Oltre mille piante di marijuana rinvenute nel Reggino

Sono oltre mille le piante di droga scoperte dai carabinieri nel Reggino.

In particolare, una prima coltivazione composta da 150 arbusti di canapa indica è stata rinvenuta e distrutta a Delianuova.

Altre 350 piante di canapa, invece, sono state estirpate da una piantagione individuata nelle campagne di località Prateria.

Infine, oltre 500 piantine di cannabis  sono state sequestrate a Gioia Tauro.

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Carenze igieniche in un ristorante, sequestrati 130 Kg di prodotti ittici non tracciabili

Gli agenti della polizia di Stato in servizio presso il commissariato di Gioia Tauro (Rc) hanno svolto, in collaborazione con i gli uomini della locale guardia costiera e del Sian-Asp di Palmi, un servizio di controllo presso alcuni esercizi commerciali in materia ambientale e sicurezza alimentare.

Nel corso dell’attività sono state rilevate evidenti carenze igienico-sanitarie in un ristorante, a causa delle quali al titolare sono state irrogate sanzioni amministrative e prescrizioni da adempiere entro 10 giorni.

Contestualmente, è stata elevata anche una sanzione amministrativa di 1.500 euro in seguito al rinvenimento di 130 chili di prodotti ittici non tracciabili che sono stati sottoposti a sequestro.

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Tre tonnellate di cocaina sequestrate nel porto di Gioia Tauro

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e i funzionari dell’ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, coordinari dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, hanno sequestrato 2.734 chili di cocaina purissima.

L’eccezionale risultato conseguito è il frutto di un’attività di intelligence e di analisi delle rotte commerciali che dal Sud-America giungono al Mar Nero, transitando dallo scalo calabrese.

Gli investigatori, tra i migliaia di container in transito, ne hanno individuato due provenienti da Guayaquil (Ecuador) e destinati in Armenia, dove avrebbero dovuto arrivare attraverso il porto georgiano di Batumi.

Gli approfondimenti sulla documentazione e i controlli incrociati, effettuati mediante le banche dati, sulle società coinvolte nell’operazione, hanno  corroborato le ipotesi investigative e la necessità di procedere all’ispezione dei due box refrigerati, lunghi oltre 12 metri e contenenti 78 tonnellate di banane.

La cocaina è stata individuata dopo lunghe e complesse operazioni di ricerca, con l’ausilio di sofisticati scanner in dotazione ad Adm e delle unità cinofile della guardia di finanza.

Complessivamente, la droga sequestrata - risultata di qualità purissima ed in perfetto stato di conservazione - avrebbe potuto fruttare ai trafficanti un introito di oltre 800 milioni di euro.

Anche in considerazione dell’ingente quantitativo, per le operazioni di trasporto e la successiva distruzione sono stati impiegati oltre 30 militari finanzieri.

Nei giorni antecedenti all’operazione, le complesse ed articolate attività di analisi di rischio e i riscontri fattuali sui migliaia di contenitori provenienti Sud America, avevano consentito ai finanzieri e ai funzionari doganali di individuare altri carichi di cocaina per un totale di 600 chili. Lo stupefacente, in questi casi, era stato occultato in 6 container in modalità sempre differenti: tra la merce, in doppi fondi o, ancora, nelle intercapedini esterne dei box.

Tutti i container trasportavano frutti esotici con provenienza dall’Ecuador e dopo il transhipment a Gioia Tauro, sarebbero dovuti giungere in diversi porti, sia in Italia che all’estero: Croazia, Grecia ed ancora Georgia.

Le modalità di occultamento dello stupefacente si dimostrano spesso differenti e sempre in via di evoluzione, obbligando gli investigatori a perfezionare di volta in volta le metodologie operative.

Le ultime scoperte portano a 37 tonnellate la cocaina sequestrata nel porto di Gioia Tauro, a partire da gennaio 2021.

Idrocarburi nelle fognature pubbliche, maxisequestro in calabria

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e gli uomini della capitaneria di porto di Gioia Tauro, nell'ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno sequestrato un ingente quantitativo di rifiuti liquidi contaminati da idrocarburi.

L'attività ha portato al sequestro di circa 87 mila litri di liquidi contaminati da miscele di idrocarburi, già intercettati e cautelati nell’impianto del locale depuratore.

Le operazioni finora condotte dal Gruppo guardia di finanza e dalla capitaneria di porto .di Gioia Tauro, anche grazie al contributo e alle precauzioni adottate dal gestore del depuratore, hanno consentito di sequestrare le pericolose miscele inquinanti, evitandone così lo sversamento in mare e il potenziale danneggiamento dell’intero ecosistema marino.

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Truffa contro compagnia assicurativa, denunciati padre e figli

I carabinieri hanno notificato una misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale per un anno, nei confronti di un 83enne di Gioia Tauro e dei due figli, rispettivamente di 46 e 48 anni, denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata nei confronti di una nota compagnia assicurativa di veicoli.

Nello specifico, il provvedimento scaturisce in seguito alle risultanze di un’indagine avviata verso la fine del 2020 in virtù di diverse anomalie riscontrate nel corso di vari controlli alla circolazione stradale.

In particolare, dalle verifiche condotte dai militari dell’Arma è emerso che diversi veicoli sono risultati privi di copertura assicurativa, nonostante le dichiarazioni dei conducenti che asserivano di esserne in possesso.    

I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare che i denunciati, presentandosi in qualità di titolare e dipendenti della filiale assicurativa, avrebbero fatto sottoscrivere i contratti ai clienti, senza darne comunicazione alla compagnia assicurativa. In altri casi è stato invece constatato l’annullamento d’ufficio dei contratti regolarmente comunicati.

Tra i mezzi risultati oggetto della presunta truffa anche l’auto della polizia locale di un Comune della piana di Gioia Tauro.

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Falsa cieca per 15 anni, scoperta e denunciata in Calabria

I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, hanno denunciato in stato di libertà una 48enne del posto, accusata di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato per aver percepito indebitamente la pensione d’invalidità riservata ai soggetti affetti da cecità assoluta.

In particolare, gli investigatori dell’Arma, attraverso numerosi servizi di osservazione e pedinamento, avrebbero riscontrato in capo alla donna comportamenti non compatibili con la condizione di non vedente.

Dai successivi accertamenti è emerso che l’indagata avrebbe percepito, per circa 15 anni, un’indennità Inps destinata alle persone in situazione di cecità assoluta.

Tra gli indagati, anche i due medici che, in diverse circostanze, avrebbero certificato l’invalidità della donna. I reati contestati in concorso, vanno dalla truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, al falso materiale commesso da pubblici ufficiali in atto pubblico.

Ricercato in Spagna per violenza sessuale su minori, viene arrestato su un treno in Calabria

Gli agenti della polizia ferroviaria di Gioia Tauro (Rc), durante un servizio di vigilanza a bordo di un treno a lunga percorrenza, hanno notato un viaggiatore intento ad aggirarsi lungo il convoglio. Insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo hanno deciso di sottoporlo a controllo, scoprendo che era destinatario di un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per violenza sessuale ai danni di minori.

L’uomo, pertanto, è stato fatto scendere dal treno e consegnato per ulteriori verifiche alla  Polfer di Paola (Cs) che ha proceduto all’arresto.

Una volta espletate le formalità di rito, il ricercato è stato condotto nella casa circondariale di Paola, in attesa della decisione su una eventuale estradizione.  

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Stalking e revenge porn ai danni dell'ex moglie, 48nne finisce nei guai

I carabinieri, nella Piana di Gioia Tauro, al termine di un'attività d’indagine condotta con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, hanno denunciato un 48enne, per atti persecutori e diffusione di immagini e video a contenuto sessualmente esplicito.

Nello specifico, dalla ricostruzione della vicenda emersa dagli esiti investigativi, l’uomo successivamente alla separazione dall’ex moglie, si sarebbe reso autore di alcuni messaggi, anche a contenuto sessuale, inviati in più circostanze perfino alle amiche e al datore di lavoro della donna e si sarebbe avvalso, inoltre, dei dati della vittima per creare profili on-line in siti d’incontri a scopo sessuale.

L’attività d’indagine, in particolare, è stata avviata a seguito di una delle diverse denunce presentate dalla donna che in più occasioni si era rivolta a Stazioni carabinieri del comprensorio gioiese, per chiedere aiuto. Durante la successiva attività delegata dalla Procura della Repubblica di Palmi, i carabinieri hanno sequestrato diverso materiale informatico rinvenuto presso l’abitazione del denunciato, nel corso della perquisizione domiciliare.

Sull’autovettura in uso alla donna, invece, è stato trovato un localizzatore gps che, sulla base delle ipotesi investigative, sarebbe stato utilizzato dall’uomo per monitorare gli spostamenti dell’ex moglie.

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