C’era una volta un co-vid, in uscita un libro-aiuto per la Croce rossa

Nel rovente e competitivo giro tra i social che partecipano all’alimentazione “dell’Officina delle idee per Covid 19” stanno trovando largo e giustificato spazio anche una serie di vulcanici commenti riguardanti una anticipazione del libro “Co-Veni, Co-Vid,Co-Vici”, ideato e curato da una calabrese doc di Roccella Jonica, l’avv. Antonella Sotira, presidente dell’associazione Iusgustando simposi giuridici, fatto di brevi racconti che uscirà la prossima settimana con i contributi dei soci della stessa associazione e tra questi avvocati, magistrati, professionisti e bambini, quasi tutti rigorosamente calabresi e trapiantati a Roma e “reclusi in casa” per Covid 19.

L’idea ha un suo obiettivo essenziale: devolvere i proventi, fatte salve le spese di stampa, al comitato Croce rossa "Riviera dei Gelsomini" nella Locride impegnato nella attuale  emergenza sanitaria.

“L'iniziativa – spiega Antonella Sotira – nasce dall’occasione di incontro intimo e fraternizzante con gli autori, alcuni semplici conoscenti, che ci ha consentito di contenere la paura, la sofferenza e la preoccupazione di questo drammatico momento. Dai racconti trapela tristezza, disperazione ma anche tanta tenerezza e speranza. Molti   sono carichi di humor ed ironia, di metafore con licenza poetica, e tutti egualmente densi di pietas e humanitas. La creatività è sempre una risorsa terapeutica a cui bisogna saper attingere nei momenti di crisi”.

Il libro che prende l’avvio su un gruppo di 48 autori su FB, messanger, chat telefoniche e video chiamate, anche durante le ore notturne, per creare i loro"corona -mood- novel", è una  intuizione dei soci Giacomo Ebner- magistrato - ed Ester de Napoli- avvocato, il titolo della raccolta, tratto dal nome stesso del maledetto virus, che inaspettatamente rimanda alla famosa battaglia di Zela ( l'odierna città di Zile in Turchia).

L'insperata e fulminea vittoria del grande Giulio Cesare, nel maggio del 47 a.C.,  contro Farnace, re del Ponto, stando a Plutarco, venne comunicata al Senato romano con la succinta frase "Veni, vidi, vici" (Venni, vidi, vinsi).

Esempio imperituro di sintesi comunicativa, che ha ispirato la sfida della brevità dei racconti che da un range di 51 parole ( come nel racconto "Tram" di Bocconi) non oltrepassa il range delle 1000 parole.

Unica eccezione concessa è quella data al Giudice Caetani, il personaggio della vignetta e dei racconti del magistrato Ebner, che addirittura regala al pubblico il futuro "sequel" della giustizia post- virus. La penna di famiglia è provvida: difatti anche la  vignetta della copertina e quelle all'interno del libro sono  state create da Stefano Ebner. 

Antonella Sotira, tra l’altro ideatrice del Premio IusArteLibri: Il Ponte della Legalità, appassionata lettrice, mediatore di conflitti e focalizzatore psicosintetico, conduce da anni corsi di scrittura creativa per fini terapeutici ed aggregativi. Non è la prima volta che i racconti ispirati, istruiti, ed editati, degli "allievi", vengono pubblicati.

Lo scrittore Andrea Bocconi, noto psicoterapeuta, ha supervisionato il laboratorio, con le sue lezioni online, offrendo preziose analisi letterarie della tecnica del racconto breve da Cecov a Pirandello,  e suggerendo i temi degli esercizi.

Oltre al veterano Bocconi, gli autori già noti e pubblicati, anche grazie al Concorso  IusArteLibri sono i magistrati Angelo Martinelli e Maria Rosaria Rizzo, i Professori Giovanni Iorio e Gianni Spallone, i giornalisti Catia Acquesta ed Emanuele Gagliardi, gli avvocati  Giovanna Corrias Lucente ed Anton Emilio Krogh.

Gli sfidati che hanno per la prima volta scritto sono gli avvocati Giuliana Barberi, Irma Conti, Lucilla Anastasio, Antonia Manfredi, Anna Sistoapoli, Monica Schipani, Giovannella Mazza, Tiziana Colamonico,  Antonietta Lazzaruolo,  Emilia Vera Giurato, Maria Rita Verdiglione, Raffaella Scutieri, Nadia Boni, Elian Furlan, Ivan Vaccari, Massimiliano Bonifazi, Giuseppe Belcastro, Giuseppe Cherubino, Fabio Federico Alberto Campisi.  Non è mancato l'apporto dei poeti, dal sommo calabro Dante Maffia alle poetesse Maria Buongiorno e Antonella Pagano, dell'amministratore unico di Cisal Consulenze e Servizi Francesco Greco, dei dirigenti Stefania Saccone e Giampiero Stancati, e delle mamme a tempo pieno Alessandra Maggiora Vergano ed Elena Dunova, della creativa Paolina Picozzi e del Direttore Commerciale di Curcio Editore Roselyn Mirialachi.

Ben 8 racconti  sono stati scritti da bambini, i nipotini ed il figlio Ernesto Hermes della curatrice: gli unici a non aver temuto il limite delle cento parole. 

Uno  speciale plauso va alla casa editrice Bastogi, il cui titolare Angelo Manuali è tra gli autori, che ha accettato di pubblicare, in questo difficile momento e  di aderire al fine benefico del libro.

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Torino: dal 10 al 14 maggio, la Calabria al Salone Internazionale del Libro

La Regione Calabria parteciperà ,dal 10 al 14 maggio, al 31° Salone Internazionale del Libro di Torino, al Lingotto Fiere: sarà presente con uno stand istituzionale prorpio all'interno del quale gli editori , gli autori, gli enti locali, le istituzioni culturali e le scuole calabresi potranno esporre i loro libri più significativi ed organizzare iniziative culturali.

La Regione Calabria dedicherà la sua partecipazione al Salone ai Grandi pensatori calabresi del passato,  da Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Telesio e Campanella, entrati a far parte della dimnsione classica, le cui opere contribuiscono a fornire risposte utili ed a sciogliere i nodi posti dal tema del Salone di questa edizione: “Un giorno, tutto questo”.

Il tema in questione pone interrogativi sul presente ed il futuro della nostra attualità,del nostro mondo, sulla precarietà che contraddistingue la società attuale e le grandi questioni aperte della contemporaneità, dove nonostante gli innumerevoli aspetti problematici necessaria si rivela la ricerca delle positività e di possibili soluzioni.

Un occhio di riguardo verrà dato  alla narrativa calabrese contemporanea che sta conquistando,negli ultimi anni, interesse a livello nazionale e internazionale.

Presso lo stand saranno adibiti appositi corner autogestiti, a disposizione degli editori e degli autori, per esporre i propri prodotti, previo accordo con l’organizzazione regionale.

Per approfondimenti sul Salone del Libro si può consultare la pagina ufficiale all’indirizzo http://www.salonelibro.it/it/salone-2018.html . Per informazioni e adesioni è possibile contattare il Dipartimento 10 “Turismo, Beni Culturali, Istruzione, Cultura” della Regione Calabria

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Roghi e sepolcri della cultura in Calabria

Un terribile incendio ha interessato di recente la via più attraente del centro storico di Cosenza, il corso Telesio, che da piazza Valdesi, presso il connubio tra il Crati e il Busento, sale al Duomo e porta a piazza XV Settembre, dove oltre al Teatro Rendano e alla Villa vecchia, si trova la sede dell' Accademia Cosentina e la rinomata Biblioteca Civica, custode di preziosi reperti bibliografici a stampa e manoscritti.

Purtroppo hanno perso la vita tre persone disabili ed è andata in fumo, parte della Biblioteca sita nell'attiguo Palazzo Ruggi di Aragona, proprietà della mecenate famiglia Bilotti, nota sopratutto per aver donato alla città celebri opere ora site soprattutto nel Museo all'aperto tra piazza Bilotti e corso Mazzini.

 Tale biblioteca privata, non accessibile al pubblico, ora devastata ha giustamente richiamato ex post la pubblica attenzione, purtroppo a danno compiuto.

Ma vien fatto di chiedere quanti e quali sono i depositi librari, archivistici ed artistici poco noti o sconosciuti in Calabria ?

Penso all'accurato Archivio Cavallo-Marincola di Amantea che, nel 1984, fu inserito nell'elenco di quelli indicati come importanti dal  MIBACT , in quanto possedeva un fondo documentario di 15 pergamene (1365-1744) , un volumetto pergamenaceo del 1496 con i capitoli della città riconosciuti con firma autografa di Ferdinando II d'Aragona del 22 luglio e 50 faldoni riguardanti la famiglia, dal XVI al XX secolo a cui si aggiungevano interessanti stampe in 40 contenitori e la pianta dello Stato di Urbino del sec.XVIII . Ora risulta se non disperso, quantomeno diviso e non si sa dove si trovi.

Per non dire della preziosissima Biblioteca dei Frati minori di Cosenza, dove personalmente consultai rarissimi manoscritti di Duns Scoto, poi trasportata a Rende nel nuovo Convento di S. Antonio.

Qui venne collocata nei locali sotterranei e fu poi inondata da piogge torrenziali che da decenni la rendono inaccessibile.

Si tratta di un patrimonio inestimabile che deve risorgere prima che svanisca per umana imperizia.

Il discorso è lungo . Ma questa è solo la prima puntata. 

 

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Al Salone del libro di Torino, Caligiuri, Sgarbi e Rubbettino discutono di Intelligence e magistratura

Venerdì 19 maggio, alle ore 17, presso il Salone del Libro di Torino, nell’area dello stand della Regione Calabria, Vittorio Sgarbi e Florindo Rubbettino presenteranno il nuovo libro di Mario Caligiuri «Intelligence e Magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria»

L’evento si svolge in un clima che rende il tema dell’intelligence ancora più attuale.

Il poderoso attacco del ransomware lanciato nelle ultime ore contro i sistemi informatici di mezza Europa ha infatti prepotentemente riportato al centro del dibattito pubblico il ruolo e l’importanza dell’intelligence sia in quanto strumento difensivo utile a sventare attentati alla vita democratica di un paese o, ancora peggio, attentati terroristici tout-court, sia come importante strumento conoscitivo e di vantaggio economico competitivo.


A spiegare ruoli, compiti e funzioni dell’intelligence giunge in aiuto questo nuovo libro di Mario Caligiuri, docente universitario, direttore del Master Universitario in Intelligence dell’Unical, intitolato “Intelligence e Magistratura”.


Caligiuri, già autore e curatore di numerosi saggi sul tema, ripercorre con un linguaggio chiaro adatto anche ai non addetti ai lavori, le tappe del rapporto tra questi due importanti istituzioni della vita pubblica di un Paese, i servizi e la magistratura, appunto. Rapporti per la verità, osserva Caligiuri, non sempre facili anche per via del diverso approccio alla soluzione dei problemi. Laddove infatti per la magistratura è fondamentale la pubblicità degli atti, per l’intelligence è cruciale la riservatezza. Questo ha fatto sì che si creasse una diffidenza reciproca che ha portato spesso l’intelligence ad essere vista dalla magistratura come un’attività potenzialmente illegittima ed eversiva, il classico lato oscuro del potere.


Dalle pagine del libro di Caligiuri emerge invece come l’intelligence sia un’attività necessaria più che mai, specie in una società come la nostra che vive in una perenne tempesta di informazioni.

L’intelligence diventa strumento per interpretare la realtà di fronte alla possibile manipolazione della stessa attraverso la manipolazione o il dominio dell’informazione. E per svolgere al meglio questo suo compito essa necessita sempre più delle scienze umane. Proprio di quelle discipline che molti oggi, in un mondo dominato dalla tecnica, considerano un feticcio da biblioteca o da museo.

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Le biblioteche calabresi a rischio chiusura

 Che ogni comune debba avere eccellenti luoghi di ritrovo per coltivare e implementare cultura, socialità e sportività è certamente un obiettivo che cittadine e cittadini devono sempre avere nella mente e nel cuore, e - diciamolo pure - gli amministratori particolarmente nella distribuzione delle finanze.

Credo, però, che bisogna evitare ammucchiate, soprattutto per quanto attiene alle biblioteche, le quali non devono e non possono abdicare alla sostanza etimologica che le connota.

Quante volte chi frequenta da diversi anni le biblioteche (specialmente universitarie) stenta a trovare un posto nelle vaste sale di consultazione perché molti studenti sono lì per studiare, navigare tranquillamente in internet, o incontrarsi per motivi diversi , danneggiando i veri fruitori del patrimonio librario, contrariamente a quanto accade p.es. alla Vaticana, all'Ambrosiana, alla Marziana, o alle biblioteche nazionali di Parigi, Londra e Berlino.

Il tempo corre e il mondo cambia e si evolve. Ciò impone, a chi istituisce oggi una Biblioteca, di chiedersi e domandare di quali e quanti fondi dotarla, quali autori classici, medioevali, moderni e contemporanei scegliere, in quali e quante lingue; che parte riservare alle opere connesse a una autentica conoscenza del territorio e degli scrittori calabresi per origine o "adozione". 

Ma senza un personale ben formato e stabile come si fa a offrire tale servizio? Vedi p.es. Biblioteca Capialbi di Vibo. E il personale va retribuito, ovviamente.

Sappiamo molto bene che ci sono in Calabria preziose biblioteche (basti pensare alla Civica di Cosenza) a rischio di chiusura: gli impiegati non vengono retribuiti e sono costretti a scioperare, e certamente non sono intenti a cambiar mestiere, o ad essere trasferiti - non dico  in ... ludici ambienti - e tantomeno alla poco nota biblioteca del Consiglio Regionale di Reggio Calabria, che dispone  però di un eccellente materiale librario  con molte copie di libri in giacenza, acquisito per sostenere le case editrici, e che potrebbero (anzi dovrebbero) essere distribuite alle biblioteche comunali richiedenti.

C'è da augurarsi che la nascitura biblioteca comunale di Chiaravalle sia tra queste e ben si aggreghi alla Biblioteca locale Francescana con precisi intenti, che non siano come spesso avviene solo  parole,  parole e parole, anche se belle, recitate dai soliti bravissimi attori.

 

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Serra San Bruno, il Comune aderisce alla campagna “Il maggio dei libri”

Il Comune di Serra San Bruno, guidato dal sindaco Luigi Tassone, ha aderito alla campagna di promozione alla lettura dal titolo: “Il maggio dei libri 2017”.
 
"In questo modo- si legge in una nota del primo cittadino - si intende sottolineare il valore sociale della lettura quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile di una comunità. La campagna – promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo - ha preso il via oggi, 23 aprile (data individuata dall'Unesco come giornata mondiale del libro e del diritto d'autore) e proseguirà per tutto il mese di maggio".
 
La delegata all'Istruzione del Comune, Brunella Albano, a tal proposito, ha provveduto ad inserire nella banca dati de “Il Maggio dei libri” un'iniziativa indicata dalle maestre delle prime classi della scuola primaria “Nazzareno Carchidi”.
 
"Il filone tematico scelto è quello della legalità e prenderà spunto dalla lettura e dalla visione di Pinocchio per far scoprire ai bambini la cultura alla legalità intesa come rispetto di regole civili e valori normali. Gli alunni, a fine campagna, realizzeranno dei disegni e scriveranno dei loro pensieri che saranno successivamente messi insieme per la creazione di un libro.
 
Nel mese di maggio, che richiama simbolicamente alla crescita e alla maturazione ma anche all'allegria e al piacere – concetti, questi, legati alla cultura – si terranno anche presentazioni di libri presso la scuola secondaria di Primo grado Ignazio Larussa”.
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Chiaravalle Centrale: la biblioteca comunale non faccia la fine di quella dei Cappuccini

Ho avuto modo più volte di scrivere e ricordare che siamo spesso maldestramente portati a iniziare progetti culturali, ignorando o dimenticando che omologhe iniziative erano state progettate e poi ... riposte nel cassetto dell'oblio dai politici di turno.

L'istituzione della biblioteca comunale a Chiaravalle Centrale - la cittadina che sparse nel mondo tantissimi libri con la famosa casa Editrice "Frama Sud" - merita certamente attenzione e rispetto. 

Ma non si può, però, dimenticare che pochi anni fa - prima nel 2012 - ricorrendo il Centenario della ricostruzione e dedicazione della Chiesa del convento dei Cappuccini, venne  evidenziata la preziosa biblioteca monastica lì esistente fin dalle origini e che nel 1683 contava un migliaio di manoscritti, mentre i volumi di opere scientifiche e culturali raggiungevano la quota di 15 mila; e poi l'anno successivo celebrandosi il "Ritorno della memoria" , la Mostra con le riproduzioni di celebri manoscritti fu allocata proprio in quel sito, dove tutti auspicammo che potesse riprendere vita. 

Le promesse ovviamente non mancarono: si pensava almeno di restaurare manoscritti, incunaboli e cinquecentine, con il contributo promesso dall'assessore alla Cultura in carica, ma il cambio  - come sempre - fermò ogni aspettativa, secondo il rituale politichese.

Di certo oggi sarebbe pazzesco pensare solo a una biblioteca ricca di testi antichi e priva di tante opere moderne e contemporanee, indispensabili per le giovani generazioni e non solo.

C'è da augurarsi pertanto che le aspirazioni di "Cultura Giovani" e " Consulta della cultura" trovino adeguate risorse e corrano su ferrei binari con validi e saggi nocchieri, che conoscano oltre alle lingue classiche, almeno quattro lingue correnti, dato che il sapere e i saperi non conoscono confini. 

Senza dimenticare possibilmente la storica e preziosa biblioteca conventuale, indubbiamente utile per la rinascita del centro storico.

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Chiaravalle Centrale: si lavora sul progetto della biblioteca comunale

Ricostituire il patrimonio librario e riaprire al pubblico la biblioteca comunale di Chiaravalle Centrale.

E’ l’impegno che la Consulta dei Giovani e la Consulta della Cultura stanno portando avanti in accordo con l’amministrazione comunale locale.

Oggi, sul tema, si è tenuto un incontro presso la sede municipale tra il presidente della Consulta comunale della Cultura, Francesco Pungitore ed il vicesindaco, Pina Rizzo. Si è discusso della necessità di individuare subito una sede e dei locali idonei, oltre ad avviare tutte le necessarie procedure per attivare quella che appare come una “azione indispensabile di connessione culturale, etica, sociale e aggregativa per la comunità”. Azione ritenuta “più che necessaria e indispensabile, soprattutto oggi, nell’epoca del sapere superficiale, senza radici profonde, usa-e-getta di internet”.

Il presidente Pungitore ed il vicesindaco Rizzo si sono successivamente recati, per un sopralluogo, presso Palazzo Staglianò. Un’ala dell’edificio, infatti, con pochi interventi, potrebbe essere immediatamente destinata ad ospitare la Biblioteca comunale. Si tratta delle stanze precedentemente occupate dal comando dei vigili urbani e oggi non utilizzate. Resta da risolvere, però, il problema dell’accessibilità, mancando un sistema di abbattimento delle barriere architettoniche in grado di consentire l’ingresso dei disabili anche ai piani superiori.

Su questo c’è, comunque, l’impegno dell’amministrazione comunale finalizzato a reperire le risorse necessarie per l’acquisto e l'installazione di un montascale automatizzato.

Il progetto di rilancio della biblioteca comunale di Chiaravalle Centrale sarà, peraltro, oggetto di un incontro pubblico programmato per il prossimo 5 maggio alle ore 18 presso la sala consiliare di via Castello. Interverrà il direttore del Sistema bibliotecario vibonese, Gilberto Floriani.

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