Coronavirus, gli interrogativi di LiberaMente sul paziente positivo trasferito a Serra

"In un momento in cui ai cittadini viene raccomandata la massima prudenza, chi ha in mano la situazione sanitaria generale adotta decisioni che potrebbero dar luogo a potenziali situazioni di 'epidemia colposa'. La vicenda dei pazienti ex- covid trasferiti al San Bruno si complica sempre più. Pare, infatti, che per eseguire la sanificazione dei locali di lunga degenza dove era ospite il paziente poi trovato positivo, sia stato predisposto il trasferimento dei pazienti dello stesso reparto in quello di medicina (ci auguriamo con debiti tamponi) dove altri già ricoverati stanno firmando le proprie dimissioni per tornare a casa e con il personale sanitario e parasanitario decimato da una nuova quarantena obbligatoria. Una vicenda, insomma, che in modo spontaneo fa sorgere una domanda: chi prende le decisioni? E su quali basi? Ma soprattutto, perché è stato predisposto il ricovero dei pazienti dimessi da Catanzaro al “San Bruno”? Sono semplici domande alle quali vogliamo che vengano date delle risposte. La questione non vuole certo essere uno scaricabarile su chi avrebbe dovuto prendere in carico persone bisognose di assistenza, piuttosto si tratta di una considerazione sul 'perché' non siano stati rispettati i protocolli e su 'chi' si sia assunto tale responsabilità. Perché questi pazienti non sono stati destinati a trascorrere l'ulteriore periodo di isolamento prescritto presso una struttura a ciò predisposta? Perché non si è dato seguito al provvedimento regionale che pare avesse individuato come destinazione la RSA di Soriano Calabro, tra le poche strutture pubbliche accreditate con la regione Calabria? Chi e perché ha deciso contro ogni logica ed effettuando un 'ricovero improprio' di inserire gli ex pazienti Covid provenienti dal policlinico di Catanzaro in una struttura ospedaliera non preventivamente posta nelle condizioni di accoglierli? Perché non si è tenuto conto del rischio già concretizzatosi in diverse realtà di 'positività di ritorno'? Chi deve vigilare sull’adeguatezza delle scelte che vengono fatte? Insomma nelle mani di chi siamo? Chiediamo, quindi, a tutti i soggetti istituzionali coinvolti di fare chiarezza e al commissario Guerra, che attualmente amministra il Comune di Serra, di vigilare al massimo per tutelare i cittadini serresi in questo momento di estrema emergenza. Non vorremmo, infatti, che ancora una volta una materia pubblica e importante come quella della Sanità, sia strumento di tornaconti politici che nulla hanno a che vedere con l'azione attenta e preventiva necessaria per l'emergenza in atto. Gli errori in questo ambito, infatti, non possono essere corretti in fretta e furia perché una volta commessi possono costare caro a tutta la collettività. Ribadendo la solidarietà a tutto il personale ospedaliero serrese, auspichiamo che l'attenzione venga mantenuta alta in particolare da chi, come i nostri rappresentanti nelle istituzioni, ha il dovere di tutelare la propria comunità".

È quanto si legge in una nota del Movimento civico serrese LiberaMente.

Serra, sul ridimensionamento dell'ospedale la "rabbia" di Liberamente

"La notizia inerente ai medici anestesisti di servizio presso l’Ospedale “San Bruno” che prenderanno servizio presso il presidio di Vibo, provoca un sentimento misto di rabbia e incredulità. Rabbia per l’ennesimo scippo che si aggiunge ai provvedimenti che da anni calpestano il diritto alla salute di migliaia di persone del comprensorio delle Serre. Incredulità per una decisione che porrebbe una 'zona rossa' senza alcun presidio di Pronto Soccorso, bensì un punto di pronto intervento utile a parcheggiare l’unica ambulanza in servizio per tutta la zona montana".

E' quanto si legge in una nota del Movimento civico Liberamente.

"Convinti che la sanità non abbia colori politici, ci uniamo all’appello lanciato dal commissario prefettizio Guerra e ribadiamo con forza la centralità di Serra nella lotta ad un’emergenza che va combattuta con mosse ponderate ed efficaci. È evidente - prosegue il comunicato - che chi ha fatto o starà pensando di fare questa scelta si renderà consapevolmente responsabile della vita di migliaia di cittadini. Perché è evidente che le potenziali emergenze, non sono solo quelle legate al Covid-19, possano essere tante e tali da non consentire ad un infartuato, alla vittima di un grave sinistro, ad un paziente in crisi respiratoria di affrontare, sempre che sia disponibile l’unica ambulanza, un tragitto dissestato di almeno 45 minuti (per non dire del doppio per chi proviene da altri comuni del comprensorio).

Non possiamo stare inerti a guardare questa mostruosità proprio ora che tutte le strutture sanitarie vengono potenziate e che si assumono medici ed operatori sanitari senza sottostare alle lungaggini burocratiche.

Per questi motivi - conclude la nota - mettiamo a disposizione tutte le nostre forze per ogni iniziativa unitaria ed utile ad impedire che si vada avanti con questo indegno disegno".

 

Coronavirus, Serra: Liberamente chiede unità e lancia un pacchetto di proposte

"In queste ore di apprensione, scandite dai numeri inerenti all’emergenza covid-19, vogliamo innanzitutto mandare un messaggio di sincera solidarietà a tutto il personale, sanitario e non, dell’ospedale San Bruno oltre che di vicinanza ai nostri concittadini colpiti da un male che, come prevedibile,  non sta risparmiando nessun territorio".

E' quanto si legge in una nota del Movimento civico Liberamente

"Nel contempo, e senza alcun intento polemico, vogliamo evidenziare come oggi, che ormai è tardi per convocare la conferenza dei sindaci o per mettere in atto minacce di azioni eclatanti, potrebbe rivelarsi dannoso (come pare sia accaduto per l’accelerazione sulla riapertura del Pronto Soccorso), lanciarsi in iniziative non ponderate. Perché - continua il comunicato -se è giusto che ognuno dia il proprio contributo, occorre anche farlo  nella maniera più attenta ed oculata possibile, consapevoli che ci sono norme e protocolli da rispettare e che questi, condivisibili o meno,  devono fare i conti con le macerie di un sistema sanitario frutto della politica degli ultimi vent’anni. Riteniamo quindi che ognuno possa contribuire lavorando – come anche noi abbiamo fatto e stiamo facendo – sui fronti a propria disposizione, lasciando la scena a chi, con quel poco che gli è rimasto, si sta trovando ad affrontare a mani nude una situazione terribile.

Non è il momento della divisione, ma quello di unirci in un’unica voce per chiedere ciò che tutti vogliamo: i dispositivi di protezione ed i controlli adeguati per la sicurezza di tutti i nostri operatori sanitari; l’effettiva messa in funzione ed adeguata attrezzatura della tenda pre-triage; la messa a disposizione di professionalità - individuate tra quelle collocate in tutto il territorio del distretto - in numero sufficiente a consentire il funzionamento in sicurezza del servizio 118, del PS, della tenda medesima e, non da ultima, della seconda ambulanza.

Considerata poi l'ordinanza regionale di chiusura del territorio comunale, riteniamo possa essere utile attivarsi in sinergia perché chi di competenza valuti l’opportunità di estendere il numero dei tamponi alle categorie più esposte (sanitari e personale ospedaliero, forze dell’ordine, commercianti, commessi, soggetti costretti ancora a muoversi per motivi di lavoro, ai quali tutti va il nostro ringraziamento). Allo stesso modo, si potrebbe pensare alla creazione, come peraltro sta avvenendo in altre province (Piacenza ad esempio), di un’unità speciale di continuità assistenziale costituita da personale adeguatamente preparato ed attrezzato per la cura ed il trattamento a domicilio di eventuali soggetti colpiti dal virus sin dall’esordio della malattia. Tanto potrebbe consentire l’assistenza in sicurezza dei soggetti asintomatici o poco sintomatici presso le proprie abitazioni o, in alternativa, ove gli stessi lo ritenessero più adeguato per una maggior tutela dei familiari, in immobili preventivamente individuati ed attrezzati resi disponibili da parte della Regione.

Ci auspichiamo infine che questa grave situazione possa servire a far capire che il "pubblico" non può essere più un concetto astratto ma  è imprescindibilmente  una parte importante di ciascuna delle nostre vite, così come ci auguriamo che il futuro possa vederci uniti quando si tratterà di  rilanciare la lotta per il diritto alla salute.

Oggi - conclude la nota - non ci importa chi si prenderà il merito di ciò che di buono verrà, perché non è questo il momento del protagonismo, non ora che i nostri sanitari affrontano il dramma di una sanità devastata; che i nostri concittadini vivono l’incubo di un nemico invisibile ; che una nostra famiglia soffre in dignitoso silenzio. Non ora, che la nostra Calabria,  l’Italia, il mondo intero piangono i propri morti".

Coronavirus, Serra: Liberamente contesta l'esclusione dell'ospedale "San Bruno" dal piano d'emergenza

"Ci rendiamo conto che il momento che stiamo vivendo è particolarmente complicato, così come ci rendiamo conto che può capitare, in situazioni del genere, di commettere degli errori".

È quanto sostiene, in una nota, il Movimento civico "Liberamente".

"E sicuramente uno di questi - prosegue il comunicato - potrebbe essere quello di non aver considerato, nel piano di emergenza predisposto dalla Regione Calabria, come il territorio delle Serre sia popolato da decine di migliaia di persone che, facendo i conti con una viabilità inadeguata, fanno riferimento ad un unico presidio ospedaliero, ridotto ormai al lumicino da anni di tagli indiscriminati. Persone che, come il resto dei calabresi, potrebbero ammalarsi di Covid 19 ed a cui deve essere garantito il diritto sacrosanto alla salute con la predisposizione di presidi efficaci e servizi di base adeguati all’emergenza che l’intera comunità sta vivendo. Il piano presentato dalla Regione Calabria invece, ancora una volta, pone il territorio delle Serre ai margini, escludendo l’ospedale San Bruno dalla 'categoria Covid'. In sostanza, per noi niente postazioni di terapia intensiva e sub intensiva, niente potenziamenti per affrontare l'emergenza, sempre quell'unica ambulanza che, in caso di richieste di intervento concomitanti, dovrà scegliere chi salvare. In nome dei nostri diritti, consapevoli di non poterci permettere errori che avrebbero stavolta esiti drammatici, vorremmo capire quale sia stata la logica di questa scelta, quale piano sia stato previsto per affrontare eventuali emergenze in un presidio ospedaliero che è centro nevralgico dell’intera zona montana delle Serre e che, ad oggi, pare essere ancora sprovvisto di dispositivi di protezione personale (tute, guanti, mascherine). Insomma, i numeri della popolazione di Serra e dintorni non possono prendersi in considerazione solo in occasione delle varie tornate elettorali. È doveroso - conclude la nota - che l’intera classe dirigente, oggi come non mai, dimostri di tutelare il diritto alla salute di tutti, indistintamente. Stavolta, da eventuali sbagli, non si torna indietro e, in caso di conseguenze drammatiche, chi avrà sbagliato si renderà responsabile della vita di migliaia di persone".

 

Serra, Liberamente chiede di potenziare l'ospedale "in previsione di una possibile emergenza"

"Numeri che si susseguono come bollettini di guerra, notizie condivise a più non posso, la certezza che non c’è più un “altrove” bensì persone e territori da proteggere.

Serra ai tempi del coronavirus, inizia a sviluppare una coscienza collettiva che deve assolutamente guardare alla prevenzione per evitare situazioni di emergenza che riecheggiano dalle zone del nord.

Ma di certo non può bastare il senso civico della comunità a rallentare un’epidemia che riguarda tutti, senza alcuna distinzione di sorta.

Ed è proprio per senso civico che lo sguardo va posto già più in là di queste ore trascorse a rincorrere notizie.

Se prevenire è un obbligo, avere garanzie su un presidio sanitario in grado di affrontare una prima emergenza è altrettanto importante ed è un diritto che la classe dirigente regionale deve tutelare, dopo anni di tagli alla spesa sanitaria locale.

Purtroppo la situazione dell’ospedale San Bruno, infrastruttura nevralgica per l’intera zona montana, al momento difficilmente potrebbe far fronte all’impatto di una tale emergenza epidemica.

Pare addirittura manchino mascherine e guanti e poco conta l’avere montato una struttura di triage se poi si ha a disposizione un’unica ambulanza dotata di personale di servizio.

Ed è proprio in questo momento in cui si presentano i danni di una Sanità regionale “sfregiata” da anni di tagli e pressapochismo, che bisogna pretendere che la Regione dia risposte esaustive sul come intende garantire la salute dei propri cittadini e si impegni a rafforzare i presidi ospedalieri esistenti e, in particolare, il San Bruno in previsione di una possibile emergenza, garantendo da subito l’incremento di forze e materiale adatto a fronteggiare qualsiasi scenario.

Il diritto alla salute è stato calpestato troppe volte nel corso degli ultimi anni, ora bisogna assolutamente invertire la rotta.

Nel ribadire all’intera cittadinanza di seguire tutte le indicazioni fornite dalle Istituzioni, aspettiamo con fiducia che le autorità regionali intervengano in modo tempestivo dimostrando di aver colto in tempo le richieste di aiuto di un territorio da anni abbandonato".

E' quanto si legge in una nota del Movimento civico "Liberamente"

Serra, verso le elezioni comunali: Liberamente in campo "contro le logiche di potere"

"Quattro anni fa, ci siamo presentati alla cittadinanza serrese con un nuovo progetto per il nostro paese, basato sulle idee ed estraneo alle logiche dei “capi” che poco hanno fatto per il bene della comunità. Oggi, nell’augurare buon lavoro al commissario Guerra che traghetterà il Comune fino alle nuove elezioni, ribadiamo con forza la nostra volontà di cambiamento. Ancora una volta, purtroppo, il destino di Serra è stato determinato dalle logiche delle postazioni di potere e non dalla volontà di un vero rilancio del territorio. Votiamo nella prossima primavera, infatti, perché uno dei “capi” non ha ottenuto la candidatura regionale e, di conseguenza, ha dovuto piazzare un suo "fedelissimo" per conservare la presenza sulla scena politica. La fortunata elezione dell’ ex sindaco Tassone è frutto di queste dinamiche, nient’altro. Oggi, come ieri, c’è chi vorrebbe nascondere con la solita retorica l’unica cosa che passerà alla storia di questa amministrazione, cioè “l’Accurduni di Verona” siglato da chi per 20 anni ha determinato le scelte amministrative di Serra. A Censore e Salerno, e i loro pochi fedeli rimasti, risponderemo ancora una volta con idee e programmi, volti a risollevare un ente che oggi si ritrova in predissesto con una passività di oltre 7 milioni di euro. È una sfida che accettiamo con passione e che condivideremo con tutti coloro che amano Serra. Una sfida che per anni ha motivato un gruppo di persone che secondo alcuni si sarebbe disciolto come neve al sole e che invece, nel corso del tempo, è diventato un punto fermo sulla scena politica locale. Sui palchi degli avversari, allora, c’erano i vari consiglieri regionali, il presidente della Regione Calabria, c’era chi ancora poteva fregiarsi del titolo di deputato. Oggi non più. Sono scomparsi, proprio come sono scomparsi altri servizi e tanti giovani che per avere dignità devono emigrare. Contro le logiche di potere, contro chi pensa ancora di potere indossare maschere e riciclarsi sotto altre spoglie, contro la politica del bisogno, Noi, liberamente, ci saremo. Più forti di quattro anni fa e ancora più motivati nel credere in un progetto che dia risposte a Serra e non sia basato sulla ricerca di trampolini di lancio per le solite carriere politiche. Il futuro è adesso, e vogliamo viverlo Liberamente".

È quanto si legge in una nota del Movimento civico "Liberamente"

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Serra, Liberamente si scaglia contro "la maggioranza abusiva" e chiede di ritornare alle urne

"A seguito dell’elezione a consigliere regionale del sindaco, non possiamo esimerci dalle considerazioni di carattere politico/amministrativo sulle conseguenze che tale circostanza potrebbe determinare per il nostro Comune". È quanto si legge in una nota del Movimento civico "Liberamente". "Una situazione - continua il comunicato - paradossale per la democrazia, per i serresi, per la storia di Serra perché, dopo una 'maggioranza abusiva', che si regge a malapena grazie all’appoggio di un ex consigliere di opposizione, potremmo assistere all’ulteriore beffa di vedere proprio quel consigliere, sonoramente bocciato dai serresi alle scorse amministrative come candidata a sindaco, vestire i panni di sindaco (ff). Ma vi è di più, perché venendo a determinarsi l’incompatibilità del sindaco e non essendo prevista la surroga dello stesso, con sei consiglieri di maggioranza e sei di opposizione, si verrebbe a creare una situazione di paralisi totale dell’attività consiliare ed amministrativa con conseguente necessità di aprire una lunga fase di commissariamento dell'ente. Alla luce di ciò - aggiungono gli esponenti di Liberamente - chiediamo con forza al sindaco di compiere un vero gesto di responsabilità dimettendosi entro il termine utile per consentire ai serresi di esprimere, già nella prossima primavera, una maggioranza legittimata dal voto ed in grado di portare avanti un progetto amministrativo. In caso contrario, costringendo il Consiglio ad attivare le procedure di decadenza, sarebbero proprio lui stesso, la futura facente funzione e la sua pseudo maggioranza, a determinare quel pericolo di oltre un anno di commissariamento per evitare il quale gli 'eroi de L'Accurduni', con enorme 'sofferenza', hanno tradito la volontà dei rispettivi elettori. Dimostrerebbero insomma - conclude la nota - che, come abbiamo a suo tempo detto, occupare poltrone è per loro molto più importante del futuro dei serresi!". 

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La denuncia di LiberaMente: "Serra ostaggio di un’amministrazione comunale tenuta in vita per salvaguardare postazioni di potere"

"Con le elezioni regionali alle porte e la candidatura in extremis del sindaco di Serra, ciò che avevamo denunciato in seguito all' Accurduni appare chiaro e il patto trasversale stipulato a Verona assume la sua vera natura politica. Altro che senso di responsabilità: come già sottolineato, Serra si trova in ostaggio di un’amministrazione comunale tenuta in vita per le competizioni elettorali e per salvaguardare postazioni di potere da mantenere a tutti i costi. Una scelta, quella di occupare un posto nella lista del PD, tutt'altro che frutto di un reale rinnovamento e di un'attenta programmazione. Pare che, nelle concitate ore precedenti alle chiusure delle liste regionali, dopo i pugni sbattuti sul tavolo del partito, dopo le firme ritirate a sostegno del Presidente Callipo e dopo un altro viaggio che vede stavolta i protagonisti “veronesi” bussare insieme, senza risposta, anche alle porte del centrodestra, qualcuno, pur di non mollare la posta per la quale aveva lavorato per mesi, abbia dovuto ripiegare imponendo ai suoi accoliti, con i soliti metodi, il suo fedelissimo “scudiero” e questi, con non pochi indugi – vista la sconfitta certa – abbia dovuto accettare. Si tratta di una candidatura, quella del “figlioccio” in sostituzione del padrino politico, che non fa altro che portare avanti quello che ormai da anni combattiamo: la politica delle poltrone da conservare; la politica delle carriere; la politica dei capi che impongono le proprie scelte utilizzando e poi scartando le persone a convenienza, senza minimamente preoccuparsi dei problemi reali della gente. Ci impegneremo, dunque, a contrastare politicamente la candidatura di facciata e costruita sull'asse Salerno/Censore, pur rimanendo coerenti alla nostra politica di stampo civico e locale. Come movimento LiberaMente, infatti, non sosterremo nessun canditato/a o lista, ribadendo che il nostro simbolo e nome non verranno utilizzati in supporto di nessuno, ferma restando la libertà di ognuno di seguire i propri orientamenti politici e sostenere chi più lo rappresenta. Pertanto, fedeli a quanto abbiamo sempre detto ai nostri concittadini, abbiamo rifiutato di partecipare alle prossime elezioni con una candidatura diretta, rispettosi del nostro spirito civico e, a differenza di altri, del mandato affidatoci dai nostri elettori. La nostra rotta continuerà ad essere orientata verso il bene di Serra e all'affermazione di un' alternativa sana al vecchio sistema creato dai “soliti noti”, dal quale, ancora una volta, si evince che preservare le postazioni è più importante della salvaguardia del bene comune. Una comunità, quella serrese, che a giorni si troverà ad affrontare le conseguenze di un predissesto frutto proprio dell’alternanza politica di questi personaggi, che per anni hanno diviso la collettività ed ora si appoggiano a vicenda per riciclarsi sotto nuove spoglie. Nella speranza che il nuovo anno metta definitivamente fine ai giochi di potere che sopprimono le speranze di un intero territorio, auguriamo a tutti i nostri concittadini un 2020 di vero rinnovamento".

È quanto si legge in una nota del Movimento civico serrese LiberaMente

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