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Mangialavori esprime soddisfazione per l'intervento della regione sull'erosione costiera

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del dott. Giuseppe Mangialavori, coordinatore provinciale di Forza Italia

"Esattamente un anno fa presentai al presidente della Regione Calabria un’interrogazione avente ad oggetto: “Erosione costiera, ricognizione sugli interventi eseguiti e nuova strategia politica”.

Non può che essere salutata favorevolmente, pertanto, l’iniziativa dell’altro ieri a firma del presidente Oliverio avente ad oggetto la questione dell’erosione costiera con particolare riferimento alla fascia Pizzo-Capo Vaticano. A distanza di un anno dall’interrogazione e di oltre due dall’insediamento sembrerebbe che l’amministrazione regionale abbia deciso d’intervenire con concretezza sulla gravissima problematica in esame. A tale proposito si fa presente che nella rigorosa osservanza delle leggi in vigore sarà necessario rispettare la calendarizzazione degli interventi così per come delineata nel corso della riunione fra il presidente e i sindaci della costa.

L’amministrazione regionale ha l’onere di intervenire sulla questione con somma urgenza. In merito, ben vengano gli interventi atti ad arginare il fenomeno, ma oltre a quelli programmati, vista la dimensione assunta dal problema sarà strategicamente necessario ricorrere allo studio, alla scienza, alla tecnologia, ad una coscienza rieducata della gente, delle imprese, degli amministratori locali, dei cittadini e soprattutto alla competenza ed alla determinazione delle autorità dello Stato. Fondamentale, a tale proposito, sottolineare come sia per ragioni di tutela ambientale, sia per ragioni economiche tutelare le risorse collegate al turismo, per il Vibonese e per la Calabria è un’assoluta priorità."

Sentenza Tar. Ferro soddisfatta a metà: “Ora si chiariscano le responsabilità, spiace per Mangialavori”

“La decisione del Tar ha dato seguito a quanto stabilito dalla Consulta, che aveva sancito l’illegittimità della legge elettorale regionale nella parte in cui escludeva l’elezione in consiglio del cosiddetto miglior perdente. Ho sempre avuto fiducia nel corso della giustizia e sono felice che alla fine di questo lungo iter giudiziario sia stata ripristinata una condizione di legalità costituzionale e di democrazia, e soprattutto sia stato restituito ai cittadini il diritto di essere rappresentati da chi ha avuto il preciso mandato di guidare l’opposizione al governo regionale”. 

È quanto dichiara il nuovo consigliere regionale Wanda Ferro che aggiunge: “insieme alla soddisfazione c’è però grande amarezza per gli oltre due anni trascorsi dal voto, un lungo periodo nel quale mi è stato impedito di esercitare il ruolo che mi è stato affidato dai cittadini, e per il fatto che non è stata ad oggi fatta piena chiarezza sulle responsabilità di quanto avvenuto sul finire della precedente legislatura, che vanno evidentemente ricercate anche nell’operato di precisi settori della burocrazia regionale. Per questo – precisa la già candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria - auspico la costituzione di una commissione di inchiesta all’interno del Consiglio regionale che ricostruisca ruoli e responsabilità nella stesura di un testo di legge palesemente incostituzionale, che ha creato un vulnus gravissimo nella composizione dell’assemblea. 

Bisogna prendere atto con rammarico, e su questo non posso che concordare con le parole del presidente della Prima sezione del Tar Vincenzo Salamone, del fatto che siano stati ancora una volta i giudici a doversi sostituire alla politica nella scrittura di una legge elettorale. Una legge, aggiungo, che per la sua importanza deve essere pienamente  funzionale ai principi di democrazia e non agli interessi di chi governa o ai calcoli di chi aspira ad essere rieletto. 

Ringrazio – afferma ancora Ferro - ancora una volta i tanti calabresi che mi sono stati accanto in questi anni e che mi hanno sempre sostenuto e dato forza, così come ringrazio la stampa che non ha mai abbassato i riflettori su questa vicenda, evidentemente comprendendo che la posta in gioco riguardava non la semplice assegnazione di un seggio, ma l’affermazione della piena legalità delle istituzioni e la tutela dei principi di democrazia. 

Rivolgo ancora un ringraziamento al collegio difensivo che mi ha rappresentato davanti al Tar e alla Consulta, composto dagli avvocati Valerio Donato, Francesco Pullano, Francesco Saverio Marini e Angelo Clarizia. 

In ultimo, ma non certo per importanza, esprimo profondo dispiacere per l’esclusione dal Consiglio di Giuseppe Mangialavori, che ho sempre avuto vicino e che apprezzo per le sue grandi doti morali oltre che per le sue qualità professionali e politiche. In questi anni – conclude - Mangialavori ha dimostrato di sapere svolgere il proprio ruolo di consigliere di opposizione con competenza e coerenza, raccogliendo sempre grande fiducia e consenso attorno alle proprie iniziative, e dimostrando di rappresentare una grande risorsa non solo per Forza Italia e il centrodestra, ma per l’intera Calabria”.

Consiglio regionale. Sentenza Tar: Giuseppe Mangialavori lascia il posto a Wanda Ferro

Si chiarisce in maniera definitiva lo scenario riguardante la composizione del Consiglio regionale della Calabria.

La decisione del Tar infatti conferma quelle che erano le previsioni della vigilia: Giuseppe Mangialavori cede lo scranno a Wanda Ferro, che era stata la candidata alla presidenza della Regione per il centrodestra. Rimane, invece, in carica Ennio Morrone, che era l’altro principale indiziato ad abbandonare Palazzo Campanella.

Mangialavori, che faceva parte del gruppo della Cdl, è il coordinatore provinciale di Vibo di Forza Italia.

Ricorso Wanda Ferro. Orsomarso, Tallini, Cannizzaro e Mangialavori contestano: “Regione non imparziale”

“Sulla base di quali presupposti la Regione si è costituita nel procedimento che riguarda l’entrata in Consiglio di Wanda Ferro? Quali le  motivazioni per cui l’attuale Amministrazione regionale ha indicato il criterio da  applicare per l’assegnazione del seggio spettante all’avente diritto? Ritiene (il presidente della Regione) che nella circostanza l’Amministrazione regionale abbia agito nella più stretta osservanza del principio costituzionale di imparzialità? Ritiene che la prassi politica, improntata ai principi di equanimità, sia stata rispettata o meno anche nel caso di specie?”. Sono le domande che i capigruppo Fausto Orsomarso (Misto), Francesco Cannizzaro (Cdl) e il consigliere Domenico Tallini hanno rivolto al presidente della Regione in un’interrogazione a risposta scritta avente come oggetto “Costituzione nel procedimento promosso presso il Tar Calabria, sede di Catanzaro, dall’istante Wanda Ferro. Violazione del principio di imparzialità e della prassi politica orientata dall’equanimità”. Spiegano: “Successivamente alle elezioni regionali del 23 novembre 2014 sono stati promossi, da parte di alcuni candidati non eletti, vari procedimenti giudiziari di carattere amministrativo. Fra questi, anche quelli  avanzati da Wanda Ferro, candidata alla Presidenza regionale del Centrodestra e miglior perdente dietro l’eletto Mario Oliverio.  Proprio a seguito di un ricorso promosso da Wanda Ferro, giusta sentenza n. 243/2016 la Corte Costituzionale ha disposto la declaratoria: ‘d’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge della Regione Calabria 12 settembre 2014 n. 19 per la parte in cui elimina il rinvio all’art. 5, comma 1, della legge costituzionale 22 novembre 1999,  n. 1 (Disposizioni concernenti l’elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale e l’autonomia statutaria delle Regioni) anziché al solo ultimo periodo del comma 1 di tale articolo)’. In virtù di tale decisione - è scritto nell’interrogazione - Wanda Ferro ha avviato ricorso amministrativo presso il Tar Calabria, sede di Catanzaro, per l’attribuzione del seggio spettantele a seguito della su menzionata sentenza. Da sottolineare che controparti interessate al ricorso sono più consiglieri dello schieramento di Centrodestra. La Regione Calabria, con atto definito: ‘Note di accompagnamento alla produzione documentale’ del 3 gennaio  ha esplicitato una linea difensiva ben delineata, improntata a indicare il criterio applicativo per l’assegnazione del seggio spettante alla ricorrente Ferro. La memoria difensiva in questione indicante il criterio anzidetto implicherebbe la decadenza del seggio assegnato all’onorevole Giuseppe Mangialavori. Il tutto, peraltro, sulla base di un’argomentazione affatto imparziale e fondata”. Ad avviso di Orsomarso, Cannizzaro e Tallini si tratta di “una costituzione, da parte della Regione, tutt’altro che coerente e rispettosa della prassi politica storicamente improntata, in simili fattispecie, al fair play e alla più rigorosa neutralità”.

Dal canto suo, Giuseppe Mangialavori ha commentato: “È impressionante constatare, in questa specifica vicenda, l’abisso di arbitrarietà,  discrezionalità e direi anche prepotenza in cui l’Istituzione Regione, con la guida del presidente Mario  Oliverio, è precipitata. Siamo dinanzi ad un caso che può rientrare perfettamente nel capitolo sulla mancanza di senso delle istituzioni di un manuale di diritto pubblico. Dinanzi a questi aspetti che avrebbero dovuto vedere la Regione in una posizione di rigoroso distacco e piena neutralità e invece rivelano, nello stesso tempo, assenza di etica pubblica e una visione padronale e privatistica delle istituzioni, proprie di chi non ha la benché minima consapevolezza di svolgere una funzione pubblica di servizio, c’è da preoccuparsi ed allarmarsi. La Regione non ha inteso, come sarebbe stato suo dovere  anche per recuperare autorevolezza e credibilità, istituire una commissione d’inchiesta per scoprire chi ha ingannato i calabresi cancellando nella legge elettorale, la scorsa legislatura, il diritto del miglior perdente alla presidenza di entrare in Consiglio, ma, guarda caso e contro ogni norma etica e giuridica, ora si costituisce in giudizio per indicare chi tra i consiglieri regionali del centrodestra debba lasciare lo scranno. Roba da repubblica delle banane! Ovviamente, difenderò le mie ragioni in ogni sede e luogo, ma considero, quanto accaduto, un abuso politico ancorché giuridico, e un vero e proprio scempio delle regole democratiche”.

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Erosione costiera a Tropea, Mangialavori presenta un ordine del giorno

Il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori ha presentato un ordine del giorno avente ad oggetto: “Interventi urgenti e straordinari per il litorale di Tropea (e della parte Tirrenica centrale) a seguito dei danneggiamenti da mareggiate verificatesi nella prima decade di gennaio, tesi al superamento delle suddette criticità”.

“Una scelta politica indotta dalle intemperie di questo scorcio d’inverno – ha affermato l’esponente della Cdl - che porta conseguenze gravose. Specie su Tropea, ‘Perla del Tirreno’ dove si registrano danni di particolare entità. Il litorale, infatti, è stato interessato a violente mareggiate che ha distrutto parte delle strutture e delle infrastrutture esistenti in loco. Tropea, notoriamente, è la realtà più importante della Calabria. Una cittadina che fa da traino a buona parte del turismo calabrese e a quello vibonese in modo particolare.

Anche per queste ragioni – spiega Mangialavori - s’impone un immediato, urgente e straordinario intervento da parte dell’Esecutivo regionale volto a ripristinare le strutture pubbliche danneggiate e a garantire la piena fruibilità del litorale. Opportuna anche una ricognizione su tutto il litorale tirrenico centrale per verificare eventuali altri danni e per approntare, quindi, un solerte piano d’intervento. La vicenda rimanda, ancora una volta, alla necessità di accelerare sulla via di un’azione politica volta a contrastare l’erosione costiera. Il tutto, mediante un’opportuna strategia volta al reperimento di risorse anche in ambito sovraregionale.

Su questo versante – conclude - urge massimo impegno e la garanzia di una rapidità d’iniziativa che non è più procrastinabile. E ciò sia per ragioni di evidente tutela ambientale, sia per assicurare il corretto funzionamento delle dinamiche turistiche, ormai risorsa prevalente per molte aree della Calabria e, segnatamente, per la Costa degli dei”.

Sanità, Mangialavori: “Trattamento Marrelli Hospital esempio di prepotenza della struttura commissariale”

“La discriminazione che una struttura d’eccellenza della sanità privata come il ‘Marrelli Hospital’ sta incredibilmente  subendo, da parte della struttura commissariale e  da qualsiasi punto di vista la si osservi, non è tollerabile”.

È quanto afferma il consigliere regionale della Cdl Giuseppe Mangialavori secondo cui “La proprietà del ‘Marrelli Hospital’, che rischia la vanificazione di ingenti risorse impegnate per mettere in piedi una struttura moderna e tecnologicamente all’avanguardia, e i lavoratori, che rischiano il posto di lavoro, hanno tutte le ragioni per indignarsi dinanzi alla sottovalutazione di una realtà sanitaria che, se messa in condizioni di operare potrebbe colmare lacune vistose, e alla sproporzione degli stanziamenti previsti rispetto alle oggettive necessità”. Aggiunge Mangialavori: “Il Consiglio regionale mercoledì sera, nel corso dell’ultima seduta dell’anno, ha stigmatizzato l’ennesima prepotenza della struttura commissariale a proposito dell’utilizzo e della ripartizione del budget alle strutture private accreditate, peraltro senza avere avuto l’avallo del Dipartimento della Regione.

Giunti a questo punto, però, è necessario non tralasciare nulla per chiudere questa pessima pagine della gestione sanitaria calabrese. Una gestione ragionieristica, miope, conflittuale e ‘a perdere’, e che, come si evince emblematicamente dal caso ‘Marrelli Hospital’,  viaggia per conto proprio, senza mai entrare in contatto con i reali bisogni della Calabria e di chi in Calabria fa sanità sul serio, con cognizione e responsabilità. Assistiamo continuamente, infatti, ad un’insopportabile divaricazione tra l’azione della struttura commissariale e le esigenze di  buona sanità che i calabresi richiedono senza però essere ascoltati,  visto che i commissari, muovendosi in maniera autoreferenziale,  assumono scelte non condivise e soprattutto penalizzanti per chi in Calabria intende contribuire a modernizzare e rendere efficace ed efficiente il sistema sanitario”.

Conclude il consigliere regionale: “È tempo che dopo il tira e molla sulla gestione della sanità tra Governo e Regione, considerati i clamorosi fallimenti collezionati dalla struttura commissariale, si pervenga ad una soluzione che escluda giochi di potere e velleità di comando nella sanità e si metta finalmente  al centro dell’attenzione solo e soltanto  il diritto alla salute dei cittadini”.

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Elezioni provinciali Vibo: ecco le liste in campo

Sono tre le liste che sono presentate per il rinnovo del Consiglio provinciale di Vibo Valentia: una fa riferimento al deputato Bruno Censore, una al consigliere regionale Giuseppe Mangialavori e una è il frutto dell’azione congiunta fra Francesco De Nisi, Stefano Luciano, Gianluca Callipo e Antonio Lo Schiavo. Vediamo nel dettaglio la composizione delle stesse: 

 

Partito Democratico:

1. Arena Basilio Nicola

2. Cutrullà Giuseppe

3. Grillo Anna

4. Morello Giuseppe

5. Pellegrino Giuseppe

6. Profiti Gregorio

7. Schiavello Antonio

8. Schimmenti Francesco Attilio

9. Vecchio Vittorio

10. Versace Raffaele

 

Centro Destra Vibonese:

1. Cicciolo Domenico

2. Corigliano Antonio Raffaele

3. Curcio Angelo

4. D'Angelo Ignazio

5. Franzè Katia

6. Galati Gregorio

7. Grillo Antonella

8. Lopreiato Pietro Francesco

9. Ranieli Ginafranco

10. Rombolà Giuseppe

 

Provincia unica:

1. Sesto Rosalba

2. De Nardo Tiziana

3. Fera Pasquale

4. Mangiardi Carmine

5. Gugliotta Francesco

6. Barbieri Pasquale

7. Suppa Domenico

8. Lo Bianco Alfredo Antonio

9. Contartese Silvano

10. Rosano Michele Rosario

 

Operatività del registro tumori, Mangialavori presenta un’interrogazione

"Con legge regionale del 12 febbraio 2016, numero 2 pubblicata sul Burc 14 è stata disposta l’Istituzione del Registro tumori di popolazione della Regione Calabria. Tale disposizione avrebbe dovuto colmare un deficit significativo su un aspetto rilevante della vita socio-sanitaria regionale. La norma ha seguito un iter travagliato e si è conclusa con l’approvazione del testo così per come proposto dall’attuale maggioranza di centrosinistra”.

È quanto afferma il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori che aggiunge: “giova ricordare che al fine di migliorare la legge in argomento avevo proposto mirati emendamenti volti, appunto, a migliorarne l’assetto. Emendamenti, respinti dall’attuale maggioranza presente in seno al consiglio regionale. L’art. 3 comma 2 del testo licenziato dall’Assise – rileva l’esponente della Cdl - recita espressamente: ‘Ai responsabili dei registri di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria di approntare, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, le Linee guida regionali per la realizzazione dei tre registri e di seguire i lavori delle aree della Calabria non coperte da registro’. A distanza di qualche mese dalla sua approvazione, pertanto, si rende necessario procedere a una ricognizione sull’operatività e sull’efficacia della norma anzidetta.

Pertanto – conclude Mangialavori - ho interrogato il presidente della Regione per conoscere: se siano state elaborate e approvate tali ‘Linee guida regionali’; in caso affermativo, in che termini e sulla base di quale orientamento; in caso di riscontro negativo, le ragioni del ritardo di che trattasi; se siano stati attivati i registri per le province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria; quali siano i provvedimenti, le ricognizioni e i lavori realizzati, in merito, per le aree della Calabria non coperte da registro; gli eventuali risultati di questa prima fase applicativa della legge regionale di che trattasi”.

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