di dare lustro al suo grande paese e di risollevarlo da quel torpore culturale, sociale ed economico in cui da tempo sembrava oramai irrimediabilmente caduto. Si trattava di rispolverare le virtù di un uomo, un illustre suo conterraneo, uno dei tanti scalpellini serresi, che con la loro arte avevano contribuito a fare grande Serra San Bruno, l'unico poeta analfabeta che sia mai esistito, e che la stessa prestigiosa Enciclopedia Treccani aveva ufficialmente censito, Mastro Bruno Pelaggi. La sua originalità stava proprio nella libertà di espressione. Il fatto di non essere imbrigliato nelle maglie di un formalismo lessicale e culturale che volava troppo in alto per essere compreso ed apprezzato dalla sua gente, povera, umile e per lo più analfabeta, gli aveva consentito di esprimersi liberamente
sfruttando ed affinando il proprio idioma, un linguaggio dialettale semplice e comprensibile che, corredato dal suo acume, dalla sua arguzia, dalla sua sagacia ironica e spesso sarcastica, arrivava diritto al cuore ed allo stomaco di chi lo ascoltava. Che valore può avere una cultura fine a se stessa,
una cultura elitaria, salottiera, incapace di qualunque utilità per una civiltà prettamente contadina, che valore può avere una cultura chiusa nel tempio del sapere e priva di qualsiasi collegamento con la realtà sociale, priva di qualsiasi risvolto utile e positivo nella vita quotidiana della gente. Giacinto
aveva colto il messaggio, Mastro Bruno era analfabeta, ma non era una persona incolta. Anzi, era portatore sano di una cultura fondamentale "la cultura universale, la cultura delle origini, quella cultura priva di nozioni ma capace di generare unione, meritocrazia, progresso, autoironia, rispetto", quella cultura che dovrebbe sempre pregnare di se la cultura ufficiale, quella nozionistica, accademica, la quale, se ne fosse priva, contribuirebbe solo a formare "gente meschina e potenzialmente pericolosa". E' per questo motivo che Giacinto ha subito qualificato Mastro Bruno come il precursore del pragmatismo, quel movimento filosofico fondato nel 1898 in America da Charles Sanders Peirce, secondo il quale "una dottrina filosofica va scelta considerando la
sua utilità per la vita dell'individuo nella società, cioè la sua capacità di valere come guida della condotta pratica dell'uomo in ambito morale, religioso, scientifico e sociale (ogni verità è una regola d'azione, una norma per una condotta futura). Ma Giacinto, che può essere considerato a pieno titolo il degno discepolo di Mastro Bruno Pelaggi, non si è limitato solo a cercare di recuperare l'eccellenza della memoria storica di Serra, non si è limitato a voltare il suo sguardo solo al passato, per decantare le lodi del suo prestigioso mentore; ma con l'entusiasmo di un bambino, nonostante la sua età anagrafica ed i suoi annosi acciacchi, con intelligenza e caparbietà ha cercato di far fruttare gli insegnamenti di Mastro Bruno, trasformandole in progetti e speranze per le future generazioni; si è impegnato con tutte le sue forze e le sue risorse, senza mai chiedere niente a nessuno, a far rinascere il suo territorio, troppo
spesso danneggiato e umiliato da una cattiva gestione politica fatta di egoismi e malaffare. Ha cercato di dimostrare come il pensiero di Mastro Bruno potesse rappresentare ancora oggi una base valida su costruire un futuro possibile. Frutto di questa assidua attività è certamente il progetto "Aspro", dedicato all'amministratore prematuramente scomparso di Gagliato, un progetto che aveva l'ambizione di creare dei percorsi spirituali e naturalistici dalle coste ioniche fino ai boschi dell'Aspromonte, al fine di collegare e valorizzare tutte le prestigiose strutture religiose esistenti, Chiese, Santuari e Monasteri, e le straordinarie risorse naturali che il nostro territorio offre, ma che nessuno è mai riuscito a sfruttare adeguatamente. Fondamentale era fare rete tra tutti
gli enti sia pubblici che privati, mettendo da parte campanilismi e stupidi egoismi che avevano rappresentato da sempre il vero freno ad ogni possibilità di sviluppo. Così com'è sicuro che la divisione è stata da sempre la nostra debolezza, solo l'unione poteva essere la nostra vera forza, Mastro Bruno Pelaggi docet. Questo progetto, sponsorizzato attraverso un concorso internazionale di poesie, che ha avuto una risonanza davvero mondiale, aveva proprio il fine di intercettare quel settore turistico emergente ed in via di rapida crescita, rappresentato dal trekking, oltre, ovviamente, a quello tipicamente religioso, sulla scia di Santiago de Compostela. Molti sindaci e rappresentanti istituzionali avevano creduto in questa idea semplice, ma certamente brillante e
sicuramente vincente, tanto che, proprio a Gagliato, si era riusciti a stipulare un gemellaggio tra i comuni di Nardodipace e Soverato, come preambolo per la costituzione di un comitato permanente, che avrebbe dovuto assumersi l'impegno di portare a termine questo ambizioso ed allettante progetto.
Probabilmente il sogno di Giacinto morirà con lui, sarà difficile trovare un altro uomo con la sua arguzia e al sua caparbietà, ma noi che lo abbiamo accompagnato in questo fantastico viaggio, spinti dalla sua tenacia e dal suo entusiasmo, vogliamo ringraziarlo, perchè, anche se per breve
tempo, abbiamo sognato insieme a lui, abbiamo attinto alla sua fonte di sconfinata saggezza, abbiamo creduto nelle sue idee, idee semplici ma capaci di alimentare la speranza che un futuro per la nostra terra sia ancora possibile.

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Il Presidente del Comitato civico Mastro Bruno, Giacinto Damiani scrive una lettera aperta al presidente della Repubblica

Riceviamo e pubblichiamo

"Ieri e, domani? Lettera aperta all’ eccellentissimo Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella

Da parte mia non c’è livore, ne pretesa di critica o di condanna, giustifico quasi tutto, ma ritengo proprio per rispetto su ciò che rifletto, che ci distinguiamo nella misura in cui usiamo la ragione, l’autocritica e, tendiamo a migliorarci non perpetrando gli stessi errori.

Chi mai avrebbe potuto immaginare che gli antifascisti onorassero cosi tanto se stessi, la politica praticata per 98 anni, i sacrifici dei partigiani?

Che rispettassero tanto la Germania, a tal punto da offrirle, una Italia, da spolpare, da finire?

Non è la prima volta! Il tutto dopo le esperienze consumate con la guerra, l’ Europa, il cambio lira/euro, il fallimento tipico, ma non esclusivo, della egemonia tedesca, basata nell’azzoppare la concorrenza che teme, cosi primeggia come la meno peggio non come la migliore. Tale errore è commesso anche dai governatori delle regioni italiane, ma con danno ancor più grave, che ricadendo sulla economia nazionale, li penalizza di conseguenza.

Si sconfessano le lotte al fascismo dal 1922 quelle al nazifascismo dal 1933, gli aiuti da Mosca ininterrotti per oltre quarant’anni, In futuro, "bella ciao ciao ciao", il 25 aprile, il 1°maggio, il 2 giugno, si celebreranno a Berlino?

Il pre

le riflessioni, in quanto tali non hanno appartenenze, sono, devono essere figlie di "n n", padre incerto da cercare, trovare, capire il perché non essendo titolo nobiliare, alberga in ogni famiglia, ma solo una lo disconosce e, se nascesse lo ucciderebbe in culla è la politica istituto giuridico legale riconosciuto, che consente in nome di false opinioni e obiettivi, di travalicare le regole, corrompe con le porcherie dell'egemonia, come se accumulando comandassimo, anche dopo morti. O guadagnando sei volte più del necessario, mangiamo per sei? il popolo viene educato, a comportarsi, come per le cucciolate dei cani: caccia, difesa, guardia, da pista, terapia, valanga, se da ciechi legge i semafori, anche quelli usati per approssimazione. il partito Pci è stato finanziato educato, 1936/80? da quello sovietico che dava ordini e, come unica mente pensante, contrordini, il Pci eseguiva. Si esauriva così il primo albero della cuccagna, il secondo arriva, tempestivo, con i bot e cct al 20% e poi al 16% esentasse. Si possono così assumere come dipendenti a carico dello stato italiano svariate migliaia di persone cresciute e formate per anni come antagonisti passivi del fare, del costruire ricchezza. Per una buona, nuova classe dirigente occorrono lustri e non si cambia mentalità dalla sera al mattino. Quindi scioccamente milioni d’italiani aspettano ovviamente nuovi alberi, senza rendersi conto che la cuccagna non può essere eterna e che i cittadini non hanno più buchi dove piantarli. il post il fai da te, è agonia nazionale, solo diritti, zero doveri, dissacra tutto ciò che non è Pci, non una sola idea per creare lavoro, tante per esiliarlo, svendere, creare esuberi, come se vivessimo d'aria. Corsa al deserto, bugie pietose, come quelle della nonna materna, che spiega al nipotino, (papà emigrato), i vocii dalla stanza da letto: " è mamma, lavora per te, papà è al computer." Siamo nemici di noi stessi. il pragmatismo di cui Mastro Bruno, alfiere della cultura universale, è precursore indica, se messo in pratica, l’unica via di salvezza per l’Italia. Già sperimentato con successo agli albori del 1900 nello Stato di New York".

Giacinto Damiani - Presidente Comitato civico Mastro Bruno

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Chiusura banca Fabrizia, Damiani (Comitato Mastro Bruno): "È necessario cercare le cause, non gli effetti"

"Chiude la banca di Fabrizia? Il problema, che abbiamo evidenziato già ad ottobre 2016, lo abbiamo trattato come Comitato con la banca Bper-Crotone, nella persona del dott. Francesco Lucifero. Tanto per non smentirsi, nessuna promessa, nessuna ammissione, in linea col suo carattere. Non ebbi difficoltà, da ex consulente finanziario, ad interpretare la realtà di oggi. E sono convinto, cosi sarà fin quando parleremo di effetti e non di cause".

È quanto afferma in una nota, il presidente del Comitato civico "Mastro Bruno", Giacinto Damiani.

"È naturale per le banche stare dove si crea ricchezza e non miseria. Ne parlammo - aggiunge Damiani - a sala Chimirri, convinti che al Comitato della Trasversale (da noi sempre sostenuto con azioni e fatti concreti) interessassero non solo “le strade”, ma anche e soprattutto “lo sviluppo negato”. Chi avrebbe dovuto, ha dimenticato che il territorio ha conosciuto il top dello sviluppo, proprio quando non avevamo le strade. A scanso di equivoci ribadisco con fermezza l'inderogabile necessità di avere le strade funzionali e sicure, ma se si guarda con un occhio al Comitato e con l’altro alla politica, è inevitabile che il comitato perda  natura e funzioni. Non esiste un solo comitato - afferma Damiani - che abbia prodotto nel tempo qualcosa di buono. La mia intera vita di lavoro e di  padre è coerente. Ho sempre lavorato per unire e sostenere, sin dal 1956, la buona politica, come quella del senatore Perugini  per la nascita di Lamezia Terme con la fusione di tre importanti comuni (per i più  giovani - Nicastro, Sambiase, Sant’ Eufemia). Su tale argomento avrei altri esempi, non meno importanti da produrre a supporto dei miei sentimenti, quando sostengo di essere stato sinceramente lieto di congratularmi con gli amici Pungitore e con la senatrice Vono. Unico mio disappunto - prosegue Damiani - che entrambi, nonostante il mio accorato doveroso invito a presenziare alla manifestazione del 22 settembre 2018 e ad invitare a loro volta chi avessero voluto, sono entrambi mancati. Unici presenti Pd, col sindaco De Masi -Nardodipace- e col sindaco Alecci – Soverato; Liberamente, con Carmine Franzè e Rosanna Federico; Giovanni Sgrò sindaco di Gagliato e la sig.ra Caterina Vaiti vedova Aspro. Eppure si sosteneva, lo “sviluppo negato” è l’unico progetto valido contro l’agonia del territorio. Muoversi a turno non serve. Inoltre, solo gli investimenti sul territorio creano ricchezza e richiamano l’interesse dei privati, che porta ulteriore sviluppo. La  politica degli orticelli è superata dagli eventi. Il territorio è come un condominio, dà lustro e valore all’appartamento. I sindaci devono comprendere che il loro Comune è bello, nella misura in cui lo sono i Comuni che lo circondano. Come pure noi cittadini dobbiamo avere il massimo rispetto per il ruolo del sindaco, che deve essere aiutato da tutti. Il rispetto - conclude Damiani - non va confuso con la stima che, tuttavia, ci consente una critica valida, se coniugata ad alternative altrettanto valide. Oltre, ovviamente, la possibilità di  voto".     

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Il presidente del comitato "Mastro Bruno" scrive al sindaco e "agli amici di Serra"

Riceviamo e pubblichiamo

"Ricordo avevo circa dieci anni e numerosi amici, allora i bambini eravamo veramente tanti, e con le festività arrivava puntualmente un qualche complesso bandistico famoso e noi bambini quasi istintivamente, capendo niente di musica chiedevamo spiegazioni su tutto, ottoni, pelle dei tamburi, insomma  un accerchiamento, un assedio. Ci ascoltavano, ci davano indicazioni, lumi, chiarivano i “perché”. Sembrava fossimo allievi del conservatorio e loro i maestri. Ci davano indicazioni su come precedere o seguire la banda, per non disturbare la sensibilità dei tanti appassionati. Oggi è rimasta solo la”banda” e se mancasse  la musica il silenzio sarebbe preferibile a ciò che, oggi, le “bande” ci suonano e ci propinano.  

Orbene, con la mia personale opera e con quella dei simpatizzanti e volontari del Comitato Civico “Mastro Bruno”, ci si sforza di rendere più bella o migliore l’immagine della nostra terra; diversamente recheremmo offesa grave ai  figli e ai nostri giovani, ai quali, non porgiamo minimamente le scuse per i danni loro provocati, ma addirittura li critichiamo senza renderci conto che, come tante altre volte scritto, già da tempo avviene, ci giudicano già con un’altra religione, con un altro codice.

 Tali comportamenti ormai da anni caratterizzano la società, le istituzioni, le associazioni  e similari. Chiunque abbia un incarico, in particolare, un sindaco, un assessore,  non può pretendere di parlare di filosofia o di altri argomenti se disconosce la filosofia e l’essenza degli  argomenti  su cui decidere.

 In assenza di cooperazione tra Istituzioni e comitati civici (non di affari) trionfa l'indifferenza, e, pessima cosa, l’intercalare “me ne fotto”  e le conseguenze si traducono spesso in reato di omissione tante volte impunito.

 Se qualsivoglia amministrazione, associazione, comunità, ritenessero di poter fare a meno della società civile e/o  dei relativi comitati civici o di poter governare ignorando la cultura,  relegarla all’ultimo posto solo per poter sostenere di possederla,  ne pagheranno la scelta. È la storia.

 Per concludere ribadisco che io, in qualità di presidente, e gli amici associati del comitato civico “Mastro Bruno” continueremo a fare il nostro dovere. La solitudine che non amo, se fosse indispensabile, non ci fa paura".

                                                                                                                                                         

                                                                                                                                       Giacinto Damiani

                                                                                                                   Presidente Comitato Civico “Mastro Bruno”

 

 

Pungitore risponde a Damiani: "se ho sbagliato chiedo scusa, ma a nessuno è stata negata la parola"

Riceviamo e pubblichiamo la replica di Francesco Pungitore, presidente del Comitato "Trasversale delle Serre - 50 di sviluppo negato", al presidente del Comitato "Mastro Bruno", Giacinto Damiani.

"Carissimo Giacinto, ho letto con grande affetto e attenzione la tua lettera aperta e le tue parole mi sollecitano alcune precisazioni doverose. Chiarisco, innanzitutto, la questione che mi sta più a cuore. Riconosco il mio eventuale errore nel non aver citato, tra tutti, il ruolo importantissimo del Comitato Mastro Bruno nella nostra straordinaria battaglia comune per la viabilità negata e il mancato sviluppo delle nostre amate aree interne. Tu stesso fai personalmente parte del nostro coordinamento di associazioni, di cui ti consideriamo tutti parte attiva e propositiva di fondamentale rilevanza. Però, mi perdonerai: non posso far passare l'idea che ti sia stato impedito di parlare. La tua frase lascia intendere che tu mi abbia chiesto la parola e io te l'abbia negata. Ciò non è mai avvenuto, e mai accadrà. In tanti sono saliti sul palco, proponendosi per un intervento. Alcuni su mia sollecitazione. Altri autonomamente. Altri su iniziativa di Radio Serra. Non ci sono stati filtri o censure. Questo, lo sai, è il nostro stile: partecipazione e democrazia. Anche in questo caso, te lo assicuro, è stato così. Ti chiedo scusa per le mie eventuali mancanze, probabilmente frutto di quella inesperienza che un uomo saggio come te saprà riconoscere e perdonare. Ti abbraccio e ti saluto con stima sincera, sicuro di ritrovarci presto insieme nella comune battaglia in difesa dei nostri diritti e del nostro territorio". 

Damiani (Comitato Mastro Bruno): "E' necessario concretizzare il gemellaggio Soverato - Fabrizia"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che, in qualita di presidente del Comitato civico Mastro Bruno, Giacinto Damiani ha indirizzato a Francesco Pungitore, presidente del “Comitato La Trasversale” ed ai sindaci Alecci di Soverato, Donato di Chiaravalle, Minniti di Fabrizia, nonché ai Commissari Straordinari di Nardodipace.

 

"Caro Francesco, avete acquisito certezza sulla leale, fattiva, disinteressata condotta del comitato civico Mastro Bruno, artefice di iniziative e progetti realizzati. Abbiamo tenuto comportamento leale nei confronti di ogni interlocutore.   Abbiamo sostenuto il Comitato “La Trasversale”  con  azioni eclatanti, appropriate e molto apprezzate  da Crotone,  Reggio, Lamezia, Soverato, Nardodipace (Vedi Redattore,  Lametino,  Vizzarro, Soverato Web, Cirotano.). Perciò, se alla mia età tacessi, offenderei tutti, butterei alle ortiche l’esperienza, di cinquanta anni di delicato lavoro, da Domodossola alla Sicilia. Ancor prima del 28.10.2016 abbiamo studiato con te, Alecci, Donato, condiviso e dato ai giornali il progetto Gemellaggio Soverato- Fabrizia,  perché coscienti consapevoli della  situazione drammatica del territorio.   Dai “Migliori” ai “Peggiori” non avranno difficoltà a capire  che non possiamo continuare a tagliare l’albero per raccoglierne i frutti.  I comitati, se puliti, sono indispensabili alla gente, quanto alla politica. Abbiamo ingenerato aspettative, la gente ci attende alla prova, specie quella di Mongiana, Fabrizia e, Nardodipace coi relativi Commissari.  Possiamo conseguire gli obiettivi più facilmente di quanto si pensi, la gente è stufa.  La Fondazione, che sul social ti ho condiviso, pensi sia  la risposta ai problemi evidenziati? O al contrario deve valersi proprio dei successi dei Comitati, incoraggiandoli ad operare?  Se prive di meriti, le fondazioni, aiutano  solo a dequalificare.  Son portato ad osannare chi fa bene, basta leggere cosa ho scritto, sull’amico Bruno Iorfida.  Ma, autocritica, autoironia non mi difettano, se è in ballo il bene di tutti. E’ dovere stanare gli irresponsabili, gli  “utili idioti”, che ritengono, che i nostri comitati si muovano per protagonismo. Sbagliano, i meriti vanno ai politici  che realizzano le idee, non già a chi le manifesta. Dico ciò perché, conoscendoti, mi aspettavo che la Fondazione, nel rispetto di tutte le parti in causa, venisse annunciata e proposta a suggello del Gemellaggio Soverato/Fabrizia, pro territorio, pro Nardodipace. Così, da farle acquisire quella credibilità, dei meriti di tutti quei sindaci che lo hanno realizzato e patrocinato. Il comitato non è candidato politico e dopo poche ore, tutti lo avranno dimenticato. Quindi caro Francesco a te il compito di accelerare e concretizzare il Gemellaggio Soverato-Fabrizia. Chiedi il patrocinio ai comuni a te vicini, su l’asse Satriano, Gagliato, Simbario. Lo sconforto di non riuscire è preferibile, al rimpianto di non tentare. Tentiamo. Con amicizia e rinnovata, crescente stima".

Mimmo Stirparo intervista Giacinto Damiani

A tu per tu con Giacinto Damiani, presidente del Comitato Civico “Mastro Bruno”, operante a Serra San Bruno. Una breve chiacchierata sul come e perché non riesce a decollare il tanto e sospirato benessere socio-economico e turistico del vasto comprensorio delle Serre e Preserre. Ci incuriosisce e non poco il contenuto delle sue dichiarazioni rilasciate in occasione di una iniziativa del 28 ottobre 2016. Dichiarazioni  condivise anche dal Comitato “ La Trasversale delle Serre” e da tutti i presenti.  

Ci può chiarire, Presidente,  concretamente, perché in fondo, tante realtà territoriali hanno esigenze analoghe a quelle da lei evidenziate?

“Cercherò di esser chiaro e possibilmente sintetico. In famiglia, con figli, amici, nel lavoro, nei rapporti con gli altri ho sempre operato con  regole chiare. Assoluto rispetto dei ruoli e di ciò che ognuno fa. Convinto che fare il furbo sia la prerogativa degli imbecilli. Che sia inderogabile, creare ricchezza e non seminare miseria.  I ‘migliori’  quanto  ‘peggiori’,  non faranno fatica a convincersi, che non possiamo continuare a tagliare l’albero per raccogliere i frutti. È altresì incontrovertibile,  che tante iniziative sono impossibili da praticare e realizzare direttamente dalla politica, che resta, però, indispensabile.  Per tali mie convinzioni,  e del  Comitato  che presiedo, mi è stato assegnato  mandato a dare sostanza alle idee e alle proposte avanzate, Ciò dai sindaci, Alecci, Donato, Barbara, Iennarella, Tassone, Iorfida, Minniti, rispettivamente di Soverato, Chiaravalle C. Spadola, Brognaturo, Serra, Mongiana e Fabrizia. Contemporaneamente anche  apprezzamenti e solidarietà dalla comunità di Nardodipace, nonchè dal citato Comitato “La Trasversale delle Serre”.    Al 15 di febbraio da poco trascorso era tutto pronto, concretizzato. Come prima iniziativa la realizzazione del “ Gemellaggio Soverato – Fabrizia”, atto simbolico quanto si vuole ma tutto pro Serre e Preserre compreso Nardodipace per farlo uscire dal secolare isolamento”

Oltre al mandato di cui prima s’è detto, Presidente ha ottenuto il patrocinio solidale di tutti gli enti interessati?

“Il sindaco non uccide il progresso. Auspico perciò il patrocinio solidale di tutti. Già mi è stato concesso dal sindaco Domenico Donato di Chiaravalle e Luigi Tassone, di Serra San Bruno.

Bene.  In attesa di concretizzazione, ci può anticipare  quali sono le finalità, gli  scopi di questo interessante progetto che lei chiama Progetto "SIRIO" dalle tre parole chiave “Si.nergia Ri.genera O.asi?’

“In parte sì. Cercare di frenare la ghettizzazione del territorio per il quale il  Comitato Civico ‘Mastro Bruno’ ne curerà, gratuitamente, gli interessi collettivi. Preservare dal degrado  le comunità di Fabrizia, Mongiana e via via gli altri territori comunali.  L’idea del sindaco Donato con me  elaborata  e da tutti apprezzata, sarà sottoposta a chi di competenza, ovviamente anche ai Commissari straordinari di Nardodipace, già contattati.  Un  ben più ampio programma prevede la realizzazione di un impianto di risalita per collegare la zona ionica regina a Nardodipace. I costi sono giustificati e contenuti rispetto ad altre opere e creano subito resa e indotto, rompono l’isolamento.  Il percorso più breve, ideale, storico? Da Stilo, patria del domenicano Tommaso Campanella che  idealmente si legherebbe  con i Domenicani di Soriano e il suo territorio e  alla collaborazione con  la Macro area di Serre e Pre Serre già proposta da altri nel versante vibonese.

Beh, che dire? Tutto molto interessante. Insomma tutto pronto o c’è dell’altro?

“Si vi confermo che è tutto pronto. Le altre iniziative non sono da meno di quella enunciata. Vorrei ,vostro tramite, porgere gli auguri più cari al Sindaco Antonio Minniti che dal 1° marzo sarà in pensione. Penso e ne sono convinto che tutti insieme non potevamo fargli regalo più bello.  Il sindaco Alecci , in primis, ne è entusiasta assieme agli altri colleghi. Le altre iniziative non sono meno importanti e lasciamo che siano a  Alecci e Minniti a comunicarle in una prossima convocazione di conferenza stampa .”

Bene, se son rose fioriranno!

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Serra. "Festa del fungo": il Comitato "Mastro Bruno" controreplica alla Pro loco

Di seguito la lettera aperta inoltrata da Giacinto Damiani, presidente del Comitato civico "Mastro Bruno". "La Pro loco di Serra San Bruno, dà…i numeri..ci divide..  l'ospite deve pagarla? E, qui di seguito, le riprove provate. Primo aspetto, il Comitato Civico Mastro Bruno, come suo dovere, scrisse  su FB per un argomento, ignorato dalla Pro Loco relativo all'esclusione di Serra dai 700 Borghi più belli d'Italia. E tutti dovrebbero plaudire tale operato. Giorno 5 u.s. ripresi tale articolo criticando come mia abitudine il Sistema e non l’uomo ( la musica e non il musicista) come scrivo nel libro ??Pinsati?? ( Patrocinio Pro loco). Perciò giorno 5 u.s.  riprendo sempre su FB l’argomento e, per quanto riguarda il caso, riporto testualmente: "Le lungimiranti azioni del Comitato Civico Mastro Bruno, da ultimo quelle della segnaletica, hanno fatto sì che svariate  migliaia e migliaia di persone invadessero l’altopiano delle Serre da Mongiana, Fabrizia, Vallelonga. Con notevole beneficio per i commercianti. Vedi foto su: Vizzarro, Redattore, Lametino, Soveratoweb, Cirotano,Teleionio, ecc.  ( n.b. non cito Serra per dare più risalto alla Pro loco). Grazie anche all’intelligente iniziativa degli amici Pro loco, (grazie Franco, Andrea) la 'Festa del fungo'. Fungo cui nessun componente di equipaggio auto deve più rinunciare o rimettere a causa di una vecchia strada, rifiutata e bandita dai più. Ma c’è ancora qualche ingenuo che pensa altri avessero interesse alla segnaletica?? Svegliamoci!! Gli altri non hanno interesse ad aiutarci. Svegliamoci!! Gli altri siamo noi!' E, inoltre confermo, nella lettera aperta: 'Leggo, con vivo compiacimento, il successo relativo alla terza Sagra del fungo, a Serra San Bruno", notizia su Gazzetta del Sud, Il Redattore,  Il Vizzarro, FB/Il Brigante.  Mentre, l’avv. Pisani sul Quotidiano rivendica i meriti della sagra, plauditi dal Comitato, senza, peraltro, ringraziarlo. Fa esattamente il contrario. Infatti, sostiene l’avvocato Pisani che nemmeno una persona abbia portato l’azione del Comitato e che, addirittura, i pugliesi, i figli del 'Tavoliere', abbiano preferito, non venire da Taranto, ma allungare di molto, per percorrere la strada di Soriano e non la nuova trasversale.  Appropriazione di meriti. Di chi?  he fine hanno fatto? Vedi allegati.  I Progetti di aggregazione, associazione  del sottoscritto ex Presidente Onorario, per dare  più forza ai nostri politici ed evitare di essere massacrati da zone concorrenti,  fenomeno sotto gli occhi di tutti. Le sagre sono utili, in Italia si fanno da decenni. Con Comitati, Pro loco e, con organizzazione gratuita, per dovere d’immagine, per la dignità del Comune, del Sindaco, dei cittadini, degli stessi ristoratori. Secondo aspetto è l’informazione. Nessuno ha contestato  quella della Pro loco, relativa alla sbandierata sagra dei 7000,  ridotta poi a  circa il 15% (più o meno 1000 persone) per  l’invenduto e il venduto ad amici e serresi, come me, interessati alla sagra, non al pranzo. Il Comitato ha scritto una cosa diversa, ha scritto, non di Proloco, ma  di affluenza e sostenendo che: 'non  tutti sono interessati  direttamente ai funghi e/o a Serra San Bruno e che una più attenta informazione non guasta,  ma aiuta a far crescere Serra  e un territorio che va da Fabrizia a Vallelonga'. Quando critichiamo l’informazione (la Pro Loco non è un giornale) non ci riferiamo alla Pro loco la cui opera abbiamo fin qui plaudito e non criticato, ma  a quella di un Sistema latitante: Anas, Provincia, Regione. A quella professionale, che non  può o non vuole spendersi per lo sviluppo del  territorio, Gazzetta, Quotidiano, Rai. L’azione del Comitato parte dai primi giorni di agosto e, se fosse stata supportata da tali 'preposti, avremmo superato, e non di poco, le presenze da noi indicate. Se la Pro loco, per far ridere gli idioti, ci attribuisce le capacità di trasferire in due giorni e non in due mesi, 28.000 presenze, lo comunichi a chi di competenza e ci precetteranno per l’esodo africano.  Terzo aspetto, per il quale si valuteranno se ricorrono gli estremi del reato di diffamazione.  Apprendo solo il 12/10 dalla vostra pubblicazione, di essere stato da voi revocato, il 24/5/2015 oltre un anno e mezzo fa ( è falso). Bastava comunicarlo subito e mi sarei risparmiato le dimissioni motivate del giorno dopo 25/10. Siete stati ingrati con me, non per la millantata revoca, ma  per il fatto di averla tenuta nascosta a chi  ci conosce e  sarebbe stato felice perché, non potevate darmi  gioia, soddisfazione,  gratificazione maggiori. Se mi informavate, mi sarei pronunciato nei Vostri confronti in termini diversi, sufficienti, perché la botte dà il vino che ha, ma ben diversi.  Dimentichiamo  spesso che 'la Pro loco è di tutti i cittadini".

Il Comitato Civico "Mastro Bruno"

Il Presidente Giacinto Damiani  

 

 

 

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