Gioia Tauro: "Ancora silenzio sul Contratto di quartiere"

Riceviamo e pubblichiamo

"Già spesi una parte dei fondi previsti dal progetto per la costruzione di una scuola in via Asmara, aperta nel settembre scorso. Ma buona parte del progetto, il cui finanziamento complessivo è di circa 7 milioni di euro, si deve ancora concretizzare.

Restano le dichiarazioni dell'ex  sindaco Giuseppe Pedá nella conferenza stampa del 14 ottobre scorso:  l’ultima rata del finanziamento progettuale, pari a 4 milioni di euro, doveva essere utilizzata per  la sistemazione abitativa in dislocazione delle famiglie che vivono ancora nella baraccopoli di via Asmara e via Libia oltre che per  la costruzione di 36 alloggi di edilizia residenziale pubblica sulla stessa area dove oggi si trova la baraccopoli. Secondo quanto affermato dall'ormai ex sindaco,  una parte dei 4 milioni di euro era stata già incassata dal comune di Gioia Tauro e pertanto si sarebbe potuto provvedere da subito alla sistemazione abitativa delle famiglie della baraccopoli ma anche alla costruzione di 36 alloggi erp. Entrambe le operazioni si sarebbero dovute concludere nel giro di un anno. Per ottenere altre delucidazioni pubbliche dall'amministrazione Pedà, questa associazione aveva organizzato una conferenza stampa tra le baracche di via Libia il 20 ottobre scorso. Con questa iniziativa l’associazione Un mondo di Mondi aveva riavviato la relazione con l’Amministrazione comunale. Ad interrompere il programma ci ha pensato la crisi  aperta all'interno della maggioranza in Comune e il successivo scioglimento del Consiglio comunale.

Ad oggi quindi non è dato sapere che fine abbiano fatto il progetto Contratto di Quartiere II ed i relativi fondi ricevuti dal Comune nell' ottobre scorso.

Non è trascurabile il fatto che le due azioni da realizzare sono strettamente legate tra loro. Il progetto prevede infatti che i 36 alloggi erp vengano costruiti sull’area di Via Libia e Via Asmara in cui insiste la baraccopoli.  Non dimentichiamo che il  programma di equa dislocazione delle famiglie della baraccopoli era stato  avviato  dall'amministrazione Bellofiore. Il 30 settembre 2011, inoltre il Consiglio comunale aveva deciso che le famiglie della baraccopoli  dovevano essere sistemate in equa dislocazione abitativa abbandonando il modello del campo/ghetto. L'Amministrazione aveva quindi individuato gli alloggi necessari per l’equa dislocazione all’interno del patrimonio di edilizia residenziale pubblica effettuando, secondo quanto previsto dalla legge vigente (art. 12 L. reg.le nr 32/1996), le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari. L’Amministrazione Bellofiore aveva individuato 11 alloggi erp e aveva dato inizio all 'equa dislocazione assegnando un alloggio ad una delle famiglie della baraccopoli. Ma il progetto  si è interrotto anche allora a causa della sopraggiunta crisi interna all’Amministrazione e quindi allo scioglimento del Consiglio Comunale. Con il successivo  Commissariamento  e poi con l’Amministrazione Pedà, gli 11 alloggi individuati  sono passati “misteriosamente” da 11 a 3. In seguito si sono perse le tracce anche dei rimanenti alloggi.  Che fine hanno fatto gli alloggi erp individuati che per legge dovevano rientrare nella disponibilità del Comune per la riassegnazione ? Com’è  possibile che, pur essendoci degli alloggi erp non abitati e dei beni comunali disponibili tra i beni confiscati, il comune di Gioia Tauro continui a lasciare circa 15 famiglie in condizioni abitative disumane ?  Il 12  gennaio scorso l'associazione Un mondo di mondi ha inviato via pec  una lettera al commissario prefettizio Dr Domenico Fichera, chiedendo un incontro sul progetto del  Contratto di Quartiere II e quindi sul  futuro abitativo delle famiglie della baraccopoli. Il 20 febbraio scorso, il commissario ha ricevuto il  presidente dell’associazione insieme ad una delle famiglie della baraccopoli e all’ex vicesindaco Dr Jacopo Rizzo il quale, durante l’amministrazione Bellofiore, si era occupato dell’equa dislocazione delle famiglie della baraccopoli. Il Commissario prefettizio Dr Domenico Fichera   ha assicurato  in quell'occasione  che attraverso i dirigenti di settore si sarebbe informato  sul  Contratto di Quartiere II per poi  riconvocare l'associazione entro una settimana. Si attende quindi che il Commissario prefettizio, con il  Prefetto di Reggio Calabria dr Michele Di Bari e la Commissione ministeriale di accesso, insediata in questi giorni, facciano finalmente chiarezza su questa tortuosa situazione che riguarda le famiglie ghettizzate da decenni, la realizzazione del Contratto di Quartiere II con i relativi fondi e non ultima la  gestione degli alloggi popolari.

Cristina Delfino – Giacomo Marino -Direttivo Un Mondo Di Mondi

Controlli dei carabinieri nel reggino, due persone in manette

I carabinieri della Tenenza di Rosarno hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un cittadino extracomunitario, Jean Paul Yoda Yire, di 27 anni. Sebbene sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a seguito di ordinanza emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, il giovane è stato notato dai militari, impegnati in un normale servizio di controllo del territorio, mentre girovagava a piedi in località diversa dal luogo di espiazione della pena cui era sottoposto.

Espletate le formalità di rito, è stato, quindi, tradotto davanti al giudice di Palmi per la celebrazione del rito direttissimo, su disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica.

Inoltre, a seguito di mirata e pregressa attività investigativa, in ottemperanza di un'ordinanza di applicazione di una misura cautelare personale emessa dal tribunale di Palmi,  i militari hanno tratto in arresto Francesco Fiumara, ventiseienne del luogo, ritenuto responsabile del reato di danneggiamento. In concorso con altri, nel 2016,  il giovane avrebbe incendiato la vettura di proprietà del cognato, M.A., trentottenne del luogo.

Al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

 

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Arrestate due persone per detenzione di armi e droga

Proseguono i servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria nelle aree più sensibili della Provincia ed in modo particolare nella Piana di Gioia Tauro. Numerosi i controlli e le perquisizioni che hanno interessato il territorio della Compagnia di Gioia Tauro diretta dal Tenente Gabriele LOMBARDO che, nel weekend trascorso, al termine di un mirato servizio di polizia giudiziaria finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto due persone di Rosarno per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare nella giornata del 25 febbraio 2017, i Carabinieri della Stazione di San Ferdinando, diretta dal Maresciallo Capo Francesco R. VADALÀ, in collaborazione con gli uomini della Tenenza di Rosarno, guidati sul posto dal Maresciallo Ordinario Marco SCHIANO, in un servizio congiunto, hanno arrestato, in flagranza di reato,I. D., di anni 59 noto alle forze di polizia ed il nipote I. I., di anni 26, poiché ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in quanto, a seguito di una prolungata perquisizione domiciliare nella loro abitazione in C.da Bosco di Rosarno, rinvenivano nella loro disponibilità complessivamente circa 400 grammi di canapa indiana, suddivisa in diverse buste in cellophane ed abilmente occultate tra armadi e taniche custodite in un casolare ubicato nelle adiacenze dell’abitazione.

Le operazioni di perquisizione hanno consentito quindi ai militari di rinvenire non solo materiale vario per il confezionamento della sostanza stupefacente, certamente destinata ad essere immessa nel mercato della droga della Piana, ma anche ben 50 munizioni cal. 9 marca “FIOCCHI nonché un fucile cal. 12 marca “FRANCHI, il tutto illegalmente detenuto e quindi sottoposto a sequestro penale. Per la detenzione abusiva dell’arma e della munizioni è stato pertanto denunciato a piede libero all’A.G. competente I. D. del ’58.

Entrambi gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso le proprie abitazioni, in regime di arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo disposto dall’Autorità Giudiziaria di Palmi.

 

Dall’inizio dell’anno ad oggi i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno arrestato complessivamente 51 persone, sequestrate 10 armi da fuoco (fucili e pistole), circa 1000 munizioni di vario calibro nonché circa chilogrammo di droga.

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Furto di gas metano, un arresto

Come stabilito nell’ambito di una più ampia strategia elaborata in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, finalizzata al contrasto alle manomissioni ed agli allacci abusivi alla rete del gas metano, il Commissariato della Polizia di Stato di Gioia Tauro, coadiuvato da personale dell’Arma dei Carabinieri, dal Gruppo della Guardia di finanza di Gioia Tauro e con il supporto di tecnici specializzati della società erogatrice “CPL Gas Distribuzione”, ha condotto un'articolata attività di polizia.

I controlli hanno consentito l’arresto in flagranza di reato di una persona, con precedenti di Polizia per esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, responsabile di furto pluriaggravato di gas e danneggiamento della rete di distribuzione.

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Nicolò (FI): "Il porto di Gioia Tauro non rientra tra le priorità del Governo"

“E’ con grande preoccupazione che constatiamo come ancora una volta il rilancio del Porto di Gioia Tauro non rientri nelle priorità di intervento del Governo attuale e di quello regionale. Lo conferma, infatti, la notizia che il Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio  stia  intrattenendo importanti trattative per la realizzazione di collegamenti commerciali tra la Cina e i porti di Genova e Trieste. Trattative che si inseriscono nella più ampia manovra del Governo di rafforzare i legami economici-commerciali con i Paesi asiatici”.

E' quanto afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò, aggiungendo: “Ben vengano, certamente, accordi che se avviati darebbero ossigeno all'economia nazionale, ma lo sconcerto è quando si apprende che il Governo ignora ancora una volta la nostra regione e la Giunta Oliverio  che, in merito , si caratterizza con impegni  che ormai assumono il valore di casi di ‘annuncite’ in re ipsa.”

“Ci siamo ormai abituati – continua Nicolò – alla continua propaganda ed agli ‘spot no-stop’. Il Porto di Gioia Tauro costituisce una grande risorsa ed è volano di sviluppo per l'intera area del Paese che si colloca al centro del Mediterraneo. Ciò, purtroppo, discorda da scelte politiche che non intendono valorizzare la Calabria ed il Sud tant'è che al centro dell'interesse del Governo, solo i porti di Genova e Trieste  sono promossi come principali interlocutori di un mercato globale di levatura internazionale. Vengono meno, quindi, le logiche spesso e volentieri declamate dal presidente Oliverio che contrastano con le decisioni del Governo nazionale”.

Ancora il capogruppo di Forza Italia: ”E il Porto di Gioia Tauro  che occupa da sempre un ruolo  strategico primario  nella piattaforma logistica degli scambi del Mediterraneo? Cosa sta facendo e quali iniziative ha intenzione di attuare il presidente Oliverio per non consentire al suo ‘Governo-amico’ di perpetrare una nuova beffa nei confronti di una regione che a livello nazionale è ignorata? Lo scalo gioiese non può  essere tagliato fuori dalla nuova  ‘via della seta’ che consiste in un importante snodo di porti e aree industriali che dalla Cina attraversa tutto il continente euro-asiatico”.

“In quest'ottica – aggiunge l’esponente politico – il nuovo terminal intermodale dello scalo gioiese per il quale , ricordiamo, sono stati investiti circa 40 milioni di euro  e concepito per intercettare una parte di traffici  attualmente movimentati tra l'Estremo Oriente e l'Europa attraverso i porti di Rotterdam e Anversa, avrebbe dato il via, certamente,  ad una grande rinascita dando respiro all' economia  e  all'occupazione calabrese”. 

“E’ un quadro davvero allarmante e preoccupante quello che scaturisce da questo scenario– conclude Nicolò. La posta in gioco è altissima. Perciò auspichiamo un immediato intervento del Governatore Oliverio che faccia ‘la voce grossa’ anche ai tavoli romani e non solo tra le aule di palazzo Campanella  da  dove rassicura i cittadini con le solite quanto vane   promesse. Occorre invertire  subito la rotta  per scongiurare che la Calabria sia nuovamente defraudata da un Governo perennemente  distratto alle problematiche del Sud”.

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Controlli e perquisizioni, 3 arresti nel reggino

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Comando Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro (Rc) diretta da Tenente Gabriele LOMBARDO, finalizzati alla repressione dei reati in genere con particolare attenzione a quelli di natura predatoria.

Nella giornata di giovedi 23 febbraio 2017, infatti, sono stati effettuati controlli e perquisizioni personali e domiciliari a tappeto in diverse aree della giurisdizione che si sono conclusi complessivamente con 1 arresto su ordine di esecuzione e 2 arresti per furto di acqua.

In particolare a San Ferdinando, i Carabinieri della locale Stazione, agli ordini del Mar. Ca. Francesco VADALÀ, in ottemperanza all’ordine di esecuzione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, hanno tratto in arresto P. A., sessantatreenne del luogo, poiché riconosciuto responsabile del reato di abbandono di rifiuti commesso in San Ferdinando nell’anno 2013. L’arrestato dovrà scontare la pena residua di mesi 4 di reclusione.

Nel Comune di Candidoni (RC), invece, i Carabinieri della Stazione di Laureana di Borrello, unitamente a quelli della Stazione di Serrata, agli ordini dei rispettivi Comandanti, Mar. Ord. Savio PERROTTA e Mar. Ord. Giovanni L. SARDINA, nel corso di un’operazione congiunta, hanno tratto in arresto due soggetti del posto, B. B. F. e P. F., tutti di 43 anni, poiché resisi responsabili del reato di cui all’art. 624 e 625 c.p. (furto aggravato). In particolare i militari hanno accertato che entrambi, mediante allaccio abusivo alla rete pubblica realizzato con violenza sulle cose, rifornivano acqua alla proprie abitazioni e  relative pertinenze.

 

Quest’ultimi, al termine delle formalità di rito, sono stati tutti tradotti presso le proprie abitazioni, in regime di arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Palmi.

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Furto di gas metano, arrestate cinque persone

Nell’ambito di un’ampia strategia elaborata in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, finalizzata al contrasto delle manomissioni e degli allacci abusivi alla rete del gas metano nella Piana di Gioia Tauro, è stata svolta un’attività di controlli interforze, coordinati dal Questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, con l’impiego del personale del Commissariato della Polizia di Stato di Gioia Tauro, unitamente al personale della locale Compagnia carabinieri ed al personale del Comando di Polizia provinciale di Reggio Calabria, con il supporto di tecnici specializzati della società erogatrice “CPL Gas Distribuzione”.

 Coordinate dall’Autorità Giudiziaria di Palmi, le attività, svolte nel comune di Rosarno, hanno portato all’arresto in flagranza di cinque persone responsabili dei reati di furto aggravato di gas e danneggiamento della rete di distribuzione. 

Per le stesse ragione, un'altra persone è stata, invece, denunciata in stato di libertà.

Si tratta del quarto blitz che le forze dell’ordine hanno effettuato nel territorio di Rosarno, per contrastare i furti di gas e le manomissioni alla rete di distribuzione.

L'azione di contrasto agli allacci abusivi della rete di distribuzione del gas metano è particolarmente prezioso a garanzia della pubblica incolumità e della legalità.    

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Gioia Tauro: la Guardia di finanza sequestra 390 Kg di cocaina purissima

Ennesimo sequestro di cocaina al porto di Gioia Tauro. Dopo il rinvenimento, pochi giorni fa, di un carico di 55 chilogrammi proveniente dal Sud America, i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia – hanno individuato e sequestrato 390 chilogrammi di cocaina purissima.

Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container, che trasportava interiora di bovino in fusti, proveniente da Santos, in Brasile e destinato ad Odessa, in Ucraina.

L’importante risultato conferma la validità dei percorsi di analisi operativa che, attraverso una serie di incroci documentali ed ulteriori riscontri, consentono l’individuazione di container sospetti successivamente sottoposti a controllo con l’impiego di unità cinofile della Guardia di finanza e con l’utilizzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle dogane.

La cocaina sequestrata, suddivisa in 354 panetti, per un totale di 390 chilogrammi avrebbe fruttato, una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 80 milioni di euro.

L’attività svolta dalle Fiamme gialle in sinergia con l’Agenzia delle dogane, si inserisce nell’ambito delle attività di controllo, finalizzate a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro. Lo scalo calabrese si rivela sempre più crocevia del traffico di droga tra America Latina ed Europa. A testimoniarlo la mezza tonnellata di cocaina purissima sequestra dagli uomini della Guardia di finanza nel primo mese e mezzo del 2017.

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