Salvini a Vibo Valentia, Ferrara (M5S): venga anche a Bruxelles a parlare di immigrazione

"Spero che il collega Salvini non venga a diffondere solo demagogia xenofoba in Calabria, visto che in Parlamento quando si parla di questi temi è spesso assente". Così commenta l'eurodeputata del MoVimento 5 Stelle, Laura Ferrara, la visita di Matteo Salvini a Vibo Valentia.

"L'emergenza migranti in Calabria è un tema serio e come tale va affrontato. I principali approdi e fra questi Vibo sono al collasso, Comuni senza risorse si trovano a fronteggiare sbarchi di centinaia e centinaia di uomini, donne e soprattutto minori spesso non accompagnati. Quelle di Salvini sono solo passerelle da campagna elettorale.  Un campione di selfie nei luoghi caldi dell'emergenza, assente però quando al centro del dibattito a Bruxelles c'è da discutere proprio sul tema immigrazione. Come mercoledì scorso in cui si discuteva di sbarchi con il direttore di Frontex e le Ong e per la Lega non c'era nessuno. Si spacciano per paladini dei confini nazionali e non hanno proposto nemmeno degli emendamenti per la modifica del regolamento di Dublino per cancellare il principio del paese di primo arrivo. Ai calabresi che lo accoglieranno va ricordato  che fino a ieri il suo partito era promotore del secessionismo fondando le proprie politiche sugli insulti ai meridionali e ai calabresi in particolare. Il richiamo elettorale lo porta ora a sud di Roma, una visita che non porta nulla di costruttivo per la Calabria e i calabresi. - Conclude la Ferrara - fomenteranno la paura dello straniero senza alcun aiuto concreto ai nostri territori".

Radio Padania, l'emittente della Lega Nord finisce nelle mani di un calabrese

La Lega Nord vende Radio Padania ad un calabrese. Quella che solo qualche anno fa poteva sembrare una barzelletta, oggi è una notizia degna di tutti i crismi. La storica emittente del Carroccio è stata, infatti,  venduta al patron del gruppo Rtl 102.5, Lorenzo Suraci. La notizia è stata anticipata dal quotidiano “Italia Oggi” secondo il quale il valore dell'operazione si aggirerebbe sui 2,1 milioni di euro. L’emittente, fondata da Umberto Bossi e per lunghi anni diretta dall’attuale segretario federale, Matteo Salvini, non chiuderà la propria programmazione e continuerà a trasmettere su altri canali, anche web. Nato a Vibo Valentia nel 1951, il nuovo proprietario di Radio Padana vive a Bergamo e guida un gruppo che vanta sette milioni di ascoltatori al giorno in tutt’Italia.

Il Governatore del Veneto Zaia (Lega Nord) attacca la Calabria

“Dedico questa buona notizia e questa decisione coraggiosa al Governo tagliatore di Roma e a tutti coloro che, non applicando i costi standard, hanno condannato la sanità veneta a perdere almeno altri 240 milioni di fondi nazionali, che servono anche per pagare lo sconcio di migliaia e migliaia di forestali in Sicilia e in Calabria, o la follia di affidare ad un appalto esterno il servizio di urgenza-emergenza 118”. Con queste parole, e con “una buona dose di orgoglio”, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta la decisione dell’Azienda Ospedaliera di Padova di stanziare 8 milioni di euro per acquistare un nuovo, costosissimo farmaco, il “Sovaldi” nome commerciale del “Sofosbuvir”, il cui utilizzo potrà guarire 200 malati di epatite C. Saranno trattati con questo farmaco i 200 casi più gravi dei 600 attualmente in carico all’Azienda Ospedaliera. “Sono certo – dice Zaia nella nota diffusa dall’ufficio stampa della Regione Veneto – che a Padova faranno di tutto per estendere ulteriormente questa terapia, ma l’ingente stanziamento già deciso manda un messaggio forte e positivo: in questa Regione l’applicazione già decisa in autonomia dei costi standard e l’attenzione maniacale al miglior utilizzo di ogni singolo euro, consente ancora di investire in nuovi farmaci e in nuovi macchinari, strada sulla quale insisteremo fino a che Renzi e soci non ci toglieranno anche l’aria per respirare, combattendo in ogni sede perché ciò non debba accadere mai, come abbiamo dimostrato di fare ricorrendo alla Consulta contro la legge di stabilità, che poi è l’arma con al quale l’impero romano-renziano tenta di riappropriarsi di ogni potere per usare come gli pare ciò che viene sfilato immotivatamente dalle tasche dei veneti sotto forma di tasse e tagli”.

 

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