Calabria: in corso mega blitz contro il traffico di cocaina

Una vasta operazione di polizia finalizzata alla disarticolazione di un pericoloso sodalizio transnazionale dedito al traffico di cocaina dal Sud America alla Calabria è in corso dalle prime ore di questa mattina.

Nel corso del blitz, condotto dagli agenti della Polizia di Stato di Reggio Calabria, sono stati compiuti arresti e perquisizioni in diverse regioni italiane.

In particolare, le città interessate dall'operazione denominata "Buena Ventura" sono: Reggio Calabria, Milano, Napoli, Bologna e Pescara.

Le persone indagate, per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacente, sono oltre 25.

Fra gli arrestati ci sarebbero soggetti legati alla famiglie Morabito-Bruzzaniti-Palamara, capi di una potente ‘ndrina operante in alcuni centri del mandamento ionico reggino (Bova Marina, Bianco, Africo, Platì).

Un uomo di origine sudamericana - che sarebbe legato ai cartelli dei narcos colombiani - è accusato dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria di aver condotto, con esponenti della ‘ndrangheta jonico-reggina, trattative per l’apertura di un canale di importazione di cocaina fra la Colombia e la Calabria.

L’inchiesta - condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria - avrebbe scoperto una organizzazione contigua alle cosche della ’ndrangheta del mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria, operante fra Italia, la Colombia, Perù, Repubblica Domenica e Spagna, che importava ingenti quantitativi di droga dal Sud America

L’indagine - coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria - ha visto il coinvolgimento del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e della Direzione centrale per i servizi antidroga.

Il simbolismo dei re Magi e la misteriosa sepoltura in Italia

Nella tradizione cristiana gli ultimi ad arrivare a Betlemme per adorare Gesù Cristo furono i Magi.

Dal vangelo di Matteo si evince che essi “giunsero da Oriente” seguendo la “stella” che avevano visto sorgere e che li precedeva. Quando si fermò sopra il luogo in cui si trovava il bambino capirono di aver trovato il re dei giudei di cui si parlava nelle profezie. Al suo cospetto si prostrarono e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

Tra i tanti enigmi che avvolgono i Magi, il primo riguarda il loro numero.

QUANTI ERANO?

Per la tradizione cristiana sono tre. Tuttavia, Matteo non ha mai scritto quanti fossero.

L'episodio dei Magi è ripreso in vari vangeli apocrifi dell'infanzia. In uno di essi, quello armeno, appaiono per la prima volta i nomi ed il numero. “Subito un angelo del Signore - narra il Vangelo armeno -si recò nel paese dei Persiani per avvertire i Re Magi che andassero ad adorare il neonato. E costoro, guidati da una stella per nove mesi, giunsero a destinazione nel momento in cui la vergine diventava madre. In quel tempo il regno dei Persiani dominava per la sua potenza e le sue conquiste su tutti i re che esistevano nei paesi d'Oriente, e quelli che erano i Re Magi erano tre fratelli: il primo, Melkon, regnava sui Persiani, il secondo, Balthasar, regnava sugli Indiani, e il terzo, Gaspar, possedeva il paese degli Arabi”.

CHI ERANO?

Nel Calendario,  Alfredo Cattabiani scrive: “Mago deriva da mag che significa letteralmente dono ed esprime un particolare valore religioso di cui parlano le Gâthâ dell'Avesta, il complesso dei libri sacri dello zoroastrismo. Lo stato di mag separa ciò che è spirituale da ciò che è corporeo, porta in diretto contatto con le energie divine; sicché il mago è «colui che partecipa del mag, acquisisce un potere magico per mezzo del quale può ottenere un'illuminazione, una conoscenza fuori dell'ordinario, una visione e percezione che non sono mediate né trasmesse dagli organi fisici né dai sensi»”.

Per  Erodoto erano, invece, i membri  di una delle sei tribù in cui era suddiviso uno dei popoli che anticamente abitava nella regione che corrisponde all’odierno Iran, i Medi. Quando i persiani conquistarono il regno dei Medi, il termine cominciò a essere usato per indicare semplicemente i sacerdoti.

Infine, Mario Bussagli, li definisce  “una specie di superclero, i depositari di un supremo sapere che, in definitiva, poteva controllare la corretta esecuzione di un rito e permetteva di avere col Sacro un contatto assai diverso da quello concesso a un normale sacerdote [...] Sicuramente essi ebbero una preparazione astrologica e astronomica di origine caldea, ma ampliata e approfondita [...] Conoscevano l'interpretazione dei sogni [...] Potremmo dire che i Magi, per predisposizione naturale, per preparazione, per tradizione, erano in grado di entrare in sintonia con le energie e le vibrazioni dell'universo, cogliendo i segreti della materia che essi consideravano animata”.

LA SIMBOLOGIA

 Nella leggenda sui re Magi riferita nel “Milione”, Marco Polo, scrive: “arrivati al luogo dove il bambino era nato da poco, il più giovane dei tre re andò a vederlo da solo: e lo trovò che somigliava a lui stesso e pareva avesse la sua età e la sua fisionomia. Uscì stupefatto. Dopo di lui entrò quello di media età, e il bambino gli parve com'era parso all'altro, della sua età e della sua fisionomia. Anche lui uscì fuori stupefatto. Poi entrò il terzo che era di età maggiore, e gli accadde la stessa cosa che agli altri due. Uscì fuori tutto pensoso. Quando si ritrovarono insieme, i tre si raccontarono quello che avevano visto e, dopo essersi molto stupiti, decisero di andarci tutti insieme. Eccoli ora tutti insieme davanti al bambino, e lo trovarono dell'aspetto e dell'età che egli aveva, essendo nato da tredici giorni”.

Si tratta di una leggenda che rappresenta un'allegoria del mistero di Cristo che si è mostrato come giovane al giovane, come uomo maturo al maturo e come vecchio al vecchio, ovvero come colui che è passato, presente e futuro, ovvero Eterno. Inoltre, manifestandosi ai Magi come un neonato, Cristo ha voluto mostrare come la somma delle tre età dell'uomo non dà come esito finale la morte, bensì la vita nascente.

I DONI

Nella ricca simbologia racchiusa dall’episodio dei Magi, non può mancare un riferimento ai doni offerti al Salvatore. Per gli autori cristiani, l’oro simboleggia l'essenza di Cristo re dell'universo, mentre l'incenso quella di Dio. Non c’è concordanze di vedute, invece, sul significato della mirra. Per gli autori occidentali, la resina, che si ricava dalla corteccia di alcune piante che crescono in Arabia e Africa, prefigura la passione di Cristo. La sostanza, che gli antichi egizi usavano per le imbalsamazioni, secondo la tradizione, venne usata per ungere il corpo di Gesù prima della sepoltura.

Per le comunità cristiane d'Oriente la mirra rappresenta, invece, un attributo del Cristo come Sapiente medico o taumaturgo. Nel racconto sui Magi, Marco Polo dice a questo proposito: “Raccontano quelli del luogo che tanto tempo fa tre re della loro regione andarono a visitare un profeta nato da poco; e portarono con loro tre offerte, oro, incenso e mirra, per poter riconoscere se quel profeta era Dio o re o sapiente. Pensavano: se prende oro è un re, se prende incenso è un Dio, se prende mirra è un sapiente... Lo adorarono e gli offrirono oro, incenso e mirra, e il bambino prese tutte e tre le offerte”.

LA SEPOLTURA DEI MAGI

 Non meno leggendaria è la sorte toccata ai Magi dopo la morte.  Secondo una cronaca del IV secolo, nel 344, Sant'Eustorgio fece arrivare “le sacre reliquie" a Milano. Fino ad allora, infatti, erano state custodite nella basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, dover erano state portate da sant'Elena che le aveva ritrovarte durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa.

La leggenda vuole che essendo stati trattati con balsami e spezie, i corpi dei Magi erano intatti a tal punto da permettere di dedurre le loro età. Il primo sembrava avere 15 anni, il secondo 30 e il terzo 60 anni.

I resti mortali dei Magi rimasero nella città ambrosiana fino al 1164 quando, Federico Barbarossa, li fece trafugare a Colonia dove venne eretto il Duomo in cui sono tuttora custoditi in un prezioso reliquiario.

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Governo: l'orgoglio di Renzi, la continuità di Gentiloni e le lacrime degli italiani

Orgoglio e Continuità. L’orgoglio è quello di Matteo Renzi che si è detto soddisfatto del lavoro svolto nei 1024 giorni trascorsi al governo. La continuità, invece, è la parola d’ordine di Paolo Gentiloni. Ad ogni piè sospinto, il nuovo presidente del Consiglio manifesta l’intenzione di seguire la scia tracciata dal suo predecessore.

Non si comprende, però, da cosa nasca tale l’entusiasmo.  L’orgoglio fa a pugni con i numeri. I dati fotografano, infatti, una realtà della quale c’è poco d’andar fieri. La declamata continuità fa pensare, invece, che il nuovo inquilino di Palazzo Chigi non abbia letto i dati pubblicati da Eurostat. Diversamente cercherebbe d’intraprendere un sentiero diverso.

Secondo l’ufficio statistico dell’Unione europea, tra il 2014 ed il primo trimestre del 2016 il Pil italiano è cresciuto di 1,8 punti.  Un dato positivo, se non rapportato con quanto accaduto in Europa nello stesso periodo.

Negli anni presi in esame, il Pil dell’Eurozona è, infatti, cresciuto di 4,1 punti.

La crescita italiana non è, quindi  lontanamente comparabile con quella registrata nei maggiori paesi europei. Nel periodo considerato, in Spagna il Pil ha fatto segnare un + 7,5 punti, in Gran Bretagna + 5,9 ed in Germania +3,6.

La situazione non migliora se si prendono in considerazione le politiche di risanamento.  Negli anni del governo Renzi, il rapporto debito pubblico/Pil è cresciuto del 3,9 per cento.

Quando l’ex sindaco di Firenze arrivò a Palazzo Chigi, il rapporto debito pubblico/Pil era al 131,6 per cento. A fine settembre scorso, il rapporto era salito al 135,5 per cento. Quanto la performance italiana sia negativa lo si evince comparando il dato con la media europea. Nello stesso periodo nella Ue il rapporto è diminutito in media del 2 per cento.

A ciò si aggiunga la crescita del debito in valore assoluto. Secondo Bankitalia, tra marzo 2014 e settembre 2016, il debito pubblico è passato da 2.121 miliardi a 2.212 miliardi. Un dato negativo, a fronte della drastica diminuzione della spesa per interessi. Tra il  2013 ed il 2015 il minor costo del denaro ha fatto risparmare alle casse italiane ben 9 miliardi di euro. Una cifra, con tutta evidenza, non impiegata per ridurre il debito.

La situazione non migliora sul fronte della giustizia fiscale. Durante il governo Renzi, le entrate derivanti dalle imposte indirette, ovvero quelle che colpiscono soprattutto i ceti più deboli, sono passate da 238 a 249 miliardi.

Se i dati macroenomici non sono esaltanti, quelli che riguardano l’economia reale sono anche peggiori.

In un  contesto del genere non si comprende quali possano essere i motivi d’orgoglio. Ancor meno, poi, si capisce su cosa poggi il desiderio di Gentiloni di percorre lo stesso sentiero seguito finora. Un sentiero che, con tutta evidenza, sta conducendo il Paese diritto in un baratro.

Articolo pubblicato su: mirkotassone.it

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Meteo: in arrivo ondata di aria gelida sulle Serre, ecco quando

La temperatura non esattamente invernale di questi giorni, dovuta alla presenza dell'anticlone, subirà un brusco calo nel corso dei prossimi giorni. Una corrente di aria gelida scenderà, infatti, lungo i Balcani ed arriverà anche in Italia.

Secondo gli esperti del portale web 3bmeteo.com, l'arrivo di questa "massa d'aria" determinerà la fine del caldo fuori stagione.

La colonnina di mercurio inizierà a scendere a partire da mercoledì 28, quando, l'aria proveniente dall'Europa orientale farà la sua irruzione sulla Penisola.

Le temperature subiranno un abbassamento, in alcuni casi, anche di 8/10°C, rispetto ai giorni precedenti. Con il freddo arriverà anche qualche "debole precipitazione  concentrata soprattutto su Molise, Puglia, Basilicata, dorsale campana, Calabria e Nord Sicilia". Non è esclusa neppure qualche nevicata, anche, bassa quota.

Ad amplificare la percezione del freddo contribuiranno in maniera significativa i forti venti.

Per quanto riguarda l'area delle Serre, la temperatura subirà un sensibile calo a partire da mercoledì. Ancor più brusco il salto termico di giovedì 29 quando la massima non supererà i 3°, mentre la minima scenderà di qualche grado sotto lo zero.

Temperatura più rigida venerdì 30, quando la minima si attesterà intorno a - 4. Leggero miglioramento, con minima, ancora sotto lo zero, a partire da sabato 31. Per i primi giorni dell'anno, invece, la colonnina di mercurio risalirà decisamente, tanto più che secondo gli esperti, quella dei prossimi giorni sarà un'ondata di freddo piuttosto effimera.

Ue: l'80% dei migranti che arrivano in Italia sono irregolari

"Se confrontiamo Italia e Grecia vediamo che fino all'80% dei migranti che attraversano il mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, anche in questo caso l'80%, sono irregolari. Non intendiamo cambiare i criteri" delle nazionalità da ricollocare. E' quanto risponde il commissario dell' Unione europea Dimitris Avramopoulos a chi chiede se non si pensi a una modifica dei criteri per le nazionalità da ridistribuire, visto che in Italia non ci sono abbastanza siriani ed eritrei candidabili.

"La Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione a Grecia e Italia per la raccolta delle impronte digitali Eurodac". ha inoltre annunciato il commissario Ue alla Migrazione e Affari interni. ."Negli ultimi mesi Italia e Grecia hanno compiuto sforzi sovrumani per gestire la crisi dei rifugiati. La Commissione ha deciso di chiudere le procedure d'infrazione avviate contro l'Italia e la Grecia per mancata applicazione del regolamento Eurodac in quanto in entrambe gli Stati il tasso di rilevamento delle impronte digitali è ora prossimo al 100%", ha detto Avramopoulos.

Una nuova costituzione con una Camera che rappresenti chi lavora

 L’articolo 1 della costituzione recita che “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. Non so chi l’abbia proposta, questa faccenda del lavoro, ed è un concetto trasversale, che può venire dalle variegate sfaccettature del socialismo, comunismo incluso; come dalla dottrina sociale della Chiesa, con notissimi precedenti medioevali; come dai “combattenti e produttori” del fascismo.

Gli antichi avevano lasciato il lavoro agli schiavi, a parte solitari tentativi di Esiodo e Virgilio di nobilitarlo; il mondo moderno, dall’XI secolo, sviluppò l’idea che la natura doveva essere trasformata attraverso l’opera umana; l’Europa industriale affrontò il dramma del lavoro come necessità e come conflitto. Insomma, “fondata sul lavoro”, espressione che è fonte inesauribile di sarcasmo e battute di spirito, potrebbe anche venir presa sul serio.

 Possiamo interpretarla come dovere di tutti di esercitare qualche attività; senza però scadere nel materialismo di un Marx immaturo, che immagina il lavoro manuale senza la direzione tecnica e intellettuale; e riconoscendo che ogni attività è utile e necessaria nella comunità; e che non tutti possono fare tutto, ma “diversamente per diversi offici”, insegna, secondo l’organicismo, Dante. Però tutti devono in qualche modo lavorare, e non dev’essere ammessa una comoda rendita.

 Al dovere di lavorare devono corrispondere dei diritti, e questi e di natura interna al lavoro, quindi retribuzione e organizzazione; e di natura politica.

 Le città dell’Impero Romano eleggevano i loro magistrati attraverso i “collegia”; quelle medioevali, attraverso i “corpora”, associazioni senza le quali non si poteva esercitare un’arte, e che controllavano e proteggevano i loro membri.

 Si doveva dunque supporre che l’articolo 1 della vigente carta desse origine anche alla rappresentanza corporativa, accanto a quella partitica cui, con artato pudore, appena accenna l’articolo 49; e invece un bel nulla, e, dalle elezioni per la Costituente del 1946 a oggi, l’unica rappresentanza fu ed è quella dei partiti. E ciò è tanto peggio oggi, nel 2016, giacché i partiti attuali sono mere sigle, generalmente prive di iscritti genuini, e quindi in mano a segretari di se stessi.

 Si obietterà che esistono i sindacati; e, infatti, questi, verso gli anni 1980, tentarono di assumere anche una funzione politica: non ci riuscirono perché, rifiutandosi di obbedire ai dettami costituzionali, millantarono iscritti e rappresentatività che non avevano, e cui non credette nessuno; e alla fine ripiegarono sopra funzioni di contrattazione.

 Io vedrei volentieri una camera corporativa, eletta dai lavoratori regolarmente ed effettivamente iscritti ciascuno al suo “corpus”. Attenti, però: il sopra citato Dante, per farsi eleggere, si dichiarò, senza alambicchi, speziale.

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La nascita delle primarie e la morte della politica

Che nessuno ora capisca a modo suo, o finga di capire a modo suo: io sono felicissimo che Sarkozy sia stato bastonato a sangue, né ho scordato che, canagliescamente e stupidamente, ha distrutto la Libia e assassinato Gheddafi, e con la complicità di altri due guerrafondai isterici, Obama e Cameron, e l’8 settembre perpetuo dell’Italia, in quel momento rappresentata da Berlusconi. Il risultato è che proprio l’Italia ne paga il prezzo con l’invasione dei “migranti”. Sarkozy ad beluas!

 Spero di essere stato chiaro. Ma corrono voci, dalla Francia, che a votare per le primarie del centrodestra siano stati cani e porci di ogni razza e colore politico, compresa la sinistra. Cioè è come se i tifosi del Milan scegliessero il portiere dell’Inter, o viceversa.

 Le primarie non sono dunque una cosa seria; e ricordiamo non pochi buffi esempi italiani. Lo sono negli Stati Uniti, dove i repubblicani votano per i repubblicani e i democratici per i democratici, e se un democratico mettesse piede in un seggio repubblicano, forse a New York chiamano la polizia, ma in Arizona gli sparano; e viceversa. E dove i repubblicani sono repubblicani di padre in figlio fin dal 1776, e viceversa.

 In Italia, le primarie si facevano, eccome, un tempo: e avvenivano attraverso una genuina e verificabile vita di partito, condotta nelle sezioni e federazioni e qualsiasi altra occasione, ivi compreso aver partecipato a piazze burrascose e aver affisso manifesti più o meno legali. Allora il camerata si distingueva dal compagno e dall’aderente a qualsiasi altro movimento o partito; e a nessuno sarebbe venuto a mente di cercare presunti “valori comuni”; anzi ognuno s’ingegnava a rafforzare le identità. Ovvio che, così, erano quasi naturali le selezioni della classe dirigente dei candidati a qualcosa.

 Poi, con il compromesso storico e le convergenze parallele, le differenze andarono sfumando in nome del potere. Il pretesto più ovvio fu l’antifascismo, che permetteva tenui comunioni tra democristiani e comunisti e liberali: un minimo comun denominatore, che però imponeva di stare assieme in nome del minimo, senza nemmeno nominare le divergenze.

 Nel 1995, con Alleanza nazionale, anche i fascisti divennero antifascisti, e la confusione fu totale. Se oggi io andassi a votare per le primarie del PD o di Fratelli d’Italia, tutto quello che mi chiederebbero sono due euro. Preferisco giocarmeli al superenalotto.

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Meteo, piogge e temporali per tutto il fine settimana

“Se fino a Giovedì, l'alta pressione delle Azzorre ha protetto l'Italia, soprattutto al Centro-Nord, portando un tempo più stabile e decisamente poco piovoso, questa subirà un nuovo attacco a partire da Venerdì, quando il flusso perturbato Nordatlantico scenderà di latitudine, richiamando venti occidentali che entrando nel Mediterraneo piegheranno dai quadranti meridionali richiamati ad una bassa pressione collocata tra la Tunisia e la Libia”. E’ quanto scrivono gli esperti del sito web ilmeteo.it che, a partire dalle prossime ore, prevedono un netto peggioramento delle condizioni meteo.

 

Nella giornata di oggi, infatti,  i “venti meridionali di Ostro, attraversando il mare si caricheranno di nubi foriere di piogge e temporali”. La perturbazione investirà dapprima la parte settentrionale del Belpaese mentre, a partire da questa notte, la situazione si deteriorerà anche sulle altre regioni che saranno colpite da piogge diffuse e neve sulle aree alpine sopra i 1400 metri.

Il maltempo scenderà progressivamente verso il centro ed il sud investendo in un primo momento la Toscana e successivamente Lazio, Umbria, Sicilia e coste ioniche calabresi.

Da domani, quindi, si registrerà un leggero miglioramento al Nordest, mentre al centro sono previsti rovesci e temporali. Analoga situazione anche sulle coste ioniche di Sicilia e Calabria.

 

Buone notizie, invece, per quanto riguarda le temperature. Grazie ai venti meridionali, infatti, la colonnina di mercurio salirà gradualmente attestandosi di qualche grado sopra la media stagionale.

 

 

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