'Ndrangheta, processo "Perseo": condannati tutti gli imputati

Sono stati tutti riconosciuti colpevoli: è questo il verdetto emesso dal Collegio Giudicante del Tribunale di Lamezia Terme al termine del processo scaturito dalla nota operazione denominata "Perseo" che aveva smantellato la cosca Giampà. Sessantasette furono gli arresti eseguiti la mattina del 26 luglio di due anni fa al culmine di un'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Queste, nel dettaglio, le condanne inflitte agli imputati: Vincenzo Arcieri 12 anni,  Carmen Bonafè 5 anni, Giancarlo Chirumbolo 6 anni, Andrea Crapella 9 anni, Antonio Curcio 16 anni, Domenico Curcio 6 anni, Carlo Curcio Petronio 4 anni, Antonio De Vito 15 anni, Antonio Donato 10 anni, Davide Giampà 7 anni, Giuseppe Grutteria 13 anni, Fausto Gullo 8 anni, Michele Muraca 6 anni e 6 mesi, Antonio Notarianni 7 anni, Giuseppe Notarianni 9 anni, Vincenzo Perri 9 anni, Pino Scalise 4 anni, Giovanni Scaramuzzino 3 anni, oltre a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici; Franco Trovato 12 anni; Antonio Voci 10 anni; Eric Voci 7 anni. I reati contestati, a vario titolo, ai soggetti coinvolti nell'inchiesta andavano dall'associazione mafiosa all'estorsione, dal reimpiego di fondi di provenienza illecita alla truffa alle assicurazioni aggravate dal metodo mafioso. 

Hanno rubato più volte vestiti in un negozio: arrestati dai Carabinieri

Due persone, un trentunenne ed un ventunenne, sono stati arrestati dai Carabinieri e sottoposti al regime dei domiciliari. Sono accusati di furto aggravato. Le indagini condotte dai militari dell'Arma dai Carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme hanno permesso di individuare i due, entrambi di nazionalità marocchina, quali soggetti sospettati di aver rubato, in più occasioni, vestiti in un negozio nel cuore di Nicastro. Azioni delittuose commesse nel periodo compreso fra ottobre ed il mese scorso.  Sebbene fosse stato notificato ai due presunti ladri l'obbligo di firma, disposto per un episodio analogo, B.Y. e B.M. sarebbero entrati all'interno dell'esercizio commerciale e, sfruttando le occasioni propizie, avrebbero capi d'abbigliamento per un importo che ammonta complessivamente ad 800 euro.  

 

Tre feriti in un incidente stradale

Tre sono i feriti in seguito ad un incidente stradale verificatosi nel pomeriggio di sabato e che ha coinvolto una Volkswagen Polo ed una Ford Fiesta. Soccorsi dal personale sanitario del 118, sono stati tutti accompagnati all'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme. L'impatto è avvenuto sulla complanare Strada Statale 280 nel territorio comunale di Lamezia Terme. Sul luogo anche le forze dell'ordine che hanno effettuato i rilievi utili per accertare le cause del sinistro. 

Forza Italia, Vescio su nomina coordinatore Lamezia: "Questa strategia porterà alla deriva"

"Non ho niente contro le singole persone, che possono essere dei validi professionisti, ma non posso fare a meno di rilevare - afferma Salvatore Vescio, già consigliere regionale ed assessore provinciale - che perseguendo questo tipo di logiche nelle nomine, che non coinvolgono, non si va da nessuna parte. Ritengo che agire in questo modo, che crea divisioni, sia del tutto inaccettabile. La mia esperienza mi insegna che quando non si fa squadra e si perseguono altri tipi di obiettivi alla fine i risultati non potranno che essere negativi". 

Una donna è morta in ospedale: indagati 13 medici

Saranno i magistrati a fare chiarezza sul decesso di una donna di 60 anni. A chiedere di dipanare i dubbi, denunciando l'accaduto, sono stati i suoi parenti. Franceschina Strangis, rivoltasi al Pronto Soccorso dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme a causa della febbre alta, è stata ricoverata per tre giorni in osservazione breve intensiva e poi è spirata. La locale Procura della Repubblica ha ordinato che sia eseguito l'esame autoptico. Tredici i medici che sono stati iscritti nel registro degli indagati.  

Furto in un bar e violazione dei domiciliari: due arresti della Polizia

Un giovane di 21 anni è stato arrestato dalla Polizia nel contesto dell'iniziativa "Focus 'ndrangheta". Con l'accusa di furto aggravato gli agenti del Commissariato di Lamezia terme hanno catturato un ragazzo appartenente alla comunità rom che aveva appena rubato all'interno di un bar. In un secondo caso, sempre ascrivibile al medesimo progetto,  gli uomini in divisa hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 44enne Pasquale Gullo, che era ristretto ai domiciliari perché implicato nell'inchiesta "Tenaglia" con l'accusa di essere responsabile di reati connessi alla droga. L'operazione di Polizia era stata portata a compimento poco più di un anno addietro. Gullo è sospettato essere uno dei soggetti al vertice del clan Torcasio. Il trasferimento dietro le sbarre è stato deciso dopo che l'indagato avrebbe avrebbe violato gli ordini impostigli dalla detenzione domiciliare, così come accertato dalle verifiche compiute dalle forze dell'ordine che lo hanno scoperto nell'abitazione in compagnia di individui con precedenti penali e non appartenenti alla sua famiglia. 

Operazione "Piazza Pulita": nove ragazzi arrestati per spaccio di droga

Nove ragazzi sono stati arrestati stamattina dalla Polizia nell'ambito dell'operazione ribattezzata "Piazza Pulita". Sono accusati di aver dato vita ad una organizzazione che spacciava canapa indiana. Contestati loro, a vario titolo, anche i reati di detenzione, offerta e vendita di droga agli avventori dei locali che si snodano lungo le vie nel cuore di Lamezia Terme, soprattutto nella zona attorno a piazza Mercato Vecchio. L'inchiesta, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è iniziata nel corso dei mesi estivi e costituisce l'appendice dell'indagine "Boomerang" sfociata nell'esecuzione, anche in quella circostanza, di nove arresti. Si trattava, pure nel caso specifico, di ragazzi di Lamezia sospettati di spacciare. L'attuazione dei provvedimenti restrittivi odierni è stata affidata agli agenti del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme, colleghi della Squadra Mobile di Catanzaro, coadiuvati dal personale del Reparto prevenzione crimine di Vibo Valentia. 

Bancarotta, peculato e riciclaggio: 5 denunciati e sequestrati beni per 1600000 euro

A seguito di accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per scopo di riciclaggio, il Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro ha disvelato una fraudolenta spoliazione di beni in capo a due società lametine operanti nel campo della gestione di “slot machine”. I finanzieri hanno ricostruito, tramite accertamenti bancari, esami documentali e altre attività, le presunte movimentazioni anomale di liquidità che sarebbero transitate  sul conto corrente personale del coniuge del titolare di fatto di una delle aziende fallite. Nelle varie ed articolate fasi di sottrazione di beni il gruppo imprenditoriale avrebbe utilizzato una cosiddetta "testa di legno" in qualità di amministratore unico di una delle società, affetto da una patologia degenerativa, inducendolo a compiere atti pregiudizievoli per sé e vantaggiosi per gli amministratori di fatto. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sono sfociate nella denuncia di 5 soggetti, a vario titolo, per riciclaggio, peculato, bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata e circonvenzione di incapace nonché, nell’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo giudice delle indagini preliminari del Tribunale lametino per l’importo di  1.600.000 euro circa e l’applicazione della misura cautelare interdittiva del divieto dell’esercizio di attività d’impresa e direttiva nei confronti di tutti i soggetti denunciati. Le Fiamme Gialle nell’esecuzione del sequestro hanno cautelato beni mobili ed immobili nella disponibilità degli indagati, costituiti da terreni, fabbricati e conti correnti bancari .

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